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  • Riconosciamo con modestia che ci sono cose che non sappiamo
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  • NON SAPPIAMO QUANDO VERRÀ LA FINE
  • NON SAPPIAMO COME GEOVA POTREBBE AGIRE
  • NON SAPPIAMO COSA SUCCEDERÀ DOMANI
  • NON POSSIAMO COMPRENDERE DEL TUTTO QUANTO GEOVA CI CONOSCE
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per lo studio) 2025
w25 giugno pp. 14-19

ARTICOLO DI STUDIO 26

CANTICO 123 Lealtà e sottomissione nella teocrazia

Riconosciamo con modestia che ci sono cose che non sappiamo

“Non è alla nostra portata comprendere l’Onnipotente” (GIOB. 37:23)

IN QUESTO ARTICOLO

Non lasciamoci destabilizzare dalle incertezze. Piuttosto, riconosciamo con modestia che ci sono cose che non sappiamo, concentriamoci su quello che sappiamo e fidiamoci di Geova.

1. Quale capacità ci ha dato Geova, e perché?

GEOVA ci ha creato con la capacità di pensare, di acquisire conoscenze, di sviluppare intendimento e di agire in modo saggio. Perché ci ha fatto così? Perché vuole che “[troviamo] la conoscenza di Dio” e che lo serviamo con le nostre facoltà mentali (Prov. 2:1-5; Rom. 12:1).

2. (a) Quale limite abbiamo? (Giobbe 37:23, 24; vedi anche l’immagine). (b) Perché è bene accettare con modestia i propri limiti?

2 Anche se abbiamo la capacità di imparare, ci sono cose che non sappiamo. (Leggi Giobbe 37:23, 24.) Pensiamo ad esempio a Giobbe. Fu invitato a riflettere su una serie di domande che rivelarono quanto fosse limitata la sua conoscenza. Quell’esperienza gli insegnò l’umiltà e lo aiutò a correggere il suo modo di pensare (Giob. 42:3-6). Anche per noi è un bene riconoscere con modestia che non sappiamo tutto. La modestia ci spinge ad avere fiducia nel fatto che Geova ci dirà quello che abbiamo davvero bisogno di sapere per prendere decisioni sagge (Prov. 2:6).

Raggi di luce filtrano attraverso le nuvole in direzione di Giobbe, mentre Geova gli parla. Non lontani, Eliu e i tre falsi confortatori osservano la scena.

Riconoscere che ci sono cose che non sappiamo ci è di beneficio, come lo fu per Giobbe (Vedi il paragrafo 2)


3. Di cosa parleremo in questo articolo?

3 In questo articolo parleremo di alcune cose che non sappiamo e delle sfide che questo potrebbe comportare. Vedremo anche perché per noi è un bene non sapere certe cose. Parlare di questi aspetti rafforzerà la nostra fiducia nel fatto che Geova, “Colui che ha una conoscenza perfetta”, ci dice quello che abbiamo davvero bisogno di sapere (Giob. 37:16).

NON SAPPIAMO QUANDO VERRÀ LA FINE

4. In base a Matteo 24:36, qual è una cosa che non sappiamo?

4 Leggi Matteo 24:36. Non sappiamo quando arriverà la fine di questo sistema di cose. Perfino Gesù quando era sulla terra non conosceva “quel giorno e [...] quell’ora”.a In seguito disse agli apostoli che Geova, colui che ha il pieno controllo del tempo, “ha posto sotto la propria autorità” le tempistiche di certi eventi (Atti 1:6, 7). Geova ha stabilito il tempo in cui arriverà la fine di questo sistema, ma noi non siamo nella posizione di capire esattamente quando questo accadrà.

5. Come potrebbe influire su di noi il fatto che non sappiamo quando arriverà la fine?

5 In base a quello che disse Gesù, non sappiamo per quanto tempo ancora dovremo aspettare prima che arrivi la fine. Questo potrebbe farci diventare impazienti o scoraggiarci, soprattutto se è da un po’ che aspettiamo che arrivi il giorno di Geova. Oppure potrebbe renderci difficile sopportare gli scherni da parte di familiari o di altri (2 Piet. 3:3, 4). Potremmo pensare che, se sapessimo il giorno esatto in cui arriverà la fine, ci sarebbe più facile aspettare con pazienza e sopportare gli scherni.

