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  • w83 15/8 pp. 12-15
  • Giacomo raccomanda un’adorazione pura e attiva

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  • Giacomo raccomanda un’adorazione pura e attiva
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
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  • Come dovremmo considerare le prove?
  • In che cosa consiste la vera religione?
  • C’è qualcosa di male nelle distinzioni di classe?
  • Come possiamo mostrare che abbiamo fede?
  • Perché tenere a freno la lingua?
  • Chi è veramente saggio?
  • Come possiamo impedire le contese?
  • Perché esercitare pazienza?
  • La preghiera è efficace?
  • Continuate a praticare l’adorazione pura
  • La fede ci sprona all’azione!
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
w83 15/8 pp. 12-15

Giacomo raccomanda un’adorazione pura e attiva

COME considerate i consigli di un anziano? Che dire se sono spiritualmente sani e molto schietti? Li seguirete?

La lettera di Giacomo, scritta prima del 62 E.V., contiene tali espliciti consigli. Fu scritta da un anziano, che aveva una trentina d’anni di esperienza nel risolvere i problemi dei suoi conservi. Sì, l’anziano cristiano Giacomo, fratellastro di Gesù Cristo, poté scrivere francamente per esperienza diretta. (Marco 6:3) Il suo stile dinamico è accentuato da illustrazioni appropriate e da domande penetranti che mostrano come la religione impura e passiva non piaccia a Geova.

Sotto la guida di Dio, Giacomo impartisce una sana istruzione che è tanto pratica oggi quanto lo fu nel primo secolo. Ragionando sui suoi consigli divinamente ispirati, possiamo avere la risposta ad alcune importanti domande. E le sue parole dovrebbero spronarci ad avanzare in un’adorazione pura e attiva.

Come dovremmo considerare le prove?

Giacomo scrisse alle “dodici tribù” dell’Israele spirituale disperse in tutto il mondo allora conosciuto. Ma i suoi consigli si applicano anche alla “grande folla”. (Rivelazione 7:4-9; Galati 6:16) Egli raccomandò ai suoi compagni di fede di considerare le prove con gioia perché avremo felicità duratura sopportandole con fede. Dovremmo fiduciosamente chiedere a Dio sapienza per vivere in un modo che gli sia gradito, specie quando siamo nelle prove. Gli unti seguaci di Gesù che sopportano fedelmente la prova riceveranno la “corona della vita”, l’immortalità in cielo. La fedele perseveranza della “grande folla” avrà come risultato la vita eterna su una terra paradisiaca. — Giacomo 1:1-12; Luca 23:43.

Quando siamo nella prova, non dobbiamo pensare che Dio cerchi di indurci a peccare, poiché non è così. È invece il desiderio errato che sorge in noi a indurci al peccato. Geova è la fonte non del male ma di ogni cosa buona, incluso il grande dono della nascita spirituale. — Giacomo 1:13-18; Efesini 1:13, 14.

In che cosa consiste la vera religione?

Per praticare la vera religione, dobbiamo ubbidire con prontezza alla parola di Dio. Dobbiamo anche essere lenti a esprimere ira e dobbiamo liberarci di tutto ciò che Dio considera contaminato. Eliminata la malizia dal cuore e dalla mente può fiorirvi la parola di verità e di questa dobbiamo essere non solo uditori ma anche operatori, facendoci veramente guidare dalle Scritture. Considerate questo fatto: Dopo avere guardato la sua faccia in uno specchio, un uomo si allontana e dimentica che sorta di persona egli sia. Per adorare Geova nel modo che egli gradisce, però, non possiamo essere uditori dimentichi. Dobbiamo invece guardare nella “legge perfetta”, che comprende tutto ciò che si richiede dai cristiani, e agire in armonia con essa. — Giacomo 1:19-25.

