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  • ‘Getta su Geova il tuo peso’: Come?

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  • ‘Getta su Geova il tuo peso’: Come?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
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  • Perché Davide ‘gettò il suo peso su Geova’
  • Pesi o responsabilità
  • Mediante la preghiera
  • Fede e opere
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
w83 15/12 pp. 24-26

‘Getta su Geova il tuo peso’: Come?

DAVIDE, il famoso re dell’antico regno delle dodici tribù d’Israele, diede questo incoraggiamento: “Getta su Geova stesso il tuo peso, ed egli stesso ti sosterrà. Non permetterà mai che il giusto vacilli”. — Salmo 55:22.

Perché era particolarmente appropriato che fosse Davide a dare un simile consiglio? Come potete metterlo in pratica?

La carriera di Davide al servizio di Geova fu molto movimentata. Da ragazzo uccise un leone, un orso e il gigante Golia. Fu un valoroso guerriero, ed estese i confini dell’antico Israele fino ai limiti che Dio aveva stabilito. Fu un impareggiabile compositore di musiche e salmi. Tuttavia non gustò solo le gioie del successo e della prosperità, ma provò anche gli abissi del rimorso e dell’avversità. — I Samuele 16:18; 17:34-36; 18:7.

Perché Davide ‘gettò il suo peso su Geova’

Quando disse di ‘gettare il proprio peso su Geova’, Davide parlava innanzi tutto a se stesso. Come lo sappiamo? Perché dal contesto è evidente che Davide compose questo salmo in un momento in cui i suoi privilegi regali avevano toccato il fondo. Questo avvenne quando il suo ambizioso figlio Absalom fu sul punto di usurpargli il trono.

Che Davide si trovasse in una situazione disperata è evidente dalle parole iniziali del Salmo 55: “Presta orecchio, o Dio, alla mia preghiera; e non ti nascondere alla mia richiesta di favore. Prestami attenzione e rispondimi. Sono sospinto senza riposo dalla mia preoccupazione, e non posso che mostrare inquietudine”. Per altri sei versetti egli continua sullo stesso tono.

Perché Davide si trovava in quella situazione? A causa dei suoi nemici. Più avanti, infatti, invoca l’intervento di Dio contro i suoi nemici e ne indica uno in particolare, un amico che lo aveva tradito. Senza dubbio si trattava di Ahitofel, del quale si poté ben dire: “Poiché non fu un nemico a biasimarmi; . . . Ma fosti tu, . . . uno a me familiare e mio conoscente, perché godevamo insieme dolce intimità; camminavamo nella casa di Dio con la folla”. — Versetti 12-14.

Dopo aver descritto la sua situazione e ciò che l’aveva determinata, Davide accenna alla sua fiducia in Geova: “In quanto a me, chiamerò Dio; e Geova stesso mi salverà”. (Versetto 16) Poi, dopo aver consigliato a se stesso di ‘gettare il suo peso su Geova’, Davide conclude il salmo con analoghe parole di fiducia nell’Altissimo, dicendo: “Tu stesso, o Dio, li farai scendere all’infima fossa. . . . Ma in quanto a me, confiderò in te”. E come si mostrarono veraci le parole di Davide! Il suo ambizioso figlio Absalom e il suo ingannevole consigliere Ahitofel furono colpiti da morte prematura, mentre Davide continuò a governare come unto re di Dio. — Versetti 22, 23.

Pesi o responsabilità

Prima di esaminare come possiamo dare ascolto all’ispirato consiglio di Davide di gettare i nostri pesi su Geova, è bene ricordare che ci sono certe responsabilità che dobbiamo portare noi. L’apostolo cristiano Paolo scrisse: “Poiché ciascuno porterà il proprio carico”. (Galati 6:5) Questi ‘carichi’ sono le responsabilità che ci competono in qualità di mariti, mogli, genitori, figli, dipendenti, testimoni di Geova o, per esempio, anziani nominati nella congregazione cristiana. Non possiamo gettare completamente e irresponsabilmente questi carichi su Geova, ma dovremmo essere lieti di portarli noi stessi. La situazione è simile quando si tratta di prendere decisioni. La Parola di Dio contiene leggi e princìpi, ma siamo noi a doverli applicare ai problemi che ci si presentano. Ovviamente possiamo e dobbiamo chiedere a Dio sapienza, forza e spirito santo per essere aiutati a portare questi carichi, ma non dobbiamo cercare di sottrarci ad essi.

