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  • Uniti nell’adorazione del solo vero Dio

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  • Uniti nell’adorazione del solo vero Dio
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
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  • “Tu sei Dio, tu solo”
  • Potenti fattori unificanti
  • Saldamente schieràti a favore della vera adorazione
  • Cosa significa oggi essere uniti nell’adorazione?
    Adoriamo il solo vero Dio
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
w84 1/7 pp. 16-21

Uniti nell’adorazione del solo vero Dio

“O Geova, . . . tu sei Dio, tu solo”. — SALMO 86:9, 10.

1. (a) Cosa ha messo in atto Geova per rendere possibile l’unità nell’adorazione? (b) Quale fu ben presto un risultato di questa “amministrazione”?

COM’È piacevole essere uniti nell’adorazione! Eppure è un’esperienza sconosciuta alla maggioranza dell’umanità. Nondimeno essere uniti nell’adorazione non è un semplice sogno. È il proposito di Dio. Diciannove secoli fa Geova mise in atto un’“amministrazione” il cui obiettivo è quello di conseguire l’unità, un’unità come quella che regna in una famiglia amorevole e compatta. L’unità prodotta da questa “amministrazione” indusse presto i cristiani ebrei ad adorare in fraterna unione con i samaritani; in seguito furono accolti nella congregazione gli incirconcisi gentili. Ciò che più conta, tutti questi furono portati in unità con Geova Dio sulla base della loro fede nel valore espiatorio del sacrificio di Gesù. Strinsero un rapporto filiale con lui quale Padre amorevole.

2. (a) Cos’è l’“amministrazione”, e quando entrò in funzione? (b) In che consiste il radunamento delle ‘cose nel cielo’?

2 Efesini 1:9, 10 richiama l’attenzione su questa “amministrazione”, dicendo: “È secondo il suo beneplacito, che egli propose in se stesso per l’amministrazione [o modo di gestire gli affari domestici] al pieno limite dei tempi fissati [dalla Pentecoste del 33 E.V. in poi], cioè per radunare di nuovo tutte le cose nel Cristo, le cose che sono nei cieli e [in seguito] le cose che sono sulla terra”. Il radunamento delle ‘cose nei cieli’, cioè di coloro che sarebbero stati con Cristo nel suo Regno celeste, cominciò prima fra gli ebrei, per poi proseguire fra i samaritani e i gentili.

3. Cosa ha prodotto il radunamento delle “cose che sono sulla terra”?

3 Nei nostri giorni, in particolare dal 1935, stiamo assistendo al radunamento delle “cose che sono sulla terra”, cioè di persone che avrebbero avuto il privilegio di ricevere la vita su una terra paradisiaca. Milioni di persone hanno già reagito favorevolmente a questa seconda fase dell’amorevole “amministrazione” di Dio. Provengono da ogni nazione e gruppo linguistico. L’unità di cui godono non consiste in un semplice radunamento di persone che continuino a mantenere le loro credenze e abitudini precedenti. Piuttosto, com’era predetto in Isaia 2:3, imparano le vie di Geova in modo da poter ‘camminare nei suoi sentieri’.

4. (a) Fino a che punto arriverà l’unità nell’adorazione, e come lo descrive la Bibbia? (b) Dopo la prova finale, quale relazione avranno con Geova gli uomini resi perfetti?

4 Ciò che vediamo oggi, comunque, non è il massimo dell’unità che verrà conseguita. Il proposito di Dio ci assicura che tutta la creazione intelligente sarà unita nella vera adorazione. L’apostolo Giovanni ricevette una visione della meravigliosa situazione che esisterà alla fine del Regno millenario di Cristo, e la descrisse in Rivelazione 5:13, dicendo: “Ogni creatura che è in cielo e sulla terra e sotto la terra e sul mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: ‘A Colui che siede sul trono [Geova] e all’Agnello [Gesù Cristo] siano la benedizione e l’onore e la gloria e la potenza per i secoli dei secoli’”. (NW) Giovanni vide che tutti erano uniti sotto Gesù Cristo nell’adorare Geova. Successivamente, terminata la prova finale e distrutti per sempre tutti quelli che allora si saranno ribellati, Geova adotterà amorevolmente come figli tramite Cristo tutti gli uomini resi perfetti che si saranno dimostrati leali. Essi diverranno parte dell’unita famiglia universale di Dio, per la quale Geova sarà sempre l’unico Dio, il Sovrano Universale e il Padre amorevole. Che rincorante prospettiva! Provate il vivo desiderio di far parte di questa felice famiglia di adoratori? — Romani 8:20, 21.

“Tu sei Dio, tu solo”

5, 6. Nel Salmo 86, cosa scrisse Davide in merito a Colui al quale è rivolta la nostra adorazione?

