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  • Domande dai lettori
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1996
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1996
w96 15/6 p. 31

Domande dai lettori

Si può dire che gli odierni servitori di Dio che nutrono la speranza terrena hanno lo spirito di Dio nella stessa misura dei cristiani unti?

Questa non è una domanda nuova. Fu già trattata nella rubrica “Domande dai lettori” della Torre di Guardia del 1º settembre 1953. Da allora molti sono diventati Testimoni, per cui possiamo considerare di nuovo la domanda e approfittarne per riesaminare quelle informazioni.

Fondamentalmente la risposta è affermativa: i fedeli fratelli e sorelle della classe delle altre pecore hanno la stessa possibilità degli unti di ricevere lo spirito santo di Dio. — Giovanni 10:16.

Naturalmente questo non significa che lo spirito operi nella stessa maniera su tutti gli individui. Pensate ai fedeli servitori precristiani, che di sicuro ricevettero lo spirito di Dio. Con la potenza dello spirito alcuni di loro uccisero bestie feroci, guarirono malati, risuscitarono persino i morti. E quelli che sotto ispirazione scrissero libri della Bibbia ebbero sicuramente bisogno dello spirito. (Giudici 13:24, 25; 14:5, 6; 1 Re 17:17-24; 2 Re 4:17-37; 5:1-14) La Torre di Guardia diceva: “Benché non fossero della classe unta, essi erano pieni di spirito santo”.

Guardando la cosa da un altro punto di vista, considerate gli uomini e le donne del I secolo che furono unti con spirito santo, divenendo figli spirituali di Dio con la speranza celeste. Tutti erano stati unti, ma non per questo lo spirito operò poi nella stessa maniera in ciascuno di loro. Lo si nota chiaramente da ciò che è detto in 1 Corinti capitolo 12. Qui l’apostolo Paolo parla dei doni dello spirito. Nei versetti 8, 9 e 11 leggiamo: “A uno è data per mezzo dello spirito parola di sapienza, a un altro parola di conoscenza secondo lo stesso spirito, a un altro fede mediante lo stesso spirito, a un altro doni di guarigioni mediante quell’unico spirito. . . . Ma tutte queste operazioni le compie quell’unico e medesimo spirito, facendo una distribuzione a ciascuno rispettivamente, come vuole”.

È significativo il fatto che a quel tempo non tutti gli unti avevano i miracolosi doni dello spirito. In 1 Corinti capitolo 14 Paolo menziona un’adunanza di congregazione in cui uno aveva il dono delle lingue, ma non era presente nessuno che avesse il dono dell’interpretazione. Eppure in precedenza tutti loro erano stati unti con lo spirito. Sarebbe ragionevole sostenere che il fratello che aveva il dono delle lingue avesse più spirito degli altri presenti? No. Gli altri unti non erano svantaggiati, come se non potessero capire la Bibbia altrettanto bene o non fossero capaci di affrontare le prove altrettanto bene. Sul fratello in grado di parlare in lingue lo spirito operava in modo speciale. Tuttavia sia lui che loro dovevano rimanere vicini a Geova e ‘continuare ad essere pieni di spirito’, come disse Paolo. — Efesini 5:18.

Per quanto riguarda oggi quelli del rimanente, di sicuro hanno ricevuto lo spirito di Dio. In un determinato momento esso ha operato su di loro in modo speciale, quando sono stati unti e adottati come figli spirituali. In seguito ‘continuano a essere pieni di spirito’, essendo aiutati da esso quando cercano di capire meglio la Bibbia, quando prendono la direttiva nell’opera di predicazione o quando affrontano delle prove, sia a livello personale che organizzativo.

Gli appartenenti alle “altre pecore”, pur non avendo avuto l’unzione, ricevono in effetti lo spirito santo sotto altri aspetti. La Torre di Guardia del 1º settembre 1953 diceva:

“Le ‘altre pecore’ compiono oggi la stessa opera di predicazione del rimanente, sotto le stesse condizioni di prova del rimanente, e manifestano la stessa fedeltà e integrità. Esse si cibano alla stessa tavola spirituale, mangiano lo stesso cibo, assimilano le stesse verità. Essendo della classe terrena, con speranze terrene e con un vivo interesse per le cose terrene, potrebbero interessarsi di più delle scritture concernenti le condizioni terrestri del nuovo mondo; mentre l’unto rimanente, con speranze celesti e un forte interesse personale per le cose dello spirito, potrebbe studiare più diligentemente quelle cose nella Parola di Dio. . . . Tuttavia rimane il fatto che le stesse verità e lo stesso intendimento sono disponibili per entrambe le classi, ed è come gli individui si applicano allo studio che determina la comprensione delle cose celesti e terrestri ch’essi acquistano. Lo spirito del Signore è disponibile in porzioni eguali per ambedue le classi, e la conoscenza e l’intendimento sono offerti egualmente ad entrambe con eguale possibilità di assimilarli”.

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