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  • Ho trovato qualcosa di meglio dell’oro

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  • Ho trovato qualcosa di meglio dell’oro
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
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  • Sperduto in America
  • Ritrovo mia sorella e mio fratello
  • Una famiglia e un funerale
  • Conosco la verità
  • Ritrovo il luogo dove sono nato
  • La verità al primo posto
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
w98 1/10 pp. 24-27

Ho trovato qualcosa di meglio dell’oro

NARRATO DA CHARLES MYLTON

Un giorno mio padre disse: “Mandiamo Charlie in America, dove il denaro cresce sugli alberi. Potrebbe prenderne un po’ e mandarcelo!”

LA GENTE pensava davvero che in America le strade fossero lastricate d’oro. A quei tempi nell’Europa orientale la vita era molto dura. I miei genitori avevano un piccolo podere con qualche mucca e delle galline. In casa non avevamo né la corrente elettrica né l’impianto idraulico, ma del resto nella nostra zona non ce l’aveva nessuno.

Sono nato a Hoszowczyk il 1º gennaio 1893, quasi 106 anni fa. Il nostro villaggio si trovava in Galizia, che allora era una provincia dell’impero austro-ungarico. Oggi Hoszowczyk si trova nella Polonia orientale, non lontano dalla Slovacchia e dall’Ucraina. Gli inverni erano rigidi e nevicava tanto. Quando avevo circa sette anni camminavo per quasi mezzo chilometro fino al ruscello, facevo un buco nel ghiaccio con l’accetta e attingevo l’acqua. La portavo a casa e la mamma la usava per cucinare e pulire. I panni li lavava al ruscello, strofinandoli sui lastroni di ghiaccio.

A Hoszowczyk non c’erano scuole, ma imparai ugualmente a parlare polacco, russo, slovacco e ucraino. Eravamo di religione ortodossa greca e io facevo il chierichetto. Ma fin da piccolo non sopportavo i sacerdoti perché ci dicevano di non mangiare carne il venerdì e invece loro la mangiavano.

Certi nostri amici erano tornati dagli Stati Uniti con un gruzzoletto con cui avevano sistemato la casa e acquistato attrezzi agricoli. Per questo mio padre pensò di mandarmi in America insieme ad alcuni vicini che avevano deciso di tornarci. Era il 1907, e avevo 14 anni.

Sperduto in America

Ben presto mi ritrovai su una nave, che in due settimane attraversò l’Atlantico. A quel tempo se non si avevano almeno 20 dollari si veniva respinti e si doveva tornare a casa. Avevo con me una moneta d’argento da 20 dollari e così divenni uno dei milioni di immigrati che entrarono in America passando per Ellis Island, nella baia di New York. Ovviamente il denaro non cresceva sugli alberi e le strade non erano lastricate d’oro. Anzi, molte non lo erano affatto!

Prendemmo un treno per Johnstown, in Pennsylvania. Gli uomini che erano con me c’erano già stati e conoscevano una pensione dove avrei potuto alloggiare. Dovevo rintracciare la mia sorella maggiore, che abitava in Pennsylvania, a Jerome, che come scoprii in seguito distava da lì solo 25 chilometri. Ma invece di Jerome dicevo Yarome, perché nella mia lingua la “J” si pronuncia “Y”. Nessuno aveva mai sentito nominare Yarome, così mi ritrovai in un paese straniero senza conoscere praticamente una parola d’inglese e con pochissimi soldi.

Tutte le mattine andavo in cerca di lavoro. Delle decine di persone che facevano la fila fuori dell’ufficio di collocamento, solo due o tre venivano assunte. Così ogni giorno tornavo alla pensione e mi mettevo a studiare l’inglese con l’ausilio di alcuni libri per autodidatti. A volte trovavo qualche lavoretto, ma i mesi passavano e i soldi erano quasi finiti.

Ritrovo mia sorella e mio fratello

Un giorno passai davanti a un albergo, con annessa birreria, accanto alla stazione ferroviaria. Il profumo del cibo era ottimo! Sandwich, würstel e altre vivande erano gratuiti se si ordinava la birra, che costava cinque centesimi al boccale. Benché fossi minorenne, l’addetto alla mescita ebbe compassione di me e mi vendette la birra.

Mentre mangiavo, entrarono degli uomini che dissero: “Sbrigatevi a bere! Sta arrivando il treno per Jerome”.

“Volete dire Yarome?”, chiesi.

“No, Jerome”, risposero. Fu allora che capii dove stava mia sorella. Proprio in quel locale incontrai un uomo che abitava a tre porte da casa sua! Così comprai il biglietto del treno e finalmente ritrovai mia sorella.

