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  • w98 1/5 pp. 30-31
  • Ricompensata l’integrità di Giobbe

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  • Ricompensata l’integrità di Giobbe
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
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  • Scagionato e riabilitato
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
w98 1/5 pp. 30-31

Fecero la volontà di Geova

Ricompensata l’integrità di Giobbe

GIOBBE era un uomo compassionevole, difensore di vedove, orfani e afflitti. (Giobbe 29:12-17; 31:16-21) Poi, all’improvviso, la calamità si abbatté su di lui: perse la ricchezza, i figli e la salute. Purtroppo quell’uomo di animo nobile che tanto aveva fatto per sostenere gli oppressi ricevette ben poco aiuto nel momento del bisogno. Perfino sua moglie gli disse di ‘maledire Dio e morire’! E i suoi “amici” Elifaz, Bildad e Zofar non gli furono di nessun conforto. Al contrario, insinuarono che avesse commesso qualche peccato e che pertanto meritasse di soffrire. — Giobbe 2:9; 4:7, 8; 8:5, 6; 11:13-15.

Nonostante le intense sofferenze, Giobbe rimase fedele. Per questo motivo alla fine Geova ebbe misericordia di lui e lo benedisse. Il racconto di come fece questo assicura a tutti i servitori di Dio che mantengono l’integrità che anch’essi a tempo debito saranno ricompensati.

Scagionato e riabilitato

Prima Geova impartì una riprensione a Elifaz, Bildad e Zofar. Rivolgendosi a Elifaz, probabilmente il più anziano, disse: “La mia ira si è accesa contro di te e i tuoi due compagni, poiché non avete pronunciato riguardo a me ciò che è veritiero come ha fatto il mio servitore Giobbe. E ora prendetevi sette tori e sette montoni e andate dal mio servitore Giobbe, e dovete offrire un sacrificio bruciato a vostro proprio favore; e Giobbe mio servitore pregherà egli stesso per voi”. (Giobbe 42:7, 8) Pensate cosa significò questo!

Geova comandò che Elifaz, Bildad e Zofar offrissero un costoso sacrificio, forse per imprimere nella loro mente la gravità del loro peccato. In effetti, di proposito o no, avevano agito in modo blasfemo nei confronti di Dio asserendo che “non ha fede nei suoi servitori” e che in realtà non gli importava se Giobbe era fedele o no. Elifaz aveva addirittura detto che agli occhi di Dio Giobbe non valeva più di una tignola! (Giobbe 4:18, 19; 22:2, 3) Non sorprende che Geova dicesse loro: “Non avete pronunciato riguardo a me ciò che è veritiero”!

Ma non è tutto. Elifaz, Bildad e Zofar avevano anche peccato personalmente contro Giobbe dicendogli che doveva a se stesso i propri guai. Le loro accuse meschine e la loro assoluta mancanza di empatia avevano lasciato Giobbe amareggiato e depresso, inducendolo a gridare: “Fino a quando continuerete a irritare la mia anima e continuerete a schiacciarmi con parole?” (Giobbe 10:1; 19:2) Immaginate la vergogna che quei tre uomini provarono allorché dovettero presentare a Giobbe un’offerta per i loro peccati!

Ma Giobbe non doveva gongolare per la loro umiliazione. Al contrario, Geova volle che pregasse per i suoi accusatori. Giobbe fece esattamente come gli era stato detto e per questo fu benedetto. Prima Geova lo guarì dalla sua ripugnante malattia. Poi i fratelli, le sorelle e le conoscenze di un tempo vennero a confortare Giobbe e “gli davano ciascuno un pezzo di denaro e ciascuno un anello d’oro”.a Inoltre Giobbe “ebbe quattordicimila pecore e seimila cammelli e mille paia di bovini e mille asine”.b E a quanto pare la moglie si riconciliò con lui. Col tempo Giobbe fu benedetto avendo sette figli e tre figlie, e visse fino a vedere quattro generazioni di discendenti. — Giobbe 42:10-17.

Lezioni per noi

Giobbe è un eccellente esempio per gli odierni servitori di Dio. Fu “irriprovevole e retto”, un uomo che Geova fu orgoglioso di definire “mio servitore”. (Giobbe 1:8; 42:7, 8) Questo non vuol dire che Giobbe fosse perfetto. A un certo punto, mentre era nelle prove, pensò erroneamente che la fonte dei suoi guai fosse Dio. Arrivò al punto di criticare il modo di agire di Dio con gli uomini. (Giobbe 27:2; 30:20, 21) Ed esaltò la propria giustizia anziché quella di Dio. (Giobbe 32:2) Ma rifiutò di voltare le spalle al Creatore e accettò umilmente la correzione divina. “Ho parlato, ma non comprendevo”, ammise. “Mi ritratto, e veramente mi pento nella polvere e nella cenere”. — Giobbe 42:3, 6.

Quando siamo nella prova, anche noi potremmo pensare, parlare o agire in modo non appropriato. (Confronta Ecclesiaste 7:7). Tuttavia se nutriamo profondo amore per Dio, non ci ribelleremo contro di lui né ci inaspriremo perché permette che incontriamo delle difficoltà. Manterremo l’integrità e in questo modo otterremo infine una grande benedizione. Il salmista disse a Geova: “Con qualcuno leale agirai con lealtà”. — Salmo 18:25.

Prima di restituire la salute a Giobbe, Geova volle che pregasse a favore di coloro che avevano peccato contro di lui. Che ottimo esempio per noi! Prima di perdonare i nostri peccati, Geova vuole che perdoniamo quelli che hanno peccato contro di noi. (Matteo 6:12; Efesini 4:32) Se non siamo disposti a perdonare gli altri quando c’è una valida base per farlo, possiamo giustamente aspettarci che Geova sia misericordioso con noi? — Matteo 18:21-35.

Tutti noi di tanto in tanto affrontiamo delle prove. (2 Timoteo 3:12) Ma come Giobbe possiamo mantenere l’integrità. Così facendo otterremo una grande ricompensa. Giacomo scrisse: “Ecco, noi dichiariamo felici quelli che hanno perseverato. Voi avete udito della perseveranza di Giobbe e avete visto il risultato che Geova diede, che Geova è molto tenero in affetto e misericordioso”. — Giacomo 5:11.

[Note in calce]

a Non è possibile determinare il valore di “un pezzo di denaro” (ebraico: qesitàh). Ma al tempo di Giacobbe con “cento pezzi di denaro” si comprava un terreno di una certa estensione. (Giosuè 24:32) Perciò è probabile che “un pezzo di denaro” da parte di ciascun visitatore non fosse un dono da poco.

b Probabilmente viene specificato che si trattava di femmine a motivo del loro valore come fattrici.

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