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  • Le ricompense della perseveranza

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  • Le ricompense della perseveranza
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1995
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  • Esempi di perseveranza
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1979
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1979
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1995
w95 1/8 pp. 25-29

Le ricompense della perseveranza

ERA una donna greca che viveva in Fenicia nel 32 E.V. Sua figlia era molto malata e la donna cercava disperatamente una cura. Sentendo che nella zona era giunto un forestiero in grado di guarire i malati, decise di andare da lui per chiedergli aiuto.

Incontratolo, cadde sulle ginocchia e lo supplicò: “Abbi misericordia di me, Signore, Figlio di Davide. Mia figlia è gravemente indemoniata”. Così, la donna greca implorò Gesù di guarire sua figlia.

Pensate che coraggio e che umiltà dovette avere quella donna per fare questo! Gesù era un personaggio autorevole, con un certo potere e una certa fama, e in precedenza aveva fatto capire che non voleva che altri sapessero dove si trovava. Aveva condotto gli apostoli in Fenicia per avere un po’ di riposo, cosa di cui avevano tanto bisogno, e non per compiere altro lavoro tra i gentili increduli. Per di più Gesù era ebreo e la donna gentile, e di sicuro lei sapeva che gli ebrei non volevano avere contatti con la disprezzata gente delle nazioni. Tuttavia era decisa a trovare una cura per la figlia.

Gesù e gli apostoli cercarono di dissuaderla dal chiedere aiuto in quel momento. Dapprima Gesù non le rivolse la parola. Poi, visto che la donna insisteva e continuava a gridare, gli apostoli, esasperati, dissero a Gesù: “Mandala via; perché continua a gridarci dietro”.

Ma la donna non si lasciò scoraggiare. Si prostrò ai piedi di Gesù e implorò: “Signore, aiutami!”

Dando risalto alla sua primaria responsabilità nei confronti dei figli di Israele e mettendo nello stesso tempo alla prova la fede e la determinazione della donna, Gesù in tono compassionevole le spiegò: “Non è giusto prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini [i gentili]”.

Invece di offendersi per quell’osservazione negativa nei confronti della sua razza, la donna insisté umilmente nella sua richiesta, rispondendo: “Sì, Signore, ma veramente i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro signori”.

Gesù ricompensò la perseveranza della donna greca lodando la sua fede ed esaudendo la sua supplica. Immaginate la sua gioia quando, tornata a casa, trovò la figlia completamente guarita! — Matteo 15:21-28; Marco 7:24-30.

Come quella donna del I secolo, anche noi dobbiamo perseverare per piacere a Geova e ottenere il suo favore. La Bibbia ci assicura che, come nel caso della donna greca, la nostra perseveranza nel “fare ciò che è eccellente” sarà ben ricompensata. — Galati 6:9.

Cos’è la perseveranza? Perché è necessaria? Quali fattori possono farci perdere questa qualità, farci gettare la spugna? Quali ricompense possiamo aspettarci se ora perseveriamo nel servire il nostro Creatore e Padre, Geova?

Un vocabolario dà questa definizione di “perseverare”: “Persistere, mantenersi fermo e costante nei propositi, nelle azioni, nello svolgimento di un’attività e sim[ili]”. — Vocabolario della lingua italiana di G. Treccani.

La Bibbia esorta ripetutamente i servitori di Geova a perseverare nel compiere la sua volontà. Per esempio, ci viene detto di ‘continuare a cercare prima il regno’, di ‘attenerci a ciò che è eccellente’, di ‘essere costanti nella preghiera’ e di ‘non stancarci’ nel fare ciò che è eccellente. — Matteo 6:33; 1 Tessalonicesi 5:21; Romani 12:12; Galati 6:9.

Negli affari di ogni giorno, la perseveranza è una qualità che tutti dobbiamo avere e coltivare per andare avanti. Senza di essa non potremmo conseguire nulla che abbia vero e durevole valore. Prendete il caso di un bimbo che cerca di stare in piedi e di muovere i primi passi. È raro che impari a stare in piedi e a camminare bene in un solo giorno. Da bambini, tutti noi probabilmente abbiamo dovuto fare ripetuti tentativi prima di riuscire finalmente a camminare bene. Cosa sarebbe successo se ci fossimo arresi alla prima caduta? Forse andremmo ancora in giro a quattro zampe! La perseveranza è essenziale per raggiungere obiettivi utili e migliorare gradualmente le proprie capacità e la stima di sé. Come dice un proverbio, “chi vince non si ritira, e chi si ritira non vince”.

