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  • Il precursore del Messia

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  • Il precursore del Messia
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1995
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  • Predetta la sua missione
  • Voce nel deserto
  • “Persone di ogni sorta” vengono avvertite
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1995
w95 15/5 pp. 29-31

Il precursore del Messia

UNA larga cintura di cuoio dava ancor più risalto all’abbronzatura della sua pelle. Col suo vestito di pelo di cammello, sembrava davvero un profeta. Molti, affascinati, andavano al fiume Giordano, dove egli dichiarava intrepidamente di essere pronto a battezzare i peccatori pentiti.

La gente era stupita! Chi era quell’uomo? Quali erano le sue intenzioni?

Gesù Cristo disse di lui: “Perché siete andati? Per vedere un profeta? Sì, vi dico, e assai più che un profeta. . . . Fra i nati di donna non è stato suscitato uno maggiore di Giovanni il Battista”. (Matteo 11:9-11) Perché Giovanni era un uomo così eccezionale? Perché era il precursore del Messia.

Predetta la sua missione

Più di 700 anni prima della sua nascita, Geova annunciò che Giovanni avrebbe gridato nel deserto: “Preparate la via di Geova! Rendete diritta attraverso la pianura desertica la strada maestra per il nostro Dio”. (Isaia 40:3; Matteo 3:3) Oltre 400 anni prima che Giovanni nascesse, l’Iddio Onnipotente aveva dichiarato: “Ecco, vi mando Elia il profeta prima che venga il grande e tremendo giorno di Geova”. (Malachia 4:5) Il fatto che Giovanni il Battezzatore fosse nato circa sei mesi prima di Gesù non era una semplice coincidenza, né era dovuto solo a fattori naturali. Come la nascita di Isacco, promesso figlio di Abraamo, la nascita di Giovanni era stata un miracolo, perché entrambi i suoi genitori, Zaccaria ed Elisabetta, avevano oltrepassato l’età feconda. — Luca 1:18.

Ancor prima che Giovanni venisse concepito, il suo incarico, la sua opera e il suo modo di vivere erano stati rivelati dall’angelo Gabriele. Con il vigore e lo spirito di Elia, Giovanni avrebbe fatto tornare molti disubbidienti dalla via della morte e li avrebbe preparati ad accettare il Messia, Gesù. Fin dalla nascita Giovanni doveva essere nazireo, interamente dedicato a Dio, e non avrebbe dovuto toccare né vino né bevanda inebriante. In realtà il suo cibo nel deserto consisteva di “locuste e miele selvatico”. (Marco 1:6; Numeri 6:2, 3; Luca 1:13-17) Come Samuele, dall’infanzia Giovanni fu riservato al glorioso servizio dell’Iddio Altissimo. — 1 Samuele 1:11, 24-28.

Il nome stesso Giovanni fu scelto da Dio. In ebraico il nome tradotto “Giovanni” significa “Geova ha mostrato favore; Geova è stato benigno”.

L’ottavo giorno, quando il bambino fu circonciso, il padre Zaccaria fu spinto a dichiarare sotto ispirazione: “In quanto a te, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, poiché andrai dinanzi a Geova per preparare le sue vie, per dare al suo popolo conoscenza della salvezza mediante il perdono dei loro peccati, a motivo della tenera compassione del nostro Dio. Con questa compassione un’alba ci visiterà dall’alto”. (Luca 1:76-78) Il ministero pubblico doveva avere un ruolo di primo piano nella vita di Giovanni. In confronto ad esso, tutte le altre cose sarebbero passate in secondo piano. Per questo le Scritture riassumono i primi 30 anni della vita di Giovanni in un unico versetto: “Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito, e rimase nei deserti fino al giorno in cui si mostrò apertamente a Israele”. — Luca 1:80.

Voce nel deserto

Nel 15º anno del regno di Tiberio Cesare, quando Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Giovanni il Battezzatore si presentò nel deserto dichiarando il suo elettrizzante messaggio: “Pentitevi, poiché il regno dei cieli si è avvicinato”. (Matteo 3:2; Marco 1:4; Luca 3:1, 2) La popolazione dell’intera regione ne fu scossa. Quell’intrepida dichiarazione toccò il cuore di coloro che desideravano ardentemente avere una speranza sicura. L’annuncio di Giovanni metteva alla prova anche l’umiltà delle persone, perché richiedeva pentimento di cuore. La sua sincerità e la sua convinzione spinsero moltitudini di persone oneste e sincere a considerarlo un uomo mandato da Dio.

La fama di Giovanni si diffuse come la luce allo spuntare di un nuovo giorno. In qualità di profeta di Geova, era facilmente riconoscibile per il suo abbigliamento e la sua devozione. (Marco 1:6) Persino sacerdoti e leviti venivano da Gerusalemme per scoprire cosa ci fosse dietro tutto quell’interesse. Pentirsi? Perché, e di che cosa? Chi è quest’uomo? Volevano saperlo. Giovanni spiegò: “‘Non sono io il Cristo’. Ed essi gli chiesero: ‘Che cosa, dunque? Sei Elia?’ E disse: ‘Non lo sono’. ‘Sei Il Profeta?’ Ed egli rispose: ‘No!’ Perciò gli dissero: ‘Chi sei? affinché diamo una risposta a quelli che ci hanno mandato. Che dici di te stesso?’ Egli disse: ‘Sono la voce di qualcuno che grida nel deserto: “Rendete diritta la via di Geova”, come ha detto il profeta Isaia’. Ora quelli che erano stati mandati venivano da parte dei farisei. E lo interrogarono, dicendogli: ‘Perché dunque battezzi se tu stesso non sei il Cristo né Elia né Il Profeta?’” — Giovanni 1:20-25.