Quali sono dunque i pesi che possiamo gettare su Geova? Sono ansietà, preoccupazioni, delusioni e timori concernenti il futuro, come quelli che provava Davide. Includono pure i pesi dovuti alle nostre debolezze e mancanze. Questi sono i pesi che dobbiamo gettare su Geova, poiché l’apostolo Pietro dice: “Gettate su di lui tutta la vostra ansietà”. Perché? “Perché egli ha cura di voi”. — I Pietro 5:6, 7.

Gesù Cristo diede un consiglio simile nel Sermone del Monte. ‘Quale?’, potreste chiedere. Ebbene, non solo disse che dobbiamo smettere di essere ansiosi di ciò che mangeremo, berremo o indosseremo, ma spiegò anche il motivo per cui non dovremmo nutrire questa ansietà. Gesù diede questa assicurazione: ‘Se Dio riveste la vegetazione del campo, non rivestirà molto di più voi, uomini di poca fede? Il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose’. — Matteo 6:25-32.

Mediante la preghiera

Ma come possiamo effettivamente ‘gettare il nostro peso su Geova’? Un modo è quello di rivolgerci regolarmente a lui in preghiera. Non è forse vero che uno dei pesi che dobbiamo quotidianamente portare è la consapevolezza di non essere stati all’altezza delle giuste norme di Dio? Sì, e rivolgendoci a Dio in preghiera possiamo essere sollevati da questo peso. Gesù lo illustrò con l’esempio dell’esattore di tasse che, avendo umilmente e sinceramente chiesto misericordia a Dio in preghiera, si rivelò più giusto del fariseo ipocrita. In altre parole, l’esattore di tasse, così facendo, fu sollevato dal peso della sua colpa. Ma attenzione: A seconda della nostra condizione spirituale, della gravità del peccato commesso e della natura della nostra colpa, possiamo aver bisogno dell’aiuto di altri, per esempio degli anziani della congregazione, per riuscire a liberarci del nostro peso. — Luca 18:9-14; Galati 6:2; Giacomo 5:14-16.

Se preghiamo Geova di aiutarci a gettare i nostri pesi su di lui, dobbiamo mostrare vera premura e serietà al riguardo. Per questo ci è comandato: “Non siate ansiosi di alcuna cosa, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio con preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie”. Questo contribuirà a sollevarci, perché allora ‘la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero salvaguarderà il nostro cuore e le nostre facoltà mentali’. — Filippesi 4:6, 7.

Si noti che Paolo menziona sia supplicazioni che preghiere. Cosa sono le supplicazioni? Sono preghiere fervide. E cosa significa fervido? Questo aggettivo viene da fervere, che significa “essere cocente, ardere”. Essere ferventi significa quindi provare ardore, nutrire sentimenti calorosi, intensi. Così dovrebbero essere le nostre preghiere se con esse vogliamo riuscire a ‘gettare i nostri pesi su Geova’.

Se le nostre preghiere sono davvero ardenti, persevereremo nella preghiera. Dopo aver illustrato il bisogno di essere perseveranti nella preghiera, il nostro Signore Gesù Cristo esortò: “Quindi vi dico: Continuate a chiedere, e vi sarà dato; continuate a cercare, e troverete; continuate a bussare, e vi sarà aperto. Poiché chi chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto”. (Luca 11:2-10) Continuiamo dunque a chiedere, a cercare, a bussare, e il nostro Padre celeste ci libererà di quei pesi che si possono giustamente gettare su di lui.

