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  • w96 1/7 pp. 8-13
  • Una “casa di preghiera per tutte le nazioni”

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  • Una “casa di preghiera per tutte le nazioni”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1996
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  • Il Santissimo
  • Il Santo
  • Il cortile
  • Il giorno di espiazione
  • Il primo e il secondo tempio
  • Dio abbandona per sempre la sua casa terrena
  • Il solo vero tempio a cui adorare
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1973
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per lo studio) 2023
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
  • Quando l’adorazione aveva come centro un tempio terreno
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1996
w96 1/7 pp. 8-13

Una “casa di preghiera per tutte le nazioni”

“Non è scritto: ‘La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni’?” — MARCO 11:17.

1. Che tipo di relazione Adamo ed Eva avevano in origine con Dio?

QUANDO furono creati, Adamo ed Eva avevano un’intima relazione col loro Padre celeste. Geova Dio comunicava con loro e li informava in merito al suo meraviglioso proposito per la razza umana. Sicuramente provavano spesso l’impulso di lodare Geova per le sue stupende opere creative. Se Adamo ed Eva avevano bisogno di consigli mentre riflettevano sul loro futuro ruolo di progenitori della famiglia umana, potevano rivolgersi a Dio in qualsiasi punto della loro dimora paradisiaca si trovassero. Non avevano bisogno dei servigi di un sacerdote che officiasse in un tempio. — Genesi 1:28.

2. Che cambiamento ebbe luogo quando Adamo ed Eva peccarono?

2 Le cose cambiarono quando un angelo ribelle sedusse Eva facendole credere che, se avesse rigettato la sovranità di Geova, avrebbe migliorato la sua situazione, divenendo ‘simile a Dio’. Di conseguenza Eva mangiò il frutto dell’albero che Dio aveva vietato di mangiare. Poi Satana si servì di Eva per tentare il marito. Purtroppo Adamo diede ascolto alla moglie peccatrice, dimostrando di apprezzare la relazione con lei più di quella con Dio. (Genesi 3:4-7) In effetti Adamo ed Eva scelsero Satana come loro dio. — Confronta 2 Corinti 4:4.

3. Quali furono i cattivi risultati della ribellione di Adamo ed Eva?

3 Così facendo, la prima coppia umana non perse solo la sua preziosa relazione con Dio, ma anche la prospettiva di vivere per sempre su una terra paradisiaca. (Genesi 2:16, 17) Col tempo il loro corpo peccaminoso si deteriorò finché morirono. La loro progenie ereditò quella condizione peccaminosa. “Così”, spiega la Bibbia, “la morte si estese a tutti gli uomini”. — Romani 5:12.

4. Che speranza offrì Dio al genere umano peccatore?

4 Occorreva fare qualcosa per riconciliare il genere umano peccatore con il suo santo Creatore. Nel condannare Adamo ed Eva, Dio offrì una speranza alla loro futura progenie promettendo un “seme” che avrebbe salvato l’umanità dalle conseguenze della ribellione di Satana. (Genesi 3:15) In seguito Dio rivelò che il Seme della benedizione sarebbe venuto tramite Abraamo. (Genesi 22:18) Avendo in mente questo amorevole proposito, Dio scelse i discendenti di Abraamo, gli israeliti, come popolo eletto.

5. Perché dovremmo interessarci dei vari aspetti del patto della Legge che Dio concluse con Israele?

5 Nel 1513 a.E.V. gli israeliti strinsero un patto con Dio e accettarono di ubbidire alle sue leggi. Il patto della Legge dovrebbe interessare grandemente a tutti coloro che oggi desiderano adorare Dio, perché additava il Seme promesso. Paolo disse che la Legge aveva “un’ombra delle buone cose avvenire”. (Ebrei 10:1) Quando disse questo, Paolo stava parlando del servizio svolto dai sacerdoti di Israele in un tabernacolo mobile, una tenda usata per l’adorazione. Era chiamato “tempio di Geova” o “casa di Geova”. (1 Samuele 1:9, 24) Esaminando il sacro servizio che veniva svolto nella casa terrena di Geova possiamo capire meglio la misericordiosa disposizione che permette oggi a uomini peccatori di essere riconciliati con Dio.

