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  • “Parole spirituali” per chi soffre di disturbi mentali

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  • “Parole spirituali” per chi soffre di disturbi mentali
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1988
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  • ‘Pronti a udire’
  • Dare aiuto “senza biasimare”
  • Una lingua saggia che ridà salute
  • Adunanze e servizio di campo
  • Aiutare la loro famiglia
  • Mantenere l’integrità
  • Disturbi mentali: quando a soffrirne è un cristiano
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1988
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Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1988
w88 15/11 pp. 21-24

“Parole spirituali” per chi soffre di disturbi mentali

PERSINO alcuni fedeli servitori di Dio soffrono di problemi mentali. E sebbene a volte possa essere necessario e opportuno che costoro cerchino l’aiuto di qualche specialista, essi possono anche beneficiare dell’assistenza e dell’incoraggiamento della congregazione cristiana. Ad esempio, quando il fedele cristiano Epafrodito fu colpito da grave depressione, i conservi di Filippi furono esortati a non ignorare la sua afflizione, ma a ‘fargli la consueta accoglienza nel Signore con ogni gioia, e a continuare a tenere cari gli uomini di tale sorta’. — Filippesi 2:25-29.

Gli odierni testimoni di Geova sono similmente in obbligo di ‘continuare a confortarsi gli uni gli altri’ e ‘sostenere i deboli’. (1 Tessalonicesi 5:11, 14) Sotto questo aspetto gli anziani cristiani dovrebbero prendere la direttiva. — Isaia 32:2.

Naturalmente, in genere gli anziani non sono qualificati per fare da medici o adoperare i concetti e la terminologia della psichiatria. Far questo sarebbe presuntuoso e forse anche pericoloso. (Proverbi 11:2) Come l’apostolo Paolo, essi devono parlare “non con parole insegnate da sapienza umana, ma con quelle insegnate dallo spirito, mentre [associano] a cose spirituali parole spirituali”. (1 Corinti 2:13) Queste “parole spirituali” includono i concetti e i princìpi esposti nella Bibbia. Applicandoli correttamente, questi possono far molto per confortare ed edificare chi soffre di disturbi mentali. — 2 Timoteo 3:16.

‘Pronti a udire’

In primo luogo, però, gli anziani devono essere ‘pronti a udire, lenti a parlare’. (Giacomo 1:19) ‘Rispondendo a una questione prima di averla udita’ si può facilmente finire per dare un consiglio fuori luogo. (Proverbi 18:13) Non afferrando la natura del disturbo depressivo che un fratello aveva, un gruppo di anziani lo fece passare per spiritualmente debole. “Prega di più”, gli dissero, cosa che egli trovò difficile fare a causa della sua condizione mentale depressa.

Prima di dare consigli, quindi, gli anziani dovrebbero udire tutto ciò che l’interessato ha da dire. Forse quello di cui ha bisogno è un buon ascoltatore. Con pazienza e discernimento, ‘attingete’ ciò che ha nel cuore. (Proverbi 20:5) Se chi ha il disturbo trova difficile esprimere a parole il suo stato d’animo, ricordate come Elcana fece domande gentili ma precise riguardo allo stato abbattuto di sua moglie. “Anna”, le chiese, “perché piangi, e perché non mangi, e perché il tuo cuore si sente male?” (1 Samuele 1:8) Domande discrete, fatte con gentilezza, possono spesso aiutare un fratello depresso a indicare la fonte della sua “ansiosa cura”. (Proverbi 12:25) Ad esempio, in un caso si scoprì che all’origine della depressione di un fratello c’erano problemi coniugali.

Dare aiuto “senza biasimare”

Non sempre chi soffre di disturbi mentali può spiegare in modo razionale perché si sente così. Una vittima di una malattia mentale scrive: “Quando mi ammalai non me ne resi conto, e talvolta davo la colpa a Geova”. Chi soffre di questi disturbi può pertanto lamentarsi senza motivo di essere stato trattato male o respinto dalla congregazione. Come dovrebbero comportarsi gli anziani?

