La regola aurea: che cos’è?
“IO NON do fastidio al mio prossimo. Per me gli altri possono fare quello che vogliono. Se però fossero in difficoltà, è ovvio che farei il possibile per aiutarli”. È così che la pensate? Quando accade un disastro, può essere sorprendente osservare come la gente è capace di molti atti di benignità e di altruismo. Ma basta far questo?
Se siete genitori, senza dubbio avrete avvertito i vostri figli di non provocare i compagni di gioco. Molti di noi si portano dietro dalla giovinezza cicatrici che dimostrano che chi non segue questo consiglio deve subire la reazione degli altri. Sì, abbiamo imparato quanto è saggia la massima del filosofo orientale Confucio: “Non fare agli altri quel che non vuoi sia fatto a te stesso”. Vi rendete conto, però, che questa non è che una versione inferiore e in tono negativo della cosiddetta “regola aurea”?
Una regola positiva
Stando al Vocabolario della lingua italiana (Treccani, 1986), la “regola aurea” è “la norma evangelica, fondata sul precetto dell’amore per il prossimo, che prescrive di fare agli altri tutto ciò che si vorrebbe che gli altri facciano a noi (Matteo 7,12; Luca 6,31)”. Date un’occhiata al riquadro in fondo alla pagina e vedete come diverse traduzioni di Matteo, capitolo 7, versetto 12 evidenziano lo splendore di questo principio-guida.
Notate che anche se le parole differiscono da una traduzione all’altra, la regola è positiva. Dopo tutto, in precedenza Gesù aveva detto nel Sermone del Monte: “Continuate a chiedere, e vi sarà dato; continuate a cercare, e troverete; continuate a bussare, e vi sarà aperto. Poiché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto”. (Matteo 7:7, 8) Chiedere, cercare e bussare sono tutte azioni positive. Gesù proseguì dicendo: “Tutte le cose dunque che volete che gli uomini vi facciano, anche voi dovete similmente farle loro”. — Matteo 7:12.
La Bibbia mostra che anche i discepoli di Gesù incoraggiarono a seguire la stessa regola. (Romani 15:2; 1 Pietro 3:11; 3 Giovanni 11) Triste a dirsi, però, la condizione attuale delle relazioni umane dimostra che in linea di massima la gente, che si dica cristiana o no, non la segue. Significa questo che tale regola etica non sia più valida? È forse sorpassata?
[Riquadro a pagina 3]
“Fate anche agli altri tutto quel che volete che essi facciano a voi”. — Parola del Signore.
“Trattate gli altri esattamente come vi piacerebbe essere trattati da loro”. — The New Testament in Modern English, di J. B. Phillips.
“Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro”. — Il Nuovo Testamento e i Salmi, a cura della Società Biblica di Ginevra e ABU.
“Fate per gli altri ogni cosa che volete che essi facciano per voi”. — The New Testament in the Language of Today, di W. F. Beck.
“Sotto tutti gli aspetti, dunque, trattate il vostro prossimo come desiderereste essere trattati voi”. — The Four Gospels, di E. V. Rieu.
“Tutto ciò che desiderate che gli altri facciano a voi e per voi, fatelo voi a loro e per loro”. — The Amplified New Testament.