Ho conosciuto la verità della Bibbia in Romania
NARRATO DA GOLDIE ROMOCEAN
Nel 1970 andai a trovare alcuni parenti in Romania che non vedevo da quasi 50 anni. La gente viveva sotto un regime comunista oppressivo e ricevevo continui avvertimenti di stare attenta a quello che dicevo. Poi, mentre ero nell’ufficio governativo del nostro piccolo paese, il funzionario mi esortò a lasciare immediatamente la nazione. Prima che spieghi il perché, permettetemi di dire come conobbi la verità della Bibbia in Romania.
SONO nata il 3 marzo 1903 a Ortelec, un paesino della Romania nord-occidentale, vicino alla città di Zalău. Il posto era bello. L’acqua e l’aria erano pure. Ci nutrivamo del frutto delle nostre mani e non ci mancava nulla materialmente. Negli anni della mia infanzia la nazione viveva in pace.
La gente era molto religiosa. Anzi la nostra famiglia apparteneva a tre diverse religioni. Una delle mie nonne era cattolica ortodossa, l’altra avventista e i miei genitori erano battisti. Siccome io non ero d’accordo con nessuna delle loro religioni, i miei familiari dicevano che sarei diventata atea. ‘Se c’è un solo Dio’, pensavo, ‘dovrebbe esserci una sola religione, non tre in una famiglia’.
Certe cose che vedevo nella religione mi davano fastidio. Per esempio, il sacerdote passava nelle case per riscuotere i diritti ecclesiastici. Quando la gente non aveva denaro, si prendeva le loro migliori coperte di lana. Nella chiesa cattolica vedevo la nonna inginocchiarsi per pregare davanti a un’immagine di Maria. ‘Perché pregare davanti a un’immagine?’, pensavo.
Tempi difficili
Nel 1912 papà andò negli Stati Uniti per guadagnare i soldi con cui pagare un debito. Non molto tempo dopo scoppiò la guerra e gli uomini del nostro piccolo paese partirono per andare a combattere: rimasero solo donne, bambini e vecchi. Per un po’ il nostro paese si trovò sotto il dominio ungherese, ma poi i soldati romeni tornarono e lo riconquistarono. Ci ordinarono di partire immediatamente. Tuttavia, mentre averi e bambini venivano caricati in fretta su un carro trainato dai buoi, in mezzo alla confusione rimasi indietro. Vedete, ero la maggiore di cinque figli.
Corsi da un vicino, un vecchio che era rimasto, e lui mi disse: “Va a casa, chiuditi dentro e non far entrare nessuno”. Ubbidii subito. Dopo aver mangiato un po’ di brodo di gallina e delle foglie di cavolo ripiene che nella fretta della partenza erano state lasciate, mi inginocchiai vicino al letto e pregai. Caddi subito in un profondo sonno.
Quando aprii gli occhi era giorno e dissi fra me: “Oh, Dio, ti ringrazio! Sono viva!” I muri erano crivellati di pallottole, perché avevano sparato tutta la notte. Arrivati al paese successivo, la mamma si accorse che non c’ero e mandò il giovane George Romocean a cercarmi; lui mi trovò e mi portò da loro. Dopo non molto potemmo tornare nel nostro paese e la vita ricominciò.
Il mio desiderio di conoscere la verità della Bibbia
Mia madre voleva che mi battezzassi nella religione battista, ma io non volevo perché non potevo credere che un Dio amorevole bruciasse le persone per sempre nell’inferno. Cercando di dare una spiegazione, la mamma disse: “Beh, se sono cattive”. Ma io risposi: “Se sono cattive, uccidile, ma non torturarle. Io non torturerei neppure un cane o un gatto”.
Ricordo che in una bella giornata di primavera — avevo 14 anni — la mamma mi fece portare le mucche al pascolo. Mentre ero sdraiata sull’erba vicino a un fiume, sullo sfondo della foresta, guardai il cielo e dissi: “Dio, so che ci sei; ma nessuna di queste religioni mi piace. Devi pur averne una giusta”.
