BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w91 1/5 pp. 25-29
  • Continuate a seminare: Geova farà crescere

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Continuate a seminare: Geova farà crescere
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • L’ottimo esempio e l’addestramento ricevuti dai genitori
  • Intraprendo il servizio di pioniere
  • Vengo mandato in Irlanda
  • Aggrediti dalla folla inferocita
  • I semi della verità germogliano
  • Cambia la mentalità
  • Addestramento speciale alla Scuola di Galaad
  • Geova continua a benedirmi
  • Il modo migliore di impiegare la mia vita
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1995
  • Fare quello che Geova ci chiede porta a molte ricompense
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per lo studio) 2017
  • Annuario dei testimoni di Geova 1989
    Annuario dei Testimoni di Geova del 1989
  • Annuario dei testimoni di Geova 1986
    Annuario dei Testimoni di Geova del 1986
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
w91 1/5 pp. 25-29

Continuate a seminare: Geova farà crescere

NARRATO DA FRED METCALFE

ALL’INIZIO del 1948, mentre svolgevo il ministero di casa in casa, capitai in una piccola fattoria nei pressi di Cork, nell’Irlanda meridionale. Quando spiegai al padrone di casa chi ero, divenne paonazzo. In preda all’ira, si mise a gridare che ero un comunista e corse a prendere il forcone. Senza pensarci due volte, schizzai fuori dall’aia e saltai in sella alla bicicletta che avevo lasciato sul ciglio della strada. La strada era in ripida discesa, ma mi misi ugualmente a pedalare a più non posso, senza voltarmi indietro, immaginando che il contadino mi stesse tirando dietro il forcone a mo’ di giavellotto.

Mi ero abituato a reazioni del genere nei due anni che erano passati da quando, nel 1946, dall’Inghilterra mi ero trasferito nella Repubblica d’Irlanda come pioniere speciale. Il piccolo gruppetto di predicatori del Regno a cui mi ero unito, formato solo da 24 persone, aveva già dovuto fare i conti con l’ostilità e la diffamazione. Ma ero fiducioso che lo spirito di Geova alla fine avrebbe prodotto dei risultati. — Galati 6:8, 9.

Ma prima di raccontarvi come sono andate le cose, lasciate che vi parli un po’ della mia giovinezza e dell’addestramento che ho ricevuto e che si è rivelato preziosissimo in circostanze così difficili.

L’ottimo esempio e l’addestramento ricevuti dai genitori

Mio padre venne a contatto con la verità all’inizio del 1914. Mentre tornava a casa da una partita di calcio tenuta a Sheffield, in Inghilterra, lesse un volantino biblico che spiegava la condizione dei morti. Aveva già frequentato varie chiese per cercare le risposte alle sue domande, ma con scarsi risultati. Tuttavia, ciò che lesse in quel volantino lo entusiasmò. Ordinò per posta i sei volumi degli Studi sulle Scritture pubblicizzati sul volantino e li lesse avidamente, spesso rimanendo sveglio fino alle prime ore del mattino. Papà riconobbe subito che si trattava della verità.

Ben presto cominciò a unirsi alla locale congregazione dei testimoni di Geova, della quale fece parte per oltre quarant’anni, per la maggior parte dei quali prestò servizio come sorvegliante che presiede. Con sua grande gioia, due suoi fratelli e tutte e tre le sue sorelle accettarono la verità. Un suo fratello diede testimonianza a una giovane commessa, e sia lei che sua sorella divennero cristiane dedicate e unte. Mio padre e suo fratello sposarono queste due ragazze.

In quanto a me, ero uno di quattro figli maschi allevati “nella disciplina e nella norma mentale di Geova”. (Efesini 6:4) Sono felice che i miei genitori si siano sforzati in tutti i modi di instillare in noi la verità. A quel tempo non c’erano pubblicazioni appositamente preparate per aiutare i genitori a insegnare le verità della Bibbia ai figli; noi, comunque, tenevamo regolarmente lo studio biblico familiare due volte la settimana usando il libro L’Arpa di Dio, e oltre a ciò consideravamo regolarmente la scrittura del giorno. — Deuteronomio 6:6, 7; 2 Timoteo 3:14, 15.

Mia madre e mio padre erano anche un ottimo esempio in quanto ad apprezzamento per le adunanze e a zelo per il ministero. Oltre alle sue ottime qualità spirituali, mio padre aveva anche un gran senso dell’umorismo, che trasmise a noi figli. Le fatiche dei miei genitori produssero buoni risultati. Tutti e quattro i figli, che ora hanno passato la sessantina, continuano a servire Geova con gioia.

