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  • Meghiddo: antico campo di battaglia dal significato profetico

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  • Meghiddo: antico campo di battaglia dal significato profetico
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
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  • Crocevia dell’antichità
  • Un campo di battaglia decisivo
  • La guerra finale si combatterà a Meghiddo?
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
w86 15/2 pp. 21-24

Meghiddo: antico campo di battaglia dal significato profetico

“COSÌ periscano, o Geova, tutti i tuoi nemici”. Ecco come terminava un canto di vittoria composto oltre 32 secoli fa. Celebrava un trionfo militare ottenuto nei pressi dell’antica città di Meghiddo.

Secondo il racconto biblico, Dio aveva comandato al giudice israelita Barac di dislocare 10.000 uomini armati sul monte Tabor. Un numero imponente? Forse. Ma i 10.000 volontari erano pietosamente mal equipaggiati. “Non si poté vedere scudo, né lancia”. (Giudici 5:8) Non però i loro avversari. Al comando del generale Sisera, l’esercito cananeo disponeva dei più recenti ritrovati della tecnologia militare: “Novecento carri da guerra muniti di falci di ferro”. (Giudici 4:3) Ciò rendeva i cananei superiori in velocità e manovrabilità, e dava loro anche un enorme vantaggio psicologico.

La vittoria, però, non sarebbe stata il risultato dell’abilità e dell’equipaggiamento militare. Le più forti truppe di Sisera furono attirate nella valle del torrente Chison, allora asciutta. Geova diede a Barac il segnale di scendere. Immaginatevi una marea di 10.000 uomini dalla montagna scendere a valle! Poi, improvvisamente, Geova scatenò un temporale. Il vento e la pioggia sferzavano il volto dei nemici. Il Chison si trasformò in un torrente impetuoso che immobilizzò i carri da guerra di Sisera in un mare di fango. Nella confusione gli uomini di Sisera fuggirono terrorizzati, solo per essere inseguiti e messi a morte. “Non ne rimase nemmeno uno”. — Giudici, capitoli 4 e 5.

Non c’è da stupirsi se questa esaltante vittoria ispirò le parole: “Così periscano, o Geova, tutti i tuoi nemici, e siano quelli che ti amano come quando il sole sorge nella sua potenza”. (Giudici 5:31) Notate, però, il termine “così”. Indica che questa battaglia era profetica e additava un conflitto più grande nel quale sarebbero periti tutti i nemici di Dio.

Tuttavia, gli ostili popoli che confinavano con Israele dimenticarono in fretta questa disfatta. Solo 47 anni più tardi un’alleanza di alcune nazioni guidata dai madianiti “si raccolsero insieme come un sol uomo e . . . si accampavano nel bassopiano di Izreel”, la valle che si distende ai piedi di Meghiddo. (Giudici 6:33) Questi nemici accampati erano “numerosi come le locuste”. Questa volta, però, l’esercito israelita era composto soltanto da un piccolo, ma coraggioso manipolo di 300 uomini appostati “tutto intorno al campo” al comando di Gedeone. A un segnale convenuto, i 300 suonarono dei corni, ruppero fragorosamente delle giare per l’acqua, agitarono delle torce e lanciarono un terrificante grido di guerra: “La spada di Geova e di Gedeone!” I madianiti furono presi dal panico! “Geova poneva in tutto il campo la spada di ciascuno contro l’altro” e il piccolo gruppo guidato da Gedeone completò la disfatta! — Giudici, capitolo 7.

Noi, oggi, non possiamo commettere l’errore dei madianiti e trascurare l’importanza di Meghiddo. La Bibbia menziona questo antico campo di battaglia una dozzina di volte. Inoltre la profezia biblica indica che quanto avvenne a Meghiddo ha un profondo significato per i nostri tempi. Vediamo allora cosa dicono sia la Bibbia che l’archeologia a proposito di questa località storica.

Crocevia dell’antichità

Assieme alle città di Hazor e di Ghezer, Meghiddo un tempo dominava un’importante via militare e commerciale che collegava l’Asia con l’Africa. Meghiddo si trovava in mezzo alle altre due città, per cui era situata nella migliore posizione strategica. Da qualsiasi direzione accessi naturali, passi montani e strade convergevano nella sua valle. “Meghiddo”, spiega The Geography of the Bible (Geografia della Bibbia), “era situata nei pressi di un crocevia, uno dei più importanti dell’antichità”.