Geova dà l’esempio ‘dando generosamente a tutti e senza biasimare’. (Giacomo 1:5) Chi ha di questi disturbi non dovrebbe essere trattato come uno sciocco o un insensato perché si sente così. Le sue sensazioni, per quanto illogiche possano essere, per lui sono del tutto reali. Ha bisogno di empatia, non di critiche. (1 Pietro 3:8) Gli anziani dovrebbero inoltre far attenzione a non aumentare il peso emotivo che una tale persona prova accusandola di qualche trasgressione. Il giusto Giobbe era così angustiato che si lamentò, dicendo: “La mia anima prova certamente disgusto della mia vita”. (Giobbe 10:1) Ma i suoi tre compagni non lo confortarono. Uno di essi giunse a dire: “Non è la tua propria malizia già troppa, e non ci sarà fine ai tuoi errori?” — Giobbe 22:5.

Talvolta, comunque, a causare i disturbi emotivi o a contribuire alla loro gravità è una condotta errata. “Quando tacevo [in merito a una trasgressione] le mie ossa si consumarono per il mio gemere tutto il giorno”, disse il salmista Davide. (Salmo 32:3) Analogamente un fratello soffriva di ansia al punto di non essere più in grado di lavorare. La causa di tale stato? Un atto di adulterio che aveva tenuto nascosto. Perciò, se c’è motivo di sospettare che vi sia stata una trasgressione, gli anziani possono accertarsi riguardo a questa possibilità. Ma dovrebbero farlo in maniera gentile, non accusando in tono di rimprovero l’individuo di un’azione sbagliata.

Una lingua saggia che ridà salute

Dopo aver fatto il possibile per determinare la natura del problema che affligge una persona, gli anziani dovrebbero agire in armonia con Proverbi 12:18, che dice: “La lingua dei saggi è salute”. No, gli anziani non possono ridare la salute in senso fisico. Ma dosando bene le loro parole possono essere in grado di liberare chi soffre di disturbi mentali da ansietà e tensioni non necessarie. Gli anziani potrebbero iniziare scegliendo articoli della Torre di Guardia e di Svegliatevi! che trattano di problemi mentali ed emotivi. Questi possono essere presi in esame con l’interessato così da aiutarlo a comprendere meglio la sua situazione. Spesso costui si sente sollevato sapendo che il suo problema è frutto dell’imperfezione fisica, e non dell’aver perso il favore di Geova.

È vero che può essere difficile avere a che fare con chi soffre di tali problemi, poiché alcuni diventano parecchio agitati. Tuttavia, l’anziano saggio ricorda che “la risposta, quando è mite, allontana il furore”. (Proverbi 15:1) Facendo attenzione a esprimersi sempre in tono benevolo eviterà di aggravare inutilmente la situazione. (Colossesi 4:6) Ad esempio, un fratello che soffre di schizofrenia può insistere sul fatto che egli ode voci.a Il dott. E. Fuller Torrey osserva: ‘È controproducente tentare di dissuadere gli schizofrenici dalle loro fissazioni: spesso non si dà adito che ad incomprensioni e scatti d’ira. Anziché discutere, limitatevi a dire che non siete d’accordo’. In altre parole, gli anziani possono spiegare con pazienza che anche se alcune voci sembrano reali, probabilmente è solo la sua mente che gli gioca brutti tiri.

Anche usare con efficacia la Bibbia può dare buoni risultati. (Ebrei 4:12) Per esempio, se un malato esprime paure irragionevoli di essere stato abbandonato da Dio, siate gentili e comprensivi per quanto riguarda i suoi timori. Allo stesso tempo, comunque, ricordategli con pazienza il potere del riscatto, usando versetti come Salmo 103:8-14 e 1 Giovanni 2:1, 2. Primo Pietro 5:6, 7 e Romani 8:26, 27 possono aiutarlo a comprendere che Dio ‘ha cura di lui’ e ode le sue preghiere, anche se per lui è difficile esprimere a parole i suoi stati d’animo. Seguendo il principio di Giacomo 5:14, gli anziani possono quindi pregare insieme alla persona malata.