5 Un esame del Salmo 86 può aiutarci a comprendere ciò che dobbiamo fare per ricevere tale benedizione. Davide, lo scrittore di questo salmo ispirato, aveva già dato prova della sua devozione per quanto riguardava la vera adorazione. Ma si rendeva conto di aver bisogno di continuare a progredire spiritualmente, come si nota da ciò che scrisse.

6 Nei versetti da 8 a 10 egli richiama l’attenzione su Colui al quale era rivolta la sua adorazione, dicendo: “Non c’è nessuno come te fra gli dèi, o Geova, non c’è alcun’opera come le tue. Tutte le nazioni che tu hai fatte verranno esse stesse, e si inchineranno dinanzi a te, o Geova, e daranno gloria al tuo nome. Poiché tu sei grande e fai cose meravigliose; tu sei Dio, tu solo”.

7. Perché è così importante riconoscere che solo Geova è Dio?

7 Ai giorni di Davide, come pure oggi, le nazioni avevano molti dèi. Ma con vero apprezzamento Davide disse a Geova: “Tu sei Dio, tu solo”. Gesù Cristo diede risalto alla stessa verità. La notte prima di morire si rivolse in preghiera al Padre suo chiamandolo “il solo vero Dio”. (Giovanni 17:3) Come sapete, però, la cristianità adora una Trinità. Milioni di persone si prostrano davanti a idoli, altre hanno deificato personaggi importanti, il denaro, se stesse e il sesso. Che dire di voi? Condividete personalmente la convinzione che “non c’è nessuno come . . . Geova”, che egli è “il solo vero Dio”?

8. Come indica Salmo 86:11, cosa si richiede da tutti coloro che vogliono adorare Geova?

8 Guardando al futuro, Davide intravide persone d’ogni nazione che venivano a servire Geova. Senza dubbio Davide si rendeva conto che tali persone, una volta venute ad adorare Geova, avrebbero avuto molto da imparare. Avrebbero dovuto fare cambiamenti nella loro vita. Ma Davide fu realista, riconoscendo che anche lui aveva bisogno di istruzione e di fare ulteriori cambiamenti. In Salmo 86:11 disse: “Istruiscimi, o Geova, intorno alla tua via. Camminerò nella tua verità. Unifica il mio cuore per temere il tuo nome”. È questo ciò che desiderate voi?

9. Perché siamo un popolo unito, e quale responsabilità abbiamo a questo riguardo?

9 L’unità che già esiste fra i testimoni di Geova è davvero notevole. Questo perché, come gruppo, ci sentiamo sinceramente come Davide: cerchiamo cioè la guida di Geova e agiamo in armonia con essa. Dovremmo anche voler contribuire personalmente a tale unità col nostro modo di pensare e di agire. Possiamo inoltre salvaguardare la nostra unità e aiutare altri a parteciparvi sforzandoci di coltivare nei nuovi interessati la consapevolezza dei vari fattori che ci uniscono.

Potenti fattori unificanti

10. Qual è il primo fattore che ci unisce?

10 Il primo è il fatto che tutti noi adoriamo Geova e riconosciamo il suo diritto di stabilire ciò che è bene e ciò che è male. (Rivelazione 14:6, 7; Genesi 2:16, 17) Che effetto meraviglioso ha avuto questo sul popolo di Geova in tutto il mondo! Come dice la Bibbia, Geova è “l’Alto ed Eccelso, che risiede per sempre e il cui nome è santo”. (Isaia 57:15) Quando lo adoriamo e ci conformiamo alle sue norme, questo ci rende persone migliori. E dato che queste norme valgono in ogni parte della terra, l’esserci conformati ad esse ci ha resi un popolo unito.

11. Come possiamo aiutare i nuovi a condividere la nostra unità?

11 Ma è capitato che persone che si associavano a noi abbiano commesso azioni seriamente sbagliate. Perché? Quando è stato chiesto loro che tipo di relazione avessero con Geova Dio, alcuni hanno detto che ‘non sentivano Dio come una persona reale’, per cui non prendevano seriamente nemmeno le sue esigenze. Possiamo aiutare quelli con i quali studiamo così che Geova sia per loro una realtà? Dobbiamo far capire loro che la vera adorazione non consiste semplicemente nell’accettare certe dottrine, frequentare la Sala del Regno e magari dedicare di tanto in tanto qualche ora al servizio di campo. Quelli che vogliono servire Geova devono stringere con lui un’intima relazione personale. Devono imparare a rivolgersi a lui in preghiera regolarmente e personalmente, chiedendogli di guidarli in tutto ciò che fanno. (Filippesi 4:6; Proverbi 3:5, 6) Allora cominceranno a condividere la splendida unità di cui godiamo.