Meghiddo dominava un’ampia pianura che si estendeva per circa 32 chilometri lungo la parte nordorientale della catena del Carmelo. Durante la piovosa stagione invernale l’acqua che scendeva dalle montagne circonvicine faceva ingrossare il fiume Chison. Per questo la regione è chiamata anche ‘valle del torrente Chison’. (Giudici 4:13) Il libro Geography of Israel (Geografia di Israele) dice che “con le piogge invernali” il terreno della valle “tende a trasformarsi in una fangaia. . . . Il Chison ha una pendenza minima e il deflusso delle acque . . . si interrompe con facilità; si formano perciò molti acquitrini”. Sisera e i suoi eserciti scoprirono fino a che punto può divenire fangosa questa pianura. Durante l’asciutta estate, però, questa vasta pianura era un luogo ideale per fare esercitazioni belliche con carri da guerra. (Confronta Cantico di Salomone 6:11, 12). Era anche un luogo adatto in cui si potevano radunare truppe militari.

Non c’è dunque da meravigliarsi se Salomone prese provvedimenti per fortificare Meghiddo: “Or questo è il conto di quelli coscritti per i lavori forzati dei quali il re Salomone fece la leva per edificare . . . le mura di Gerusalemme e Hazor e Meghiddo e Ghezer”. (I Re 9:15) Una collina alta circa 21 metri prospiciente un’ampia e aperta vallata si erge ora nel punto in cui un tempo sorgeva Meghiddo. Nell’antichità spesso i nuovi edifici venivano costruiti sulle rovine di edifici preesistenti. Pertanto ciascuno strato di costruzioni può contrassegnare un particolare periodo storico. L’archeologo, scavando a partire dall’alto, raggiunge uno dopo l’altro gli strati della storia. A Meghiddo ne sono stati rinvenuti almeno venti, il che indica che la città venne ricostruita più volte. E in che modo la Bibbia è stata utile a questi pazienti scavatori?

La costruzione di porte delle città fu indubbiamente un aspetto essenziale del progetto elaborato da Salomone per fortificare Meghiddo, Hazor e Ghezer. Qualche tempo fa queste porte furono rinvenute a Meghiddo. Poco dopo ad Hazor furono trovate porte costruite con l’identico stile. Perciò, seguendo l’indicazione della Bibbia, gli archeologi si misero a cercare a Ghezer. Cosa scontata, furono scoperte anche lì porte dello stesso stile. Che significato ha questo per gli studiosi della Bibbia? Il prof. Yohanan Aharoni, noto archeologo, disse:

“Durante gli scavi compiuti nei tre luoghi sono state rinvenute porte di tipo identico in strati a partire dal X secolo a.E.V. . . . Porte simili, con tre stanze per le guardie e quattro serie di pilastri a ciascun lato del passaggio, sono state ritrovate finora solo in altri due luoghi. . . . Pertanto, gli studiosi sono in pratica completamente concordi nel riconoscere che le porte di Hazor, Meghiddo e Ghezer, con le loro triple camere, vanno fatte risalire al regno di Salomone”.

Il dott. Yigael Yadin, sullo stesso tono, conclude: “La scoperta delle fortificazioni costruite da Salomone ad Hazor, Meghiddo e Ghezer sono un istruttivo esempio di come la Bibbia sia una guida importante e pratica per gli archeologi”.

Un campo di battaglia decisivo

Quando si pensa alla sua posizione strategica, si può facilmente capire perché molto presto nella storia Meghiddo sia stata messa in relazione con un campo di battaglia. In realtà si ritiene che la parola ebraica resa “Meghiddo” significhi “adunata o assemblea di truppe”. Il prof. Aharoni scrisse:

“Meghiddo era una piazzaforte di grande importanza, anche se viene menzionata nelle fonti storiche solo a partire dal XV secolo a.C. A quel tempo compare nelle iscrizioni di Tutmosi III. Gli annali di questo faraone narrano che Meghiddo guidò una lega di città cananee ribelli. . . . L’esercito egizio e i carri cananei combatterono la battaglia decisiva di questa ribellione . . . nei pressi di Meghiddo. Questo è il primo scontro militare di cui siano stati preservati i particolari. Dopo aver sbaragliato l’esercito cananeo sul campo, Faraone fece suo un ricco bottino di guerra, compresi 924 carri!”

