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  • Le guerre sono inevitabili?

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  • Le guerre sono inevitabili?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
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  • Una necessità biologica?
  • Le cause della guerra
  • La guerra che porrà fine a tutte le guerre
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1988
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
w94 15/1 pp. 2-4

Le guerre sono inevitabili?

IL TRISTE argomento della guerra continua a fare notizia. Senz’altro rimanete sconvolti di fronte a tante brutalità. Ma sentendo queste notizie forse vi chiedete anche perché le dispute si debbano risolvere con le armi. Gli uomini non impareranno mai a vivere in pace?

Il rimedio per il flagello della guerra sembra più elusivo della cura per l’AIDS. Nel XX secolo intere nazioni sono state mobilitate, milioni di uomini sono stati mandati sui campi di battaglia e centinaia di città sono state ridotte in macerie. E non sembra che la carneficina stia per finire. Il redditizio traffico di armi rende certo che gli eserciti regolari — e irregolari — del mondo continueranno a essere tremendamente equipaggiati.

Poiché le armi diventano sempre più letali, il numero delle vittime aumenta vertiginosamente. Più di metà dei 65 milioni di soldati che combatterono la prima guerra mondiale furono uccisi o feriti. Circa 30 anni dopo due sole bombe atomiche fecero più di 150.000 vittime fra i civili giapponesi. Dalla seconda guerra mondiale in poi i conflitti sono stati più limitati. Nondimeno seminano ancora morte, specie tra i civili, che ora rappresentano l’80 per cento delle vittime.

Paradossalmente, queste stragi indiscriminate sono avvenute in un’epoca in cui sono stati compiuti sforzi senza precedenti per bandire la guerra come mezzo per risolvere le dispute fra le nazioni. Con la recente fine della guerra fredda, si sperava vivamente che sarebbe nato un nuovo e pacifico ordine mondiale. Eppure la pace mondiale continua ad essere più che mai illusoria. Perché?

Una necessità biologica?

Alcuni storici e antropologi affermano che le guerre sono inevitabili — perfino necessarie — perché fanno parte della lotta per la sopravvivenza, come sostiene l’evoluzionismo. Influenzato da questo pensiero, nel 1914 l’analista militare Friedrich von Bernhardi affermò che le guerre si fanno “per il progresso biologico, sociale e morale”. Secondo questa teoria, la guerra era un modo per eliminare gli individui o le nazioni deboli, lasciando sopravvivere i più adatti.

Un argomento del genere sarebbe stato di ben poco conforto per i milioni di vedove e orfani di guerra. A parte il fatto che è ripugnante dal punto di vista morale, questo modo di pensare non tiene conto delle crude realtà della guerra moderna. La mitragliatrice non risparmia i più adatti, e la bomba annienta forti e deboli insieme.

Dimenticando le gravi lezioni della prima guerra mondiale, Adolf Hitler sognava di creare una razza superiore attraverso le conquiste militari. Nel suo libro Mein Kampf (La mia battaglia) scrisse: “L’umanità è diventata grande nella lotta, nella pace essa va in rovina. . . . Il più forte deve vincere, e non mischiarsi al più debole”. (La mia vita — La mia battaglia, trad. dal tedesco di B. Revel, Bompiani, Milano, 1940, pagine 147, 310) Anziché elevare l’umanità, però, Hitler sacrificò milioni di vite e devastò un intero continente.

Ma se la guerra non è una necessità biologica, cosa spinge l’umanità verso l’autodistruzione? Quali forze costringono le nazioni a questo “affare da barbari”?a Indichiamo di seguito alcuni fattori fondamentali che ostacolano i migliori sforzi di chi lavora per la pace.

Le cause della guerra

Nazionalismo. Invocato spesso da politici e generali, il nazionalismo è una delle più potenti forze che provoca le guerre. Molte guerre sono state combattute per difendere gli “interessi nazionali” o salvaguardare “l’onore nazionale”. Quando prevale la mentalità del “mio paese, a ragione o a torto”, perfino una sfacciata aggressione può essere giustificata come attacco preventivo.

Animosità etniche. Molte guerre regionali sono scatenate e poi alimentate da vecchi odi fra razze, tribù e gruppi etnici. Le tragiche guerre nell’ex Iugoslavia, in Liberia e in Somalia ne sono esempi recenti.

Rivalità economiche e militari. Nel periodo anteriore alla prima guerra mondiale, pacifico solo in apparenza, le potenze europee effettivamente misero insieme degli eserciti colossali. La Germania e la Gran Bretagna facevano a gara per vedere chi costruiva più corazzate. Dato che ogni grande nazione che venne infine coinvolta nella carneficina credeva che una guerra avrebbe accresciuto il suo potere e recato vantaggi economici inaspettati, le condizioni erano mature per il conflitto.

Faide religiose. Specie quando sono accompagnate da divisioni razziali, le differenze di religione possono produrre una miscela esplosiva. I conflitti in Libano e nell’Irlanda del Nord, come pure le guerre fra India e Pakistan, affondano le loro radici negli odi di religione.

Un guerrafondaio invisibile. La Bibbia rivela che “l’iddio di questo sistema di cose”, Satana il Diavolo, è ora più attivo che mai. (2 Corinti 4:4) Avendo grande ira e solo “un breve periodo di tempo”, crea condizioni, guerre incluse, che aggravano il pietoso stato in cui si trova la terra. — Rivelazione 12:12.

Queste cause che stanno alla base della guerra non sono facili da sradicare. Oltre 2.000 anni fa Platone disse che “solo i morti hanno visto la fine delle guerre”. Questo deprimente giudizio è forse un’amara verità che dobbiamo imparare ad accettare? O abbiamo ragione di sperare che un giorno ci sarà un mondo senza guerre?

[Nota in calce]

a Fu Napoleone a definire la guerra un “affare da barbari”. Essendo stato per la maggior parte della sua vita da adulto un militare e per quasi 20 anni comandante supremo dell’esercito, vide di persona le barbarie dei combattimenti.

[Fonte dell’immagine a pagina 2]

Copertina: Gassed (particolare), dipinto di John Singer Sarget, Imperial War Museum, Londra

[Fonte dell’immagine a pagina 3]

Instituto Municipal de Historia, Barcellona

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