Il Santissimo

6. Cosa c’era nel Santissimo, e come vi era rappresentata la presenza di Dio?

6 “L’Altissimo non dimora in case fatte con mani”, dice la Bibbia. (Atti 7:48) Tuttavia la presenza di Dio nella sua casa terrena era rappresentata da una nuvola che si trovava nel compartimento più interno, chiamato il Santissimo. (Levitico 16:2) A quanto pare quella nuvola risplendeva intensamente, illuminando il Santissimo. Era posizionata sopra l’“arca della testimonianza”, una cassa sacra contenente le tavolette di pietra su cui erano scolpiti alcuni dei comandi che Dio aveva dato a Israele. Sul coperchio dell’Arca c’erano due cherubini d’oro con le ali spiegate, che rappresentavano creature spirituali d’alto rango che prestano servizio nell’organizzazione celeste di Dio. La miracolosa nube luminosa era situata sopra il coperchio, fra i cherubini. (Esodo 25:22) Tutto questo simboleggiava l’Iddio Onnipotente seduto su un carro celeste sostenuto da cherubini viventi. (1 Cronache 28:18) Ci aiuta a capire perché il re Ezechia disse in preghiera: “O Geova degli eserciti, Dio d’Israele, che siedi sui cherubini”. — Isaia 37:16.

Il Santo

7. Quali arredi c’erano nel Santo?

7 Il secondo compartimento del tabernacolo era chiamato il Santo. Entrando in questo compartimento, a sinistra c’era un bellissimo candelabro a sette bracci e a destra la tavola dei pani di presentazione. Di fronte c’era un altare da cui emanava l’aroma dell’incenso che bruciava. Era situato davanti a una cortina che separava il Santo dal Santissimo.

8. Quali compiti svolgevano regolarmente i sacerdoti nel Santo?

8 Ogni mattina e ogni sera un sacerdote doveva entrare nel tabernacolo e bruciare incenso sull’altare dell’incenso. (Esodo 30:7, 8) La mattina, mentre l’incenso bruciava, le sette lampade poste sul candelabro d’oro dovevano essere rifornite d’olio. La sera venivano accese per illuminare il Santo. Ogni sabato un sacerdote doveva mettere 12 pani freschi sulla tavola dei pani di presentazione. — Levitico 24:4-8.

Il cortile

9. A cosa serviva il bacino d’acqua, e quale lezione possiamo trarne?

9 Il tabernacolo aveva anche un cortile, circondato da una recinzione di teli di tenda. In questo cortile c’era un grande bacino in cui i sacerdoti si lavavano le mani e i piedi prima di entrare nel Santo. Dovevano lavarsi anche prima di offrire sacrifici sull’altare situato nel cortile. (Esodo 30:18-21) Questo requisito di purezza ricorda vigorosamente agli odierni servitori di Dio che devono sforzarsi di essere puri fisicamente, moralmente, mentalmente e spiritualmente se vogliono che la loro adorazione sia accetta a Dio. (2 Corinti 7:1) Col passar del tempo la legna per il fuoco dell’altare e l’acqua per il bacino furono provveduti da schiavi del tempio non israeliti. — Giosuè 9:27.

10. Quali erano alcune offerte fatte sull’altare dei sacrifici?

10 Ogni mattina e ogni sera, un giovane montone veniva bruciato in sacrificio sull’altare insieme a un’offerta di cereali e a una libazione. (Esodo 29:38-41) In giorni particolari si offrivano altri sacrifici. A volte qualcuno doveva fare un sacrificio perché aveva commesso qualche peccato. (Levitico 5:5, 6) Altre volte un israelita poteva offrire volontariamente un sacrificio di comunione, che veniva mangiato in parte dai sacerdoti e in parte dall’offerente. Questo voleva sottolineare che gli uomini peccatori potevano essere in pace con Dio, consumando simbolicamente un pasto con lui. Anche un residente forestiero poteva diventare adoratore di Geova e avere il privilegio di fare offerte volontarie nella Sua casa. Ma per mostrare il dovuto onore a Geova, i sacerdoti potevano accettare solo offerte della migliore qualità. Le offerte di cereali dovevano essere di fior di farina e gli animali offerti in sacrificio dovevano essere senza difetto. — Levitico 2:1; 22:18-20; Malachia 1:6-8.