Lei e il marito gestivano una pensione per minatori e andai ad abitare con loro. Mi trovarono lavoro come addetto alla sorveglianza di una pompa di drenaggio della miniera. Ogni volta che smetteva di funzionare dovevo chiamare il meccanico. Mi pagavano 15 centesimi al giorno. Poi lavorai per le ferrovie, in una fabbrica di mattoni e anche come agente assicurativo. In seguito mi trasferii a Pittsburgh dove viveva mio fratello Steve. Lì lavorammo nelle acciaierie. Non guadagnai mai abbastanza da mandare un soldo a casa.

Una famiglia e un funerale

Un giorno, mentre andavo a lavorare, notai una giovane domestica davanti alla casa dove lavorava. Pensai: ‘È proprio carina’. Tre settimane dopo, nel 1917, Helen ed io eravamo sposati. Nei successivi dieci anni avemmo sei figli, uno dei quali morì da piccolo.

Nel 1918 fui assunto dalla Pittsburgh Railways come tranviere. Vicino al deposito dei tram c’era un caffè. I proprietari, due greci, non sembravano preoccuparsi se gli avventori ordinavano qualcosa o no, purché potessero parlare loro della Bibbia. Io dicevo: “Secondo voi tutto il mondo ha torto e solo voi due avete ragione?”

“Beh, controlli nella Bibbia!”, dicevano. Ma in quel periodo non riuscirono a convincermi.

Purtroppo nel 1928 la mia cara Helen si ammalò. Portai i bambini a vivere con mia sorella e il marito a Jerome, affinché si prendessero cura di loro. A quel tempo avevano comprato una fattoria. Andavo spesso a trovare i bambini e ogni mese portavo a mia sorella i soldi per il vitto. Mandavo loro anche dei vestiti. Purtroppo le condizioni di Helen peggiorarono e il 27 agosto 1930 morì.

Mi sentii solo e distrutto. Quando andai dal prete per il funerale, mi disse: “Non fai più parte di questa chiesa: è più di un anno che non paghi la tua quota”.

Gli spiegai che mia moglie era stata a lungo malata e che avevo dato dei soldi ai miei figli perché li versassero alla chiesa di Jerome. Eppure, prima che il prete si convincesse a tenere il funerale, dovetti farmi prestare 50 dollari per pagargli gli arretrati. Volle anche 15 dollari extra per dire messa a casa della sorella di mia moglie, dove familiari e amici volevano radunarsi per dare a Helen l’estremo saluto. Non riuscii a trovare i 15 dollari, ma il prete acconsentì a venire se glieli avessi dati il giorno della paga.

Quando arrivò il giorno della paga con il denaro dovetti comprare ai bambini scarpe e vestiti per la scuola. Circa due settimane dopo il prete salì sul mio tram. “Mi devi ancora quei 15 dollari”, disse. Dopo essere sceso alla fermata, mi minacciò: “Andrò dal tuo capo e te li farò togliere dalla busta paga”.

Alla fine della giornata andai dal mio capo e gli raccontai l’accaduto. Pur essendo cattolico disse: “Lascia che quel prete venga qui e saprò io cosa dirgli!” Feci questa riflessione: ‘I preti vogliono i nostri soldi, ma non ci insegnano mai nulla della Bibbia’.

Conosco la verità

La volta successiva che andai al caffè gestito dai due greci raccontai loro la storia del prete. Cominciai così a studiare con gli Studenti Biblici, come si chiamavano allora i testimoni di Geova. Rimanevo sveglio tutta la notte a leggere la Bibbia e le pubblicazioni bibliche. Scoprii che Helen non stava soffrendo in purgatorio, come aveva detto il prete, ma che dormiva nella morte. (Giobbe 14:13, 14; Giovanni 11:11-14) Avevo davvero trovato qualcosa di molto meglio dell’oro: la verità!

Un paio di settimane dopo, quando andai alla prima adunanza degli Studenti Biblici al Garden Theatre di Pittsburgh, alzai la mano e dissi: “Ho imparato di più sulla Bibbia stasera che in tutti gli anni in cui sono andato in chiesa”. In seguito, quando chiesero chi desiderasse andare a predicare il giorno dopo, alzai di nuovo la mano.

Poi, il 4 ottobre 1931, simboleggiai la mia dedicazione a Geova con il battesimo in acqua. Nel frattempo ero riuscito ad affittare una casa e a riportare i bambini con me. Avevo anche assunto una domestica perché avesse cura di loro. Nonostante le responsabilità familiari, dal gennaio 1932 al giugno 1933 svolsi un servizio speciale in qualità di “ausiliario”, dedicando 50-60 ore al mese a parlare ad altri della Bibbia.