12, 13. (a) Perché il secondo fattore elencato ha su di noi un effetto unificante? (b) Per trarne pienamente beneficio, cosa occorre fare?

12 Il secondo punto è questo: Siamo uniti perché, in qualsiasi parte del mondo ci troviamo, abbiamo la Parola di Dio come guida. Riconosciamo che la Bibbia è ispirata, e una delle cose che hanno indotto molti di noi a divenire testimoni di Geova è il fatto che i Testimoni si attengono veramente alla Bibbia. — II Timoteo 3:16, 17.

13 Quelli con i quali studiamo possono dirsi d’accordo con noi quando diciamo che la Bibbia è la Parola di Dio. Ma fino a che punto l’hanno letta? Sarebbe bene incoraggiarli a leggerla tutta e, nel far questo, a vedere come la Bibbia dovrebbe influire sulle loro decisioni quotidiane. Gesù conosceva così bene la volontà del Padre e ce l’aveva così impressa nella mente e nel cuore da poter dire: “Faccio sempre le cose che gli piacciono”. (Giovanni 8:29) Che ottima meta è questa per tutti quelli che partecipano alla vera adorazione!

14. Qual è il terzo fattore di importanza vitale qui menzionato, e cosa potremmo fare per edificare nei nuovi l’apprezzamento per questo?

14 Un terzo fattore che ci unisce è che beneficiamo tutti del medesimo programma di alimentazione spirituale. Riconosciamo “lo schiavo fedele e discreto” come lo strumento di cui Geova si serve per provvedere il cibo spirituale a suo tempo. (Matteo 24:45-47) Non abbiamo dubbi che questo “schiavo” sia composto dagli eredi del Regno celeste unti con lo spirito, che si trovano oggi solo fra i testimoni di Geova. Siamo grati di ciò che questo “schiavo” e il suo Corpo Direttivo stanno facendo per aver cura dei nostri bisogni spirituali. E ringraziamo Dio dell’abbondanza di ottimi provvedimenti spirituali presi per noi. (Isaia 65:13, 14) Dedichiamo abbastanza tempo per instillare l’apprezzamento per questa disposizione in coloro che hanno cominciato da poco a frequentare la congregazione?

15, 16. (a) Chi è il nostro Capo o Condottiero? (b) In che modo il riconoscimento del ruolo di Gesù nella nostra adorazione influisce su come ci consideriamo gli uni gli altri?

15 Consideriamo ora un quarto fattore unificante, un fattore essenziale: Gesù Cristo, e non qualche uomo, è il nostro Condottiero e colui mediante il quale tutti noi ci accostiamo a Geova per adorarlo. Nell’ultima settimana della sua vita umana, Gesù mise in risalto l’importanza di questo fatto. In Matteo 23:8, 10 disse: “Non siate chiamati . . . ‘condottieri’, perché uno è il vostro Condottiero, il Cristo”. Se oggi una persona, in qualsiasi parte del mondo, chiedesse a un testimone di Geova: ‘Chi è il vostro capo?’, riceverebbe la stessa risposta: ‘È il Signore Gesù Cristo’.

16 Solo tramite Gesù possiamo accostarci a Geova per adorarlo in modo accettevole. Perché? Perché siamo tutti nati nel peccato, sotto la condanna di morte. Nessuno di noi differisce dagli altri sotto questo aspetto. L’unico modo in cui ciascuno di noi ha potuto essere accettato come servitore di Dio è stato riponendo fede nel sacrificio di Gesù Cristo, e soltanto tramite lui possiamo ora accostarci a Geova in preghiera. Il sincero apprezzamento per questo è un fattore di vitale importanza nella vera adorazione. — Romani 3:23; Giovanni 14:6.

17. In che modo il nostro atteggiamento nei confronti del Regno di Dio ci distingue dalla cristianità e ci unisce in qualità di testimoni di Geova?

17 Questo ci porta a considerare il quinto fattore che ci unisce: Indipendentemente da dove abitiamo, guardiamo al Regno di Dio quale unica speranza del genere umano. (Matteo 6:9, 10; Daniele 2:44) Il clero della cristianità non lo ha fatto. Di conseguenza si è immischiato negli affari politici del mondo e nelle sue guerre. In netto contrasto, i testimoni di Geova, in tutti i paesi, hanno preso a cuore le parole di Gesù Cristo secondo cui i suoi discepoli non ‘sarebbero stati parte del mondo’. (Giovanni 17:15, 16) In armonia con la Parola di Dio abbiamo fatto delle nostre spade vomeri e delle nostre lance cesoie per potare. Non alziamo armi carnali contro il prossimo, né impariamo più la guerra. (Michea 4:3) Siamo fermamente convinti che l’unica soluzione dei problemi dell’uomo è il Regno di Dio. Come risultato, indipendentemente da dove viviamo, siamo uniti agli altri Testimoni di tutto il mondo in una vera fratellanza internazionale.