Credo veramente che Dio abbia udito la mia preghiera perché proprio quell’estate del 1917 vennero nel nostro paese due Studenti Biblici (come si chiamavano allora i testimoni di Geova). Erano colportori, o ministri a tempo pieno, ed entrarono nella chiesa battista mentre si teneva una riunione di culto.
La verità della Bibbia si diffonde in Romania
Alcuni anni prima, nel 1911, Carol Szabo e Josif Kiss, che erano diventati Studenti Biblici negli Stati Uniti, erano tornati in Romania per far conoscere la verità della Bibbia. Si stabilirono a Tîrgu Mureş, meno di 160 chilometri a sud-est del nostro paese. In pochi anni letteralmente centinaia di persone accettarono il messaggio del Regno e intrapresero il ministero cristiano. — Matteo 24:14.
Ebbene, quando i due giovani Studenti Biblici entrarono nella chiesa battista di Ortelec, George Romocean, appena diciottenne, stava tenendo la riunione e cercava di spiegare il significato di Romani 12:1. Infine uno dei giovani colportori si alzò e disse: “Fratelli, amici, cosa sta cercando di dirci qui l’apostolo Paolo?”
Sentendo queste parole fui piena di eccitazione. Pensai: ‘Questi uomini sapranno senz’altro spiegare la Bibbia’. Ma la maggioranza dei presenti gridò: “Falsi profeti! Sappiamo chi siete!” Ne seguì un gran trambusto. Allora il padre di George si alzò e disse: “State zitti! Che spirito è questo? Quello che viene dalla bottiglia? Se questi uomini hanno qualcosa da dirci e voi non volete ascoltare, li invito a casa mia. Chi vuole venire è il benvenuto”.
Tutta eccitata corsi a casa e dissi alla mamma quello che era accaduto. Io ero fra quelli che accettarono l’invito di andare a casa dei Romocean. Che emozione quella sera apprendere dalla Bibbia che l’inferno di fuoco non esiste e vedere nella mia Bibbia romena il nome di Dio, Geova! I colportori disposero che ogni domenica uno di loro andasse a casa dei Romocean per istruirci. L’estate seguente, a 15 anni, mi battezzai per simboleggiare la mia dedicazione a Geova.
Col tempo, praticamente tutti i componenti della famiglia Prodan e la famiglia Romocean accettarono la verità della Bibbia e dedicarono la loro vita a Geova. Anche molti altri del nostro paese l’accettarono, inclusa la giovane coppia la cui casa era stata usata come chiesa battista. Dopo di che venne trasformata in un luogo di studio per gli Studenti Biblici. La verità scritturale si diffuse rapidamente nei paesi vicini e intorno al 1920 in Romania c’erano circa 1.800 proclamatori del Regno!
Negli Stati Uniti
Eravamo ansiosi di far conoscere a nostro padre, Peter Prodan, quello che avevamo imparato. Ma, cosa sorprendente, prima che avessimo modo di scrivergli, ricevemmo una sua lettera in cui ci diceva che era diventato un battezzato servitore di Geova. Aveva studiato con gli Studenti Biblici ad Akron, nell’Ohio, e voleva che tutti noi lo raggiungessimo negli Stati Uniti. La mamma, però, non volle lasciare la Romania. Così nel 1921, con i soldi che papà mi aveva mandato, lo raggiunsi ad Akron. George Romocean e suo fratello erano già emigrati negli Stati Uniti l’anno prima.
Quando arrivai con la nave a Ellis Island, nella baia di New York, l’addetto all’immigrazione non sapeva come tradurre in inglese il mio nome, Aurelia, così disse: “Il tuo nome è Goldie”. E così mi sono chiamata da allora. Poco dopo, il 1º maggio 1921, George Romocean ed io ci sposammo. Più o meno un anno dopo papà fece ritorno in Romania e quando nel 1925 venne di nuovo ad Akron portò con sé la mia sorella minore, Mary. Quindi tornò in Romania per stare con la mamma e il resto della famiglia.
