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  • w83 15/8 pp. 9-11
  • La modestia, prezioso ornamento per giovani e vecchi

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  • La modestia, prezioso ornamento per giovani e vecchi
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
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  • Esempi contrastanti
  • Il valore dell’esperienza
  • Ciò che aiuta ad acquistare la modestia
  • Coltiviamo la modestia cristiana
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
  • La modestia cristiana è indice di saggezza
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
  • “Coi modesti va la saggezza”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
  • La modestia si addice a tutti
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
w83 15/8 pp. 9-11

La modestia, prezioso ornamento per giovani e vecchi

LA MODESTIA è una qualità alla quale non si può resistere. Può rendere gradito chi la possiede. E chi non vuole rendersi gradito? Con buone ragioni quindi si può dire che la modestia è un prezioso ornamento per giovani e vecchi.

Sembra però che i giovani in particolare abbiano difficoltà a sviluppare il giusto equilibrio per quanto riguarda la modestia. Da una parte ci sono alcuni giovani che appaiono eccessivamente modesti. Esitano ad accettare le responsabilità, rendendosi conto che purtroppo hanno conoscenza limitata e mancano di esperienza. D’altra parte molti giovani sono troppo sicuri ed evidentemente non si rendono conto delle loro limitazioni dovute a mancanza di esperienza. La Bibbia ci fa esempi di giovani di entrambe le specie.

Esempi contrastanti

Il caso di Roboamo, figlio del re Salomone, illustra le terribili conseguenze che può avere la mancanza di modestia. Era molto giovane quando prese il posto del padre sul trono delle dodici tribù d’Israele. Quando il popolo supplicò Roboamo di ridurre i loro pesi, cosa fece? I consiglieri anziani gli raccomandarono d’essere compassionevole, ma lui respinse il loro saggio consiglio. Roboamo accettò invece il consiglio dei più giovani, che gli suggerirono di trattare duramente il popolo al quale disse: “Mio padre vi ha imposto un giogo pesante; io renderò ancora più grave il vostro giogo. Mio padre vi ha castigati con fruste, io vi castigherò con flagelli”. Se Roboamo fosse stato un giovane modesto, avrebbe ascoltato i consiglieri anziani e alleviato i pesi del popolo. Poiché non lo fece, perse 10 delle 12 tribù. — I Re 12:3-24, CEI.

Eliu fu in netto contrasto con Roboamo. Egli diede un ottimo esempio a tutti i giovani d’oggi, non essendo né eccessivamente riservato né troppo sicuro di sé. Anche se Eliu aveva per così dire tutte le risposte, per giorni ascoltò pazientemente Giobbe e i suoi ipocriti sedicenti confortatori. Con debita modestia, parlò solo quando ‘le parole di Giobbe erano giunte alla fine’. “Io sono giovane di giorni e voi siete anziani”, disse Eliu. “Perciò mi son trattenuto e ho avuto timore di dichiararvi la mia conoscenza”. — Giobbe 31:40; 32:4-7.

Le parole di Eliu furono molto più efficaci e autorevoli perché attese che parlassero quegli uomini anziani! Evidentemente Eliu conosceva la soluzione del problema, mentre loro avevano mostrato chiaramente di non capire la questione. E qual era quella questione? Riguardava la legittimità della sovranità di Geova Dio e se Egli poteva avere persone sulla terra che Gli si dimostrassero fedeli indipendentemente da ciò che dovevano soffrire. — Giobbe 1:7–2:10.

Considerate anche Geremia. Quando Geova Dio gli affidò l’incarico di profeta, si dichiarò incapace a causa della sua relativa giovinezza. Ma Dio replicò: “Non dire: ‘Non sono che un ragazzo’. Ma a tutti quelli ai quali ti manderò, dovresti andare; e tutto ciò che ti comanderò, dovresti pronunciare. Non aver timore a causa delle loro facce, poiché ‘io sono con te per liberarti’”. (Geremia 1:7, 8) Con l’aiuto dello spirito di Dio, Geremia vinse la sua timidezza e pronunciò intrepidamente i messaggi di Dio. Il profeta comunque non arrivò mai al punto d’essere arrogante. Quando si trovò davanti a re e ad altri funzionari, parlò sempre con il profondo rispetto che si addice al modesto.

Dal Racconto ispirato deduciamo che Timoteo era un altro giovane modesto e per di più alquanto timido o riservato. Anche se la Bibbia non lo dichiara specificamente, possiamo capirlo da quello che dice. Si noti che a Timoteo fu detto da un amico più attempato, l’apostolo Paolo: “Nessuno disprezzi la tua giovinezza”. Se Timoteo fosse stato troppo sicuro di sé, certo Paolo non avrebbe avuto motivo di dirgli queste parole. Con tutta probabilità fu sempre a causa della modestia e della riservatezza di Timoteo che Paolo ritenne necessario dare alla congregazione di Corinto questo consiglio: “Se arriva Timoteo, fate in modo che sia senza timore fra voi, poiché egli compie l’opera di Geova, come la compio io. Nessuno, perciò, lo disprezzi”. — I Timoteo 4:12; I Corinti 16:10, 11.