6. Perché è un bene per noi non sapere quando arriverà la fine?

6 Non rivelandoci la data in cui arriverà la fine, in realtà Geova ci dà la possibilità di dimostrare che lo serviamo perché lo amiamo e ci fidiamo di lui. Non serviamo Geova con una data in mente, come se la nostra fede in lui avesse una scadenza. Anziché concentrarci principalmente su quando arriverà il “giorno di Geova”, facciamo bene a concentrarci su quello che Geova realizzerà quel giorno. Così continueremo a rafforzare la nostra devozione verso Dio e a fare tutto il possibile per renderlo felice (2 Piet. 3:11, 12).

7. Cosa sappiamo?

7 Dobbiamo concentrarci su quello che sappiamo. Sappiamo che gli ultimi giorni sono iniziati nel 1914. Nella Bibbia Geova ha fatto scrivere delle profezie che non solo additavano quell’anno, ma che descrivevano anche nei dettagli quello che sarebbe accaduto da quell’anno in poi. Di conseguenza siamo convinti che “il grande giorno di Geova è vicino” (Sof. 1:14). Sappiamo anche qual è l’opera che Geova vuole che compiamo, cioè parlare a quante più persone è possibile della “buona notizia del Regno” (Matt. 24:14). Questo messaggio viene diffuso in circa 240 paesi e in più di 1.000 lingue. Non ci serve conoscere il giorno e l’ora per partecipare con zelo a quest’opera di importanza vitale.

NON SAPPIAMO COME GEOVA POTREBBE AGIRE

8. A cosa si riferisce l’espressione “l’opera del vero Dio”? (Ecclesiaste 11:5).

8 Non sempre conosciamo “l’opera del vero Dio”. (Leggi Ecclesiaste 11:5.) Questa espressione si riferisce a quello che Geova fa accadere o a quello che permette che accada per realizzare la sua volontà. Non possiamo sapere di preciso perché Geova potrebbe permettere che qualcosa accada, né possiamo sapere esattamente come agirà a nostro favore (Sal. 37:5). Queste sono cose che non possiamo afferrare pienamente, proprio come gli scienziati non riescono ancora a capire del tutto come si sviluppa un bambino nel grembo di sua madre.

9. Che effetto potrebbe avere su di noi non sapere in che modo Geova agirà?

9 Non sapere in che modo Geova agirà a nostro favore potrebbe renderci indecisi. Potremmo trattenerci dal fare certi sacrifici che ci permetterebbero di impegnarci di più nel ministero; ad esempio potremmo esitare a semplificare la nostra vita o a trasferirci dove c’è più bisogno di proclamatori. Oppure potremmo dubitare di avere l’approvazione di Dio se non riusciamo a raggiungere le nostre mete spirituali, se non vediamo grandi risultati nel ministero nonostante il nostro impegno, o se incontriamo degli ostacoli mentre partecipiamo a un progetto teocratico.

10. Quali importanti qualità possiamo sviluppare grazie al fatto che non sappiamo come agirà Geova?

10 Non sapere in che modo Geova agirà ci aiuta a sviluppare qualità fondamentali come l’umiltà e la modestia. Ci aiuta a renderci conto che le vie e i pensieri di Geova sono più alti dei nostri (Isa. 55:8, 9). Impariamo anche ad avere più fiducia in Geova, ad affidarci a lui per la buona riuscita delle cose. Quando otteniamo buoni risultati nel ministero o in un progetto teocratico diamo giustamente a lui il merito (Sal. 127:1; 1 Cor. 3:7). E se le cose non vanno come ci saremmo aspettati, dobbiamo ricordare che Geova ha ancora il pieno controllo della situazione (Isa. 26:12). Noi facciamo la nostra parte, e continuiamo a essere sicuri che Geova farà la sua. Non abbiamo dubbi che lui ci darà la guida di cui abbiamo bisogno, anche se non lo farà in modo miracoloso come ha fatto a volte in passato (Atti 16:6-10).

11. Quali cose importanti sappiamo?

11 Concentriamoci su quello che sappiamo. Sappiamo che Geova è sempre amorevole, giusto e saggio. Sappiamo che dà grande valore a quello che facciamo per lui e per i nostri compagni di fede. E sappiamo che ricompensa sempre chi gli è leale (Ebr. 11:6).