I primi anni del nostro ministero negli Stati Uniti
George era un servitore di Geova molto leale e devoto. Dal 1922 al 1932 fummo benedetti con quattro belle figlie: Esther, Anne, Goldie Elizabeth e Irene. Fu organizzata una congregazione romena ad Akron e in principio le adunanze si tenevano a casa nostra. In seguito ogni sei mesi un rappresentante della sede centrale degli Studenti Biblici a Brooklyn visitava la nostra congregazione ed era ospite da noi.
Molte domeniche dedicavamo l’intera giornata all’opera di predicazione. Riempivamo la borsa di libri e preparavamo la colazione al sacco, quindi caricavamo le ragazze sulla nostra Ford Modello T e trascorrevamo la giornata predicando nel territorio rurale. Poi la sera assistevamo allo studio Torre di Guardia. Le nostre figlie impararono ad amare l’opera di predicazione. Nel 1931 ero presente a Columbus, nell’Ohio, quando gli Studenti Biblici adottarono il loro nome particolare, testimoni di Geova.
Una correzione di cui avevo bisogno
Alcuni anni dopo mi arrabbiai con Joseph F. Rutherford, allora presidente della Società (Watch Tower). Un Testimone battezzato da poco pensava di essere stato trattato ingiustamente dal fratello Rutherford perché non lo aveva ascoltato abbastanza riguardo a un suo problema. Io pensavo che il fratello Rutherford avesse torto. Ebbene, una domenica mia sorella Mary e suo marito Dan Pestrui vennero a trovarci. Dopo pranzo Dan disse: “Prepariamoci per l’adunanza”.
“Noi non andiamo più alle adunanze”, dissi. “Siamo arrabbiati con il fratello Rutherford”.
Dan mise le mani dietro la schiena e cominciò a camminare su e giù, poi disse: “Conoscevi il fratello Rutherford quando ti sei battezzata?”
“Naturalmente no”, risposi. “Lo sai che mi sono battezzata in Romania”.
“Perché ti sei battezzata?”, chiese.
“Perché ho imparato che Geova è il vero Dio e volevo dedicare la mia vita al suo servizio”, risposi.
“Non dimenticartelo mai!”, replicò. “Se il fratello Rutherford lasciasse la verità, la lasceresti anche tu?”
“No di certo!”, dissi. Questo mi fece rinsavire e dissi: “Prepariamoci per l’adunanza”. E non abbiamo mai smesso di andarci. Come fui grata a Geova dell’amorevole correzione impartitami da mio cognato!
Durante la depressione
Durante la depressione degli anni ’30 attraversammo momenti difficili. Un giorno George arrivò a casa dal lavoro molto avvilito e mi informò che la fabbrica della gomma dove lavorava lo aveva licenziato. “Non preoccuparti”, dissi, “abbiamo un Padre ricco in cielo e non ci abbandonerà”.
Lo stesso giorno George incontrò un amico che aveva un grande cesto di funghi. George si fece dire dall’amico dove li aveva raccolti e tornò a casa con uno staio di funghi. Poi spese i nostri ultimi tre dollari per comprare dei cestini. “Come hai potuto spenderli così”, chiesi, “quando abbiamo delle bambine che hanno bisogno di latte?”
“Non preoccuparti”, rispose, “fa come ti dico”. Nelle settimane successive in casa nostra mettemmo su una piccola fabbrica: pulivamo i funghi e li mettevamo nei cestini. Li vendevamo ai migliori ristoranti e guadagnavamo fino a 30 o 40 dollari al giorno, una fortuna per noi a quell’epoca. Il contadino che ci diede il permesso di raccogliere i funghi nel suo pascolo disse che viveva lì da 25 anni, ma che non aveva mai visto tanti funghi. Dopo non molto la fabbrica assunse di nuovo George.
