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  • w98 1/6 pp. 20-23
  • Assolviamo la responsabilità di aver cura della famiglia

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  • Assolviamo la responsabilità di aver cura della famiglia
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
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  • Vedi anche
  • Cura materiale e spirituale
  • “Quando siedi nella tua casa”
  • Siate adattabili e perseverate
  • Aiutiamo gli “orfani”
  • Sono i vostri figli discepoli di Cristo?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
  • Edifichiamo una famiglia spiritualmente forte
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  • Mettiamo in pratica la Parola di Dio nella famiglia
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2005
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
w98 1/6 pp. 20-23

Assolviamo la responsabilità di aver cura della famiglia

“PADRI, non irritate i vostri figli, ma continuate ad allevarli nella disciplina e nella norma mentale di Geova”. (Efesini 6:4) Con queste parole ispirate l’apostolo Paolo indicò chiaramente a chi è affidata la responsabilità della famiglia: al padre.

Nella maggioranza delle famiglie non è solo il padre a prendersi cura dei figli. La moglie, e madre, è felice di collaborare con lui nell’assolvere questo compito. Per questo il re Salomone dichiarò: “Ascolta, figlio mio, la disciplina di tuo padre, e non abbandonare la legge di tua madre”. — Proverbi 1:8.

Cura materiale e spirituale

I genitori che amano i figli non li trascurano deliberatamente. Il cristiano che lo facesse rinuncerebbe di fatto alla sua fede, come si può desumere dalle parole di Paolo a Timoteo: “Certo, se qualcuno non provvede ai suoi, e specialmente a quelli della sua casa, ha rinnegato la fede ed è peggiore di uno senza fede”. (1 Timoteo 5:8) I cristiani si rendono conto che allevare i figli “nella disciplina e nella norma mentale di Geova” richiede molto più che provvedere loro il necessario in senso materiale.

Considerate l’esortazione che Mosè diede alla nazione di Israele quando era accampata nelle pianure di Moab, poco prima di entrare nella Terra Promessa. Lì Mosè ripeté agli israeliti le leggi di Dio e comandò loro: “Dovete applicarvi queste mie parole sul cuore e sull’anima”. (Deuteronomio 11:18) In precedenza aveva ricordato loro che dovevano amare Geova con tutto il cuore, l’anima e la forza vitale, aggiungendo: “Queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore”. (Deuteronomio 6:5, 6) Era essenziale che i genitori israeliti lasciassero penetrare nel loro cuore le parole della Legge di Dio. Con un cuore traboccante di apprezzamento spirituale, i genitori israeliti potevano effettivamente ubbidire alle successive parole di Mosè: “Le devi inculcare a tuo figlio [le parole della Legge di Dio] e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi”. — Deuteronomio 6:7; 11:19; confronta Matteo 12:34, 35.

Si noti che i padri dovevano “inculcare” quelle parole nei figli e “parlarne”. Secondo il Dizionario Enciclopedico Italiano della Treccani, “inculcare” significa “imprimere profondamente nella mente e nell’animo altrui con opera di persistente persuasione”. Parlando della Legge di Dio ogni giorno — mattina, mezzogiorno e sera — i genitori trasmettevano un messaggio molto chiaro ai figli. Vedendo che i genitori amavano la Legge di Dio, i figli erano a loro volta spinti a stringere un’intima relazione con Geova. (Deuteronomio 6:24, 25) Fatto interessante, Mosè diede ai padri il preciso comando di insegnare ai figli ‘quando sedevano nella loro casa’. Tale insegnamento faceva parte della cura della famiglia. Ma che dire di oggi?

“Quando siedi nella tua casa”

“Non è facile”, spiega Janet, una donna cristiana madre di quattro figli.a “Ci vuole tenacia”, ammette Paul, il marito. Come molti altri genitori Testimoni, Paul e Janet si sforzano di studiare la Bibbia con i figli almeno una volta alla settimana. “Cerchiamo di considerare la Bibbia in famiglia ogni lunedì sera all’orario stabilito”, spiega Paul, anche se ammette: “Ma non sempre ci riusciamo”. Essendo un anziano nominato della congregazione a volte deve uscire per sbrigare cose urgenti. I due figli più grandi sono ministri a tempo pieno. Riscontrano che di sera è più facile contattare le persone nel ministero. Così, come famiglia, hanno modificato l’orario dello studio familiare. “A volte teniamo lo studio subito dopo cena”, spiega Paul.