18. Come ci unisce il frutto dello spirito di Dio? Fate esempi.

18 Un sesto fattore che contribuisce alla nostra unità sono i frutti che lo spirito santo produce nella vita degli adoratori di Geova. E che splendidi frutti sono, frutti che rendono piacevole essere uniti! A prescindere dagli aspetti in cui abbiamo personalmente bisogno di migliorare, è vero ciò che disse Gesù: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. — Giovanni 13:35; Galati 5:22, 23.

19. A chi ci uniamo prendendo parte al ministero cristiano?

19 Ed eccoci al settimo punto: Tutti noi, come testimoni di Geova, abbiamo la responsabilità di predicare la buona notizia del Regno di Dio. Questa responsabilità, però, è anche un privilegio. Come spiegò l’apostolo Paolo, partecipando al ministero cristiano diveniamo collaboratori di Dio. Uno pianta, un altro innaffia, ma Geova è Colui che fa crescere, producendo nuovi discepoli. — Matteo 24:14; I Corinti 3:6-9.

Saldamente schieràti a favore della vera adorazione

20. (a) Perché alcuni che forse frequentano la Sala del Regno non ricevono appieno le benedizioni di questa adorazione unita? (b) Perché è urgente che ora si schierino con fermezza dalla parte di Geova?

20 Accettando personalmente queste verità che ci uniscono e operando in armonia con esse, anche quelli che si sono da poco associati a noi possono provare la gioia di partecipare all’unita adorazione dell’unico vero Dio. Alcuni però si accontentano di una conoscenza superficiale della verità. Imparano qualcosa circa le benedizioni del Regno di Dio, ma non lasciano che la verità metta radici nel loro cuore. Hanno piacere di stare con noi, ma non vogliono dire che si comporteranno sempre come vuole Geova. Sotto alcuni aspetti sono come certi contemporanei del profeta Elia, ai quali il profeta rivolse queste energiche parole: “Per quanto tempo zoppicherete su due differenti opinioni? Se il vero Dio è Geova, seguitelo; ma se è Baal, seguitelo”. (I Re 18:21) Quando arriverà il tempo da lui stabilito per distruggere l’attuale sistema malvagio, Geova non indugerà. Non rimanderà quel tempo né cambierà le sue norme per adattarle a quelli che ancora cercano di seguire il mondo, che sono indecisi circa la necessità di imparare qual è la volontà di Dio e compierla. Com’è quindi importante incoraggiare tutti quelli che mostrano interesse per la verità a compiere ora passi positivi per stringere con Geova una vera e durevole relazione!

21. Quale progresso spirituale dovremmo aiutare i nostri studenti biblici a fare?

21 Non desideriamo soltanto studiare le verità elementari con quelli che fanno progresso verso il battesimo, ma desideriamo aiutarli ad avanzare verso la maturità cristiana. Questo richiede che coltivino il vivo desiderio di cibo spirituale solido. Devono imparare a gustarlo, a trarne forza e a discernere come esso può aiutarli a prendere giuste decisioni personali. — Ebrei 5:12-14.

22. Perché il nostro ministero è davvero un grande privilegio?

22 Che splendido privilegio è quello di trarre beneficio dalla disposizione di Geova per unire a sé tramite Gesù Cristo persone di tutte le nazioni, e di operare in armonia con essa! Il solo vero Dio ci ha concesso il meraviglioso privilegio di essere testimoni del suo santo nome, Geova. Il suo diletto Figlio, che ora domina quale Re, è stato e continua a essere il nostro esempio nell’adorazione e ci consente di avere una calorosa e intima relazione con Geova e unità fra noi. Partecipiamo pienamente quindi all’opera di magnificare il nome di Geova e di aiutare altri a capire come anch’essi possono godere le benedizioni riservate a coloro che adorano unitamente il solo vero Dio.

Riepilogo

◻ Fino a che punto arriverà l’unità nell’adorazione, e cosa può significare questo per voi?

◻ Come possiamo dimostrare di condividere i sentimenti espressi in Salmo 86:11?

◻ Quali sono alcuni potenti fattori che ci uniscono?

◻ Una volta che hanno studiato le verità bibliche elementari, quale ulteriore progresso dovremmo aiutare gli studenti a fare?

[Immagine a pagina 18]

‘O Geova, tu sei Dio, tu solo’

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