Saldi nella fede
Nel 1943 ci trasferimmo a Los Angeles, in California, e quattro anni dopo ci stabilimmo a Elsinore. Vi aprimmo una drogheria e l’intera famiglia vi lavorava a turno. A quel tempo Elsinore era solo una cittadina di 2.000 abitanti e dovevamo fare un viaggio di 30 chilometri per assistere alle adunanze cristiane in un’altra città. Come fui felice quando nel 1950 fu formata una piccola congregazione a Elsinore! Ora ci sono 13 congregazioni nella stessa zona.
Nel 1950 nostra figlia Goldie Elizabeth (che ora quasi tutti conoscono come Beth) si diplomò alla Scuola missionaria di Galaad (Watchtower Bible School of Gilead) a South Lansing, nello stato di New York, e fu mandata come missionaria in Venezuela. Nel 1955 la nostra figlia minore, Irene, fu felice che suo marito fosse stato invitato a servire come ministro viaggiante nella circoscrizione. Poi nel 1961, dopo avere frequentato la Scuola di Ministero del Regno a South Lansing, furono mandati in Thailandia. A volte sentivo così tanto la mancanza delle mie figlie che piangevo, ma poi pensavo: ‘È quello che volevo facessero’. Così prendevo la borsa del servizio e uscivo in predicazione. Tornavo sempre a casa felice.
Nel 1966 George, il mio caro marito, ebbe un ictus. Beth, che era tornata dal Venezuela per problemi di salute, fece la sua parte per assisterlo. George morì l’anno dopo, e il fatto che fosse rimasto fedele a Geova e avesse ricevuto la ricompensa celeste mi fu di conforto. Successivamente Beth andò in Spagna a servire dove il bisogno di predicatori del Regno era maggiore. La mia figlia maggiore, Esther, si ammalò di cancro e nel 1977 morì, poi, nel 1984, morì Anne di leucemia. Entrambe avevano servito Geova fedelmente per tutta la vita.
All’epoca della morte di Anne, Beth e Irene erano tornate dai paesi esteri in cui erano andate a predicare. Fecero la loro parte per assistere le sorelle, ed eravamo tutte profondamente addolorate. Dopo un po’ dissi alle mie ragazze: “Adesso basta! Abbiamo confortato altri con le preziose promesse della Bibbia. Ora siamo noi che abbiamo bisogno di conforto. Satana vuole privarci della gioia di servire Geova, ma non possiamo permetterglielo”.
La nostra fedele famiglia in Romania
Nel 1970 mia sorella Mary ed io facemmo quel memorabile viaggio per vedere la nostra famiglia in Romania. Una delle nostre sorelle era morta, ma potemmo far visita a nostro fratello John e a nostra sorella Lodovica, che vivevano ancora nel piccolo centro di Ortelec. All’epoca della nostra visita mamma e papà erano morti, fedeli a Geova. Molti ci dissero che papà era stato una colonna della congregazione. Ora anche alcuni dei suoi pronipoti in Romania sono Testimoni. Andammo pure a trovare molti parenti di mio marito che erano rimasti saldi nella verità della Bibbia.
Nel 1970 la Romania era sotto lo spietato regime comunista di Nicolae Ceauşescu, e i testimoni di Geova erano perseguitati duramente. Flore, il figlio di mio fratello John, e altri miei parenti, erano stati per molti anni nei campi di concentramento a causa della loro fede cristiana, e lo stesso dicasi di Gábor Romocean, primo cugino di mio marito. Non è strano che nell’affidarci della corrispondenza da portare alla sede centrale dei testimoni di Geova a New York, i fratelli romeni dicessero che non sarebbero stati tranquilli finché non avessero saputo che eravamo sane e salve fuori del paese!