Ovviamente i cristiani, giovani e vecchi, vorranno evitare la condotta immodesta e poco saggia di Roboamo. Ma fanno bene a imitare i modi rispettosi e modesti di Eliu. E da Geremia e Timoteo i giovani cristiani possono imparare che devono modestamente ma coraggiosamente avanzare nel servizio di Geova, anche se sono alquanto timidi o riservati. Se perseverano, col tempo otterranno qualcosa che accrescerà notevolmente il loro servizio a Geova.

Il valore dell’esperienza

I giovani hanno molte cose per cui essere grati. Riguardo ai loro privilegi, il saggio re Salomone disse: “Rallegrati, giovane, nella tua adolescenza, e ti faccia bene il tuo cuore nei giorni della tua gioventù, e cammina nelle vie del tuo cuore e nelle cose viste dai tuoi occhi. — Ecclesiaste 11:9.

Ma con salute ed energia fisica in abbondanza e, spesso, con la testa piena di cultura libresca, di frequente i giovani sono inclini ad avere troppa fiducia nelle proprie capacità. Così forse credono di poter risolvere i problemi che affliggono gli anziani da generazioni. Ma nonostante tutta la loro cultura, il loro ardore e la loro forza fisica, resta il fatto che i giovani non hanno esperienza. Probabilmente fu per questo che il commediografo romano Plauto osservò che “la modestia si addice al giovane”. Di solito l’esperienza mitiga l’entusiasmo dell’individuo, il suo ardore e la sua sicurezza. È stato detto infatti che un giovane medico comincia la carriera con cento rimedi per ogni malattia, ma con anni di esperienza scopre che ci sono cento mali per ogni rimedio!

Sì, l’esperienza è ciò che fa differenza! La Bibbia dichiara perfino che Gesù Cristo fu reso perfetto per il suo incarico di Re e Sommo Sacerdote mediante l’esperienza, per le cose che soffrì. (Ebrei 4:15; 5:8, 9) È stato detto che l’esperienza è una maestra costosa, ma gli stolti non imparano da nessun altro. Naturalmente, il mondo è pieno di persone prive della modestia necessaria per imparare anche dall’esperienza. Eppure l’esperienza può veramente aiutare chi è modesto a diventare saggio.

Ciò che aiuta ad acquistare la modestia

I cristiani, giovani e vecchi, possono essere consapevoli del fatto che la modestia è un ornamento prezioso. Ma come si può sviluppare questa desiderabile qualità? Una delle cose che aiutano a coltivare la modestia è la quotidiana lettura della Bibbia, la Parola di Dio. Questo ci aiuta a vederci nella giusta luce e a non prenderci troppo sul serio. La lettura della Bibbia ci permette anche di vedere le cose dal punto di vista di Dio. Le Scritture, per esempio, indicano che agli occhi di Dio gli uomini sono come cavallette e che perfino intere nazioni sono come gocce d’acqua che cadono dal secchio. (Isaia 40:15, 22) La Bibbia in effetti ci consiglia la modestia rivolgendoci questa domanda: “Cosa richiede da te Geova, se non di esercitare il diritto e di amare la benignità e d’esser modesto nel camminare col tuo Dio?” E cosa significhi essere modesti lo mostra l’apostolo Paolo che dice: “Io dico a ognuno che è fra voi di non pensare di sé più di quanto sia necessario pensare; ma di pensare in modo da avere una mente sana”. Bisogna avere una certa stima di se stessi, ma la persona modesta sta attenta a non sopravvalutare i suoi meriti. — Michea 6:8; Romani 12:3.

Si noti che il consiglio appena menzionato è rivolto non semplicemente ai giovani ma a tutti, vecchi e giovani. La Bibbia comunque indica che la modestia si addice particolarmente ai giovani. Inoltre, dal tempo di Mosè ai giorni degli apostoli di Gesù, le Scritture mostrano che le responsabilità della congregazione devono essere assunte da “anziani”. (Esodo 3:16; I Pietro 5:1-3) Per di più la Bibbia dichiara: “Giovani, siate sottoposti agli anziani”. Pertanto i giovani non dovrebbero essere superbi o alteri. Ma questo consiglio si applica solo agli uomini più giovani? No, poiché l’apostolo Pietro prosegue dicendo: “Voi tutti cingetevi di modestia di mente gli uni verso gli altri, perché Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili”. Umiltà e modestia sono per così dire parenti stretti. — I Pietro 5:5.

Saremo tutti aiutati a essere modesti se continueremo a rammentare a noi stessi che la condotta saggia, sia per i giovani che per i vecchi, è quella di agire con modestia. Comportandoci modestamente ci risparmieremo molti dispiaceri, poiché eviteremo di fare troppo affidamento su noi stessi e di promettere più di quanto possiamo mantenere. E non susciteremo in altri uno spirito competitivo o di rivalità, il che ci renderà persone più gradite. La modestia serve anche per ottenere pace mentale e contentezza, qualità indispensabili per essere felici. Non per nulla, dunque, il saggio re Salomone disse: “La sapienza è coi modesti”. — Proverbi 11:2.

[Immagine a pagina 9]

Il giovane Eliu attese con modestia di dichiarare la verità

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