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  • w99 15/11 pp. 28-31
  • Cosa si può fare quando si è scoraggiati?

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  • Cosa si può fare quando si è scoraggiati?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1999
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Scoraggiamento in relazione all’opera di evangelizzazione
  • Come ottenere risultati migliori
  • Come mantenere il giusto spirito
  • Scoraggiamento e rapporti umani
  • Pensieri scoraggianti
  • Due dei rimedi migliori
  • Vincere lo scoraggiamento
  • Combattiamo lo scoraggiamento
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per lo studio) 2020
  • Non permettere che lo scoraggiamento o le persone facciano naufragare la . . .
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
  • Incoraggiamoci l’un l’altro mentre si avvicina il giorno
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1990
  • Vinciamo le pressioni che tendono a scoraggiare
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1999
w99 15/11 pp. 28-31

Cosa si può fare quando si è scoraggiati?

COME si può combattere lo scoraggiamento? Questa è la domanda che è stata fatta a diversi sorveglianti viaggianti che visitano regolarmente le congregazioni dei testimoni di Geova. Le loro risposte possono aiutarci ad analizzare le cause dello scoraggiamento e i rimedi per questo stato d’animo che può affliggere qualsiasi cristiano.

Per combattere lo scoraggiamento occorre più che un’analisi delle cause. Fra i sintomi, comunque, possono esserci scarso interesse per la preghiera o per lo studio personale, presenza irregolare alle adunanze, mancanza di entusiasmo e anche una certa freddezza verso i compagni di fede. Uno dei segni più significativi, però, è il diminuito zelo per l’evangelizzazione. Esaminiamo i sintomi e consideriamo alcuni rimedi.

Scoraggiamento in relazione all’opera di evangelizzazione

Gesù Cristo era consapevole delle difficoltà che accompagnavano l’incarico di fare discepoli. (Matteo 28:19, 20) Egli mandò i suoi seguaci come “pecore in mezzo ai lupi”, sapendo che sarebbero stati perseguitati per la loro attività di predicazione. (Matteo 10:16-23) Questa tuttavia non era una ragione per scoraggiarsi. Infatti i servitori di Geova Dio che hanno fatto assegnamento su di lui in preghiera sono stati spesso rafforzati dalla persecuzione. — Atti 4:29-31; 5:41, 42.

Anche quando non erano oggetto di intensa persecuzione, non sempre i discepoli di Cristo erano bene accolti. (Matteo 10:11-15) Similmente oggi l’opera di predicazione dei testimoni di Geova non sempre si svolge con facilità.a Molti ritengono che credere in Dio sia una faccenda personale di cui non desiderano parlare. Altri non vogliono avere niente a che fare con un’organizzazione religiosa verso cui hanno certi pregiudizi. Senza dubbio l’indifferenza, gli scarsi risultati o vari altri problemi possono essere causa di grande scoraggiamento. Come si possono sormontare questi ostacoli?

Come ottenere risultati migliori

La gioia che proviamo nel ministero deriva in parte dai risultati che otteniamo. Come possiamo dunque compiere un ministero più produttivo? Ebbene, siamo “pescatori di uomini”. (Marco 1:16-18) Nell’antico Israele i pescatori andavano a pescare di notte quando la pesca era più abbondante. Anche noi dobbiamo analizzare il nostro territorio per andare “a pesca” quando la maggioranza delle persone è a casa ed è più disposta ad ascoltare il nostro messaggio. Può essere la sera, nel fine settimana o in qualche altro momento. Secondo un sorvegliante viaggiante, è opportuno fare questo nelle zone dove la gente lavora tutto il giorno. Egli fa notare che la testimonianza serale dà spesso ottimi risultati. Anche la testimonianza per telefono o informale ci permette di raggiungere più persone.

La perseveranza nel ministero produce buoni risultati. Nell’Europa orientale e in certi paesi africani l’opera di predicazione del Regno va avanti bene, e questo ha fatto registrare ottimi aumenti. Similmente, sono state formate molte congregazioni in zone considerate per lungo tempo improduttive o anche in territori percorsi molto spesso. Tuttavia, che dire se nel vostro territorio non ottenete simili risultati?

Come mantenere il giusto spirito

Tenendo ben presenti gli obiettivi stabiliti da Gesù saremo aiutati a non scoraggiarci davanti all’indifferenza che incontriamo nel ministero. Cristo voleva che i suoi discepoli cercassero i meritevoli, non che compissero conversioni in massa. In diverse occasioni fece notare che la grande maggioranza non avrebbe accettato la buona notizia, come la maggioranza degli israeliti non ascoltò i profeti dell’antichità. — Ezechiele 9:4; Matteo 10:11-15; Marco 4:14-20.

