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  • w84 15/1 pp. 9-11
  • Offrono il loro aiuto

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  • Offrono il loro aiuto
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Consolazione e compassione
  • Depressione grave
  • ‘La calcolatrice non funziona bene’
  • Ci si può riuscire
  • Come aiutare chi è depresso a ritrovare la gioia
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1990
  • “Parlate in maniera consolante alle anime depresse”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
  • Una lingua ammaestrata per “incoraggiare lo stanco”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
  • Sconfiggere la depressione: L’aiuto che altri possono dare
    Svegliatevi! 1987
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
w84 15/1 pp. 9-11

Offrono il loro aiuto

“VI ESORTIAMO, fratelli: . . . parlate in maniera consolante alle anime depresse”. (I Tessalonicesi 5:14) Scrivendo queste parole alla congregazione di Tessalonica, l’apostolo Paolo mostrò che la congregazione cristiana è un’importante fonte d’aiuto provveduta da Dio per coloro che sono depressi. Qualsiasi cristiano si senta sopraffatto da sentimenti negativi può trovare conforto e aiuto fra i suoi fratelli cristiani.

Il discepolo Giacomo raccomandò di chiedere aiuto agli anziani nominati della congregazione. Egli disse: “Vi è qualcuno malato fra voi? Chiami gli anziani della congregazione presso di sé, e preghino su di lui, spalmandolo d’olio nel nome di Geova. E la preghiera della fede farà star bene l’indisposto e Geova lo desterà”.— Giacomo 5:14, 15.

Che dire se qualcuno è restio a chiedere aiuto agli anziani? Una donna che aveva un serio problema era riluttante a chiedere aiuto, e ne spiega la ragione: “Qualcosa in fondo alla mia mente mi diceva che gli anziani non avrebbero capito, che avrebbero detto che era colpa mia”. Ma dopo una preoccupante crisi familiare fu indotta a recarsi da loro. Cosa trovò? “Gli anziani non sono perfetti. Ma mi hanno capita”.

Si ricordi comunque che l’apostolo Paolo incoraggiò l’intera congregazione a ‘confortare le anime depresse’. Gli anziani desiderano offrire il loro aiuto. Ma chi è depresso può rivolgersi a qualsiasi persona matura di cui abbia fiducia. I ragazzi probabilmente si rivolgeranno ai genitori. Le donne forse preferiranno discutere certe cose con sorelle cristiane esperte, “maestre di ciò che è bene”. (Tito 2:3) La cosa importante è PARLARNE CON QUALCUNO.

Ma cosa potreste fare se una persona scoraggiata si rivolgesse a voi per avere aiuto? Che dire se foste voi a prendere l’iniziativa di aiutare una tale persona? Ci sono alcune cose da tener presente.

Consolazione e compassione

Ricordate la necessità di non esprimere giudizi frettolosi sulla spiritualità di coloro che sono depressi. Paolo disse che questi hanno bisogno di conforto. Perciò facciamo bene a mostrare loro le qualità di cui egli parlò scrivendo ai filippesi: “Se, dunque, vi è qualche incoraggiamento in Cristo, se qualche consolazione d’amore, se qualche partecipazione di spirito, se dei teneri affetti e compassioni, rendete la mia gioia piena in quanto siete dello stesso pensiero e avete lo stesso amore”. (Filippesi 2:1, 2) Incoraggiamento, amore, consolazione, partecipazione di spirito, tenero affetto e compassione possono avere uno splendido effetto sanatore su una persona depressa.

L’apostolo Pietro menzionò un’altra ottima qualità quando disse: “Siate tutti dello stesso pensiero, mostrando i medesimi sentimenti, esercitando amore fraterno, teneramente affezionati”. (I Pietro 3:8) Chiunque nutre “i medesimi sentimenti”, cioè riesce a mettersi nei panni dell’altra persona, a conquistarne la fiducia e a parlarle in maniera consolante, ha un eccellente dono per aiutare i depressi.

Depressione grave

Ma che fare se qualche componente della congregazione è affetto da una grave forma di depressione? Supponiamo che si senta del tutto inutile, colpevole, impotente o disperato, e che qualsiasi cosa gli si dica non sembri aiutarlo. Innanzi tutto gli si dovrebbe consigliare di rivolgersi a un medico, perché i gravi stati di depressione hanno spesso una causa fisica.a Ma a parte l’assistenza di uno specialista, la congregazione ha ugualmente un ruolo importante da svolgere.

I componenti della congregazione dovrebbero evitare di criticare la persona depressa o di dirle di ‘controllarsi’ o di ‘uscire da quello stato’. Un uomo ha detto che sua moglie, sofferente di depressione, è stata a volte sul punto di suicidarsi. Perché? Il marito riconosce che in parte ciò è stato dovuto alla mancanza di comprensione da parte sua e di altri nei riguardi della moglie.