Intraprendo il servizio di pioniere

Nell’aprile del 1939, a 16 anni, terminai la scuola e divenni pioniere regolare. Mio padre si unì a me nel servizio di pioniere e mi diede un addestramento coi fiocchi. Percorremmo in bicicletta tutto il territorio nel raggio di 11 chilometri intorno a casa nostra. Ogni giorno prendevamo 50 opuscoli ciascuno e non tornavamo a casa finché non li avevamo distribuiti tutti.

Due anni dopo ebbi il privilegio di essere fra i primi pionieri speciali nominati in Gran Bretagna. Fu una gioia ricevere questa benedizione, ma allo stesso tempo non fu facile lasciare la serena tranquillità di una famiglia teocratica. Con il tempo e con l’aiuto di Geova, mi adattai alla nuova situazione.

Dovetti interrompere il servizio di pioniere durante la seconda guerra mondiale, quando, insieme ad altri giovani Testimoni, fui messo in prigione per la questione della neutralità. Nel carcere di Durham fui classificato YP (Young Prisoner, “prigioniero giovane”). Questo significava che dovevo indossare calzoncini corti, il che non era affatto piacevole con il freddo che faceva. Provate a immaginare Wilf Gooch (attuale coordinatore del Comitato di Filiale della Gran Bretagna), Peter Ellis (membro del Comitato di Filiale della Gran Bretagna), Fred Adams e me, tutti alti sul metro e ottanta, in piedi l’uno accanto all’altro con i calzoncini corti come degli scolaretti!

Vengo mandato in Irlanda

Uscito di prigione, per tre anni feci il pioniere in diversi luoghi dell’Inghilterra. Poi fui mandato in un territorio che doveva dimostrarsi allo stesso tempo difficile ed enormemente soddisfacente: la Repubblica d’Irlanda. Tutto ciò che sapevo dell’Irlanda del sud era che lì quasi tutti erano cattolici. Ma ignorai i commenti negativi fatti da alcuni e accettai l’incarico senza esitare. Bisognava diffondere la vera adorazione ed ero certo che Geova, mediante il suo spirito santo, mi avrebbe aiutato.

Quasi tutti i Testimoni della Repubblica d’Irlanda, a parte uno o due, abitavano nella capitale, Dublino. Perciò la maggior parte della gente non aveva mai visto un testimone di Geova. Insieme ad altri tre pionieri speciali, cominciai l’opera nella città di Cork. Non fu facile trovare orecchi disposti ad ascoltare. Durante la messa i sacerdoti mettevano costantemente in guardia i fedeli contro di noi, chiamandoci “diavoli comunisti”. Anche i giornali invitavano a diffidare di noi.

Un giorno un barbiere mi stava spuntando i capelli con un lungo e affilatissimo rasoio. Nel corso della conversazione, mi chiese cosa stessi facendo a Cork. Quando glielo spiegai, andò su tutte le furie e cominciò a inveire contro di me. La mano gli tremava dalla rabbia, e io già mi vedevo uscire dal negozio con la testa sotto il braccio! Che sollievo uscire di lì tutto intero!

Aggrediti dalla folla inferocita

A volte ci trovavamo di fronte alla folla inferocita. Ad esempio, un giorno di marzo del 1948 eravamo impegnati nel ministero di casa in casa quando una turba aggredì il mio compagno, Fred Chaffin. Con la folla alle calcagna, Fred corse verso il capolinea degli autobus e chiese aiuto a un conducente e a un bigliettaio. Essi, però, si unirono alla folla. Fred continuò a correre e riuscì a nascondersi dietro l’alto muro che circondava la canonica.

Nel frattempo, io avevo raggiunto la mia bicicletta. Per tornare al centro della città presi una strada secondaria, ma quando sboccai in quella principale, la folla era lì ad aspettarmi. Due uomini afferrarono la mia borsa e ne gettarono in aria il contenuto. Poi cominciarono a prendermi a pugni e a calci. All’improvviso apparve un uomo. Era un poliziotto in borghese, e pose fine all’aggressione, portando sia me che gli aggressori al commissariato.

Questa aggressione diede modo di “difendere e stabilire legalmente la buona notizia”. (Filippesi 1:7) Quando la causa fu dibattuta in tribunale il poliziotto che era intervenuto in mio aiuto, egli stesso cattolico, depose come testimone, e sei persone furono condannate per aggressione. Il processo mostrò che avevamo il diritto di andare di porta in porta, e servì a dissuadere altri che avrebbero potuto pensare di ricorrere alla violenza.

All’inizio si pensava che fosse troppo pericoloso mandare sorelle come pioniere in luoghi come Cork. Tuttavia, spesso sembrava che sarebbe stato meglio che fossero delle sorelle a far visita alle donne interessate. Perciò, poco prima di questa aggressione, la Società aveva mandato a Cork due brave pioniere. Una di esse, Evelyn MacFarlane, in seguito divenne missionaria e prestò un ottimo servizio in Cile. L’altra, Caroline Francis, che aveva venduto la sua casa a Londra per fare la pioniera in Irlanda, divenne mia moglie.