11. (a) Cosa si faceva col sangue dei sacrifici animali, e cosa sottolineava questo? (b) Qual è il punto di vista di Dio sul sangue sia umano che animale?

11 Il sangue di quei sacrifici veniva portato all’altare. Questo serviva a rammentare ogni giorno ai componenti della nazione che erano peccatori, bisognosi di un redentore il cui sangue potesse espiare definitivamente i loro peccati e salvarli dalla morte. (Romani 7:24, 25; Galati 3:24; confronta Ebrei 10:3). Questo uso sacro del sangue ricordava inoltre agli israeliti che il sangue rappresenta la vita e che la vita appartiene a Dio. Qualunque altro uso del sangue da parte degli uomini è sempre stato vietato da Dio. — Genesi 9:4; Levitico 17:10-12; Atti 15:28, 29.

Il giorno di espiazione

12, 13. (a) Cos’era il giorno di espiazione? (b) Cosa doveva fare il sommo sacerdote prima di portare il sangue nel Santissimo?

12 Una volta all’anno, in quello che era chiamato giorno di espiazione, l’intera nazione di Israele, compresi i residenti forestieri che adoravano Geova, doveva astenersi da qualsiasi lavoro e digiunare. (Levitico 16:29, 30) In quel giorno importante la nazione veniva purificata dal peccato in maniera illustrativa, così da rimanere in rapporti pacifici con Dio per un altro anno. Immaginiamoci la scena e consideriamo alcuni aspetti salienti.

13 Il sommo sacerdote è nel cortile del tabernacolo. Dopo essersi lavato con l’acqua del bacino, scanna un toro da sacrificare. Il sangue del toro viene versato in un recipiente: sarà usato in modo speciale per espiare i peccati della tribù sacerdotale di Levi. (Levitico 16:4, 6, 11) Ma prima di procedere ulteriormente con il sacrificio, il sommo sacerdote deve fare qualcosa. Prende dell’incenso profumato (mettendolo probabilmente in una specie di mestolo) e dei carboni ardenti dall’altare che mette in un portafuoco. Ora entra nel Santo e si avvicina alla cortina del Santissimo. La oltrepassa lentamente e si ferma davanti all’arca del patto. Poi, non visto da alcun altro essere umano, versa l’incenso sui carboni ardenti, e il Santissimo si riempie di una nuvola profumata. — Levitico 16:12, 13.

14. Perché il sommo sacerdote doveva entrare nel Santissimo col sangue di due animali diversi?

14 Ora Dio è disposto a mostrare misericordia e a essere propiziato in modo illustrativo. Per questa ragione il coperchio dell’Arca era chiamato “propiziatorio”. (Ebrei 9:5) Il sommo sacerdote esce dal Santissimo, prende il sangue del toro e rientra nel Santissimo. Come prescrive la Legge, intinge il dito nel sangue e lo spruzza sette volte davanti al coperchio dell’Arca. (Levitico 16:14) Successivamente torna nel cortile e scanna un capro, come offerta per il peccato del “popolo”. Porta un po’ del sangue del capro nel Santissimo e ripete la procedura seguita col sangue del toro. (Levitico 16:15) Nel giorno di espiazione si svolgevano altri importanti servizi. Per esempio, il sommo sacerdote doveva porre le mani sulla testa di un secondo capro e confessare su di esso “gli errori dei figli d’Israele”. Questo capro vivo veniva quindi portato nel deserto perché portasse via simbolicamente i peccati della nazione. In questo modo ogni anno si faceva espiazione “per i sacerdoti e per tutto il popolo della congregazione”. — Levitico 16:16, 21, 22, 33.

