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  • Ho trovato un tesoro di valore inestimabile
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
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    Annuario dei Testimoni di Geova del 1986
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
w94 1/1 pp. 28-31

Ho trovato un tesoro di valore inestimabile

NARRATO DA FLORENCE WIDDOWSON

All’imbrunire decidemmo di piantare la tenda vicino a una laguna. Non era il posto ideale per due donne sole, ma pensammo che per una notte non ci sarebbero stati problemi. Mentre io ero occupata a fissare la tenda, Marjorie si mise a preparare la cena.

AVEVO appena finito di piantare l’ultimo piolo quando notai un movimento dietro un tronco nero. “Hai visto qualcosa muoversi vicino a quel tronco?”, chiesi a Marjorie.

“No”, rispose un po’ sconcertata.

“Beh, per me si è mosso”, gridai. “Dammi il bollitore!”

Con quello in mano e con l’ascia sulla spalla mi diressi verso la laguna. Ero quasi arrivata accanto al tronco quando un uomo sbucò da dietro!

“L’acqua della laguna è buona da bere?”, farfugliai.

“No”, rispose con tono burbero, “ma se vuole dell’acqua da bere gliene porterò un po’”.

Declinai prontamente l’offerta e, con mio gran sollievo, l’uomo si voltò e se ne andò. Tremando, tornai indietro di corsa e raccontai a Marjorie l’accaduto. Smontammo subito la tenda, raccogliemmo la nostra roba e ce ne andammo. In seguito venimmo a sapere che quell’uomo era appena uscito di prigione.

Benché nel 1937 i cercatori d’oro si accampassero spesso là, nei pressi di giacimenti auriferi dell’Australia, noi eravamo alla ricerca di qualcos’altro. Cercavamo persone preziose agli occhi di Dio.

La mia famiglia

Cento anni fa mio padre era il maniscalco del piccolo villaggio di Porepunkah, nello stato di Victoria. Nacqui lì nel 1895 e crebbi con quattro fratelli vicino al fiume Ovens, ai piedi del monte Buffalo. I miei genitori frequentavano regolarmente l’Union Church e io andavo alla scuola domenicale, di cui mio padre era sovrintendente.

Nel 1909, durante una violenta tempesta, la mamma ebbe un infarto e morì fra le braccia di mio padre. Poi, agli inizi del 1914, uno dei miei fratelli uscì di casa e poche ore dopo vi fu riportato morto. Si era suicidato. Il nostro dolore fu acuito dall’insegnamento della chiesa secondo cui sarebbe finito all’inferno, dato che il suicidio era considerato un peccato imperdonabile.

Più tardi quell’anno scoppiò la prima guerra mondiale, e due miei fratelli si arruolarono per servire oltremare. Le terribili notizie di carneficine e sofferenze spinsero sei di noi ragazze, insieme a mio padre, a cominciare uno studio del libro biblico di Giovanni.

Un vero tesoro

Ellen Hudson aveva una copia in inglese del libro Il tempo è vicino, di Charles Taze Russell. Il suo entusiasmo per esso contagiò il resto del nostro gruppo. Quando scoprì che il libro era solo uno di una serie di sei volumi intitolata Studi sulle Scritture, inviò una lettera all’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici a Melbourne e chiese gli altri volumi. Il nostro gruppo decise di usare il primo volume, Il Divin Piano delle Età, negli studi settimanali.

Immaginate la gioia di papà e la mia quando scoprimmo che l’inferno di fuoco non esiste! Il timore che mio fratello si trovasse lì tra le fiamme svanì. Imparammo la verità che i morti sono inconsci, come se dormissero, e non vivono fra i tormenti nell’aldilà. (Ecclesiaste 9:5, 10; Giovanni 11:11-14) Alcuni del nostro gruppo di studio biblico decisero di andare dai vicini a predicare le verità che stavamo imparando. Ci recammo a piedi alle case vicine, e ci servimmo di biciclette e di un calesse per raggiungere quelle che si trovavano fuori dell’abitato.

La prima volta che provai a dare testimonianza di casa in casa fu l’11 novembre 1918, il giorno dell’armistizio. Tre del nostro gruppo di studio, me compresa, percorremmo 80 chilometri fino alla cittadina di Wangaratta per distribuire il volantino Pulpito dei popoli. Anni dopo, mentre predicavo in una zona dell’interno, mi capitò l’esperienza descritta all’inizio.

