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  • Calcolare il costo prima di trasferirsi in un paese ricco

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  • Calcolare il costo prima di trasferirsi in un paese ricco
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • La realtà della vita all’estero
  • Problemi di tipo morale
  • Quando i genitori vanno all’estero da soli
  • Fiducia nei provvedimenti di Dio
  • Dovrei andare a vivere all’estero?
    Svegliatevi! 2000
  • ‘Provvedere alla famiglia’: Una sfida nei paesi in via di sviluppo
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1996
  • Cosa posso fare perché la mia permanenza all’estero sia soddisfacente?
    Svegliatevi! 2000
  • Cosa posso fare se la mia famiglia è povera?
    I giovani chiedono... Risposte pratiche alle loro domande, volume 2
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
w91 1/4 pp. 26-29

Calcolare il costo prima di trasferirsi in un paese ricco

LA SCENA è comune nei consolati in tutti i paesi in via di sviluppo: una sala d’attesa gremita di persone che attendono nervosamente il loro colloquio. In base a quella breve ma importante conversazione si deciderà se potranno ottenere o no un visto per andare in un paese occidentale industrializzato. Molti credono che questo sarà il loro passaporto per avere una vita agiata. “Sono quattro anni che lavoro sodo, e non posso permettermi neanche di comprare una radio”, si lamentava un giovane dell’Africa occidentale. “Se fossi in Inghilterra o negli Stati Uniti, a quest’ora avrei un’automobile e un posto tutto mio in cui vivere”.

Non è difficile capire perché molti che vivono in nazioni povere e in via di sviluppo ragionino in questo modo. C’è poco lavoro, e le paghe sono basse. L’inflazione erode i risparmi. Gli alloggi sono pochi e superaffollati. La gente indossa abiti smessi da coloro che abitano in paesi più ricchi. Molti si sentono intrappolati nelle sabbie mobili economiche.

Come sono allettanti, invece, i paesi ricchi dell’Occidente! Un giovane della Sierra Leone ha detto: “Alcuni che sono emigrati tornano e ci raccontano cose che ci danno il coraggio di andare a vedere di persona i paesi industrializzati. Dicono che bisogna lavorare sodo ma che si guadagna bene, per cui si può provvedere a se stessi e ci si possono anche permettere alcuni lussi, come un’automobile. E se si torna nel proprio paese con qualcosa come 2.000 dollari, si può avviare un’attività e ci si può sposare”.

Non è strano che alcuni servitori di Dio ragionino in maniera simile. Una sorella africana ha detto: “Noi giovani nell’organizzazione di Dio sentiamo parlare di come si trovano bene altri che sono andati all’estero. Perciò a volte mi chiedo: ‘E io? Perché sto qui a soffrire? Dovrei andarmene o rimanere?’”

Se abitate in un paese povero, forse anche voi vi chiedete se emigrando migliorereste la qualità della vostra vita. Ma andare a vivere in un paese straniero non è affatto semplice, ed è una decisione seria e costosa. Può significare imparare una nuova lingua, un nuovo mestiere, adattarsi a una nuova cultura, essere vittima dei pregiudizi che molti hanno verso gli stranieri e imparare un modo di vivere completamente diverso. D’altra parte, molti cristiani sono riusciti a farlo e sono una vera benedizione per le congregazioni del loro nuovo paese, dove prestano servizio come proclamatori, pionieri, anziani e servitori di ministero esemplari.

Ma non a tutti è andata così bene. Le tensioni e le difficoltà legate alla loro condizione di immigrati hanno portato alcuni alla rovina spirituale. È quindi ovvio che prima di prendere una decisione del genere bisogna valutare la cosa seriamente e in preghiera. La Bibbia consiglia in Proverbi 3:5, 6: “Confida in Geova con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare al tuo proprio intendimento. In tutte le tue vie riconoscilo, ed egli stesso renderà diritti i tuoi sentieri”. Sì, accertatevi di agire in armonia con la volontà di Geova. (Giacomo 4:13-15) Gesù diede un consiglio pratico a questo proposito quando esortò i suoi ascoltatori a ‘calcolare la spesa’. (Luca 14:28) Questo non significa solo fare considerazioni di carattere economico. Bisogna anche tener conto del prezzo che forse si dovrà pagare in senso spirituale se si emigra.