15. (a) In che cosa il tempio di Salomone era simile al tabernacolo? (b) Cosa dice il libro di Ebrei riguardo al servizio svolto sia nel tabernacolo che nel tempio?

15 Per i primi 486 anni della storia degli israeliti quale popolo del patto, il tabernacolo mobile servì loro da luogo di adorazione del loro Dio, Geova. Poi Salomone, re di Israele, ricevette il privilegio di costruire un edificio permanente. Benché questo tempio dovesse essere più grande e più elaborato, il progetto provveduto da Dio ricalcava quello del tabernacolo. Come il tabernacolo, esso simboleggiava una più grande e più efficace disposizione per l’adorazione che sarebbe stata ‘eretta da Geova, e non da un uomo’. — Ebrei 8:2, 5; 9:9, 11.

Il primo e il secondo tempio

16. (a) Quale amorevole richiesta fece Salomone nel dedicare il tempio? (b) In che modo Geova dimostrò di aver accettato la preghiera di Salomone?

16 Nel dedicare quel glorioso tempio, Salomone, tra le altre cose, fece questa richiesta ispirata: “Lo straniero, che non fa parte del tuo popolo Israele e che in effetti viene da un paese lontano a causa del tuo grande nome . . . e realmente viene e prega verso questa casa, allora voglia tu stesso ascoltare dai cieli, dal tuo stabilito luogo di dimora, e devi fare secondo tutto ciò per cui lo straniero ti invochi; affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome e ti temano come ti teme il tuo popolo Israele, e conoscano che il tuo nome è stato invocato su questa casa che io ho edificato”. (2 Cronache 6:32, 33) In modo inconfondibile Dio dimostrò di aver accettato la preghiera di dedicazione di Salomone: fuoco scese dal cielo e consumò i sacrifici animali sull’altare, e la gloria di Geova riempì il tempio. — 2 Cronache 7:1-3.

17. Cosa accadde infine al tempio costruito da Salomone, e perché?

17 Purtroppo gli israeliti smisero di avere sano timore di Geova. Col tempo profanarono il suo grande nome commettendo atti di spargimento di sangue, idolatria, adulterio, incesto e maltrattando orfani, vedove e forestieri. (Ezechiele 22:2, 3, 7, 11, 12, 26, 29) Così nel 607 a.E.V. Dio eseguì il giudizio facendo distruggere il tempio dagli eserciti babilonesi. Gli israeliti superstiti furono condotti prigionieri in Babilonia.

18. Nel secondo tempio, quali privilegi furono estesi ad alcuni uomini non israeliti che sostenevano pienamente l’adorazione di Geova?

18 Dopo 70 anni un rimanente di ebrei pentiti tornò a Gerusalemme e ricevette il privilegio di riedificare il tempio di Geova. Fatto interessante, per prestare servizio in questo secondo tempio non c’erano sufficienti sacerdoti e leviti. Come risultato i netinei, discendenti di schiavi del tempio non israeliti, ricevettero maggiori privilegi come ministri della casa di Dio. Tuttavia non raggiunsero mai la posizione dei sacerdoti e dei leviti. — Esdra 7:24; 8:17, 20.

19. Quale promessa fece Dio riguardo al secondo tempio, e come si avverò?

19 All’inizio sembrò che il secondo tempio fosse come nulla in paragone con il precedente. (Aggeo 2:3) Ma Geova promise: “Certamente scrollerò tutte le nazioni, e le cose desiderabili di tutte le nazioni dovranno venire; e certamente riempirò questa casa di gloria . . . La gloria di quest’ultima casa diverrà più grande di quella della casa precedente”. (Aggeo 2:7, 9) In armonia con queste parole, il secondo tempio ebbe in effetti una gloria maggiore. Durò 164 anni di più e nei suoi cortili affluirono molti più adoratori, provenienti da un maggior numero di paesi. (Confronta Atti 2:5-11). Ai giorni del re Erode iniziarono i lavori di restauro del secondo tempio, e i cortili furono ampliati. Il tempio si ergeva su una massiccia piattaforma di pietra ed era circondato da splendidi colonnati, tanto da rivaleggiare per grandiosità col tempio originale costruito da Salomone. Comprendeva un grande cortile esterno per le persone delle nazioni che desideravano adorare Geova. Un muro di pietra separava questo cortile dei gentili dai cortili interni riservati ai soli israeliti.