Coloro che fanno i pionieri da molto tempo sanno che il successo non dipende dal possedere particolari capacità o talenti. Ci vogliono tenacia, la determinazione di compiere pienamente la volontà di Geova e coraggio di fronte a temporanee avversità, compresa la depressione. La meta di ricevere le eterne benedizioni di Dio va tenuta bene a fuoco.

Sì, tutti noi che cerchiamo di ottenere il favore di Geova e di raggiungere il traguardo nella corsa della vita abbiamo bisogno di perseveranza, tenacia e spirito di sopportazione. Senza queste qualità potremmo perdere il favore di Geova e la ricompensa della vera vita. — Salmo 18:20; Matteo 24:13; 1 Timoteo 6:18, 19.

Spesso per un cristiano è più difficile perseverare nelle attività spirituali che assolvere le altre responsabilità. Un uomo può continuare a lavorare sodo per provvedere ai bisogni materiali della famiglia, ma forse è ‘troppo stanco’ per condurre un regolare studio biblico con la moglie e i figli. Quali fattori rendono così difficile a molti perseverare nelle opere cristiane?

Un fattore è lo scoraggiamento, dovuto alle mancanze e debolezze individuali. Se continuiamo a pensare in modo negativo ai nostri sbagli, potremmo convincerci di non farcela e arrenderci, pensando che Geova non perdonerà mai tutti i nostri peccati.

Un altro fattore è l’atmosfera di immoralità, corruzione e odio del mondo. (1 Giovanni 2:15, 16) Fra le “utili abitudini” che l’influenza del mondo può corrompere o rovinare c’è la perseveranza cristiana. — 1 Corinti 15:33.

La nostra perseveranza nell’opera di predicazione può essere indebolita dall’opposizione o dall’indifferenza della gente verso il nostro sacro servizio. La frustrazione potrebbe farci concludere che le persone del nostro territorio semplicemente non vogliono ascoltare la verità. Di conseguenza potremmo chiederci: ‘A che vale?’ e rinunciare allo speciale privilegio di compiere il nostro ministero.

Potremmo anche risentire dello spirito del mondo che invita a prendersela comoda. Perché lottare e sacrificarsi quando tutti gli altri sembrano spassarsela o prendersela comoda? — Confronta Matteo 16:23, 24.

Per perseverare nel compiere la volontà di Geova dobbiamo rivestire la personalità cristiana e vivere secondo lo spirito, non secondo la carne. (Romani 8:4-8; Colossesi 3:10, 12, 14) Vedendo la cosa dal punto di vista di Geova, saremo in grado di continuare a svolgere le nostre essenziali attività spirituali. — 1 Corinti 16:13.

Esempi di perseveranza

Geova ci ha provveduto molti esempi incoraggianti di servitori che rimasero leali e fedeli a lui in numerose prove difficili. Riflettere su questi esempi ci aiuta a capire come possiamo coltivare ed esercitare la perseveranza cristiana e perché è così preziosa.

Il più grande esempio è quello di Gesù, che affrontò molte sofferenze per glorificare il nome di Geova. La Bibbia ci incoraggia a studiare attentamente i suoi costanti atti di devozione: “Or dunque, poiché abbiamo un così gran nuvolo di testimoni che ci circondano, deponiamo anche noi ogni peso e il peccato che facilmente ci avvince e corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi, mentre guardiamo attentamente al principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli fu posta dinanzi egli sopportò il palo di tortura, disprezzando la vergogna, e si è messo a sedere alla destra del trono di Dio. In realtà, considerate attentamente colui che ha sopportato tale parlare ostile dei peccatori contro i loro propri interessi, affinché non vi stanchiate e non veniate meno nelle vostre anime”. — Ebrei 12:1-3.

La corsa della vita è una gara di resistenza, non di velocità o di scatto. Per questo, a imitazione di Cristo, abbiamo bisogno di perseveranza. Il traguardo può non essere visibile per la maggior parte della corsa. Dobbiamo averlo ben chiaro nella mente così da protenderci idealmente verso di esso per tutta la durata dell’impegnativo percorso. Gesù aveva dinanzi a sé questa immagine mentale, cioè “la gioia che gli fu posta dinanzi”.

In cosa consiste oggi questa gioia per i cristiani? Innanzi tutto c’è la ricompensa della vita immortale nei cieli per alcuni e della vita eterna sulla terra per molti. E poi c’è la soddisfazione che si prova sapendo di rallegrare il cuore di Geova e di avere una parte nella santificazione del suo nome. — Proverbi 27:11; Giovanni 17:4.

Questa gioia consiste anche nell’avere una meravigliosa, intima relazione con Geova. (Salmo 40:8; Giovanni 4:34) Una relazione simile è corroborante e vivificante, e dà la forza di correre la corsa con perseveranza e di non arrendersi. Per di più Geova benedice questa relazione versando il suo spirito santo sui suoi servitori, cosa che ne accresce la gioia e la felice attività. — Romani 12:11; Galati 5:22.

È utile considerare l’esempio di fedele perseveranza di Giobbe. Egli era imperfetto e non capiva appieno la sua situazione. Perciò a volte cadde nell’errore di considerarsi giusto e fu preso dallo sconforto. Tuttavia manifestò sempre la ferma determinazione di rimanere integro e di non abbandonare mai Geova. (Giobbe 1:20-22; 2:9, 10; 27:2-6) Geova ricompensò Giobbe per aver perseverato nella sua devozione, dandogli prosperità spirituale e materiale e la speranza della vita eterna. (Giobbe 42:10-17; Giacomo 5:10, 11) Come Giobbe, potremmo dover affrontare molte sofferenze e perdite nella vita attuale, ma anche noi possiamo avere la certezza che Geova benedirà la nostra fedele perseveranza. — Ebrei 6:10-12.

Nei tempi moderni i testimoni di Geova come gruppo hanno manifestato perseveranza cristiana nel fare la volontà di Geova. Per esempio, la costanza con cui svolgono l’opera di casa in casa e altre forme di predicazione pubblica ha richiamato l’attenzione su di loro e sul loro messaggio a livello mondiale. I mezzi di comunicazione hanno più volte parlato del loro zelo e della loro determinazione nel predicare la buona notizia nonostante l’opposizione e le prove. Addirittura una vignetta riportava la frase: “Nessuno sfugge ai testimoni di Geova!” — Matteo 5:16.

Geova ha benedetto i persistenti sforzi dei suoi Testimoni facendo in modo che il loro ministero portasse sempre più frutto. Notate l’esperienza avuta in Italia da alcuni ingegnosi Testimoni negli anni ’60, quando nel paese c’erano circa 10.000 Testimoni che predicavano a una popolazione di oltre 53.000.000 di persone. In un paesino di 6.000 abitanti non c’era nessun Testimone. I fratelli che andavano a predicare erano accolti con ostilità.

Ogni volta che i fratelli andavano lì, molte delle donne, e anche degli uomini, del paese radunavano i ragazzini e dicevano loro di seguire i Testimoni, di fischiarli e di fare un gran baccano. Dopo pochi minuti i fratelli erano costretti a lasciare il paese. Volendo dare almeno un’ultima completa testimonianza a tutti gli abitanti, i fratelli decisero di predicare lì solo nei giorni in cui pioveva molto, sperando che così i ragazzini non li avrebbero molestati. Notarono che la gente non era disposta a bagnarsi per disturbare i proclamatori. In questo modo fu data una buona testimonianza. Si trovarono degli interessati. Vennero iniziati nuovi studi biblici. Come risultato non solo nel paesino fu formata una fiorente congregazione, ma si cominciò a predicare anche nelle giornate di sole. Geova ha continuato a benedire la perseveranza dei suoi Testimoni in quella zona e nel resto d’Italia, dove oggi i testimoni di Geova sono più di 200.000.

Grandi sono le ricompense del perseverare nel fare ciò che è giusto. Grazie alla potenza dello spirito di Dio, i testimoni di Geova sono riusciti a compiere un’impresa senza precedenti nella storia umana: predicare la buona notizia del Regno, di porta in porta e in altri modi, a milioni di persone. (Zaccaria 4:6) Con gioia hanno visto adempiersi le profezie bibliche nella straordinaria crescita e vitalità dell’organizzazione terrena di Geova. (Isaia 54:2; 60:22) Hanno una buona coscienza davanti a Dio e si rallegrano nella speranza della vita eterna. Soprattutto, godono di un’intima relazione col Creatore, Geova Dio. — Salmo 11:7.

[Immagini a pagina 25]

Gesù ricompensò la perseveranza di questa umile donna greca

[Immagine a pagina 26]

La vita nel Paradiso è inclusa nella gioia posta dinanzi ai cristiani odierni

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