I semi della verità germogliano

Sarebbe stato facile pensare che seminare i semi della verità del Regno in condizioni simili fosse una perdita di tempo. Ma vedere la verità germogliare qua e là alimentava la nostra fiducia nel potere di Geova di far crescere. Ad esempio, una volta la Società inviò il nome e l’indirizzo di un uomo che aveva scritto chiedendo una copia del libro “Sia Dio riconosciuto verace”. Questa persona abitava a Fermoy, un piccolo centro che dista circa 35 chilometri da Cork. Così una domenica mattina presi la mia bicicletta e andai in cerca di questa persona.

Arrivato a Fermoy chiesi informazioni a un uomo. “Oh”, disse, “deve proseguire per questa strada per altri 14 chilometri”. Così mi rimisi in sella e finalmente giunsi a una fattoria in fondo a un viottolo di campagna. Il giovane che aveva chiesto il libro stava in piedi presso il cancello. Quando mi presentai disse: “Quel libro vale tanto oro quanto pesa!” Avemmo una piacevole conversazione, e i 50 chilometri che dovetti fare in bicicletta per tornare a casa non mi pesarono affatto. Ancor oggi, dopo più di quarant’anni, mi fa molto piacere incontrare di nuovo quel “giovane”, Charles Rinn, ogni anno alle assemblee. Oggi nella zona di Cork ci sono dieci congregazioni.

Durante gli anni ’50 Caroline e io abbiamo seminato semi di verità nell’interno dell’Irlanda. Fummo incoraggiati a perseverare quando nel 1951 persone come “nonna” Hamilton e sua nuora accettarono subito il messaggio. “Nonna” Hamilton divenne la prima proclamatrice battezzata della contea di Longford. — 1 Tessalonicesi 2:13.

Trovare alloggio era un problema. Non appena venivano fatte pressioni su chi ci ospitava, venivamo invitati ad andarcene. Così, dopo aver perso tre alloggi diversi nel giro di poco tempo, acquistammo una tenda, un telo impermeabile e dei sacchi a pelo che portavamo con noi nella nostra Ford modello Y. Ogni giorno, dopo aver dato testimonianza, piantavamo la tenda dovunque potevamo. In seguito abbiamo ottenuto una roulotte di 4 metri. Era piccola, aveva poche comodità (per avere acqua potabile dovevamo camminare per mezzo chilometro) e non era isolata termicamente, ma per noi era un lusso. Un giorno il mio senso dell’umorismo fu messo alla prova quando scivolai sulla radice bagnata di un albero e caddi a pancia all’aria in una pozza lunga e stretta, ma non molto profonda. Eppure, quando il sorvegliante di circoscrizione e sua moglie ci facevano visita li ospitavamo in quella roulotte.

A volte persone di cuore mostravano benignità inaspettata. Ad esempio, nel 1958 ci trasferimmo a Sligo, una città dell’Irlanda occidentale da cui otto anni prima era stata espulsa un’altra coppia di pionieri. Chiedemmo a Geova in preghiera di aiutarci a trovare un posto per la roulotte. Dopo aver cercato per ore e ore, trovammo una vasta cava di pietre abbandonata. Un uomo che pascolava delle mucche lì vicino ci disse che la cava apparteneva alla sua famiglia. “Potremmo usarla?”, gli chiedemmo, spiegando che appartenevamo a una società biblica. Disse che non c’era problema.

Subito dopo ci chiese a quale società biblica appartenevamo. Fu un momento carico di tensione. Gli dicemmo che eravamo testimoni di Geova. Con nostro immenso sollievo, rimase amichevole. Poche settimane dopo ci diede la ricevuta dell’affitto del posto per un anno. “Non vogliamo denaro”, disse. “Ma sappiamo che incontrate molta opposizione, così potete dimostrare che avete il diritto di rimanere qui nel caso che qualcuno lo mettesse in dubbio”.

Mentre eravamo a Sligo udimmo che un uomo, un negoziante e giocatore di calcio ben conosciuto, aveva mostrato interesse quando i pionieri precedenti erano ancora in città. Egli, però, non aveva avuto praticamente nessun contatto con i Testimoni per otto anni, per cui ci chiedevamo come ci avrebbe accolto. Il largo sorriso dipinto sul volto di Mattie Burn quando mi presentai sciolse ogni dubbio. I semi di verità piantati anni prima non erano morti. Mattie è tuttora un membro della piccola ma attiva congregazione di Sligo.

