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  • Il “prezzo della sposa”: qual è il punto di vista cristiano?

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  • Il “prezzo della sposa”: qual è il punto di vista cristiano?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
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  • Come può influire sul padre
  • Come può influire sugli sposi
  • Mantenere un punto di vista equilibrato
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
w89 15/1 pp. 21-24

Il “prezzo della sposa”: qual è il punto di vista cristiano?

L’ANTICA usanza di pagare il “prezzo della sposa” vige ancora in molti paesi. Quasi sempre il pagamento consiste in denaro e oggetti di valore. L’entità di tale prezzo varia da luogo a luogo e da famiglia a famiglia, a seconda della condizione sociale, del livello d’istruzione e di altri fattori. In alcuni paesi è stabilita dalla legge, anche se pochi vi si attengono.

Analizzando con attenzione l’usanza moderna, si scopre che non si tratta solo di pagare un “prezzo della sposa”. È quindi saggio pensare bene a come questo può influire su di voi come cristiani.

In Papua Nuova Guinea il pagamento del “prezzo della sposa” è come un trasferimento di beni da un gruppo familiare ad un altro, da quello dello sposo a quello della sposa. Il prezzo può andare da meno di 150.000 lire a oltre 60 milioni, a seconda della ricchezza della famiglia dello sposo. Nello Srī Lanka accade l’opposto: i genitori della sposa devono dare una dote allo sposo. Questa può anche includere gioielli, vari beni, una casa e denaro. Per evitare che i beni escano dalla cerchia familiare, è consuetudine sposare un cugino di primo grado.

In molte parti dell’Africa, il pagamento è uno dei requisiti tradizionali che perfeziona e convalida il contratto matrimoniale. “Tra gli ibo”, dice un padre nigeriano la cui figlia si stava preparando per il matrimonio, “pagare il ‘prezzo della sposa’ è essenziale perché il matrimonio sia riconosciuto dalla comunità. Accettandolo, la famiglia della sposa dimostra simbolicamente il proprio consenso. Esso soddisfa il concetto popolare di matrimonio. Per questo motivo, anche un matrimonio celebrato in chiesa o di fronte alle autorità civili non sarebbe riconosciuto nella comunità locale a meno che non si paghi il ‘prezzo della sposa’”.

Come può influire sul padre

Tra questi popoli africani il pagamento era un tempo un atto simbolico che dimostrava la capacità dell’uomo di mantenere una famiglia. I suoi familiari facevano visita ai genitori della ragazza per contrattare simbolicamente il “prezzo della sposa”. In molte zone questo non avviene più, in quanto ora i padri letteralmente mercanteggiano per ottenere il più alto prezzo possibile. Le somme richieste vanno dall’equivalente di 30.000 lire, il prezzo fissato per legge in Nigeria, a quattro milioni o più. Ci si possono persino aspettare doni o denaro prima di incontrare i genitori del pretendente. Dopo di ciò, ad esempio in Zaire, si può dover pagare ancora per “aprire la bocca del padre”, cioè per indurlo a negoziare il prezzo per sua figlia. Anche dopo che si è pagata una certa somma, possono essere richiesti altro denaro o altri doni.

Tali pratiche possono incoraggiare l’avidità per il denaro. Ma la Bibbia dice: “L’amore del denaro è la radice di ogni sorta di cose dannose”. (1 Timoteo 6:10) L’avidità può spingere a comportarsi da strozzini e ciò porta al disfavore di Dio. La Bibbia ci dice che nessun “avido — che significa essere idolatra — ha alcuna eredità nel regno del Cristo e di Dio”. — Efesini 5:5; confronta Proverbi 20:21; 1 Corinti 5:11; 6:10.

Ciò nonostante, non c’è nulla di male nel dare un “prezzo della sposa” al padre come simbolico compenso per la perdita di una figlia che ha allevato e istruito. Il futuro genero potrebbe giustamente considerare questo pagamento un segno del suo apprezzamento per le cure prestate alla sua fidanzata. Ad ogni modo, alcuni genitori cercano di ricuperare tutto ciò che hanno speso, pensando che le loro figlie una volta sposate non saranno d’aiuto nell’allevare i bambini più piccoli. Tali genitori cercano di ottenere il più alto “prezzo della sposa” possibile, come se le loro figlie fossero semplici oggetti in vendita. Ma allevare bene i figli è un loro preciso dovere. Il loro orgoglio dovrebbe stare nell’adempiere quest’obbligo, non nel vedere quanto possono guadagnarci, in termini di denaro o di prestigio, fissando un “prezzo della sposa” esorbitante. Anziché spingere i genitori a pensare ai vantaggi materiali che possono trarre dai figli, la Bibbia dice: “I figli non devono mettere da parte per i genitori, ma i genitori per i figli”. — 2 Corinti 12:14.

Alcuni padri che si dicono cristiani hanno fatto delle richieste che non tengono conto delle possibilità finanziarie di giovani pretendenti cristiani. Anzi, è già successo che padri di questo genere abbiano rifiutato offerte ragionevoli fatte da fratelli cristiani perché uomini del mondo offrivano di più! Alcuni magari delegano le trattative a parenti del mondo, che quindi richiedono un prezzo esorbitante. Mentre tali trattative proseguono, la situazione potrebbe indurre la giovane coppia a commettere fornicazione. Questo è ciò che accade fra persone del mondo. Capita spesso che una giovane coppia, scoraggiata, usi una gravidanza come il mezzo più semplice per costringere la famiglia della ragazza ad accettare ciò che il pretendente può permettersi di pagare.

I cristiani non dovrebbero agire in questo modo. La Parola di Dio proibisce la fornicazione, e chi la commette può essere espulso dalla congregazione. (1 Corinti 6:9; Ebrei 13:4) Un padre non può non assumersi la sua parte di responsabilità se le sue richieste esagerate contribuiscono a far cadere sua figlia nell’immoralità. Tale colpa potrebbe influire seriamente sulla sua posizione nella congregazione. Similmente, accettare un “prezzo della sposa” di qualsiasi entità da una persona del mondo per dargli in moglie una figlia cristiana dedicata non è teocratico. Una tale azione squalifica il fratello perlomeno dall’avere alcuni speciali privilegi nella congregazione. I genitori cristiani dovrebbero volere che i propri figli rimangano saldi nella congregazione cristiana, e dovrebbero aiutarli a mantenere una condotta casta. Dovrebbero desiderare che le proprie figlie si sposino felicemente “solo nel Signore”, con mariti che amano anch’essi Geova e che hanno profondo rispetto per le sue leggi e i suoi princìpi. — 1 Corinti 7:39.

Non è cristiano considerare il “prezzo della sposa” come un modo per ricavare denaro da una figlia, pretendendo avidamente più di quanto è giusto. Un padre cristiano deve guardarsi dall’avidità e dall’egoismo, in quanto questo potrebbe incidere grandemente sulla sua spiritualità e sui privilegi di cui gode nella congregazione. — 1 Corinti 6:9, 10.

Felicemente, molti padri cristiani hanno mostrato considerazione in ciò che hanno chiesto come “prezzo della sposa”, e questo rivela un ottimo atteggiamento. Alcuni hanno persino deciso di non richiedere affatto un “prezzo della sposa”, per evitare di abusare dell’usanza e causare problemi spirituali.

Come può influire sugli sposi

In più di un caso l’avidità di una ragazza ha influito sull’entità del “prezzo della sposa” fissato dai genitori. Ci sono quelle che vogliono una cerimonia costosa e sfarzosa, e a tal fine assillano di continuo i propri genitori. Altre pretendono che i loro genitori comprino utensili costosi per la nuova casa. Per soddisfare tali richieste, un padre può ritenere necessario aumentare il “prezzo della sposa”.

Questo, a sua volta, costringe lo sposo a iniziare la vita matrimoniale oberato dai debiti contratti a motivo della cerimonia e dei mobili costosi. La Parola di Dio dice che “la sapienza dall’alto è . . . ragionevole”. Le giovani coppie dovrebbero far sì che la loro “ragionevolezza divenga nota a tutti gli uomini” organizzando una cerimonia nuziale che non imponga un grave peso finanziario su nessuno. — Giacomo 3:17; Filippesi 4:5.

Dopo il giorno delle nozze, la moglie potrebbe iniziare a misurare l’amore che suo marito prova per lei dalla cifra che egli ha pagato come “prezzo della sposa”. Può sentirsi insicura se tale cifra era esigua. Potrebbe ragionare che se egli si dovesse stancare di lei e la volesse mandar via, potrebbe farlo facilmente, essendo disposto a rimetterci la piccola cifra pagata. È vero che alcuni mariti hanno rimandato le mogli dai loro genitori per vari motivi, ad esempio se erano sterili o ribelli. Questo è quanto involontariamente incoraggiano a fare quelli che dicono a un giovane che ha appena pagato il “prezzo della sposa”: “Ti sei comprato una moglie”. Se egli ha pagato un prezzo alto, potrebbe essere tentato di considerare sua moglie come un servitore acquistato anziché come la sua più intima amica. Inoltre, per vari motivi, dei padri hanno restituito il “prezzo della sposa” e hanno costretto le figlie a lasciare i loro mariti.