La “buona notizia del regno” è accolta con gratitudine da quelli “che si rendono conto del loro bisogno spirituale”. (Matteo 5:3; 24:14) Essi vogliono servire Dio nel modo da lui indicato. Quindi i risultati della nostra attività hanno più a che fare con la condizione del cuore delle persone che con la nostra abilità nel presentare il messaggio. Naturalmente, dobbiamo fare del nostro meglio per rendere interessante la buona notizia. Tuttavia i risultati dipendono da Dio, come disse Gesù: “Nessuno può venire a me a meno che il Padre, che mi ha mandato, non lo attiri”. — Giovanni 6:44.

Con l’opera di evangelizzazione facciamo conoscere il nome di Geova. Che le persone ascoltino o no, la nostra attività di predicazione contribuisce alla santificazione dell’eccelso nome di Geova. Inoltre, con l’opera di evangelizzazione dimostriamo di essere discepoli di Cristo e abbiamo il privilegio di partecipare alla più importante missione che si compia nel nostro tempo. — Matteo 6:9; Giovanni 15:8.

Scoraggiamento e rapporti umani

Certi rapporti umani, nella famiglia o nella congregazione, possono causare scoraggiamento. Per esempio, c’è la sensazione di non essere compresi. Anche i difetti dovuti all’imperfezione dei compagni di fede possono scoraggiarci. Ancora una volta, le Scritture possono esserci di grande aiuto.

“L’intera associazione dei fratelli” che sono nel mondo forma una grande famiglia spirituale. (1 Pietro 2:17) Ma la sensazione di appartenere a un popolo unito può affievolirsi quando sorgono difficoltà dovute a conflitti di personalità. Evidentemente i cristiani del I secolo non erano esenti da problemi del genere, poiché l’apostolo Paolo dovette rammentare loro più volte di vivere insieme in unità. Per esempio, esortò due cristiane — Evodia e Sintiche — ad appianare le loro divergenze. — 1 Corinti 1:10; Efesini 4:1-3; Filippesi 4:2, 3.

Se il problema è questo, come possiamo ravvivare il sincero amore per i fratelli e le sorelle? Rammentando a noi stessi che Cristo morì per loro e che loro, come noi, esercitano fede nel suo sacrificio di riscatto. Possiamo anche tenere presente che molti nostri fratelli sono pronti a imitare Gesù Cristo rischiando la vita per noi.

Alcuni anni fa, a Parigi, un giovane Testimone non esitò ad afferrare una valigia contenente una bomba che era stata messa fuori della Sala del Regno. Scese di corsa varie rampe di scale e la gettò in una fontana, dove esplose. Quando gli fu chiesto cosa lo aveva spinto a rischiare la vita in quel modo, rispose: “Mi resi conto che la nostra vita era in pericolo. Così pensai che era meglio che morissi io solo anziché perire tutti”.b Che benedizione avere dei compagni simili che sono pronti a seguire così da vicino l’esempio di Gesù!

Inoltre, possiamo meditare sullo spirito di cooperazione manifestato dai testimoni di Geova nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale.c Più di recente, i fratelli e le sorelle del Malawi hanno mantenuto altrettanto fedelmente la loro integrità come veri cristiani. Il pensiero che in circostanze avverse i fratelli della congregazione locale agirebbero nello stesso modo non ci spinge a passar sopra alle tensioni e alle difficoltà quotidiane o perlomeno a ridurle al minimo? Se coltiviamo la mente di Cristo, i rapporti che abbiamo ogni giorno con i compagni di fede saranno fonte di ristoro, non di scoraggiamento.

Pensieri scoraggianti

“L’aspettazione differita fa ammalare il cuore, ma la cosa desiderata è un albero di vita quando realmente viene”. (Proverbi 13:12) Agli occhi di alcuni servitori di Geova la fine di questo sistema di cose non sta venendo abbastanza in fretta. I cristiani, al pari di molti non credenti, riscontrano che il periodo in cui viviamo è ‘difficile’. — 2 Timoteo 3:1-5.

A differenza dei non credenti, però, i cristiani dovrebbero rallegrarsi di vedere in queste condizioni angosciose il “segno” della presenza di Gesù, indicante che presto il Regno di Dio porrà fine a questo malvagio sistema di cose. (Matteo 24:3-14) Anche quando la situazione peggiora — e peggiorerà di sicuro durante la “grande tribolazione” — questi avvenimenti sono per noi fonte di gioia perché annunciano il veniente nuovo mondo di Dio. — Matteo 24:21; 2 Pietro 3:13.

