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  • w90 15/11 p. 25
  • Avanziamo verso la meta!

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  • Avanziamo verso la meta!
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1990
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  • Qualità cristiane evidenti
  • Continuiamo ad avanzare verso la meta
  • ‘Proseguiamo verso la meta’
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
  • Libro biblico numero 50: Filippesi
    “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
  • Filippesi, Lettera ai
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
  • Continuiamo a perseguire mete spirituali
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1990
w90 15/11 p. 25

Avanziamo verso la meta!

Punti notevoli di Filippesi

L’APOSTOLO Paolo desiderava che i cristiani di Filippi continuassero ad avanzare verso la meta così da conseguire il premio della vita eterna. Pertanto, verso il 60 o il 61 E.V., durante la sua prima prigionia a Roma, scrisse loro una lettera. Egli stesso, circa dieci anni prima, aveva fondato a Filippi la congregazione a cui era indirizzata la lettera. Nel I secolo E.V. Filippi, che era stata fondata da Filippo il Macedone (il padre di Alessandro Magno), era diventata “la principale città del distretto della Macedonia”, regione che attualmente occupa la Grecia settentrionale e la Iugoslavia meridionale. — Atti 16:11, 12.

I credenti di Filippi erano poveri ma generosi. Più di una volta avevano mandato qualcosa per soddisfare le necessità di Paolo. (Filippesi 4:14-17) Ma la sua lettera era molto più di un messaggio di ringraziamento. Era anche incoraggiante, esprimeva amore e provvedeva consigli.

Qualità cristiane evidenti

Paolo iniziò la sua lettera esprimendo il suo amore per i cristiani filippesi. (1:1-30) Ringraziò Geova per il contributo che essi davano alla diffusione della buona notizia e pregò che il loro amore aumentasse. Paolo era lieto che la sua prigionia li spingesse a mostrare “più coraggio nell’annunciare la parola di Dio senza timore”. Egli desiderava essere con Cristo ma capiva che poteva ancora servirli. Paolo voleva anche che essi continuassero a ‘combattere a fianco a fianco per la fede della buona notizia’.

Paolo poi diede consigli relativi ad atteggiamento e comportamento. (2:1-30) I filippesi furono incoraggiati a mostrare interesse personale per gli altri e a manifestare umiltà a imitazione di Cristo. Essi ‘risplendevano come illuminatori nel mondo’ e furono esortati a mantenere “una salda presa sulla parola della vita”. Paolo sperava di mandare da loro Timoteo, e confidava di potersi recare personalmente da loro al più presto. Per rassicurarli sul conto di Epafrodito, che era stato molto male, Paolo rimandava da loro questo leale servitore.

Continuiamo ad avanzare verso la meta

L’apostolo mostrò poi ai filippesi in cosa dovevano confidare mentre avanzavano verso la meta. (3:1-21) Dovevano confidare in Gesù Cristo, non nella carne o nella circoncisione, come facevano alcuni. Paolo considerava i suoi requisiti carnali come rifiuti rispetto all’“eccellente valore della conoscenza di Cristo”. L’apostolo ‘proseguiva verso la meta per il premio della superna chiamata di Dio mediante Cristo Gesù’, e incoraggiò i filippesi ad avere la stessa attitudine mentale.

Seguendo i consigli conclusivi di Paolo, i filippesi sarebbero stati aiutati a non perdere di vista la meta e il premio. (4:1-23) Egli li esortò ad affidare a Dio in preghiera le loro ansietà e a riempire la mente di pensieri sani. Paolo li lodò di nuovo per la generosità e concluse salutandoli ed esprimendo il desiderio che l’immeritata benignità del Signore Gesù Cristo fosse con lo spirito che mostravano.

La lettera di Paolo ai filippesi promuove generosità, amore e umiltà. Incoraggia a confidare in Cristo e a pregare sentitamente Dio. E le parole di Paolo aiutano senz’altro i testimoni di Geova a continuare ad avanzare verso la meta così da conseguire il premio della vita eterna.

[Riquadro/Immagine a pagina 25]

Verso la meta: “Dimenticando le cose che sono dietro e protendendomi verso quelle che sono davanti”, scrisse Paolo, “proseguo verso la meta per il premio della superna chiamata di Dio mediante Cristo Gesù”. (Filippesi 3:13, 14) L’apostolo si sforzava come se partecipasse a una corsa. Non sprecava tempo ed energie guardando indietro ma avanzava verso la meta, come un corridore che si impegna al massimo per arrivare al traguardo. Per Paolo e altri cristiani unti, il premio era la vita celeste mediante una risurrezione dopo essere rimasti fedeli a Dio sino alla fine della propria vita terrena. Che la nostra speranza sia celeste o terrena, manteniamoci integri verso Geova e avanziamo verso la meta come suoi Testimoni. — 2 Timoteo 4:7.

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