C’è chi sostiene che un “prezzo della sposa” alto contribuisca a scoraggiare queste azioni, a causa della difficoltà di reperire nuovamente una grande quantità di denaro. Costoro pensano anche che un prezzo alto riduca il numero dei matrimoni prematuri, in quanto l’uomo, prima di potersi sposare, deve risparmiare per un periodo di tempo più lungo. Secondo loro, questo fa sì che i mariti siano maturi e responsabili e i matrimoni più stabili.

Anche se questo può esser vero in alcuni casi, la stabilità di un matrimonio cristiano non deve basarsi su tali considerazioni materialistiche. La fedeltà di un marito cristiano non deve dipendere da quanto egli ci potrebbe perdere materialmente se il matrimonio si infrangesse. Piuttosto, egli dovrebbe seguire il principio scritturale: “Quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”. (Matteo 19:6) Anziché considerare la moglie come un oggetto acquistato, i mariti hanno l’obbligo di ‘assegnare loro onore’. (1 Pietro 3:7) Gesù disse che l’uomo e la donna, sposandosi, divengono “una sola carne”. (Matteo 19:5; Genesi 2:24) La Bibbia esorta i mariti ad amare le proprie mogli, ad averne tenera cura e a badare ad esse proprio come fanno con il proprio corpo. (Efesini 5:28, 29) Inoltre, la vera misura dell’amore di un uomo dovrebbe essere il modo in cui tratta sua moglie negli anni che seguono le nozze. Che un marito abbia pagato un “prezzo della sposa” o no, se egli ha cura di sua moglie e le è fedele, potrebbe alcuno dubitare del suo amore per lei?

Il “prezzo della sposa” può anche influire su come il marito considera i suoceri. Avendo pagato un alto “prezzo della sposa”, egli potrebbe concludere di non dovere loro più nulla, anche se vengono a trovarsi nel bisogno. La Bibbia, però, dice: “Se qualche vedova ha figli o nipoti, questi imparino prima a praticare la santa devozione nella loro propria casa e a continuare a rendere dovuto compenso ai loro genitori e nonni, poiché questo è gradito dinanzi a Dio”. (1 Timoteo 5:4) I cristiani seguono tale consiglio, ma può nascere qualche problema se un marito lascia che il fatto di aver pagato un “prezzo della sposa” distorca il suo senso di responsabilità.

Mantenere un punto di vista equilibrato

Alcune pratiche legate al “prezzo della sposa” potrebbero creare particolari problemi a un giovane che voglia sposare una sorella spirituale i cui genitori non sono cristiani. Essi potrebbero richiedergli di partecipare a riti basati sull’adorazione degli antenati e sulla credenza dell’immortalità dell’anima. (Ecclesiaste 9:5, 10; Ezechiele 18:4) Ma come potrebbe far ciò senza perdere il favore di Dio e la benedizione che Geova riserva a coloro che hanno ‘purificato le proprie anime mediante la propria ubbidienza alla verità’? (1 Pietro 1:22; Rivelazione 18:4) Di fronte a tali richieste, un cristiano dedicato dev’essere sempre deciso a “ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini”. — Atti 5:29.

I commenti precedenti riguardo all’avidità, all’evitare la fornicazione e allo sposare solo compagni di fede si applicano ugualmente quando è la famiglia della sposa a provvedere una dote. Le giovani cristiane e i loro genitori non dovrebbero farsi guidare dalle norme mondane nella scelta di un marito. Sposare chi non è cristiano è un atto di disubbidienza a Dio. Tramite Mosè, Egli disse agli israeliti: “Non devi formare nessuna alleanza matrimoniale con loro. Non devi dare tua figlia a suo figlio, e non devi prendere sua figlia per tuo figlio”. (Deuteronomio 7:3, 4; 1 Corinti 7:39) Naturalmente, non sarebbe appropriato che giovani cristiani dell’uno o dell’altro sesso facessero pubblicare inserzioni su giornali o riviste dichiarandosi in cerca di un coniuge. È tra i loro fratelli e sorelle cristiani che dovrebbero cercare coniugi adatti.

Il matrimonio è una sacra istituzione di Geova, e tutti noi dovremmo farci guidare da ciò che egli dice al riguardo nella sua Parola. L’intenso amore per Geova, per i nostri figli e per i nostri compagni di fede dovrebbe spingerci a rifuggire tutte le pratiche che violano ciò che è giusto e buono. (Salmo 119:105; Ebrei 4:12) Geova non mancherà di benedire chi si lascia guidare dalla sua Parola nel prendere decisioni, non solo in materia di “prezzo della sposa” e di dote, ma anche in tutti gli altri aspetti della vita. — Proverbi 10:22.

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