La realtà della vita all’estero

Prima di trasferirvi da qualche parte, dovreste avere un’idea precisa e realistica di cosa aspettarvi una volta lì. Se possibile, fate una visita preliminare e vedete di persona quali sono le condizioni di vita. Altrimenti dovrete basarvi su informazioni di seconda mano. La Bibbia avverte: “Chiunque è inesperto ripone fede in ogni parola, ma l’accorto considera i suoi passi”. — Proverbi 14:15.

Per quanto riguarda la vita nei paesi occidentali, alcuni sanno solo ciò che hanno imparato dai film e dalla televisione, per cui credono che in quei paesi tutti siano ricchi, guidino automobili nuove e vivano in case di lusso. Ma la realtà è ben diversa. Molti paesi ricchi hanno tassi allarmanti di povertà, di senzatetto e di disoccupazione. E molti dei residenti più poveri sono i nuovi immigrati. Un agente consolare presso l’ambasciata americana in un paese povero spiega: “La gente non si rende conto di quanto è difficile sistemarsi in America. Alcuni scrivono a casa dicendo che stanno bene, che si sono comprati due automobili e una casa, ma in realtà lottano per sopravvivere”.

La situazione è analoga altrove. Sahr Sorie, un educatore proveniente dall’Africa occidentale che è vissuto e ha studiato a Londra, ha detto: “Non è facile per chi viene dall’Africa sistemarsi in Inghilterra. Moltissimi immigrati vivono in condizioni di estrema povertà. La loro faccia porta i segni degli stenti. Per alcuni è difficile raggranellare 20 pence per fare una telefonata. Spesso dividono con molti altri una sola stanza, con una piccola stufetta per scaldarsi. Riescono a trovare solo lavori umili, e anche così non riescono a pagare le spese. Quelli che lasciano l’Africa per sfuggire alla povertà spesso si ritrovano in condizioni peggiori nei bassifondi delle città europee”.

I problemi economici che incontra chi deve stabilirsi in un nuovo paese possono facilmente soffocare la spiritualità. (Matteo 13:22) È vero che la Bibbia loda il duro lavoro. (Proverbi 10:4; 13:4) Ma molti che vanno all’estero sono costretti ad avere due o tre impieghi per raggiungere le proprie mete economiche, o semplicemente per sbarcare il lunario. Per adorare Dio rimane ben poco tempo, se pure ne rimane. Si trascurano le adunanze cristiane, lo studio della Bibbia e il parlare ad altri della verità della Bibbia. Le parole di Gesù Cristo si dimostrano tragicamente vere: “Non potete essere schiavi di Dio e della Ricchezza”. — Matteo 6:24.

Problemi di tipo morale

Bisogna anche tener conto del clima morale del paese in cui si pensa di andare a vivere. La Bibbia dice che Lot scelse di abitare nel Distretto del Giordano. Da un punto di vista materiale la sua decisione sembrava saggia, poiché “era tutta una regione ben irrigata, come il giardino di Geova”. (Genesi 13:10) Ma i nuovi vicini di Lot erano “grandi peccatori contro Geova”: dei pervertiti sessuali! (Genesi 13:13) Come risultato, “quel giusto, a causa di ciò che vedeva e udiva mentre dimorava fra loro, si tormentava di giorno in giorno l’anima giusta a causa delle loro opere illegali”. — 2 Pietro 2:8.

Allo stesso modo, oggi trasferirvi in un paese occidentale potrebbe esporre voi e i vostri familiari a pressioni e tentazioni sul piano morale più forti che non nel vostro paese. Inoltre, può darsi che le persone anziane non siano onorate come lo sono in patria. Può darsi che non si incoraggi ad avere rispetto per i genitori. I vicini possono interessarsi ben poco gli uni degli altri. Che effetto potrebbero avere queste pressioni su di voi e sulla vostra famiglia? È una cosa da valutare in preghiera.

Quando i genitori vanno all’estero da soli

Alcuni genitori hanno scelto di lasciare la famiglia e andare all’estero da soli, pensando di farsi raggiungere dai familiari una volta che si saranno sistemati o forse di tornare nel loro paese con un sacco di soldi. È saggio fare un passo del genere?

Secondo le Scritture i genitori hanno l’obbligo di provvedere ai bisogni materiali della famiglia, e in qualche caso estremo un genitore può non avere altra scelta che lavorare all’estero per assolvere tale obbligo. (1 Timoteo 5:8) Tuttavia, i genitori hanno anche l’obbligo di aver cura dei bisogni spirituali della famiglia. La Parola di Dio dice: “Voi, padri, non irritate i vostri figli, ma continuate ad allevarli nella disciplina e nella norma mentale di Geova”. — Efesini 6:4.