Nel 1919 assistei all’assemblea degli Studenti Biblici a Melbourne. Lì, il 22 aprile 1919, simboleggiai la mia dedicazione a Geova con il battesimo in acqua. Il banchetto spirituale accrebbe il mio apprezzamento per il tesoro spirituale del Regno dei cieli e per l’organizzazione terrena di Geova. — Matteo 13:44.

Dopo l’assemblea non tornai a casa, ma mi unii a Jane Nicholson, predicatrice a tempo pieno, che mi aveva invitato a dare testimonianza con lei per un mese. Il nostro territorio erano le comunità agricole e gli allevamenti di bovini lungo il fiume King. Alcuni anni fa in questa zona montuosa fu girato il film The Man From Snowy River.

Nel 1921 ricevemmo l’eccellente libro di studio L’Arpa di Dio. Quando papà cominciò a usarlo come libro di testo per la scuola domenicale, molti genitori si opposero e lo invitarono a dare le dimissioni, cosa che non si fece ripetere due volte. In seguito ricevemmo l’opuscolo Inferno, con le sue avvincenti domande di copertina: “Che cosa è? Chi c’è? Possono essi uscirne?” Papà fu così entusiasta delle chiare prove bibliche sull’argomento che cominciò immediatamente a distribuire l’opuscolo di casa in casa. Ne distribuì centinaia di copie nel nostro villaggio e nelle campagne vicine.

Predicazione con papà

Un giorno papà comprò un’automobile per portare il messaggio del Regno a persone che abitavano in altre località. Se non che, essendo maniscalco, aveva più dimestichezza con i cavalli, così facevo io l’autista. Inizialmente dormivamo in albergo, ma presto ciò si rivelò troppo costoso e cominciammo a dormire accampati.

Papà sistemò il sedile anteriore della macchina in modo da poterlo abbassare completamente affinché io potessi dormire in auto. Fuori montavamo una piccola tenda in cui dormiva lui. Dopo essere rimasti accampati per diverse settimane, tornavamo a Porepunkah, dove papà riapriva la bottega di maniscalco. Non smettemmo mai di meravigliarci del fatto che c’era sempre un gran numero di clienti, cosa che ci permetteva di coprire le spese del successivo viaggio di predicazione.

Molte persone di cuore retto gradivano le nostre visite e infine accettarono uno studio biblico a domicilio. Ora nel territorio in cui un tempo predicava il nostro gruppetto di Porepunkah ci sono sette congregazioni con le rispettive Sale del Regno. Veramente, chi può disprezzare “il giorno delle piccole cose”? — Zaccaria 4:10.

Nel 1931 papà ed io percorremmo quasi 300 chilometri su strade impraticabili per assistere a un raduno speciale, dove adottammo il nostro nuovo nome, “Testimoni di Geova”. Entrambi eravamo entusiasti di questo straordinario nome scritturale. (Isaia 43:10-12) Serviva a identificarci molto più chiaramente del generico nome “Studenti Biblici Internazionali” col quale ci eravamo chiamati fino ad allora.

Un giorno, mentre davo testimonianza nella cittadina di Bethanga, incontrai il ministro locale della Chiesa d’Inghilterra. Egli andò su tutte le furie e cominciò ad andare da coloro a cui avevamo lasciato dei libri pretendendo che glieli consegnassero. Poi bruciò i libri pubblicamente nel centro del paese. Ma il suo deplorevole comportamento si ritorse contro di lui.

Dopo che ebbi informato dell’episodio la filiale della Società, fu stampata una lettera aperta che condannava il comportamento dell’ecclesiastico. Si dispose pure che automobili cariche di Testimoni si recassero in tutto il distretto per distribuirvi la lettera. Quando in seguito mio padre ed io tornammo nel paese, distribuimmo più libri di prima. Gli abitanti erano curiosi di sapere cosa c’era scritto nelle pubblicazioni “proibite”!

La prima persona che accettò la verità biblica nel Victoria nord-orientale a seguito della nostra predicazione fu Milton Gibb. Fra una nostra visita e l’altra, studiava a fondo tutte le pubblicazioni della Società che gli lasciavamo. Ad una delle nostre visite ulteriori ci sorprese dicendo: “Adesso sono un tuo discepolo”.

Benché lieta della sua decisione, gli spiegai: “No, Milton. Non puoi essere mio discepolo”.

“Beh, allora sono discepolo di Rutherford [allora presidente della Watch Tower Society]”.

Di nuovo ribattei: “No, nemmeno un discepolo di Rutherford, ma un discepolo di Cristo, spero”.

Milton Gibb si rivelò uno dei molti preziosi tesori alla cui ricerca ho dedicato tanti anni. Lui e due suoi figli sono anziani cristiani, e altri suoi familiari sono attivi nella congregazione.