Alcuni hanno trovato utile parlare alla persona depressa di cose che un tempo sapeva, ma che forse ora trova difficile credere perché la depressione le ha confuso la mente. Parlatele di Geova, “il Padre delle tenere misericordie e l’Iddio d’ogni conforto”. (II Corinti 1:3) Ricordatele che Geova è pronto a perdonare “in larga misura”. (Isaia 55:7) Parlate delle bellezze della creazione di Geova e rammentatele eventuali esperienze piacevoli che può avere avuto a questo riguardo. Parlatele della felice compagnia di cui godeva nella congregazione, di quanto vuol bene alla sua famiglia e di come il suo amore è ricambiato dai familiari. Ribadite che anche se non potete capire pienamente quanto si senta male, l’esperienza di altri mostra che col tempo migliorerà. Siate disposti ad ascoltare con ‘amore fraterno e tenero affetto’ qualsiasi cosa abbia da dire, per quanto illogica possa essere a causa del suo sconvolgimento emotivo.

Se dovesse parlare di suicidio, prendetela seriamente. E se non menziona il suicidio, ma avete ugualmente motivo di credere che ci stia pensando, non esitate a parlarne. Potreste forse dire qualcosa del genere: “So che in questo momento ti senti veramente male, probabilmente molto peggio di quanto io non possa immaginare. Sai, quando ci si sente così, a volte si potrebbe pensare che la cosa migliore sia quella di farla finita. A te è mai capitato?” Se ci aveva pensato, questo farà sì che se ne parli apertamente e la aiuterà a liberarsi del senso di colpa che simili pensieri comportano.

‘La calcolatrice non funziona bene’

Un medico che è anche un anziano cristiano dice: “A volte faccio l’esempio di una calcolatrice tascabile. Se le batterie sono scariche, il risultato delle operazioni non sarà attendibile, indipendentemente dai numeri battuti. Perciò, a chi soffre di qualche grave forma di depressione dico che le sue ‘batterie’ si sono temporaneamente scaricate. Farà quindi pensieri strani e arriverà a certe conclusioni bizzarre. Ma questo succederà solo finché esiste il disturbo. Eliminato questo, le cose andranno meglio”.

Lo stesso medico aggiunge: “Quando una persona è in questo stato, ciò che conta non è sempre quel che diciamo. Come conservi cristiani, facciamo del nostro meglio per essere comprensivi. Forse gli anziani possono trovare qualcuno che ha una grande esperienza nella vita, il quale può parlare con la persona o anche solo ascoltarla. Molte volte ho riscontrato che la persona depressa ha ricevuto il massimo aiuto da un’anziana sorella cristiana che ha sofferto anche lei di grave depressione, la quale può mettersi seduta, batterle affettuosamente la mano sulla spalla e dirle: ‘So cosa provi’”.

Ci si può riuscire

È vero che per chi soffre emotivamente a causa di sentimenti negativi superarli può sembrare uno sforzo immane. E fare uno sforzo è proprio l’ultima cosa che la persona depressa si sente di fare. Ma il suicidio non è la soluzione. Una donna rimase depressa per un lungo periodo. Non voleva mangiare, non riusciva a dormire, non aveva energie, era nervosa, tesa e voleva morire. Ora scrive: “Fatevi coraggio. Non importa da quanto tempo soffriate e quale sia il problema. Geova può aiutarvi e lo farà. Io ne sono una prova”. — Filippesi 4:13.

C’è un’altra cosa che possiamo fare per aiutare i depressi. Possiamo pregare per loro secondo ciò che espresse l’apostolo Paolo quando disse: “Lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio nostro Padre, che ci ha amati e ci ha dato conforto eterno e buona speranza mediante l’immeritata benignità, confortino i vostri cuori e vi rendano fermi in ogni opera e parola buona.” — II Tessalonicesi 2:16, 17.

[Nota in calce]

a Per una più estesa trattazione delle cause e delle terapie della depressione, si vedano gli articoli “Cosa si può fare per combattere la depressione” e “Terapie delle gravi forme di depressione”, pubblicati nell’altra nostra rivista, Svegliatevi! (rispettivamente dell’8 febbraio e dell’8 aprile 1982). Per ulteriori suggerimenti su come aiutare i depressi, si vedano gli articoli “Parlate in maniera consolante alle anime depresse” (La Torre di Guardia del 15 ottobre 1982) e “Una lingua ammaestrata per ‘incoraggiare lo stanco’” (La Torre di Guardia del 1 novembre 1982).

[Riquadro a pagina 10]

Qualcuno che conoscete sta pensando al suicidio?

Forse sì, se è profondamente depresso e inoltre manifesta sintomi come questi:

● Parla di suicidio o ci pensa.

● Perde l’interesse per la vita, la famiglia e gli amici.

● Non riesce a dormire.

● Non ha appetito.

● Ha un debole desiderio sessuale.

● Diviene improvvisamente calmo dopo una grande agitazione.

● Sistema i suoi affari, cambia il suo stile di vita o trascura la propria persona.

● Diventa depresso quando un parente o un amico muore o si suicida.

● È affetto da una grave malattia.

● Perde il lavoro o viene separato dalla famiglia.

Da un elenco pubblicato nella rivista “Medical Tribune”.

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