Quando ci accorgemmo che il nostro visto era scaduto ci recammo all’ufficio governativo di Ortelec. Era venerdì pomeriggio e c’era solo un funzionario in servizio. Sentendo chi eravamo andate a trovare e che nostro nipote era stato in campo di concentramento disse: “Signore, andatevene immediatamente!”
“Ma non ci sono treni oggi”, replicò mia sorella.
“Non importa”, disse, facendoci fretta. “Prendete l’autobus. Prendete il treno. Prendete il taxi. Andate a piedi. Ma andatevene di qui più in fretta che potete!”
Mentre stavamo per uscire fummo richiamate e informate che alle 6 del pomeriggio sarebbe passato un treno militare fuori programma. Fu una vera provvidenza! Su un treno normale ci avrebbero chiesto più volte i documenti, ma dato che questo trasportava truppe e non c’erano civili all’infuori di noi due, nessuno ci chiese il passaporto. Forse pensarono che eravamo le nonne di qualche ufficiale.
Arrivammo a Timişoara la mattina dopo e con l’aiuto dell’amico di un parente riuscimmo a ottenere il visto. Il giorno dopo eravamo fuori del paese. Portammo con noi molti cari e indimenticabili ricordi dei nostri leali fratelli e sorelle cristiani della Romania.
Negli anni che seguirono la nostra visita in Romania, avemmo poche notizie sull’attività di predicazione al di là della cortina di ferro. Tuttavia avevamo fiducia che i nostri fratelli cristiani sarebbero rimasti leali al nostro Dio, qualunque cosa fosse successa. Ed è stato così! Che gioia fu apprendere che nell’aprile del 1990 i testimoni di Geova in Romania avevano ottenuto il riconoscimento giuridico! L’estate seguente ci rallegrammo per le notizie sulle assemblee tenute in Romania. Vi assisterono oltre 34.000 persone in otto città e i battezzati furono 2.260! Ora quelli che partecipano all’opera di predicazione in Romania sono più di 35.000, e l’anno scorso ci sono stati 86.034 presenti alla Commemorazione della morte di Cristo.
La verità è ancora preziosa per me
Per alcuni anni smisi di prendere gli emblemi alla Commemorazione. Osservando che fratelli molto qualificati non li prendevano, ragionavo: ‘Perché Geova concederebbe a me il privilegio di essere coerede di suo Figlio in cielo e non ad altri che sono così bravi nel parlare?’ Ma quando non prendevo gli emblemi mi sentivo molto turbata. Era come se respingessi qualcosa. Dopo molto studio e molte suppliche, ricominciai a prenderli. Ritrovai la pace e la gioia, che non mi hanno mai abbandonato.
Anche se non posso più leggere, perché non ci vedo, ascolto ogni giorno i nastri registrati della Bibbia e delle riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! Inoltre partecipo ancora all’opera di predicazione. Di solito distribuisco da 60 a 100 riviste al mese, ma lo scorso aprile, quando abbiamo avuto la campagna speciale di Svegliatevi!, ne ho distribuite 323. Con l’aiuto delle mie figlie riesco anche a svolgere parti alla Scuola di Ministero Teocratico. Sono felice di poter continuare a incoraggiare altri. Quasi tutti nella Sala del Regno mi chiamano Nonna.
Ripensando a quasi 79 anni di dedicato servizio a Geova, lo ringrazio ogni giorno per avermi permesso di conoscere la sua preziosa verità e di usare la mia vita per servirlo. Sono molto grata di essere vissuta per vedere l’adempimento delle meravigliose profezie bibliche che predicevano il radunamento delle persone simili a pecore in questi ultimi giorni. — Isaia 60:22; Zaccaria 8:23.
[Immagine a pagina 23]
Mia sorella Mary e papà in piedi, io e George seduti con le nostre figlie Esther e Anne
[Immagine a pagina 24]
Con le mie figlie Beth e Irene e, dietro, il marito di Irene con i loro due figli, tutti fedeli servitori di Geova