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  • Quando date consigli, rispettate la dignità altrui?

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  • Quando date consigli, rispettate la dignità altrui?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
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  • La dignità è un diritto naturale dell’uomo
  • Geova creò l’uomo con una dignità innata
  • Princìpi che salvaguardano la dignità
  • Rispettate la dignità altrui, opponetevi al Diavolo
  • Onoriamo Geova comportandoci con dignità
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
w94 1/2 pp. 25-29

Quando date consigli, rispettate la dignità altrui?

COM’È incoraggiante e benefico ricevere consigli dati in modo dignitoso! “I consigli benevoli, comprensivi e premurosi favoriscono buoni rapporti”, dice Edward. “Quando vedi che chi ti dà un consiglio ti onora e ti rispetta essendo disposto ad ascoltare la tua versione dei fatti, è molto più facile accettarlo”, afferma Warren. “Quando chi dà consigli mi tratta con rispetto, mi sento libero di andare da lui e chiedergli il suo parere”, osserva Norman.

La dignità è un diritto naturale dell’uomo

Fa piacere ricevere consigli amorevoli, amichevoli e cordiali. È bene dare consigli agli altri nella stessa maniera in cui si vorrebbe riceverli. (Matteo 7:12) Il buon consigliere si prende il tempo di ascoltare e cerca di capire la persona a cui dà consigli — il suo modo di pensare, la sua posizione, i suoi sentimenti — anziché criticarla e condannarla. — Proverbi 18:13.

Gli odierni consiglieri, inclusi gli anziani cristiani, devono fare attenzione a rispettare la dignità altrui quando danno consigli. Perché? Per il semplice fatto che nella società odierna predomina la tendenza a trattare gli altri senza tener conto della loro dignità. Questo è contagioso. Molto spesso coloro da cui ci si aspetterebbe un trattamento dignitoso sono quelli che trascurano di farlo, siano essi professionisti, esponenti religiosi o altri. Facciamo un esempio: Nel campo del lavoro un licenziamento è un evento traumatico e stressante sia per il datore di lavoro che per il dipendente. È un colpo inferto all’autostima di chi viene licenziato, specialmente se la sua dignità viene calpestata. In un caso del genere, secondo un quotidiano, i dirigenti devono imparare a comunicare “la spiacevole notizia in maniera tale che risulti chiara, semplice, professionale, e che salvaguardi la dignità della persona”. (The Vancouver Sun) Sì, tutti gli esseri umani meritano di essere trattati in modo dignitoso.

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha sancito questo principio: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Dato che la dignità dell’uomo è spesso in pericolo, lo Statuto delle Nazioni Unite e il preambolo alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo ribadiscono giustamente questo principio, riaffermando “la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana”.

Geova creò l’uomo con una dignità innata

Geova è un Dio che ha dignità. La sua Parola ispirata afferma correttamente che “dignità e splendore sono dinanzi a lui”, e che la sua “dignità si narra al di sopra dei cieli”. — 1 Cronache 16:27; Salmo 8:1.

Essendo un Dio di dignità e il Sovrano universale, egli conferisce dignità a tutta la sua creazione, celeste e terrestre. Fra coloro che ricevono questo onore si distingue in particolare il suo glorificato Figlio regnante, il Re Cristo Gesù. “Poni su di lui dignità e splendore”, scrisse profeticamente Davide. — Salmo 21:5; Daniele 7:14.

Purtroppo questo fondamentale diritto umano è stato ampiamente calpestato in tutta la storia umana. Un potente angelo, che con le sue azioni fece di sé Satana il Diavolo, sfidò la legittimità, la giustezza e il merito della sovranità di Dio. Così facendo mancò di rispetto a Geova e disonorò il Suo dignitoso nome sfidando nel contempo il Suo diritto di dominare. Si attribuì una dignità sproporzionata. Come il Diavolo, potenti monarchi umani, ad esempio il Nabucodonosor dei tempi biblici, si sono vantati ‘del loro potere e della loro maestà’. Hanno leso la dignità di Geova, attribuendosi un grado di dignità eccessivo. (Daniele 4:30) L’oppressivo dominio di Satana, imposto al mondo del genere umano, ha offeso e continua a offendere la dignità dell’uomo.

La vostra dignità è stata mai offesa? Nel darvi consigli, qualcuno vi ha fatto sentire eccessivamente in colpa, indegno, avvilito, umiliato? “Non ho visto nessun interessamento, nessuna compassione, nessuna dignità. Mi ha fatto sentire indegno”, dice André, e aggiunge: “Questo mi ha causato frustrazione e ansia, perfino depressione”. “È difficile accettare i consigli di qualcuno che ti accorgi non ha a cuore i tuoi migliori interessi”, dice Laura.

Per questa ragione i sorveglianti cristiani sono esortati a trattare il gregge di Dio con rispetto e onore. (1 Pietro 5:2, 3) Se sorgono situazioni in cui è necessario e opportuno dare consigli, come potete evitare di assumere il modo di pensare e di agire degli uomini mondani che non ci pensano due volte a calpestare la dignità altrui? Cosa può aiutarvi a salvaguardare la dignità dei vostri conservi cristiani, come pure la vostra? — Proverbi 27:6; Galati 6:1.

Princìpi che salvaguardano la dignità

La Parola di Dio non tace sull’argomento. Anziché basarsi sulla sapienza del mondo, l’abile consigliere riporrà assoluta fiducia nei consigli della Parola di Dio. I consigli contenuti nelle Sacre Scritture sono preziosi. Quando vengono seguiti, viene salvaguardata sia la dignità di chi dà il consiglio che quella di chi lo riceve. Pertanto Paolo diede al sorvegliante cristiano Timoteo queste istruzioni: “Non criticare severamente l’uomo anziano. Al contrario, supplicalo come un padre, i giovani come fratelli, le donne anziane come madri, le giovani come sorelle con ogni castità”. (1 Timoteo 5:1, 2) Quante sofferenze, sentimenti feriti e imbarazzo si possono risparmiare rispettando queste norme!

Si noti che il segreto per dare consigli efficaci è il dovuto rispetto per l’altra persona e per il suo diritto di essere trattata in maniera dignitosa e premurosa. Gli anziani cristiani, inclusi i sorveglianti viaggianti, devono sforzarsi di seguire questo consiglio, cercando di determinare perché la persona che dev’essere corretta pensa e agisce in un certo modo. Dovrebbero voler udire il suo punto di vista e fare ogni sforzo per evitare di mortificare, avvilire o umiliare colui al quale danno consigli.

Come anziani, fate capire al fratello che vi interessate di lui e che desiderate aiutarlo a risolvere i suoi problemi. Questo è ciò che fa un bravo medico quando andate da lui per farvi visitare. Il pensiero di denudarvi in un ambiente freddo e asettico può mettervi in imbarazzo e farvi provare umiliazione. Quanto apprezzate il medico che, mostrando sensibilità per il vostro pudore e la vostra dignità, vi porge qualcosa con cui coprirvi mentre vi visita per identificare la causa del vostro disturbo! In modo analogo il cristiano che mostra il dovuto rispetto per la persona alla quale dà consigli è gentile e fermo, ma la riveste di dignità. (Rivelazione 2:13, 14, 19, 20) Viceversa, dare consigli in modo aspro, freddo e insensibile è come denudare simbolicamente una persona facendole provare vergogna, umiliandola, privandola della sua dignità.

In particolare i sorveglianti della Scuola di Ministero Teocratico stanno attenti a dare consigli in modo dignitoso. Nel consigliare le persone anziane, riflettono lo stesso amore che avrebbero per i propri genitori. Mostrano considerazione e sono amichevoli e calorosi. Questa sensibilità è necessaria. Genera un’atmosfera in cui è possibile dare e ricevere consigli in modo appropriato.

Anziani, tenete presente che i consigli pratici edificano, incoraggiano, sono positivi e aiutano a migliorare. Efesini 4:29 dice: “Non esca dalla vostra bocca nessuna parola corrotta, ma qualunque parola che sia buona per edificare secondo il bisogno, affinché impartisca ciò che è favorevole agli uditori”.

Non c’è necessità di usare parole, espressioni o ragionamenti scortesi. Il rispetto per gli altri e il desiderio di non ferire il loro amor proprio vi spingeranno a presentare le cose in maniera positiva e costruttiva. Invece di porre l’accento su cose che faranno sentire la persona frustrata e indegna, fate precedere qualunque osservazione da una sincera, genuina lode per le sue buone qualità. Se prestate servizio come anziani, usate la vostra ‘autorità per edificare e non per abbattere’. — 2 Corinti 10:8.

Sì, lo scopo di qualunque consiglio dato dai sorveglianti cristiani dovrebbe essere quello di provvedere il necessario incoraggiamento, di impartire ciò che è favorevole. Non dovrebbe scoraggiare o ‘atterrire’. (2 Corinti 10:9) Anche se qualcuno ha commesso un grave peccato, la sua dignità e la sua autostima vanno in una certa misura rispettate. I consigli devono essere equilibrati con benevole, seppur ferme, parole di riprensione, in modo da indurlo al pentimento. — Salmo 44:15; 1 Corinti 15:34.

È significativo che la Legge che Dio diede a Israele includeva questi stessi princìpi. Permetteva di impartire consigli e anche disciplina in senso fisico, ma al tempo stesso vietava di calpestare la dignità della persona. Era permesso infliggere battiture con ‘un numero di colpi corrispondente all’azione malvagia’, ma senza eccedere. C’era un limite al numero di colpi da infliggere, affinché il trasgressore non venisse “realmente svergognato”. — Deuteronomio 25:2, 3.

Il riguardo verso i sentimenti dei trasgressori pentiti fu una caratteristica anche di Gesù. Di lui il profeta Isaia profetizzò: “Non romperà la canna schiacciata; e in quanto al lucignolo dalla luce fioca, non lo estinguerà. Con verità recherà giustizia”. — Isaia 42:3; Matteo 12:17, 20; Luca 7:37, 38, 44-50.