Pentimento e battesimo erano passi necessari per coloro che volevano entrare nel Regno. Perciò Giovanni replicò: ‘Io battezzo i peccatori che si pentono con acqua, ma dopo di me qualcuno più forte vi battezzerà con spirito santo e con fuoco. Io non sono nemmeno degno di sciogliergli il legaccio dei sandali. E state attenti! Ha in mano una pala per ventilare e raccoglierà il grano nel suo deposito, ma arderà la pula distruggendola’. (Luca 3:15-17; Atti 1:5) In effetti sui seguaci del Messia sarebbe stato versato spirito santo, ma sui suoi nemici si sarebbe abbattuto il fuoco della distruzione.

“Persone di ogni sorta” vengono avvertite

Molti ebrei sinceri furono profondamente colpiti dalle parole di Giovanni e confessarono apertamente i loro peccati di infedeltà nei confronti del patto della Legge. Dimostrarono pubblicamente il loro pentimento facendosi battezzare da Giovanni nel Giordano. (Matteo 3:5, 6) Come risultato il loro cuore era nella condizione giusta per ricevere il Messia. Soddisfacendo il loro desiderio di conoscenza delle giuste norme di Dio, Giovanni li istruì lietamente quali suoi discepoli, insegnando loro persino a pregare. — Luca 11:1.

Riguardo al precursore del Messia, l’apostolo Giovanni scrisse: “Quest’uomo venne per una testimonianza, per rendere testimonianza riguardo alla luce, affinché persone di ogni sorta credessero per mezzo di lui”. (Giovanni 1:7) Fu così che persone di ogni sorta andavano da Giovanni il Battezzatore mentre ‘predicava pubblicamente a tutto il popolo d’Israele il battesimo in simbolo di pentimento’. (Atti 13:24) Avvertiva gli esattori di tasse di non estorcere denaro. Esortava i soldati a non angariare e a non accusare falsamente nessuno. E diceva agli ipocriti farisei e sadducei dall’aria pia: “Progenie di vipere, chi vi ha mostrato come sfuggire all’ira avvenire? Producete dunque frutto degno di pentimento; e non presumete di dire a voi stessi: ‘Per padre abbiamo Abraamo’. Poiché vi dico che Dio può suscitare figli ad Abraamo da queste pietre”. — Matteo 3:7-9; Luca 3:7-14.

Come classe i capi religiosi dei giorni di Giovanni rifiutarono di credere in lui e lo accusarono di essere indemoniato. Rigettarono la via della giustizia che conduce alla vita eterna. Invece peccatori come gli esattori di tasse e le meretrici che credettero alla testimonianza di Giovanni si pentirono e furono battezzati. A tempo debito accettarono Gesù Cristo come Messia. — Matteo 21:25-32; Luca 7:31-33.

Presentato il Messia

Per sei mesi — dalla primavera all’autunno del 29 E.V. — Giovanni, quale fedele testimone di Dio, richiamò l’attenzione degli ebrei sul Messia che stava per venire. Era giunto il tempo che facesse la sua comparsa il Re messianico. Ma quando questi arrivò, scese fino a quelle stesse acque del Giordano e chiese di essere battezzato. Dapprima Giovanni protestò, ma poi accondiscese. Immaginate la sua gioia quando lo spirito santo scese su Gesù e si udì la voce di Geova che diceva di aver approvato suo Figlio! — Matteo 3:13-17; Marco 1:9-11.

Giovanni fu il primo a riconoscere Gesù come Messia, l’Unto, e lo presentò ai propri discepoli. “Ecco”, disse Giovanni, “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo!” E dichiarò: “Questi è colui del quale ho detto: Dopo di me viene un uomo che è andato davanti a me, perché esisteva prima di me. Nemmeno io lo conoscevo, ma la ragione per cui sono venuto a battezzare in acqua è perché egli fosse reso manifesto a Israele”. — Giovanni 1:29-37.

L’opera di Giovanni proseguì parallelamente al ministero di Gesù per circa sei mesi. Ciascuno comprese l’opera che l’altro stava compiendo. Giovanni si considerava l’amico dello Sposo e si rallegrava vedendo l’opera di Cristo crescere mentre la propria diminuiva. — Giovanni 3:22-30.

Gesù identificò Giovanni come il suo precursore, prefigurato da Elia. (Matteo 11:12-15; 17:12) Una volta Gesù disse: “La Legge e i Profeti sono stati fino a Giovanni. Da allora in poi il regno di Dio è dichiarato come buona notizia, e ogni sorta di persona si spinge verso di esso”. — Luca 16:16.

Fedele sino alla fine

Giovanni fu arrestato e imprigionato per aver dichiarato intrepidamente la verità. Non si era trattenuto nemmeno dallo smascherare il peccato del re Erode. Violando la legge di Dio, il re viveva in adulterio con Erodiade, moglie di suo fratello. Giovanni parlò in modo esplicito affinché il re potesse pentirsi e valersi della misericordia di Dio.

Giovanni fu un vero esempio di fede e di amore. A prezzo della propria libertà dimostrò la sua fedeltà a Geova Dio e il suo amore per gli esseri umani. Dopo un anno di detenzione, fu decapitato a seguito di un piano diabolico escogitato dalla perfida Erodiade, che “nutriva rancore contro di lui”. (Marco 6:16-19; Matteo 14:3-12) Ma il precursore del Messia mantenne la propria integrità verso Geova e presto sarà risuscitato dai morti e otterrà la vita nel giusto nuovo mondo di Dio. — Giovanni 5:28, 29; 2 Pietro 3:13.

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