NON SAPPIAMO COSA SUCCEDERÀ DOMANI

12. In base a Giacomo 4:13, 14, cosa non sappiamo?

12 Leggi Giacomo 4:13, 14. Una verità fondamentale è che non sappiamo come sarà domani la nostra vita. In questo sistema di cose dobbiamo fare i conti con “il tempo e l’avvenimento imprevisto” (Eccl. 9:11). Di conseguenza non possiamo sapere se i nostri piani avranno successo e nemmeno se saremo in vita per vederli realizzarsi.

13. Come potrebbero influire su di noi le incertezze della vita?

13 Affrontare le incertezze della vita può essere davvero difficile. Perché? Perché davanti alle incertezze potremmo preoccuparci troppo di cosa succederà, e perdere così la gioia. Una tragedia improvvisa o un avvenimento inaspettato potrebbe causarci dolore e angoscia. E se le nostre aspettative non si realizzano, potremmo rimanere delusi e scoraggiarci (Prov. 13:12).

14. Da cosa dipende la nostra felicità? (Vedi anche le immagini.)

14 Sopportando le difficoltà riusciamo a dimostrare che, a prescindere da quello che ci succede, serviamo il nostro Padre celeste perché lo amiamo, non perché vogliamo ottenere qualcosa in cambio. Da racconti di vita riportati nella Bibbia capiamo che non dovremmo aspettarci che Geova ci protegga da ogni difficoltà, e che lui non determina in anticipo gli eventi della nostra vita. Lui sa che la nostra felicità non dipende dal sapere cosa ci accadrà in futuro; dipende piuttosto dal ricercare la sua guida e dall’ubbidirgli (Ger. 10:23). Quando ricerchiamo la sua guida nel prendere decisioni, in pratica è come se dicessimo: “Se Geova vuole, vivremo e faremo questo o quello” (Giac. 4:15).

Collage: 1. Un padre e suo figlio preparano uno zaino per le emergenze. Mettono nello zaino una Bibbia e beni di prima necessità. 2. Sta piovendo, e il padre, la madre e il figlio si riparano sotto una tenda. Usano quello che hanno messo nello zaino per affrontare l’emergenza.

Se ricerchiamo la guida di Geova e gli ubbidiamo, saremo davvero al sicuro (Vedi i paragrafi 14 e 15)b


15. Cosa sappiamo riguardo al futuro?

15 Anche se non sappiamo cosa ci riserverà ogni nuovo giorno, sappiamo che Geova ci ha promesso la vita eterna, che sia in cielo o sulla terra. Sappiamo che lui non può mentire e che niente può impedirgli di adempiere le sue promesse (Tito 1:2). Solo lui può preannunciare “l’esito, e dai tempi antichi le cose che non sono ancora state fatte”. È stato così nel caso di eventi del passato e sarà così anche per gli eventi futuri (Isa. 46:10). Sappiamo con certezza che niente può impedire a Geova di amarci (Rom. 8:35-39). Lui ci darà la sapienza, il conforto e la forza di cui abbiamo bisogno per sopportare qualsiasi cosa. Possiamo essere sicuri che Geova ci aiuterà e ci benedirà (Ger. 17:7, 8).

NON POSSIAMO COMPRENDERE DEL TUTTO QUANTO GEOVA CI CONOSCE

16. Cosa sa Geova di noi, e come vi fa sentire questo? (Salmo 139:1-6).

16 Leggi Salmo 139:1-6. Il nostro Creatore sa come siamo fatti e cosa ci ha plasmato fisicamente, emotivamente e mentalmente. Lui si interessa costantemente di noi. Sa cosa diciamo e cosa intendiamo dire. Sa cosa facciamo e perché lo facciamo. Come disse il re Davide, Geova ci circonda con la sua cura protettiva, e non siamo mai troppo lontani perché lui possa raggiungerci. È incredibile che il Sovrano Signore dell’universo, il Creatore onnipotente del cielo e della terra, presti una tale attenzione a noi! Davide disse: “Questa tua conoscenza è troppo meravigliosa per me, è troppa perché io la afferri” (Sal. 139:6, ntt.).