Cambia la mentalità

Un luogo sintomatico dell’ostilità che molti nutrivano nei nostri confronti era la città di Athlone. Quando vi si cominciò a dare testimonianza in maniera organizzata, negli anni ’50, i sacerdoti fecero in modo che tutti gli abitanti di un quartiere firmassero una petizione in cui dicevano di non voler essere visitati dai testimoni di Geova. La petizione fu inviata al governo, e questo rese molto difficile per vari anni l’opera ad Athlone. Una volta un gruppo di giovani mi riconobbe come Testimone e cominciò a prendermi a sassate. Quando mi fermai di fronte alla vetrina di un negozio il proprietario mi fece entrare, più preoccupato per la vetrina che per me, e mi fece uscire dal retro del negozio.

Tuttavia di recente, quando nell’agosto del 1989 celebrai ad Athlone il funerale di un fratello fedele, non potei fare a meno di meravigliarmi per il modo in cui Geova ha fatto crescere in questa città. Oltre ai membri della congregazione, una cinquantina di persone del posto ascoltarono con rispetto il discorso funebre nella bella Sala del Regno che i fratelli avevano costruito.

Addestramento speciale alla Scuola di Galaad

Nel 1961 fui invitato a frequentare un corso di dieci mesi presso la Scuola missionaria di Galaad. Questo corso speciale era solo per fratelli, perciò Caroline e io dovemmo considerare la cosa in preghiera. In dodici anni non ci eravamo mai separati. Inoltre, mia moglie era particolarmente dispiaciuta di non essere stata invitata perché anche lei desiderava molto frequentare la Scuola di Galaad e diventare missionaria. Ma essendo d’animo nobile, mise al primo posto gli interessi del Regno e fu d’accordo che ci andassi. Frequentare il corso fu un privilegio meraviglioso, ma che gioia provai quando tornai a casa e mi diedi da fare nella filiale della Società, incoraggiando i 200 o più Testimoni che piantavano e innaffiavano in Irlanda nei primi anni ’60!

Anni dopo, nel 1979, Caroline poté recarsi alla sede mondiale dei testimoni di Geova a New York quando fui invitato a uno speciale corso di Galaad per i membri dei comitati di filiale. Fu la gioia più grande in quelli che si rivelarono gli ultimi anni della sua vita. Due anni dopo morì. In tutti i 32 anni in cui abbiamo prestato servizio insieme a tempo pieno, Caroline non aveva mai perso il suo zelo per il servizio di Geova né la fiducia che egli avrebbe fatto crescere.

Sentii enormemente la sua perdita. Una cosa che mi aiutò ad andare avanti fu un articolo di Svegliatevi! intitolato “Una persona cara è scomparsa: Come continuare a vivere” [edizione italiana dell’8 luglio 1981]. Ogni volta che pensavo alla compagna che avevo perduto mi venivano le lacrime agli occhi, ma seguii i suggerimenti dell’articolo e continuai a tenermi occupato nel servizio di Geova.

Geova continua a benedirmi

Un anno prima, nell’aprile del 1980, fui presente quando il fratello Lyman Swingle, membro del Corpo Direttivo, dedicò un nuovo edificio della filiale di Dublino. Che emozione vedere 1.854 proclamatori nel campo, che a quel tempo includeva già anche l’Irlanda del Nord! E ora, dieci anni dopo, l’Annuario riferisce che nel 1990 c’è stato un massimo di 3.451 proclamatori!

Nel frattempo ho ricevuto un’ulteriore benedizione. Mentre prestavo servizio come istruttore a una Scuola di Ministero del Regno conobbi Evelyn Halford, una sorella attraente e zelante che si era trasferita in Irlanda per prestare servizio dove c’è più bisogno. Ci sposammo nel maggio 1986, ed Evelyn si è dimostrata un vero aiuto in tutte le mie attività teocratiche.

Dei 51 anni che ho trascorso nel servizio a tempo pieno da che terminai gli studi, 44 li ho passati in Irlanda. È incoraggiante vedere molti di quelli che ho aiutato continuare a servire Geova, alcuni in qualità di anziani e servitori di ministero. Posso dire senza alcuna esitazione che una delle più grandi gioie che si possano provare è quella di aiutare qualcuno a trovare la via della vita.

Veder fiorire la vera adorazione in un luogo dopo l’altro in Irlanda, nonostante l’intensa opposizione, ha rafforzato la mia fede. Ora, circa 3.500 proclamatori si riuniscono in più di 90 congregazioni in tutto il paese. Davvero, non c’è limite a ciò che Geova può fare. Egli farà crescere se piantiamo e innaffiamo diligentemente. (1 Corinti 3:6, 7) So che è così. L’ho visto con i miei occhi in Irlanda.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi