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  • w96 15/6 pp. 8-11
  • Saliranno con ali come aquile

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  • Saliranno con ali come aquile
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1996
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Sotto l’insegna dell’aquila
  • L’occhio dell’aquila
  • “La via dell’aquila nei cieli”
  • All’ombra delle ali di un’aquila
  • La via d’uscita
  • Aquila, II
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
  • Aquila, II
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Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1996
w96 15/6 pp. 8-11

Saliranno con ali come aquile

COME ci si sente dopo aver trascorso cinque anni nei campi di concentramento nazisti? Scoraggiati? Amareggiati? Assetati di vendetta?

Per quanto possa sembrare strano, un uomo che aveva fatto questa esperienza scrisse: “La mia vita ne fu arricchita più di quanto potessi mai sperare”. Perché la pensava così? Diede questa spiegazione: “Trovai rifugio sotto le ali dell’Altissimo e vidi adempiersi con i miei occhi le parole del profeta Isaia, che disse: ‘Quelli che sperano in Geova riacquisteranno potenza. Saliranno con ali come aquile. . . . Cammineranno e non si stancheranno’”. — Isaia 40:31.

Questo cristiano, pur avendo subìto nel corpo il trattamento più abietto, aveva uno spirito che simbolicamente si levava in alto, uno spirito che la brutalità nazista non era riuscita a fiaccare. Come Davide, egli aveva trovato rifugio all’ombra delle “ali” di Dio. (Salmo 57:1) Questo cristiano trasse spunto da una similitudine usata dal profeta Isaia, paragonando la propria forza spirituale a quella di un’aquila che si leva sempre più in alto nel cielo.

Vi sentite mai oppressi dai problemi? Senza dubbio anche voi vorreste trovare rifugio sotto le ali dell’Altissimo, per ‘salire con ali come aquile’. Per capire come ciò sia possibile, è utile conoscere qualcosa sull’aquila, uccello che ricorre spesso nelle metafore bibliche.

Sotto l’insegna dell’aquila

Di tutti gli uccelli che gli antichi potevano osservare, l’aquila era forse il più ammirato per la sua potenza e il suo volo maestoso. Molti eserciti antichi, fra cui quelli di Babilonia, Persia e Roma, marciavano sotto l’insegna dell’aquila. L’esercito di Ciro il Grande era fra questi. La Bibbia aveva profetizzato che questo re persiano, come un uccello da preda, sarebbe venuto dall’Est per divorare l’impero babilonese. (Isaia 45:1; 46:11) Duecento anni dopo che la profezia era stata messa per iscritto, le truppe di Ciro, sulle cui insegne di battaglia era raffigurata un’aquila, piombarono sulla città di Babilonia come un’aquila che si avventa sulla preda.

In epoche più recenti, anche guerrieri come Carlo Magno e Napoleone e paesi come gli Stati Uniti e la Germania hanno scelto l’aquila come proprio simbolo. Agli israeliti fu comandato di non venerare immagini di aquile né di altre creature. (Esodo 20:4, 5) Tuttavia gli scrittori biblici fecero riferimento alle caratteristiche dell’aquila per illustrare il loro messaggio. Così l’aquila, l’uccello menzionato più spesso nelle Scritture, è usata fra l’altro come simbolo di sapienza, protezione divina e velocità.

L’occhio dell’aquila

La vista acuta dell’aquila è sempre stata proverbiale. Anche se l’aquila reale di rado pesa più di cinque chili, in effetti ha l’occhio più grande di quello umano e la vista molto più acuta. Geova stesso, descrivendo a Giobbe la capacità dell’aquila di avvistare il cibo, disse: “I suoi occhi continuano a guardare lontano”. (Giobbe 39:27, 29) Alice Parmelee, autrice di un libro sui volatili della Bibbia, riferisce che “una volta un’aquila avvistò un pesce morto che galleggiava sulla superficie di un lago a cinque chilometri di distanza e, con una traiettoria diagonale, scese in picchiata nel punto esatto. Non solo fu in grado di individuare un oggetto così piccolo da una distanza assai maggiore di quella a cui arriva la vista umana, ma tenne costantemente a fuoco il pesce per tutti i cinque chilometri di discesa”. — All the Birds of the Bible.

A motivo della sua vista acuta, l’aquila è un appropriato simbolo di sapienza, una delle principali qualità di Geova. (Confronta Ezechiele 1:10; Rivelazione [Apocalisse] 4:7). Perché? La sapienza implica la capacità di prevedere le conseguenze di qualsiasi azione compiamo. (Proverbi 22:3) Con la sua lungimiranza, l’aquila può avvistare il pericolo molto in anticipo e prendere le dovute precauzioni, come fece l’uomo discreto dell’illustrazione di Gesù che, intravista la possibilità di una tempesta, costruì la sua casa sul masso di roccia. (Matteo 7:24, 25) Fatto interessante, in spagnolo definire una persona un’aquila significa attribuirle perspicacia o discernimento.

Se mai vi capitasse di vedere un’aquila da vicino, fate caso al suo sguardo. Non vi guarda con occhio distratto: sembra che scruti ogni minimo particolare del vostro aspetto. Similmente il saggio, prima di prendere una decisione, analizza attentamente la questione anziché fidarsi del proprio istinto o dei propri sentimenti. (Proverbi 28:26) Mentre la vista acuta fa dell’aquila un appropriato simbolo della qualità divina della sapienza, anche il suo volo magnifico è usato illustrativamente dagli scrittori biblici.

“La via dell’aquila nei cieli”

“La via dell’aquila nei cieli” è straordinaria sia per la velocità che per l’apparente capacità di volare senza sforzo, non seguendo un percorso prestabilito e non lasciando traccia. (Proverbi 30:19) Alla velocità dell’aquila si allude in Lamentazioni 4:19, dove dei soldati babilonesi viene detto: “Più veloci delle aquile dei cieli han mostrato d’essere i nostri inseguitori. Sui monti ci hanno accanitamente inseguiti”. Quando un’aquila che volteggia in alto avvista la preda, piega le ali e scende in picchiata, raggiungendo, secondo alcune stime, una velocità anche di 130 chilometri orari. Non sorprende che le Scritture usino l’aquila come sinonimo di velocità, specialmente in riferimento a forze militari. — 2 Samuele 1:23; Geremia 4:13; 49:22.

Isaia invece accenna al volo senza sforzo dell’aquila. “Quelli che sperano in Geova riacquisteranno potenza. Saliranno con ali come aquile. Correranno e non si affaticheranno; cammineranno e non si stancheranno”. (Isaia 40:31) Qual è il segreto della capacità dell’aquila di librarsi in aria? L’aquila sale con minimo sforzo sfruttando le correnti ascendenti di aria calda. Esse non sono visibili, ma l’aquila è molto abile nell’individuarle. Quando ne trova una, distende le ali e la coda e vola in tondo all’interno della colonna di aria calda ascendente, che la trasporta sempre più su. Quando ha raggiunto un’altezza sufficiente, plana fino alla successiva corrente d’aria calda che sale e ricomincia daccapo. In questo modo l’aquila può librarsi in alto per ore con un minimo dispendio di energie.

In Israele, specialmente nella Rift Valley, che si estende da Ezion-Gheber sulle rive del Mar Rosso fino a Dan nel Nord del paese, le aquile sono comuni. Sono particolarmente numerose in primavera e in autunno, quando migrano. In certi anni se ne sono contate quasi 100.000. Quando il sole mattutino riscalda l’aria, si possono vedere centinaia di rapaci volare in cima alle rupi che costeggiano la Rift Valley.

Il volo senza sforzo dell’aquila ben illustra come la forza di Geova può sollevarci spiritualmente ed emotivamente affinché proseguiamo la nostra opera. Come l’aquila non può levarsi a tali altezze con le proprie forze, così noi non possiamo farcela confidando solo nelle nostre capacità. “Per ogni cosa ho forza in virtù di colui che mi impartisce potenza”, spiegò l’apostolo Paolo. (Filippesi 4:13) Come l’aquila è alla continua ricerca di invisibili correnti ascendenti, così noi ‘continuiamo a chiedere’ a Geova la sua invisibile forza attiva con fervide preghiere. — Luca 11:9, 13.

Spesso le aquile che migrano individuano le correnti ascendenti osservando altri uccelli da preda. Il naturalista D. R. Mackintosh riferì che una volta furono visti salire in cerchio nella medesima colonna ascendente 250 fra aquile e avvoltoi. Oggi i cristiani possono similmente imparare a confidare nella forza di Geova imitando il fedele esempio di altri servitori devoti. — Confronta 1 Corinti 11:1.

All’ombra delle ali di un’aquila

Uno dei momenti più pericolosi della vita di un’aquila è quando deve imparare a volare. Non poche aquile muoiono in questo tentativo. Come un aquilotto, anche la neonata nazione di Israele era in pericolo quando lasciò l’Egitto. Perciò le parole che Geova rivolse agli israeliti furono molto appropriate: “Voi stessi avete visto ciò che feci agli egiziani, per portarvi su ali di aquile e condurvi a me”. (Esodo 19:4) Si sa di aquile che per breve tempo hanno portato un aquilotto sul dorso affinché non si schiantasse al suolo nei suoi primi tentativi di volare. Commentando notizie del genere, Godfrey R. Driver disse: “La figura [in Deuteronomio 32:11] non è dunque un semplice volo della fantasia ma si basa su fatti reali”. — Palestine Exploration Quarterly.

Le aquile sono genitori esemplari anche sotto altri aspetti. Non solo provvedono all’aquilotto pasti regolari, ma mamma aquila spezzetta anche la carne che il maschio porta al nido affinché l’aquilotto possa inghiottirla. Dato che di solito i nidi sono costruiti sulle cime rocciose o su alberi alti, i piccoli sono esposti agli elementi. (Giobbe 39:27, 28) Se non fosse per la cura dei genitori, il sole cocente dei paesi biblici potrebbe provocare la morte degli aquilotti. L’aquila adulta distende le ali, a volte per ore di seguito, per proteggere con la sua ombra il suo piccolo delicato.

È quindi molto appropriato che le ali dell’aquila siano usate nelle Scritture come simbolo della protezione divina. Deuteronomio 32:9-12 descrive il modo in cui Geova protesse gli israeliti durante la peregrinazione nel deserto: “Poiché la porzione di Geova è il suo popolo; Giacobbe è la parte assegnata che egli eredita. Lo trovò in una terra desertica, e in un deserto vuoto, ululante. Lo circondava, ne aveva cura, lo salvaguardava come la pupilla del suo occhio. Proprio come l’aquila scuote il suo nido, volteggia sopra i suoi piccoli, spiega le sue ali, li prende, li porta sulle sue penne remiganti, Geova solo lo guidava”. Geova ci assicura la stessa amorevole protezione se confidiamo in lui.

La via d’uscita

A volte quando ci troviamo di fronte ai problemi, potremmo desiderare di volare via da tutte le nostre difficoltà. Davide si sentì proprio così. (Confronta Salmo 55:6, 7). Ma sebbene Geova abbia promesso di assisterci quando dobbiamo affrontare prove e sofferenze in questo sistema, non ci garantisce l’immunità assoluta. Nella Bibbia abbiamo questa assicurazione: “Nessuna tentazione vi ha colti eccetto ciò che è comune agli uomini. Ma Dio è fedele, e non lascerà che siate tentati oltre ciò che potete sopportare, ma con la tentazione farà anche la via d’uscita perché la possiate sopportare”. — 1 Corinti 10:13.

“La via d’uscita” presuppone che si impari a confidare in Geova. Questo è quanto scoprì Max Liebster, le cui parole sono state citate all’inizio di questo articolo. Negli anni che trascorse nei campi di concentramento, imparò a conoscere Geova e a confidare in lui. Come scoprì Max, Geova ci rafforza mediante la sua Parola, il suo spirito e la sua organizzazione. Perfino nei campi di concentramento i Testimoni cercavano i compagni di fede e davano loro aiuto spirituale, condividendo pensieri scritturali e quel po’ di letteratura biblica che avevano. E come hanno più volte affermato i fedeli superstiti, Geova li rafforzò veramente. “Chiedevo di continuo aiuto a Geova”, spiega Max, “il suo spirito mi sostenne”.

Qualunque prova dobbiamo affrontare, anche noi possiamo contare sullo spirito santo di Dio, purché continuiamo a chiederglielo. (Matteo 7:7-11) Rinvigoriti da questa “potenza oltre ciò che è normale”, ci sentiremo sollevati, anziché sopraffatti dai nostri problemi. Continueremo a camminare nella via di Geova e non ci stancheremo. Saliremo con ali come aquile. — 2 Corinti 4:7; Isaia 40:31.

[Testo in evidenza a pagina 10]

Non vi guarda con occhio distratto

[Fonte dell’immagine a pagina 9]

Foto: Cortesía de GREFA

[Fonte dell’immagine a pagina 10]

Foto: Cortesía de Zoo de Madrid

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