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  • Come rinsaldare il vincolo coniugale

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  • Come rinsaldare il vincolo coniugale
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1993
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  • Sotto la Legge mosaica
  • L’unico motivo lecito di divorzio
  • La radice dei problemi familiari
  • Parlate dei vostri problemi
  • Divorzio
    Ausiliario per capire la Bibbia
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    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
  • Divorzio: cosa dice veramente la Bibbia?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1988
  • Come avere successo nella vita familiare
    Come trovare la felicità
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1993
w93 15/8 pp. 4-7

Come rinsaldare il vincolo coniugale

“È LECITO all’uomo divorziare da sua moglie per ogni sorta di motivo?”, chiesero i farisei nel tentativo di cogliere in fallo il grande Insegnante, Gesù Cristo. Egli rispose loro riferendosi al primo matrimonio umano e stabilendo una norma al riguardo: “Quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”.

I farisei replicarono che Mosè aveva ammesso il divorzio prescrivendo il rilascio di “un certificato di ripudio”. Gesù rispose loro: “Per la durezza dei vostri cuori Mosè vi concesse di divorziare dalle vostre mogli, ma non è stato così dal principio. Io vi dico che chiunque divorzia da sua moglie, se non a causa di fornicazione, e ne sposa un’altra commette adulterio”. — Matteo 19:3-9.

In origine il matrimonio doveva essere un vincolo permanente. Nemmeno la morte avrebbe diviso la prima coppia di coniugi, perché erano stati creati come esseri umani perfetti con la prospettiva della vita eterna. Tuttavia peccarono. Il loro peccato contaminò il matrimonio. La morte, come un nemico, cominciò a dividere i coniugi. Agli occhi di Dio la morte pone fine al matrimonio, come si legge nella Bibbia: “La moglie è legata per tutto il tempo che il marito vive. Ma se il marito si addormenta nella morte, è libera di sposare chi vuole, solo nel Signore”. (1 Corinti 7:39) Questo è molto diverso da certe concezioni religiose come quella del “sati”, usanza secondo cui alla morte del marito la moglie viene persuasa o costretta a bruciarsi viva, nella convinzione che il vincolo coniugale continui nell’aldilà.

Sotto la Legge mosaica

Quando fu data la Legge mosaica, i rapporti coniugali erano già degenerati al punto che Geova, tenendo conto della durezza del cuore degli israeliti, autorizzò il divorzio. (Deuteronomio 24:1) Non era intenzione di Dio che gli israeliti approfittassero di questa legge per divorziare per motivi banali, com’è evidente dal suo comando di amare il prossimo come se stessi. (Levitico 19:18) Anche l’obbligo di rilasciare un certificato di ripudio agiva da deterrente, perché, prima di poter redigere il certificato, il marito che voleva divorziare doveva consultare uomini appositamente autorizzati, i quali avrebbero cercato di favorire la riconciliazione. Perciò, dando quella legge, Dio non intendeva sancire in alcun modo il diritto di divorziare dalla propria moglie “per ogni sorta di motivo”. — Matteo 19:3.

Tuttavia gli israeliti finirono per non tener conto dello spirito della legge e approfittarono di quella clausola per divorziare in modo arbitrario. Nel V secolo a.E.V. accadeva già che agivano slealmente con la moglie della loro giovinezza, divorziando per ogni sorta di motivo. Geova disse loro con fermezza che odiava il divorzio. (Malachia 2:14-16) Fu in questo contesto che Gesù condannò il divorzio così come veniva praticato dagli israeliti del suo tempo.

L’unico motivo lecito di divorzio

Gesù però menzionò un motivo lecito di divorzio: la fornicazione. (Matteo 5:31, 32; 19:8, 9) La parola qui tradotta “fornicazione” include ogni genere di rapporti sessuali illeciti al di fuori del matrimonio scritturale, con una persona del proprio o dell’altro sesso o con una bestia.