17. Perché potremmo fare fatica ad accettare il fatto che Geova ci conosce bene?

17 Forse a motivo del contesto familiare in cui siamo cresciuti, della nostra cultura o delle convinzioni religiose che avevamo, potremmo fare fatica a vedere Geova come un Padre amorevole che si interessa di noi. O potremmo pensare che gli errori che abbiamo commesso in passato siano così gravi che Geova non vorrà mai interessarsi di noi e che sia molto distante da noi. Perfino Davide a volte si sentì così (Sal. 38:18, 21). Oppure una persona che sta sinceramente cercando di cambiare il suo stile di vita per vivere in armonia con le norme di Dio potrebbe chiedersi: “Ma se Dio ha davvero capito come sono, perché si aspetta che io respinga un modo di vivere che a me sembra così naturale?”

18. Perché è importante accettare il fatto che Geova ci conosce meglio di quanto noi conosciamo noi stessi? (Vedi anche le immagini.)

18 Possiamo imparare ad accettare il fatto che Geova ci conosce meglio di quanto noi conosciamo noi stessi e che può vedere in noi il buono che noi non vediamo. Anche se vede le nostre debolezze e sa perfettamente perché ci sentiamo e agiamo in un determinato modo, lui sa che possiamo cambiare, e ci aiuta amorevolmente a farlo (Rom. 7:15). Se comprendiamo che Geova vede il nostro potenziale, la nostra fiducia in lui crescerà e riusciremo a servirlo con fede e con gioia.

Collage: 1. Un fratello scoraggiato guarda pensieroso dal finestrino in una giornata grigia e piovosa. 2. Nel Paradiso, il fratello fa un’escursione con i suoi amici e si gode il panorama.

Geova ci aiuta a rafforzare la nostra fiducia nelle meravigliose promesse che ci ha fatto per il futuro; in questo modo riusciamo ad affrontare le incertezze della vita (Vedi i paragrafi 18 e 19)c


19. Cosa sappiamo con certezza riguardo a Geova?

19 Sappiamo che Geova è amore. Ne siamo assolutamente certi (1 Giov. 4:8). Sappiamo che le sue giuste norme rispecchiano l’amore che prova per noi e che lui ha sempre a cuore il nostro benessere. Sappiamo che Geova vuole che otteniamo la vita eterna. Ha provveduto il riscatto per renderla possibile. Il dono del riscatto ci assicura che nonostante la nostra imperfezione possiamo riuscire a servire Geova come lui desidera (Rom. 7:24, 25). Inoltre sappiamo che “Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa” (1 Giov. 3:19, 20). Geova sa tutto di noi e ha fiducia che riusciremo a fare la sua volontà.

20. Cosa ci aiuterà a non farci prendere dall’ansia?

20 Geova non ci priva di nessuna informazione di cui abbiamo davvero bisogno. Se con modestia accettiamo questa verità, eviteremo di farci prendere inutilmente dall’ansia per cose che non possiamo controllare e ci concentreremo su ciò che conta davvero. In questo modo dimostreremo di avere piena fiducia in Geova, “Colui che ha una conoscenza perfetta” (Giob. 36:4). Anche se oggi la nostra comprensione di alcune cose è limitata, attendiamo con ansia l’eternità, quando non ci sarà fine a tutto quello che potremo imparare da Geova e su Geova, il nostro grande Dio (Eccl. 3:11).

DI CHE BENEFICIO È PER NOI RICONOSCERE CON MODESTIA CHE NON SAPPIAMO...

  • quando verrà la fine?

  • cosa succederà domani?

  • quanto è profonda la conoscenza che Geova ha di noi?

CANTICO 104 Lo spirito santo, un dono di Dio

a Dato che Gesù sarà al comando nella guerra contro il malvagio mondo di Satana, è ragionevole concludere che adesso lui conosca la data di Armaghedon e la data in cui “[completerà] la sua vittoria” (Riv. 6:2; 19:11-16).

b DESCRIZIONE DELLE IMMAGINI. Un padre e suo figlio preparano uno zaino in modo che la famiglia sia pronta in caso di emergenza.

c DESCRIZIONE DELLE IMMAGINI. Un fratello che sta affrontando dei problemi pensa alla vita gioiosa che lo attende nel nuovo mondo.

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