Che dire se chi ha questi disturbi tende ad agitarsi per questioni di minima importanza? Gli si può ricordare il consiglio biblico di non essere “troppo giusto”. (Ecclesiaste 7:16) Un altro potrebbe trarre beneficio dall’incoraggiamento contenuto in Filippesi 4:8, che lo può aiutare a combattere i pensieri immorali. Un altro ancora potrebbe non accettare le proprie limitazioni e scoraggiarsi perché la sua malattia limita la sua attività cristiana. Si possono usare versetti come Matteo 13:23 e Luca 21:1-4 per aiutarlo a capire che anche se le nostre circostanze possono limitare quello che facciamo, Geova apprezza molto i nostri sforzi.

Sì, grazie alla loro lingua addestrata con la Bibbia, gli anziani possono fare molto per dare aiuto e conforto ai compagni di fede che soffrono di questi problemi. Una sorella che ha sofferto di problemi mentali dice: “Comprendo benissimo ciò che dice Isaia 32:2 riguardo agli anziani di congregazione. Essi mi sono stati sempre vicini con consigli pratici quando ne ho avuto bisogno”.

Adunanze e servizio di campo

Chi soffre di disturbi mentali ha pur sempre dei bisogni spirituali. (Matteo 5:3) In effetti, per alcuni rimanere spiritualmente forti ha significato la differenza fra la vita e la morte. Irene, che ha sofferto di schizofrenia per 30 anni, ricorda: “A volte ero molto confusa. Ma nella mia mente c’era sempre la verità, solida come cemento. Essa mi ha trattenuto dal togliermi la vita!”

Pertanto, finché ciò risulta pratico, il malato va incoraggiato a partecipare all’opera di predicazione e alle adunanze, e a non ‘isolarsi’. (Proverbi 18:1) Ecco come si sentì una sorella a causa di disturbi mentali: ‘Ero convinta di aver peccato in maniera imperdonabile contro il nostro Dio, Geova. Di conseguenza, applicavo a modo mio tutto ciò che sentivo alle adunanze. Applicavo a me tutto ciò che vi veniva condannato’. Ma essa persistette a frequentare le adunanze finché udì un discorso che l’aiutò a liberarsi della propria idea fissa di essere stata rigettata da Dio.

Ma che dire se una persona molto malata si agita e disturba le adunanze di congregazione o il servizio di campo? Probabilmente non lo fa con cattiveria, ma è semplicemente turbata dai suoi pensieri confusi. Ciò nonostante, questo può essere spiacevole per tutti gli astanti. Se il disturbo arrecato è trascurabile o infrequente, probabilmente la congregazione mostrerà longanimità. (Colossesi 3:12, 13) Altrimenti potrebbe essere necessario suggerire alla persona malata di sedersi dove una sua eventuale crisi causerà minor distrazione. Si possono anche prendere amorevoli disposizioni per far sì che tale persona rimanga attiva nell’opera di predicazione, forse facendola accompagnare sempre da un proclamatore maturo e dotato di discernimento, o facendola assistere a degli studi biblici a domicilio dove la sua condizione è nota e tollerata.

Talvolta, comunque, la condotta di una persona diventa indecente, biasimevole o pericolosamente incontrollata. Forse l’individuo ha smesso di prendere le medicine prescritte e ha bisogno di essere caldamente incoraggiato a riprendere la cura. Ma se egli non dà retta ai consigli o le sue azioni di disturbo continuano può essere necessario non permettergli di venire alle adunanze o di uscire nel servizio di campo, così da mantenere l’ordine. (1 Corinti 14:40) Con gentilezza, gli anziani dovrebbero spiegare alla persona malata che non viene considerata infedele ma che semplicemente la sua malattia limita ciò che può fare. ‘Dio non è ingiusto da dimenticare la sua opera’, ed Egli comprende le sue limitazioni. (Ebrei 6:10) Visite pastorali regolari aiuteranno la persona a mantenere la propria spiritualità fino a che non starà meglio.