Se vogliamo che Dio ci consideri veri adoratori dobbiamo anche tenere a freno la lingua, impedendole di dire calunnie, maldicenze e cose simili. Inoltre, dal punto di vista di Geova, l’adorazione che è “pura” (santa) e “incontaminata” (non macchiata da malizia) include l’attivo interesse per i bisognosi. Si richiede pure di ‘mantenersi senza macchia dal mondo’ delle persone che non servono Dio. Non possiamo piacere a Geova se facciamo le cose ingiuste che fa il mondo. Naturalmente Giacomo non elenca tutto ciò che si richiede per praticare la vera adorazione. Ma mostra che rendiamo a Geova un servizio genuino se tale servizio è puro e attivo. — Giacomo 1:26, 27.

C’è qualcosa di male nelle distinzioni di classe?

Giacomo mostra che l’adorazione pura richiede anche di trattare ricchi e poveri in modo imparziale. Alcuni che si professavano cristiani prendevano decisioni malvage mostrando favoritismo ai ricchi e facendo così distinzioni di classe. Non rendiamoci mai colpevoli di questa ingiusta parzialità! — Giacomo 2:1-4.

I cristiani ammetteranno senz’altro che i ricchi, come classe, hanno bestemmiato il nome di Cristo perseguitando i suoi seguaci. Perciò, anziché peccare facendo distinzioni di classe e mostrando favoritismo ai ricchi, dovremmo seguire la “legge regale” mostrando amore a tutti i nostri simili. Come possiamo aspettarci la misericordia di Dio se non siamo misericordiosi e amorevoli verso i poveri? Le distinzioni di classe nell’ambito della congregazione non si concilierebbero con un’adorazione pura. — Giacomo 2:5-13; Matteo 22:39; Atti 10:34, 35.

Come possiamo mostrare che abbiamo fede?

L’apostolo Paolo mostrò che non è mediante le opere della Legge mosaica ma a motivo della fede in Gesù Cristo che si è dichiarati giusti da Geova Dio. (Romani 3:19-28) Giacomo fu d’accordo su questo punto, ma indicò che possiamo mostrare che la nostra fede è viva con le opere sante che ci spinge a compiere. La fede che non ci spinge a compiere opere buone non è autentica e non contribuirà alla nostra salvezza. Facciamo un esempio: Se un compagno di fede non è adeguatamente vestito e non ha da mangiare, le parole soltanto non gli saranno d’aiuto; bisogna assisterlo in modo tangibile. Perfino i demoni credono che c’è un solo Dio, ma non compiono opere buone. Una fede professata ma non sostenuta da opere buone è inattiva, e non è di nessuna utilità per conseguire la salvezza. Abraamo, il “padre” di tutti coloro che hanno vera fede, mostrò la sua fede con le opere quando offrì Isacco. Anche Raab mostrò una fede attiva, poiché fu “dichiarata giusta dalle opere” che compì proteggendo le spie israelite. Quindi mentre la fede semplicemente professata è senza vita come un cadavere, se ci impegniamo in opere cristiane mossi da giusti motivi mostriamo di avere una fede genuina e viva. — Giacomo 2:14-26.

Perché tenere a freno la lingua?

L’adorazione pura e attiva richiede anche che si compia un’azione specifica per tenere a freno la lingua. In primo luogo, tutti i cristiani — e specialmente coloro che sono maestri nella congregazione — devono evitare di esprimere idee errate. Giacomo indicò che, come si possono tenere sotto controllo i cavalli mediante i freni, così possiamo tenere sotto controllo il resto del nostro corpo incline a peccare se teniamo a freno la lingua. Si può dirigere perfino una grande nave con un piccolo timone! Ma se non è controllata, la lingua può causare estesi danni, come un furioso incendio. Per mezzo di calunnie, false testimonianze, diffamazioni e cose simili, la lingua sfrenata “macchia” anche l’intero corpo, contaminando tutta la personalità dell’individuo. La lingua che non è controllata, inoltre, può infiammare l’intero corso della vita ed essere distruttiva come la Geenna. — Giacomo 3:1-6.

