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  • Continuate a camminare nella luce e nell’amore

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  • Continuate a camminare nella luce e nell’amore
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
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  • ‘Camminate nella luce’
  • I figli di Dio mostrano amore
  • La fede ‘vince il mondo’
  • Continuate a camminare nella luce divina
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
  • Mostrate sempre amore e fede
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
  • Libro biblico numero 62: 1 Giovanni
    “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
  • “La luce è venuta nel mondo”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
w91 15/4 p. 29

Continuate a camminare nella luce e nell’amore

Punti notevoli di Primo Giovanni

GEOVA DIO è la Fonte della luce e dell’amore. Dobbiamo rivolgerci a lui per avere luce spirituale. (Salmo 43:3) E l’amore è uno dei frutti del suo spirito santo. — Galati 5:22, 23.

La prima lettera ispirata dell’apostolo Giovanni, scritta probabilmente a Efeso o nelle vicinanze verso il 98 E.V., parla della luce, dell’amore e di altri argomenti. Uno dei motivi principali per cui fu scritta era quello di proteggere i cristiani dall’apostasia e aiutarli a continuare a camminare nella luce. Visto che anche il nostro amore, la nostra fede e la nostra lealtà nei confronti della verità vengono messi alla prova, trarremo senz’altro beneficio dall’analizzare questa lettera.

‘Camminate nella luce’

Giovanni rese chiaro che i cristiani fedeli devono camminare nella luce spirituale. (1:1–2:29) Disse: “Dio è luce e . . . unitamente a lui non ci sono tenebre alcune”, nel senso che non c’è nulla di malvagio, di immorale, di contrario alla verità o alla santità. Visto che ‘camminano nella luce’, i cristiani unti dallo spirito hanno “partecipazione” con Dio, con Cristo e gli uni con gli altri. Essi sono anche stati purificati dal peccato mediante il sangue di Gesù.

Sia che siamo cristiani unti con la speranza celeste o che abbiamo la prospettiva di vivere per sempre sulla terra, continueremo a beneficiare del sacrificio di Gesù solo se ameremo i nostri fratelli e non il mondo. Dobbiamo anche evitare di farci influenzare dagli apostati, come l’“anticristo” che nega sia il Padre che il Figlio. E non dimentichiamo mai che riceveranno la vita eterna solo coloro che si attengono alla verità e praticano la giustizia.

I figli di Dio mostrano amore

Giovanni identifica poi i figli di Dio. (3:1–4:21) Innanzi tutto, essi fanno ciò che è giusto. Inoltre, ubbidiscono al comandamento di Geova Dio di ‘aver fede nel nome del suo Figlio Gesù Cristo e amarsi gli uni gli altri’.

Chi ha la “conoscenza di Dio” conosce i propositi di Geova e il modo in cui egli esprime il suo amore. Questo dovrebbe aiutare la persona a mostrare amore. In effetti, “chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”. Dio mostrò il suo amore quando “mandò il Figlio suo come sacrificio propiziatorio per i nostri peccati”. Se Geova ci ha amato a tal punto, anche noi abbiamo l’obbligo di amarci gli uni gli altri. Sì, chiunque asserisca di amare Dio deve anche amare i propri fratelli spirituali.

La fede ‘vince il mondo’

L’amore spinge i figli di Dio a osservare i suoi comandamenti, ma è mediante la fede che essi ‘vincono il mondo’. (5:1-21) La nostra fede in Dio, nella sua Parola e nel Figlio suo ci permette di ‘vincere il mondo’ rigettandone gli errati modi di pensare e di comportarsi e osservando i comandamenti di Geova. Dio ha dato a coloro che ‘vincono il mondo’ la speranza della vita eterna, e ode le loro preghiere che sono in armonia con la sua volontà. Visto che chiunque è “generato da Dio” non pratica il peccato, Satana non fa presa su tale persona. Ma tanto gli unti che i servitori di Geova che hanno la speranza terrena dovrebbero ricordare che ‘tutto il mondo giace nel potere di quel malvagio’.

[Riquadro/Immagine a pagina 29]

Un sacrificio propiziatorio: Gesù “è un sacrificio propiziatorio per i nostri peccati [quelli dei suoi seguaci unti], e non solo per i nostri ma anche per quelli di tutto il mondo [il resto dell’umanità]”. (1 Giovanni 2:2) La sua morte fu una “propiziazione” (greco, hilasmòs, che significa “mezzo per placare”, “espiazione”) ma non nel senso di blandire i sentimenti offesi di Dio. Piuttosto, il sacrificio di Gesù placò o soddisfece le esigenze della perfetta giustizia di Dio. In che modo? Provvedendo la base equa e giusta per perdonare il peccato, affinché Dio potesse essere “giusto anche quando dichiara giusto l’uomo [per eredità peccatore] che ha fede in Gesù”. (Romani 3:23-26; 5:12) Provvedendo il mezzo per emendare completamente i peccati dell’uomo, il sacrificio di Gesù propiziò, ovvero favorì, la ricerca e il conseguimento da parte dell’uomo di giusti rapporti con Geova. (Efesini 1:7; Ebrei 2:17) Questo è qualcosa di cui tutti noi dovremmo essere grati!

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