Anche se i genitori, saggiamente, sono flessibili nella scelta dell’orario in cui fare lo studio familiare, cercano di tenerlo regolarmente. “Se dobbiamo spostare l’orario dello studio”, osserva la figlia Clare, “papà affigge sempre il nuovo orario allo sportello del frigorifero, così che tutti sappiamo quando si terrà”.

Il regolare studio biblico familiare dà inoltre ai figli un’ottima opportunità per confidare ai genitori i loro problemi e le loro preoccupazioni. Lo studio dà buoni risultati se non è così rigido che i giovani si limitano a leggere le risposte alle domande della pubblicazione biblica che si studia. “Il nostro studio familiare è aperto alla discussione”, spiega Martin, che ha due figli. “Riunirsi una volta alla settimana per trattare un soggetto scritturale permette di seguire l’andamento spirituale della famiglia”, osserva. “Durante la trattazione vengono fuori tante cose: ciò che succede a scuola e, cosa ancor più interessante, che tipo di spirito stanno sviluppando i propri figli”. Sua moglie, Sandra, è d’accordo e dice che anche lei trae grande beneficio dallo studio familiare. “Mentre mio marito conduce lo studio”, spiega, “io imparo molto ascoltando le risposte che i miei figli danno alle sue domande”. Poi Sandra adatta i suoi commenti per aiutare i ragazzi. Lo studio le piace ancora di più perché vi ha una parte attiva. Sì, lo studio familiare permette ai genitori di discernere ciò che pensano i figli. — Proverbi 16:23; 20:5.

Siate adattabili e perseverate

Quando arriva il momento di fare lo studio familiare, potreste notare che, mentre un figlio è desto e interessato, un altro dev’essere incoraggiato a concentrarsi. Una madre cristiana dice: “Nella mia famiglia è proprio così! Ma un genitore sa ciò che deve fare. Così, se perseveri, Geova ti aiuta e ti permette di avere buoni risultati”.

La capacità di concentrazione di un giovane dipende molto dall’età. Il genitore assennato ne tiene conto. Una coppia ha cinque figli, d’età compresa fra i 6 e i 20 anni circa. Il padre, Michael, dice: “È meglio far commentare prima i più piccoli. Poi i figli più grandi possono aggiungere i dettagli e menzionare aspetti su cui si sono preparati”. Trattando i figli con simile discernimento i genitori possono insegnare loro l’importanza di mostrare considerazione per gli altri. “Un figlio forse capisce subito”, osserva Martin, “ma l’altro ha bisogno di molto aiuto per afferrare il punto. Riscontro che lo studio diventa un campo di addestramento per imparare a dimostrare qualità cristiane come la pazienza e altri frutti dello spirito”. — Galati 5:22, 23; Filippesi 2:4.

Siate pronti ad adattarvi alle diverse capacità e ai vari livelli di crescita dei vostri figli. Simon e Mark, ora adolescenti, ricordano che da piccoli erano molto contenti di studiare con i genitori il libro Il più grande uomo che sia mai esistito. “Nostro padre ci faceva rappresentare le varie scene come in una vera recita”, ricordano. Il padre rammenta che per inscenare la parabola del buon samaritano si metteva carponi. (Luca 10:30-35) “Era una scena realistica e molto divertente”.

Molti figli ricalcitrano all’idea di partecipare regolarmente allo studio familiare. Dovrebbe questo dissuadere i genitori dal tenere lo studio al momento stabilito? No di certo. “La stoltezza è legata al cuore del ragazzo [o della ragazza]”, riconosce Proverbi 22:15. Una madre senza coniuge pensava di non saper condurre lo studio familiare perché spesso doveva interromperlo a causa di vari fattori di disturbo. Tuttavia perseverò. Oggi i figli la rispettano molto e hanno imparato ad apprezzare l’amore e l’interesse che lei ha dimostrato perseverando nel tenere regolarmente lo studio familiare.