Anche in questi casi Gesù non invitava a divorziare dal coniuge infedele. Sta al coniuge innocente valutare le conseguenze e decidere se vuole divorziare o no. Le donne che pensano di divorziare per questo motivo scritturale vorranno anche tener conto di ciò che Dio disse quando giudicò la prima donna per il suo peccato. Oltre a emanare la sentenza di morte, Dio disse specificamente a Eva: “La tua brama sarà verso tuo marito, ed egli ti dominerà”. (Genesi 3:16) Nel commentario biblico di Carl F. Keil e Franz Delitzsch (Commentary on the Old Testament) questa “brama” è descritta come “un desiderio quasi morboso”. Non in tutte le mogli questo desiderio è così accentuato, ma la moglie innocente che valuta la possibilità di divorziare farebbe bene a tener conto dei bisogni emotivi che le donne hanno ereditato da Eva. Comunque, dato che i rapporti extraconiugali del coniuge colpevole espongono l’innocente al rischio del contagio di malattie trasmesse sessualmente, AIDS inclusa, alcuni decidono di ricorrere al divorzio secondo quanto spiegato da Gesù.

La radice dei problemi familiari

La durezza del cuore umano ha avuto origine col peccato che quella prima coppia commise contro Dio. (Romani 5:12) I semi dei contrasti familiari furono seminati quando la prima coppia umana peccò contro il proprio Padre celeste. In che modo? Quando la prima donna, Eva, fu tentata da un serpente a mangiare del frutto proibito, non ci pensò due volte e lo mangiò. Solo dopo aver preso quell’importante decisione Eva informò il marito di ciò che le aveva detto il serpente. (Genesi 3:6) Agì dunque senza consultarsi col marito. Ecco in anteprima il nocciolo dei problemi di molte famiglie odierne: la mancanza di un dialogo franco.

In seguito, posti di fronte alle conseguenze del loro peccato, sia Adamo che Eva ricorsero alla stessa tattica usata oggi da molte coppie quando le cose non vanno: dare la colpa agli altri. Il primo uomo, Adamo, diede la colpa di ciò che aveva fatto alla moglie e a Geova, dicendo: “La donna che desti perché fosse con me, essa mi ha dato del frutto dell’albero e così ho mangiato”. A sua volta la donna disse: “Il serpente, esso mi ha ingannata e così ho mangiato”. — Genesi 3:12, 13.

Nel pronunciare il suo giudizio contro Adamo ed Eva, Geova previde anche un altro fattore che avrebbe contribuito a creare problemi. Parlando a Eva della relazione che ci sarebbe stata fra lei e suo marito, Geova disse: “Egli ti dominerà”. Oggi molti mariti, come Isao, menzionato nel primo articolo, dominano dispoticamente la propria moglie senza tener conto dei suoi sentimenti. Ciò nonostante, molte mogli continuano a bramare le attenzioni del marito. Quando questo forte desiderio non viene soddisfatto, le mogli possono pretendere l’attenzione del marito e agire egoisticamente. Con tanti mariti che ‘dominano’ e tante mogli che ‘bramano’, prevale l’egoismo e sparisce la pace. In un articolo intitolato “Un’analisi dei divorzi odierni”, Shunsuke Serizawa scrive: “Se ignorassimo ciò che sta alla base dell’abitudine di fare a modo proprio, cioè la tendenza a mettere al primo posto i propri interessi, per noi diventerebbe a un tratto impossibile analizzare i divorzi odierni”.

Geova però ha provveduto una guida nella sua Parola affinché le coppie devote possano avere un certo grado di felicità coniugale anche nelle attuali condizioni imperfette. Isao seguì le istruzioni di Dio e ora ha una vita familiare felice. Vediamo in che modo i princìpi biblici aiutano a rinsaldare il vincolo coniugale.

Parlate dei vostri problemi

In molti matrimoni la mancanza di dialogo, la tendenza a dare la colpa agli altri e gli atteggiamenti egoistici rendono difficile a marito e moglie comprendere i sentimenti l’uno dell’altro. “Presupponendo una comunione di sentimenti, l’intimità richiede completa fiducia. E oggi la fiducia scarseggia”, afferma la ricercatrice Caryl S. Avery. Confidarsi regolarmente è qualcosa che rafforza questo tipo di fiducia. A tal fine è necessario che fra marito e moglie ci sia un dialogo franco.

Con un’illustrazione il libro di Proverbi incoraggia lo scambio di intimi pensieri: “Il consiglio nel cuore dell’uomo è come acque profonde, ma l’uomo di discernimento è quello che l’attingerà”. (Proverbi 20:5) Bisogna usare discernimento e attingere i più reconditi pensieri dal cuore del coniuge. Supponete che questi sia teso. Invece di dire: “Anch’io ho avuto una giornata dura”, perché non chiedere benevolmente: “Hai avuto una giornata dura? Cos’è successo?” Possono volerci tempo e sforzi per ascoltare il coniuge, ma di solito far questo è più piacevole, più soddisfacente e fa risparmiare più tempo che non ignorare il coniuge e ritrovarsi poi sotto un fuoco d’artificio quando alla fine esplode.