Il bisogno di mostrare empatia è ulteriormente sottolineato dalle parole di Gesù nel Sermone del Monte: “Tutte le cose dunque che volete che gli uomini vi facciano, anche voi dovete similmente farle loro”. (Matteo 7:12) Questo principio è così importante per favorire buoni rapporti che comunemente è chiamato la regola aurea. In qualità di anziani cristiani, come può aiutarvi a dare consigli con benignità, rispettando la dignità altrui?

Ricordate che anche voi commettete errori. Come osservò Giacomo, “tutti inciampiamo molte volte”. (Giacomo 3:2) Tenendo presente questo riuscirete a moderare le vostre osservazioni e a controllare i vostri sentimenti quando dovete parlare ad altri delle loro mancanze. Tenete conto della loro sensibilità. Questo vi aiuterà a non essere ipercritici, evidenziando piccoli errori o difetti. Gesù lo ribadì quando disse: “Smettete di giudicare affinché non siate giudicati; poiché col giudizio col quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi”. — Matteo 7:1, 2.

Rispettate la dignità altrui, opponetevi al Diavolo

Le tattiche di Satana mirano a privarvi della dignità, a suscitare sentimenti di profonda umiliazione, indegnità e disperazione. Si noti come si servì di uno strumento umano per far nascere sentimenti negativi nel fedele Giobbe. L’ipocrita Elifaz asserì: “[Geova] non ha fede nei suoi servitori, e accusa di mancanza i suoi messaggeri [i santi angeli]. Quanto più quelli che dimorano in case d’argilla [gli uomini peccatori], il cui fondamento è nella polvere! Si schiacciano più rapidamente di una tignola”. (Giobbe 4:18, 19) Secondo lui, quindi, agli occhi di Dio Giobbe non valeva più di una tignola. Invece di essere edificanti, i consigli di Elifaz e dei suoi compagni avrebbero privato Giobbe perfino del ricordo di tempi migliori. Ai loro occhi la sua passata fedeltà, il modo in cui aveva allevato la famiglia, la sua relazione con Dio e i suoi doni di misericordia non contavano nulla.

Similmente oggi, i trasgressori pentiti sono particolarmente esposti al rischio di sentirsi così, e c’è il pericolo che vengano ‘inghiottiti dalla loro eccessiva tristezza’. Anziani, nel dare consigli, ‘confermate loro il vostro amore’ permettendo loro di mantenere un certo grado di dignità. (2 Corinti 2:7, 8) “Essere trattati in modo poco dignitoso rende difficile accettare i consigli”, ammette William. È essenziale rafforzare in loro la consapevolezza di essere preziosi agli occhi di Dio. Ricordate loro che Geova “non è ingiusto da dimenticare la [loro] opera e l’amore che [hanno] mostrato per il suo nome” nei passati anni di fedele servizio. — Ebrei 6:10.

Quali altri fattori possono aiutarvi a rispettare la dignità di coloro ai quali date consigli? Riconoscete che tutti gli esseri umani, in quanto creati a immagine di Dio, hanno il diritto naturale alla propria dignità. Geova Dio e Gesù Cristo li considerano preziosi, come dimostrano i provvedimenti del riscatto e della risurrezione. Geova accresce ulteriormente la dignità dei cristiani ‘assegnandoli a un ministero’, impiegandoli per supplicare una generazione malvagia a far pace con lui. — 1 Timoteo 1:12.

Anziani, ricordate che la stragrande maggioranza dei vostri fratelli cristiani farà probabilmente parte del fondamento della nuova società umana che vivrà sulla terra purificata. Essendo persone così preziose e tenute in alta stima, meritano che si assegni loro onore. Nel dare consigli, ricordate quanta considerazione sia Geova che Gesù hanno per loro e continuate a fare la vostra parte per aiutare i vostri fratelli a conservare la loro dignità e il loro amor proprio nonostante le sfide di Satana. — 2 Pietro 3:13; confronta 1 Pietro 3:7.

[Riquadro a pagina 29]

Perché i consigli rispettino la dignità altrui

(1) Dare una lode genuina e sincera. (Rivelazione 2:2, 3)

(2) Essere buoni ascoltatori. Identificare in modo chiaro e benevolo il problema e la ragione del consiglio. (2 Samuele 12:1-14; Proverbi 18:13; Rivelazione 2:4)

(3) Basare i propri consigli sulle Scritture. Essere positivi, ragionevoli, incoraggianti, e mostrare empatia. Non ferire la dignità e l’amor proprio della persona. (2 Timoteo 3:16; Tito 3:2; Rivelazione 2:5, 6)

(4) Assicurare alla persona che riceverà benedizioni se accetterà il consiglio e lo metterà in pratica. (Ebrei 12:7, 11; Rivelazione 2:7)

[Immagine a pagina 26]

Quando danno consigli, gli anziani cristiani devono rispettare la dignità altrui

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