Il cristiano che nella propria mente rimandi l’intervento del Regno negli avvenimenti attuali può essere indotto a dedicare sempre più tempo ad attività materiali. Se lasciasse che il lavoro secolare e lo svago gli prendessero tutto il tempo e tutte le energie, gli sarebbe difficile adempiere bene le sue responsabilità scritturali. (Matteo 6:24, 33, 34) Una mentalità del genere provoca un senso di frustrazione e quindi scoraggiamento. Un sorvegliante viaggiante ha fatto questo commento: “Non è realistico cercare di costruirsi una scadente imitazione del nuovo mondo in questo sistema di cose”.

Due dei rimedi migliori

Una volta fatta la diagnosi, come si può trovare un rimedio efficace? Lo studio personale è uno dei metodi migliori che ci siano. Perché? “Ci rammenta il motivo per cui dobbiamo fare quello che facciamo”, ha osservato un sorvegliante viaggiante. Un altro ancora ha spiegato: “Predicare per semplice senso del dovere col tempo diventa un peso”. Ma facendo uno studio personale profittevole siamo aiutati ad avere di nuovo chiaro nella mente il nostro ruolo mentre ci avviciniamo alla fine. Esprimendo lo stesso pensiero, le Scritture ci rammentano più volte la necessità di essere ben nutriti spiritualmente per provare vera felicità nel fare la volontà di Dio. — Salmo 1:1-3; 19:7-10; 119:1, 2.

Gli anziani possono aiutare altri a vincere lo scoraggiamento facendo loro incoraggianti visite pastorali. Durante queste visite personali, gli anziani possono mostrare che ognuno di noi è vivamente apprezzato e occupa un posto importante in seno al popolo di Geova. (1 Corinti 12:20-26) Riferendosi ai suoi conservi cristiani, un anziano ha detto: “Per sottolineare il loro valore, menziono quello che hanno fatto in passato. Faccio notare che sono preziosi agli occhi di Geova e che il sangue di suo Figlio è stato versato in loro favore. Questo ragionamento è accolto sempre bene. Se viene sostenuto con passi biblici appropriati, coloro che sono scoraggiati sono in grado di prefiggersi nuovi obiettivi, come quello di pregare, studiare e leggere la Bibbia insieme come famiglia”. — Ebrei 6:10.

Durante le visite pastorali gli anziani devono stare attenti a non dare l’impressione che Geova sia un Dio incontentabile. Possono invece aiutare i compagni di fede che sono scoraggiati a rendersi conto che il carico portato dai seguaci di Gesù è leggero. Di conseguenza il servizio cristiano che compiamo è fonte di gioia. — Matteo 11:28-30.

Vincere lo scoraggiamento

Indipendentemente dalle cause, lo scoraggiamento è un male che va combattuto. Ricordate, però, che in questa lotta non siamo soli. Se siamo scoraggiati, accettiamo l’aiuto dei nostri conservi cristiani, specialmente quello degli anziani. Così facendo, forse riusciremo ad attenuare lo scoraggiamento.

Soprattutto, dobbiamo chiedere aiuto a Dio per vincere lo scoraggiamento. Se confidiamo devotamente in lui, Geova può aiutarci a sconfiggere lo scoraggiamento. (Salmo 55:22; Filippesi 4:6, 7) In ogni caso, come suoi servitori possiamo condividere i sentimenti del salmista che cantò: “Felice è il popolo che conosce l’urlo di gioia. O Geova, nella luce della tua faccia continuano a camminare. Nel tuo nome sono gioiosi tutto il giorno e nella tua giustizia sono esaltati. Poiché tu sei la bellezza della loro forza; e mediante la tua buona volontà il nostro corno è esaltato”. — Salmo 89:15-17.

[Note in calce]

a Vedi l’articolo “La sfida dell’opera di casa in casa” nella Torre di Guardia del 15 novembre 1981.

b Vedi le pagine 13 e 14 di Svegliatevi! del 22 luglio 1985. La rivista Svegliatevi! è edita in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.

c Vedi gli articoli “Sopravvissuto alla ‘marcia della morte’” nella Torre di Guardia del 1º febbraio 1981 e “Ho mantenuto l’integrità nella Germania nazista” nell’edizione inglese di Svegliatevi! del 22 giugno 1985.

[Immagine a pagina 31]

Le edificanti visite pastorali di anziani amorevoli possono aiutare i cristiani a vincere lo scoraggiamento

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