Per ottenere fiducia, ciascuno deve essere onesto e cercare di esprimere i suoi sentimenti in un modo che l’altro possa capire. “Dite la verità”, esorta la Parola di Dio, “perché siamo membra appartenenti gli uni agli altri”. (Efesini 4:25) Dire la verità richiede discernimento. Supponete che la moglie pensi che il marito non la ascolti. Prima di parlare, dovrebbe riflettere sul proverbio che dice: “Chi trattiene i suoi detti possiede conoscenza, e l’uomo di discernimento è freddo di spirito”. (Proverbi 17:27) Invece di accusare il marito dicendogli: “Non mi ascolti mai!”, sarebbe molto meglio se esprimesse con calma i suoi sentimenti prima che la frustrazione e la delusione dentro di lei aumentino. Forse potrebbe esprimere il suo stato d’animo dicendo qualcosa del genere: “So che sei impegnato, ma trascorrere un po’ più tempo con te mi farebbe molto felice”.

In realtà “i piani sono frustrati dove non si parla in maniera confidenziale”. (Proverbi 15:22) Tua moglie ti ama, ma questo non significa che possa leggerti nel pensiero. Devi farle sapere con tatto ciò che provi. Questo vi aiuterà, come coniugi cristiani, a fare con amore i cambiamenti necessari per “osservare premurosamente l’unità dello spirito nell’unificante vincolo della pace”. — Efesini 4:2, 3.

Prendete ad esempio Kazuo, un marito bistrattato dalla moglie e che aveva il vizio del gioco. Si ritrovò sommerso di debiti per diverse centinaia di milioni di lire. Prendendo denaro in prestito per pagare i debiti sprofondò ancora di più in quel circolo vizioso. Poi cominciò a studiare la Bibbia e alla fine trovò il coraggio di parlare alla moglie dei suoi problemi. Era preparato ad affrontare una valanga di accuse. Con sua sorpresa, però, la moglie, che studiava la Bibbia da un po’ più di tempo, rispose con calma: “Cerchiamo di vedere come possiamo pagare i debiti”.

Il giorno dopo cominciarono a fare il giro dei creditori e a pagare i debiti, vendendo persino la casa. Ci volle quasi un anno per estinguerli. Cosa aveva aiutato sua moglie Kimie a cambiare? Ecco ciò che dice lei stessa: “Le parole di Filippesi capitolo 4, versetti 6 e 7, sono proprio vere. ‘Non siate ansiosi di nulla, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio con preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie; e la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero custodirà i vostri cuori e le vostre facoltà mentali mediante Cristo Gesù’”. E aggiunge: “Una mia amica, sorpresa di vedermi così allegra nonostante i problemi, ha cominciato a studiare la Bibbia con me”. Kazuo e la moglie si sono poi battezzati e ora hanno una vita familiare felice.

Oltre a nutrire reciproca fiducia e a dirsi la verità, i mariti e le mogli delle summenzionate esperienze fecero qualcos’altro che aiuta le coppie a risolvere i problemi coniugali. Comunicarono con l’Istitutore del matrimonio, Geova Dio. Nonostante le tensioni e le difficoltà che le coppie hanno, Dio concederà loro la sua pace, che sorpassa ogni pensiero, se faranno del loro meglio per applicare i suoi princìpi e lasceranno il resto nelle sue mani. Di particolare importanza è pregare insieme. Il marito dovrebbe prendere l’iniziativa e ‘versare il suo cuore’ dinanzi a Dio, chiedendogli guida e aiuto per risolvere qualunque problema lui e la moglie abbiano. (Salmo 62:8) Geova Dio udrà di sicuro tali preghiere.

Sì, è possibile rinsaldare il vincolo coniugale. Anche ora, nonostante viviamo con tutte le nostre imperfezioni in una società turbolenta, le coppie possono provare molta gioia nella loro relazione. Potete trovare altri suggerimenti pratici e consigli biblici nel libro Come rendere felice la vita familiare, pubblicato in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova. Inoltre le coppie che si sforzano sinceramente di applicare i princìpi biblici hanno la speranza di rimanere unite continuando ad amarsi nel nuovo mondo che fra breve Dio porterà.

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