Può un padre far questo in maniera efficace se rimane lontano dalla famiglia per vari mesi di seguito, o addirittura per anni? Difficilmente. Perciò dovete valutare se i possibili vantaggi materiali compensano gli effetti che la vostra assenza potrebbe avere sui vostri figli. Inoltre, spesso gli immigrati riscontrano che “far fortuna” non è così facile come pensavano. Se l’immigrato non è in grado di pagare il viaggio alla famiglia, la separazione può protrarsi per anni. A sua volta, questo può creare gravi pericoli morali. (Confronta 1 Corinti 7:1-5). Triste a dirsi, in tali circostanze difficili alcuni hanno ceduto all’immoralità sessuale.

Fiducia nei provvedimenti di Dio

Man mano che le condizioni economiche del mondo peggiorano, è bene ricordare che i servitori di Dio non devono temere di essere dimenticati. Gesù disse: “Non siate mai ansiosi, dicendo: ‘Che mangeremo?’ o: ‘Che berremo?’ o: ‘Che indosseremo?’ Poiché tutte queste sono le cose che le nazioni cercano ansiosamente. Infatti il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Continuate dunque a cercare prima il regno e la Sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. — Matteo 6:31-33.

Oggi i testimoni di Geova servono gli interessi del Regno di Dio proclamando con zelo la buona notizia. (Matteo 24:14; 28:19, 20) In molte nazioni povere c’è grande bisogno di proclamatori del Regno, e specialmente di anziani e servitori di ministero maturi. Anziché andare in un paese economicamente prospero dove non c’è tanto bisogno, molti hanno scelto di rimanere nel loro paese nativo. Come se la sono cavata alcuni di loro?

Alethia, una donna dell’Africa occidentale che presta servizio a tempo pieno da 30 anni nel suo paese nativo, ha detto: “Avevo la possibilità di andare a vivere all’estero. Se non l’ho fatto è perché amo stare con la mia gente e i miei parenti. Sono contenta di aiutarli a conoscere la verità così che possiamo servire Geova assieme. Rimanendo qui non ho perso niente, e non ho nessun rimpianto”.

Anche Winifred vive in un paese africano dove il tenore di vita è considerato uno dei più bassi del mondo. Ma dopo 42 anni di servizio a tempo pieno come pioniera essa dice: “Non è sempre facile cavarsela economicamente. Satana cerca di complicare le cose, ma Geova ha sempre provveduto a me e ha soddisfatto i miei bisogni”.

Nell’antichità Abraamo era “pienamente convinto che ciò che [Dio] aveva promesso era anche in grado di fare”. (Romani 4:21) Siete altrettanto convinti che Geova è in grado di adempiere la sua promessa di prendersi cura di voi se mettete al primo posto nella vostra vita gli interessi del Regno? Siete d’accordo con il salmista che, rivolgendosi a Dio, scrisse: “La legge della tua bocca è buona per me, più di migliaia di pezzi d’oro e d’argento”? (Salmo 119:72) O potrebbe darsi che dobbiate seguire più attentamente il consiglio dell’apostolo Paolo? In 1 Timoteo 6:8 egli scrisse: “Avendo nutrimento e di che coprirci, di queste cose saremo contenti”. Potrebbe darsi che la cosa saggia da fare non sia cercare un nuovo ambiente bensì trarre il meglio dalle vostre attuali circostanze?

Le condizioni economiche in molti paesi possono creare gravi difficoltà ai cristiani. Perciò, se dopo aver preso in considerazione tutti i fattori implicati una famiglia decide di emigrare, non c’è alcun motivo perché altri critichino la decisione presa. (Galati 6:5) Quelli che non emigrano possono continuare a chiedere l’aiuto di Geova per sopportare le difficoltà che questo sistema crea, rallegrandosi delle benedizioni spirituali che Dio dà loro. Ricordate che ben presto le ingiustizie e le disuguaglianze di questo mondo saranno eliminate sotto il Regno di Dio. Allora si avvereranno le parole del salmista: “[Tu, Geova,] apri la tua mano e sazi il desiderio di ogni vivente”. — Salmo 145:16.

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