Il dott. Zev Vilnay, autore del New Israel Atlas, descrive ancora la valle definendola “il luogo che ha visto battaglie famose dagli albori della storia fino alla prima guerra mondiale”.

La guerra finale si combatterà a Meghiddo?

L’ultimo libro della Bibbia, Rivelazione, riporta una visione in cui si vedono i “re dell’intera terra abitata” essere radunati “alla guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”, ad “Har-Maghedon” (“Monte di Meghiddo”), o Armaghedon. (Rivelazione 16:14, 16) Per la somiglianza dei nomi alcuni hanno pensato che questa guerra avrà luogo presso la Meghiddo letterale. È difficile però definire la collina di Meghiddo un “monte”. E poi, pensate: la valle di Meghiddo è tanto ampia da poter contenere tutti i governanti della terra, insieme ai loro numerosissimi eserciti e al vasto spiegamento di mezzi bellici? “È un linguaggio apocalittico”, ci dice l’International Standard Bible Encyclopedia, “ed è possibile che Armaghedon sia usato non quale nome di una particolare località, ma quale designazione simbolica del conflitto finale, decisivo”.

Cos’è allora “Har-Maghedon”? Ovviamente è qualcosa di simbolico. Rifacendosi alle battaglie decisive che hanno contrassegnato la storia di Meghiddo, il libro di Rivelazione usa questa espressione per rappresentare l’imminente situazione in cui l’odio di “tutte le nazioni” nei confronti del popolo di Dio toccherà il culmine. (Matteo 24:9, 14) Siccome i veri cristiani continueranno a sostenere lealmente il Regno di Dio, i governanti della terra si uniranno e, in effetti, si ‘raduneranno’ per distruggerli. Ma i testimoni di Geova non reagiranno. (Isaia 2:1-4) Dio ha dato incarico al loro Re, il Signore Gesù Cristo, di combattere per loro. In quel momento cruciale questo Re celeste, insieme agli “eserciti che [sono] nel cielo”, interverrà per attaccare “i re della terra e i loro eserciti”. Questa battaglia universale sarà decisiva, proprio come quelle che sono state combattute a Meghiddo. Tutti i nemici terreni ‘periranno’, come profetizzava il canto di vittoria di Debora e Barac! — Rivelazione 19:11-21; Giudici 5:31.

Sarete fra coloro che amano Geova, o fra i suoi nemici? La Bibbia fa chiaramente capire che coloro che non si schierano dalla parte di Geova Dio e del suo popolo corrono realmente il pericolo di perdere la vita. (Sofonia 2:3; II Tessalonicesi 1:7-9) Perciò, non è tempo di indugiare! “Ecco, io vengo come un ladro”, avverte il glorificato Gesù Cristo riferendosi proprio al culmine della “grande tribolazione” ad Armaghedon. — Rivelazione 16:15; Matteo 24:21.

La “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” avrà un esito stupendo. Consentirà al Regno di Dio di trasformare la terra in un paradiso. (Matteo 6:9, 10; Rivelazione 21:3-5) Ma, cosa migliore di tutte, rivendicherà il nome più importante dell’universo, adempiendo meravigliosamente questa antica preghiera profetica:

“Fa a loro come a Madian, come a Sisera, come a Iabin alla valle del torrente di Chison. . . . Possa tu inseguirli con la tua tempesta e possa tu turbarli col tuo proprio uragano. Riempi le loro facce di disonore, affinché ricerchino il tuo nome, o Geova. Oh provino vergogna e sian turbati per tutti i tempi, e siano confusi e periscano; affinché conoscano che tu, il cui nome è Geova, tu solo sei l’Altissimo su tutta la terra”. — Salmo 83:9, 15-18.

[Cartine a pagina 22]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

Meghiddo dominava un’importante via militare e commerciale che collegava il continente asiatico con quello africano

Vie commerciali

Hazor

Meghiddo

Ghezer

Gerusalemme

[Cartina]

ASIA

AFRICA

[Immagine a pagina 23]

La guerra universale che si combatterà ad Armaghedon sarà decisiva, come lo sono state le battaglie combattute a Meghiddo. Tutti i nemici terreni di Dio periranno

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