Più o meno in quel periodo mi accorsi che una donna giovane e carina prendeva sempre il mio tram per andare e tornare dal lavoro. I nostri sguardi si incontravano nello specchio retrovisore. Fu così che conobbi Mary. Le feci la corte e nell’agosto 1936 ci sposammo.

Nel 1949 raggiunsi l’anzianità necessaria per scegliere un turno di lavoro che mi permettesse di fare il pioniere, cioè di svolgere il ministero a tempo pieno. La mia figlia più giovane, Jean, aveva iniziato a fare la pioniera nel 1945, e predicavamo insieme. Poi Jean conobbe Sam Friend, che prestava servizio alla Betel, presso la sede mondiale dei testimoni di Geova a Brooklyn, New York.a Nel 1952 si sposarono. Io continuai a fare il pioniere a Pittsburgh, dove avevo molti studi biblici: ci fu un periodo in cui studiavo ogni settimana con 14 famiglie. Nel 1958 andai in pensione. Mi fu quindi facile svolgere il servizio di pioniere, dato che non dovevo più lavorare otto ore al giorno.

Nel 1983 Mary si ammalò. Cercai di avere cura di lei come lei ne aveva avuta di me per quasi 50 anni. Infine il 14 settembre 1986 morì.

Ritrovo il luogo dove sono nato

Nel 1989 andai con Jean e Sam alle assemblee in Polonia. Ci recammo anche a visitare i luoghi in cui ero cresciuto. Quando i russi avevano preso possesso di quella regione, avevano cambiato i nomi delle varie località e deportato la popolazione. Uno dei miei fratelli era stato deportato a Istanbul e una mia sorella in Russia. E le persone a cui chiedemmo informazioni non conoscevano il nome del mio villaggio.

Poi mi sembrò di riconoscere alcuni monti in lontananza. Man mano che ci avvicinavamo, notai altri particolari del paesaggio che mi erano familiari: una collina, un bivio stradale, una chiesa, un ponte su un fiume. All’improvviso, con nostra sorpresa, vedemmo un cartello con la dicitura “Hoszowczyk”! Da poco i comunisti avevano perso la loro influenza ed era stato ripristinato il nome originale dei luoghi.

La nostra casa non c’era più, ma, anche se parzialmente ricoperto dal terreno, c’era il forno che usavamo per cucinare all’aperto. Poi indicai una grossa pianta e dissi: “Vedete quell’albero? L’ho piantato io prima di partire per l’America. Guardate com’è cresciuto!” Andammo poi al cimitero per cercare il nome dei miei familiari, ma non trovammo niente.

La verità al primo posto

Nel 1993, quando le morì il marito, Jean mi chiese se volevo che lasciasse la Betel per prendersi cura di me. Le dissi che sarebbe stata la cosa peggiore che avrebbe potuto fare, e non ho cambiato idea. Ho abitato per conto mio fino a 102 anni, ma poi ho dovuto trasferirmi in una casa di riposo. Sono ancora un anziano della congregazione Bellevue di Pittsburgh e la domenica i fratelli vengono a prendermi per portarmi alla Sala del Regno. Benché ormai la mia attività di predicazione sia alquanto limitata, rimango nell’elenco dei pionieri infermi.

Nel corso degli anni ho apprezzato le scuole speciali per l’addestramento dei sorveglianti organizzate dalla Società (Watch Tower). Lo scorso dicembre ho assistito ad alcune sessioni della Scuola di Ministero del Regno per gli anziani di congregazione. E l’11 aprile di quest’anno Jean mi ha portato alla Commemorazione della morte di Cristo, celebrazione a cui ho partecipato ogni anno fin dal 1931.

Alcuni di quelli con cui ho studiato la Bibbia prestano ora servizio come anziani. Altri sono missionari in Sudamerica e alcuni che sono diventati nonni servono Dio con i loro figli. Tre dei miei figli — Mary Jane, John e Jean — nonché molti loro figli e nipoti, servono fedelmente Geova Dio. La mia preghiera è che un giorno l’altra mia figlia e il resto dei miei nipoti e pronipoti possano fare altrettanto.

A 105 anni, incoraggio ancora tutti a studiare la Bibbia e a parlare ad altri delle cose che imparano. Sono convinto che chi rimane vicino a Geova non sarà mai deluso. Anche voi, se lo farete, potrete avere qualcosa di meglio dell’oro che perisce: la verità che ci permette di stringere una preziosa relazione col nostro Datore di vita, Geova Dio.

[Note in calce]

a La biografia di Sam Friend è stata pubblicata sulla Torre di Guardia del 1º agosto 1986, pagine 22-6.

[Immagine a pagina 25]

Quando conducevo il tram

[Immagine a pagina 26]

Nella casa di riposo in cui vivo oggi

[Immagine a pagina 27]

Il cartello stradale che trovammo nel 1989

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