Naturalmente per controllare la lingua bisogna fare un grande sforzo. Benché l’uomo peccatore abbia addestrato ogni sorta di animali, non è riuscito a controllare la lingua alla perfezione. Ma dobbiamo impegnarci per tenerla a freno. Dal momento che la lingua sfrenata può fare osservazioni offensive e denigratorie, sviare con il falso insegnamento, ecc., è una cosa dannosa piena di mortifero veleno. E pensate come sarebbe fuori luogo usare erroneamente la lingua — creata soprattutto per lodare Dio — per invocare il male sugli uomini che ha creati! Sarebbe assurdo come cercare di ottenere acqua dolce e amara dalla stessa fonte o olive dai fichi. — Giacomo 3:7-12

Chi è veramente saggio?

Tutti i cristiani hanno bisogno di vera sapienza e specialmente ne hanno bisogno coloro che insegnano ad altri che praticano la pura adorazione. La persona veramente saggia mostra il debito timore di Dio ed è mansueta. Infatti per insegnare in modo efficace un uomo dev’essere mite, non aspro, superbo e dogmatico. Inoltre, la gelosia e la contenzione non si addicono certo all’insegnante cristiano né ad alcun altro seguace di Cristo. Piuttosto la sapienza di coloro che hanno tali malvage caratteristiche è animalesca, addirittura demonica. — Giacomo 3:13-16.

La sapienza celeste è casta, pacifica, ragionevole e “pronta a ubbidire”. Per esempio, l’insegnante cristiano ragionevole non fa semplici asserzioni. E, fra l’altro, la sapienza celeste è piena di “buoni frutti”, tra i quali sono incluse tutte le azioni in armonia con la bontà, la giustizia e la verità. Naturalmente, perché prosperi la giustizia, dev’esserci pace. Gli insegnanti e altri nella congregazione che promuovono la pace mostrano d’essere veramente saggi. — Giacomo 3:17, 18.

Come possiamo impedire le contese?

La pace dei conservi di Giacomo era turbata perché alcuni di loro erano colpevoli di mostrare favoritismi, di giudicare ingiustamente altri e di manifestare gelosia. Questo provocava contese nella congregazione. E qual era la causa di queste lotte? Le brame insoddisfatte di piaceri sensuali! Tali errati desideri conducevano a concupiscenza vera e propria e a uno spirito di odio e di assassinio. — Giacomo 4:1-3.

Per impedire le contese nella congregazione dobbiamo evitare l’amicizia del mondo, che costituisce adulterio spirituale. Per questo si devono evitare gli atteggiamenti, gli obiettivi, i metodi e le azioni del mondo delle persone che sono lontane da Dio. Sebbene la tendenza all’invidia incoraggi le contese ed eserciti grande pressione sugli uomini peccatori, può essere combattuta dallo spirito di Dio, che è senz’altro un’espressione della sua immeritata benignità. Gli umili servitori di Geova che perseverano nella preghiera, chiedono il suo aiuto e gli ubbidiscono, possono ricevere tale assistenza. Possono opporsi con successo al Diavolo. Naturalmente, chiunque si dichiari cristiano, se ha manifestato un atteggiamento errato, dovrebbe avvicinarsi a Dio in preghiera, umiliarsi davanti a lui e desistere dal parlare contro i suoi fratelli o dal giudicarli ingiustamente. È del tutto fuori luogo che uomini peccatori giudichino i loro simili dal momento che Geova è il Supremo Legislatore e Giudice! — Giacomo 4:4-12.

Possiamo contribuire alla pace della congregazione anche evitando di vantarci e d’essere troppo sicuri di noi stessi. Dato che la vita in questo sistema è come un vapore che svanisce, saremmo stolti se vivessimo solo in funzione d’essa e ci vantassimo di quello che intendiamo fare. Almeno nel nostro cuore invece dovremmo dire: “Se Geova vuole”. Dopo tutto, non possiamo fare niente di duraturo senza il suo favore e il suo aiuto, ed egli richiede che siamo umili e che lo riconosciamo come fonte della vita e di tutte le cose buone. Dovremmo agire in armonia con questa conoscenza, poiché agire altrimenti sarebbe peccato. — Giacomo 4:13-17.