Varie prove

Nonostante il bando imposto in Australia all’opera dei testimoni di Geova nel gennaio 1941, continuammo a predicare, usando solo la Bibbia. Poi il mio servizio di pioniere, o ministero a tempo pieno, fu interrotto quando fui richiamata a casa per assistere mio padre, gravemente malato. In seguito mi ammalai anch’io e dovetti subire un delicato intervento chirurgico. La convalescenza fu piuttosto lunga, ma sperimentai la veracità della promessa di Dio: “Non ti lascerò affatto né in alcun modo ti abbandonerò”. (Ebrei 13:5) Una sorella cristiana mi rassicurò dicendo: “Ricorda, Flo, non sei mai sola. E tu e Geova siete sempre in maggioranza”.

Poi ci fu la malattia terminale del mio caro papà, che durò 13 settimane. Il 26 luglio 1946 morì. Aveva vissuto una vita piena e aveva la speranza celeste. (Filippesi 3:14) Così, all’età di 51 anni, rimasi sola: avevo vissuto con papà la maggior parte della mia gioventù. Poi conobbi il mio futuro marito. Ci sposammo nel 1947 e cominciammo a fare i pionieri insieme. Ma quel periodo felice non durò a lungo, poiché nel 1953 ebbe un colpo apoplettico e rimase invalido.

Mio marito praticamente non riusciva più a parlare e divenne quasi impossibile conversare con lui. Questo era ciò che rendeva più difficile assisterlo. Era davvero sfibrante cercare di capire cosa stava tentando di dire. Benché vivessimo in una zona isolata senza nessuna congregazione vicino, Geova non ci abbandonò in quegli anni difficili. Mi tenevo aggiornata su tutte le più recenti informazioni organizzative nonché con la continua provvista di cibo spirituale contenuta nelle riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! Il 29 dicembre 1957 il mio caro marito morì.

Ministero ad Adelaide

Ero di nuovo sola. Cosa dovevo fare? Sarei stata accettata di nuovo come ministro a tempo pieno dopo un’interruzione di quasi cinque anni? Fui accettata, così vendetti la casa e ripartii da zero nell’opera di pioniere ad Adelaide, capitale dell’Australia Meridionale. A quel tempo lì c’era bisogno di pionieri, e fui assegnata alla congregazione Prospect.

Poiché l’idea di guidare in mezzo al traffico cittadino non mi sorrideva, vendetti la macchina e ripresi a usare la bicicletta. L’ho usata fino all’età di 86 anni, tanto che nella zona mi conoscevano come “la vecchietta con la bici azzurra”. Col tempo pedalare in mezzo al traffico cominciò a rendermi nervosa; mi sembrava che la ruota anteriore tremasse di continuo. Infine un pomeriggio andai contro una siepe e caddi. ‘Ci siamo’, dissi fra me, e così ricominciai ad andare a piedi.

Qualche anno fa, mentre assistevo a un’assemblea di distretto, sentii che le gambe non mi reggevano più: da allora ho subìto due interventi alle anche. Dopo l’operazione le cose andavano meglio, finché un grosso cane non mi scaraventò a terra. Dovetti sottopormi ad ulteriori cure e da allora mi muovo con l’aiuto di un deambulatore. La mia mente è ancora abbastanza attiva. Un amico mi ha detto: “Sembra che col passar degli anni il tuo fisico non riesca a stare al passo con la tua giovane mente”.

Nel corso degli anni ho visto le congregazioni di Adelaide crescere, espandersi e dividersi. Poi, nel 1983, quando avevo 88 anni, lasciai Adelaide e andai a vivere con una famiglia a Kyabram, nello stato di Victoria, dove ho trascorso dieci anni felici. Riesco ancora a partecipare al ministero di campo; fratelli della congregazione mi accompagnano in macchina a visitare coloro a cui lascio regolarmente le riviste. Queste persone vengono gentilmente fino alla macchina così che posso parlare loro.

Ripensando ai miei oltre 98 anni di vita, ricordo con piacere le molte persone leali e fedeli che hanno lodato Geova con me, specialmente il mio caro papà. Sembra che io sia l’unica superstite di tutti i fedeli compagni che ho avuto nel ministero di pioniere. Ma che gioia proverò nel riunirmi con coloro che condividono la speranza del premio della vita nel celeste Regno di Dio, davvero un tesoro di inestimabile valore!

[Immagine a pagina 28]

Mi battezzai il 22 aprile 1919

[Immagine a pagina 31]

Sono ancora felice di servire Geova mentre mi avvicino ai 100 anni

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