20. (a) Quale particolarità degna di nota ebbe il tempio ricostruito? (b) Cosa indica che gli ebrei non apprezzavano dovutamente il tempio, e di conseguenza cosa fece Gesù?

20 Questo secondo tempio ebbe la notevole particolarità di essere frequentato da Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che insegnò nei suoi cortili. Ma, come per il primo tempio, gli ebrei in generale non apprezzarono dovutamente il privilegio di essere i custodi della casa di Dio. Addirittura permisero ai mercanti di svolgere i loro commerci nel cortile dei gentili. Lasciarono pure che la gente usasse il tempio come scorciatoia quando doveva trasportare qualcosa da una parte all’altra di Gerusalemme. Quattro giorni prima di morire Gesù purificò il tempio da queste attività di natura non spirituale e disse: “Non è scritto: ‘La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni’? Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladroni”. — Marco 11:15-17.

Dio abbandona per sempre la sua casa terrena

21. Cosa indicò Gesù riguardo al tempio di Gerusalemme?

21 A motivo della coraggiosa azione compiuta da Gesù in difesa della pura adorazione di Dio, i capi religiosi giudei decisero di ucciderlo. (Marco 11:18) Sapendo che di lì a poco sarebbe stato ucciso, Gesù disse ai capi religiosi giudei: “La vostra casa vi è abbandonata”. (Matteo 23:37, 38) Così indicò che presto Dio non avrebbe più accettato la forma di adorazione praticata nel tipico tempio di Gerusalemme. Esso non sarebbe stato più una “casa di preghiera per tutte le nazioni”. Quando i discepoli gli indicarono i magnifici edifici del tempio, Gesù disse: “Non vedete tutte queste cose? . . . Non sarà affatto lasciata qui pietra sopra pietra che non sia diroccata”. — Matteo 24:1, 2.

22. (a) Come si adempirono le parole di Gesù circa il tempio? (b) Invece di incentrare le loro speranze su una città terrena, cosa cercavano i primi cristiani?

22 La profezia di Gesù si adempì 37 anni dopo, nel 70 E.V., quando gli eserciti romani distrussero Gerusalemme e il tempio. Quella fu una prova inconfutabile che Dio aveva davvero abbandonato la sua casa tipica. Gesù non predisse mai che a Gerusalemme sarebbe stato costruito un altro tempio. Riguardo a quella città terrena, l’apostolo Paolo scrisse ai cristiani ebrei: “Non abbiamo qui una città che rimanga, ma cerchiamo ardentemente quella avvenire”. (Ebrei 13:14) I primi cristiani attendevano ansiosamente di far parte della “Gerusalemme celeste”, il Regno di Dio paragonato a una città. (Ebrei 12:22) Perciò la vera adorazione di Geova non è più incentrata su un tempio materiale sulla terra. Nel prossimo articolo analizzeremo la disposizione superiore istituita da Dio per tutti coloro che desiderano adorarlo “con spirito e verità”. — Giovanni 4:21, 24.

Domande di ripasso

◻ Quale relazione con Dio persero Adamo ed Eva?

◻ Perché dovremmo interessarci dei vari aspetti del tabernacolo?

◻ Cosa impariamo dalle attività svolte nel cortile del tabernacolo?

◻ Perché Dio permise che il suo tempio venisse distrutto?

[Immagini alle pagine 10 e 11]

Tempio ricostruito da Erode

1. Santissimo

2. Santo

3. Altare degli olocausti

4. Mare di metallo fuso

5. Cortile dei sacerdoti

6. Cortile di Israele

7. Cortile delle donne

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