Fede e opere

Nel caso delle nostre preghiere, come in ogni altro aspetto della vita e del ministero del cristiano, si applica questo principio: “Vi avvenga secondo la vostra fede”. (Matteo 9:29) Dobbiamo avere il tipo di fede che piace a Dio. Non solo dobbiamo credere sinceramente nella Sua esistenza, ma dobbiamo anche aver fiducia che egli ricompensa coloro che premurosamente lo cercano. (Ebrei 11:6) Dobbiamo avere fede che Dio ci ascolterà.

Per avere questa forte fede, dobbiamo studiare la Parola di Dio. Dovremmo sforzarci di leggere quotidianamente sia la Bibbia che pubblicazioni cristiane attinenti. È facile dimenticare gli ammonimenti della Bibbia e le sue splendide promesse. Siamo assediati da moltissime cose di carattere secolare. Ma solo alimentandoci regolarmente della Parola di Dio possiamo imparare a conoscere veramente Geova, le sue meravigliose qualità e il suo modo di agire verso i suoi servitori terreni. Com’è messa bene in risalto nella Parola di Geova la sua amorevole cura per il suo popolo! Ripetutamente leggiamo di come egli esaudì le preghiere dei suoi servitori. (Genesi 20:17; Atti 12:5, 17) E non dimentichiamo mai che Geova continua sempre ad essere il fidato “Uditore di preghiera”. — Salmo 65:2.

Imparare a memoria i versetti biblici, specialmente quelli che ci rassicurano sull’attenta e amorevole cura di Dio, può essere utile sotto diversi aspetti. Fra questi versetti ci sono quelli citati sopra, come pure certi salmi, ad esempio il 23 e il 103. Imparare a memoria e recitare brani della Parola di Dio è un ottimo modo per tenere la mente occupata e scacciare pensieri dannosi. Avendo in mente versetti biblici, possiamo nutrirci della Parola di Dio anche quando non siamo in grado di avere a portata di mano una Bibbia. Per esempio, possiamo meditare sulle Scritture quando la notte non riusciamo a dormire. (Confronta Salmo 63:6). Tutto ciò è senz’altro un aiuto per ‘gettare il nostro peso su Geova’.

Per ‘gettare il nostro peso su Geova’ si richiede inoltre che facciamo la nostra parte. Ricordate che “la fede senza opere è morta”. (Giacomo 2:26) Gesù disse qualcosa di simile nel Sermone del Monte, quando, dopo aver dato il consiglio di non essere ansiosi e di aver fede nella cura di Dio, comandò: “Continuate dunque a cercare prima il regno e la sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. Prendendo a cuore questo consiglio saremo aiutati a rimanere liberi da ansietà, e preoccupazioni. — Matteo 6:33.

È anche utile imparare a disciplinare la propria mente. Possiamo aver preso l’abitudine di pensare in modo negativo. Una volta che abbiamo rivolto le nostre fervide richieste a Geova e gettato su di lui le nostre ansietà, dovremmo lasciarle lì, e non continuare a preoccuparcene. Dobbiamo anche disciplinarci per quanto riguarda il nostro modo di parlare e di agire. Bisogna fare progresso e non continuare a ripetere sempre gli stessi errori. Cerchiamo piuttosto di essere come l’apostolo Paolo, ‘trattando con durezza il nostro corpo e conducendolo come uno schiavo’. Dobbiamo anche prendere a cuore il consiglio di Gesù di ‘vigilare e pregare di continuo’, perché ‘lo spirito è desideroso, ma la carne è debole’. — I Corinti 9:27; Matteo 26:41.

Come potete quindi ‘gettare il vostro peso su Geova’? Perseverando con ardore nella preghiera, nutrendovi regolarmente della Parola di Dio, cercando prima il Suo Regno ed esercitando autodisciplina. Allora, fedele alla sua promessa, Geova vi sosterrà e non vi permetterà mai di vacillare.

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