Aiutare la loro famiglia

Le malattie mentali hanno un effetto devastante sulle famiglie. “È stato sconvolgente”, dice un fratello il cui figlio adulto ha una grave malattia mentale. “I giorni passano e non si vedono miglioramenti”, aggiunge sua moglie. “Ne ha sofferto anche il nostro matrimonio, perché talvolta ci troviamo a bisticciare fra noi”. Immaginate anche il dolore di vedere il proprio coniuge cadere vittima di una malattia mentale. Un fratello dice: “Mia moglie è definita ‘schizofrenica paranoide’. Ode voci e rifiuta le medicine perché crede che la ‘avvelenerebbero’. Non mi riconosce come suo marito e si rifiuta di andare in servizio o alle adunanze”. Come possiamo aiutare la famiglia di queste persone malate?

Paolo disse: “Parlate in maniera consolante alle anime depresse”. (1 Tessalonicesi 5:14) Sarebbe crudele evitare o ignorare i propri conservi che si sforzano di aver cura di un familiare mentalmente malato. “Accoglietevi gli uni gli altri”, disse Paolo. (Romani 15:7) Le adunanze cristiane ci danno la possibilità di farlo in maniera calorosa e di esprimere amore e apprezzamento per coloro che stanno ‘praticando la santa devozione nella loro propria casa’. — 1 Timoteo 5:4.

Alle visite pastorali, gli anziani possono ulteriormente incoraggiare costoro a continuare a tenere lo studio familiare, a frequentare le adunanze e a rimanere attivi come predicatori del Regno. Per quanto riguarda i loro bisogni pratici, comunque, la congregazione non dovrebbe limitarsi a dire: “Riscaldatevi e saziatevi”. (Giacomo 2:16) Forse la famiglia ha bisogno di aiuto per andare alle adunanze. Alcuni possono essere in grado di aiutarli a far fronte alle crescenti spese mediche. (1 Giovanni 3:17, 18) Quant’è apprezzato questo amorevole interessamento! Il marito di una sorella malata di mente dice: “La congregazione conosce il nostro problema, e dimostra con grande amore di interessarsene”.

Mantenere l’integrità

“Tutta la creazione continua a gemere insieme e ad essere in pena insieme fino ad ora”, disse Paolo. (Romani 8:22) E i disturbi mentali non sono che una delle dolorose conseguenze dell’imperfezione. I medici possono dare un certo sollievo. Ma a molti che hanno cercato il loro aiuto è successa la stessa cosa che capitò alla donna del tempo di Gesù che “da molti medici era stata sottoposta a molte pene e aveva speso tutte le sue risorse e non ne aveva ricevuto nessun beneficio, ma, anzi, era peggiorata”. — Marco 5:26.

Molti, perciò, devono imparare a vivere con i loro problemi, aspettando il vero sollievo nel nuovo mondo di Dio. (Rivelazione 21:3, 4) “Benedici Geova, . . . che sana tutte le tue malattie”, esclamò il salmista. (Salmo 103:2, 3) Nel frattempo, il nostro principale interesse dev’essere non quello di avere perfetta salute mentale o fisica, ma quello di dimostrare la nostra integrità. (Salmo 26:11; confronta 1 Corinti 7:29-31). Per chi soffre di un disturbo mentale questo può diventare difficile. Ma molti servitori di Dio, come Paolo, hanno servito fedelmente con “una spina nella carne”. (2 Corinti 12:7) “Ho imparato che nessun dottore, e nemmeno i fratelli, mi possono guarire”, ha detto una persona affetta da una malattia mentale. “Ma ho imparato a fare affidamento su Geova”. Chi soffre di disturbi mentali può inoltre fare affidamento su fratelli e sorelle amorevoli che pronunciano con pazienza “parole spirituali” per confortarli e sostenerli.

[Nota in calce]

a L’articolo “Disturbi mentali: quando a soffrirne è un cristiano”, nella Torre di Guardia del 15 ottobre 1988, spiegava come comportarsi in quei casi in cui si sospetta che ci sia un’influenza demonica.

[Immagine a pagina 21]

“Parole spirituali” pronunciate da anziani amorevoli possono contribuire grandemente ad aiutare chi soffre di disturbi mentali

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