Aiutiamo gli “orfani”

Gli anziani cristiani devono ‘pascere il gregge di Dio’. (1 Pietro 5:2, 3) Le visite periodiche alle famiglie della congregazione danno loro l’opportunità di lodare i genitori che assolvono le proprie responsabilità cristiane. A chi spetta la responsabilità di insegnare ai figli nel caso dei genitori senza coniuge? Non si deve mai dimenticare che la responsabilità di istruire i figli spetta al genitore.

Mostrando prudenza cristiana, gli anziani eviteranno le situazioni compromettenti che potrebbero sorgere se cercassero di sostituirsi al genitore mancante. Anche se due fratelli possono far visita a una madre cristiana senza coniuge, dovranno sempre stare attenti a ciò che dispongono di fare per sostenere la disposizione dello studio familiare. Potrebbe essere edificante e pratico che un anziano invitasse ogni tanto i figli (e, ovviamente, il genitore senza coniuge) a partecipare al suo studio familiare. Ma non dimenticate mai che Geova è il nostro grande Padre celeste. Di sicuro è presente per guidare e aiutare la madre quando conduce lo studio con i figli, anche se lo fa da sola.

Che dire della situazione di un giovane d’indole spirituale i cui genitori però si interessano poco delle proprie responsabilità spirituali o non se ne curano per nulla? I fedeli servitori di Geova non devono mai scoraggiarsi. “A te [Geova Dio] si affida lo sfortunato, l’orfano di padre”, cantò il salmista. “Tu stesso sei divenuto il suo soccorritore”. (Salmo 10:14) A loro volta gli amorevoli anziani della congregazione faranno del loro meglio per incoraggiare i genitori ad assolvere il loro compito di aver cura dei figli. Potrebbero suggerire di parlarne in famiglia e poi assistere alla conversazione per dare alcuni suggerimenti pratici su come studiare insieme. Naturalmente non si assumeranno la responsabilità che compete scritturalmente ai genitori.

I figli i cui genitori non accettano la fede hanno bisogno di molto sostegno. Includerli nel vostro studio familiare può rivelarsi utile se i loro genitori non obiettano. Robert, oggi un adulto che ha la propria famiglia, andava alle adunanze cristiane con i genitori quando aveva solo tre anni. Conservò cari ricordi di quelle adunanze anche quando i genitori smisero di frequentare la congregazione cristiana. All’età di dieci anni incontrò un ragazzo Testimone che lo portò con sé alle adunanze. I genitori del ragazzo Testimone furono lieti di prendere Robert sotto le loro ali come orfano spirituale e in seguito studiarono con lui. Grazie a questa cura amorevole Robert fece rapido progresso e ora è un anziano di congregazione.

Anche quando i genitori si oppongono al progresso dei loro figli, questi non sono abbandonati a se stessi. Geova è sempre un fedele Padre celeste. “Padre di orfani di padre . . . è Dio nella sua santa dimora”, si legge in Salmo 68:5. I ragazzi e le ragazze spiritualmente orfani sanno di potersi rivolgere a lui in preghiera e che egli li sosterrà. (Salmo 55:22; 146:9) Come una madre, l’organizzazione di Geova assolve diligentemente la sua responsabilità di preparare pasti spirituali succulenti che vengono serviti tramite le pubblicazioni e le adunanze tenute nelle oltre 85.000 congregazioni cristiane presenti in tutto il mondo. Così, con l’aiuto spirituale del nostro Padre, Geova, e della sua materna organizzazione, anche gli “orfani” possono beneficiare in qualche modo dello studio della Bibbia.

I genitori cristiani che tengono regolarmente lo studio biblico familiare con i figli meritano una lode. I genitori soli che perseverano nell’educare i figli nelle vie di Geova meritano speciale attenzione e lode per i loro sforzi. (Proverbi 22:6) Tutti quelli che si interessano dei ragazzi spiritualmente orfani sanno che questo è gradito al nostro Padre celeste, Geova. Aver cura dei bisogni spirituali della famiglia è una grossa responsabilità. Ma ‘non smettete, poiché a suo tempo mieterete se non vi stancate’. — Galati 6:9.

[Nota in calce]

a Alcuni nomi sono stati cambiati.

[Immagine a pagina 23]

Lo studio familiare dà ai figli un’ottima opportunità per confidare ai genitori le loro preoccupazioni

[Fonte dell’immagine a pagina 20]

Harper’s

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