Perché esercitare pazienza?

Successivamente Giacomo mette in risalto, fra l’altro, la necessità di esercitare pazienza. Probabilmente nelle congregazioni di quel tempo c’erano ricchi i quali si rendevano conto come lui che la ricchezza materiale non ha nessun valore in paragone con le ricchezze spirituali che il cristiano possiede. Ma, come classe, i ricchi opprimevano i poveri e si opponevano ai giusti. Giacomo indicò che dobbiamo sopportare queste e altre avversità con pazienza finché non verrà eseguito il giudizio sugli oppressori durante la “presenza del Signore” Gesù Cristo. Dobbiamo essere come l’agricoltore che aspetta pazientemente la mietitura. Se divenissimo impazienti e smettessimo di perseverare fedelmente, perderemmo il sollievo e le benedizioni che si hanno durante la presenza del Signore. — Giacomo 5:1-8.

Come veri adoratori dobbiamo anche essere pazienti con i nostri conservi, non irritandoci con loro, non lamentandoci ingiustamente e non emettendo profondi sospiri contro di loro mossi da uno spirito di grande insoddisfazione. Giacomo quindi fa notare che i profeti di Geova costituiscono un esempio di sofferenza del male e di esercizio della pazienza. Come Giobbe dell’antichità, possiamo trarre conforto dal fatto che Geova ci mostrerà la sua grande compassione e misericordia se sopporteremo pazientemente con cuore puro, fermamente stabilito in Geova. — Giacomo 5:9-11.

La preghiera è efficace?

Dopo avere esortato i conservi cristiani a non fare giuramenti indiscriminati e frivoli, Giacomo li esortò a pregare. La preghiera è specialmente importante se si è spiritualmente deboli o malati. In tal caso sarebbe appropriato chiamare gli anziani della congregazione, che possono esprimere confortanti pensieri scritturali simili a olio calmante. Questi anziani pregheranno su chi ha bisogno di aiuto, e tale “preghiera della fede” sarà efficace. Geova perdonerà i peccati che la persona umile e pentita può aver commesso e le restituirà la salute spirituale. “La supplicazione del giusto . . . ha molta forza”, com’è mostrato dal fatto che le preghiere di Elia furono esaudite da Geova. — Giacomo 5:12-18.

Che dire se un cristiano si allontanasse dal sentiero della verità? Coloro che sono spiritualmente qualificati dovrebbero cercare di aiutarlo per mezzo della fervida preghiera e applicando diligentemente la Parola di Dio. Se colui che ha errato è così ‘convertito dall’errore della sua via’, la sua anima — il peccatore stesso — sarà salvato dalla condanna e dalla morte eterna. Colui che lo ha ripreso avrà così operato affinché i peccati di colui che ha errato siano coperti, o perdonati. — Giacomo 5:19, 20.

Continuate a praticare l’adorazione pura

La lettera di Giacomo risponde chiaramente ad alcune importanti domande, come abbiamo visto. Ma noi personalmente come considereremo questi consigli divinamente ispirati che ci vengono dati da un anziano esperto? Sono schietti e spiritualmente sani. Li seguiremo?

Se metteremo seriamente in pratica i consigli di Giacomo, saremo aiutati a sopportare le prove, a praticare la vera religione, a evitare di mostrare favoritismo e a provare con buone opere che abbiamo una fede genuina e viva. Inoltre, saremo aiutati a controllare la lingua, ad agire con sapienza celeste, a evitare le contese nella congregazione e a esercitare pazienza come umili, devoti testimoni di Geova. In sostanza, seguendo i consigli di Giacomo, saremo maggiormente in grado di onorare il nostro amorevole Padre celeste praticando un’adorazione pura e attiva.

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