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  • “Ho lottato come un leone”
  • Annuario dei Testimoni di Geova del 2015
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Annuario dei Testimoni di Geova del 2015
yb15 p. 118-p. 119 par. 4

REPUBBLICA DOMINICANA

“Ho lottato come un leone”

Luis Eduardo Montás

  • NATO 1906

  • BATTEZZATO 1947

  • PROFILO Ex funzionario del partito politico di Rafael Trujillo. Ha conosciuto la verità e ha servito Geova fedelmente fino alla sua morte avvenuta nel 2000.

Illustrazione a pagina 118

LUIS, parente di Trujillo, era tesoriere del partito politico al potere, il Partido Dominicano. Tuttavia, Luis era disgustato dalla macchina politica di Trujillo e aveva spesso cercato di lasciare il suo incarico, ma il dittatore non glielo aveva mai permesso.

Trujillo fece uccidere due fratelli di Luis, il quale da quel momento cercò per ben due volte di assassinare il dittatore. Comunque quei tentativi non furono mai ricondotti a lui. Luis ricorse addirittura all’aiuto dei medium spiritici per uccidere quell’uomo del quale disse: “Si comportava come una bestia e si considerava superiore a tutti gli altri”. A casa di un medium vide sul tavolo il libro “La verità vi farà liberi” e cominciò a leggerlo. Trovò così interessante quel libro che lo portò a casa sua. Ben presto concluse di aver trovato la verità che stava cercando.

Mentre si trovava a Ciudad Trujillo, Luis andò a un’adunanza dei Testimoni di Geova, dove prese diversi libri e riviste. Passò tutta la notte a leggere quelle pubblicazioni e successivamente chiese uno studio biblico. Col tempo, ciò che stava imparando lo spinse ad abbandonare il regime di Trujillo. Non appena il dittatore lo venne a sapere, offrì a Luis la prestigiosa carica di console dominicano a Puerto Rico. Tuttavia, pur essendo consapevole della persecuzione che ne sarebbe derivata, Luis rifiutò l’offerta.

“Fui maltrattato in ogni modo”, ricordò Luis, “e il governo mi tese ogni trappola immaginabile. Ma ero risoluto a rinunciare ai piaceri di questo mondo”. Luis diventò un proclamatore della buona notizia così zelante che i preti cattolici del posto lo soprannominarono “il predicatore”. Il 5 ottobre 1947, sei mesi dopo aver assistito alla sua prima adunanza, Luis si battezzò.

Dopo il battesimo, Luis fu ricercato, imprigionato e messo in isolamento. Furono fatti diversi attentati alla sua vita. Tuttavia, ogni volta che veniva arrestato e portato in tribunale coglieva l’occasione per dare testimonianza. “Ho lottato come un leone per difendere la mia fede”, disse Luis, “e lo ricordo con gioia”.

La condotta di Luis in qualità di fedele servitore di Dio non passò inosservata alla comunità. Nel 1994 il giornale dominicano El Siglo affermò: “Luis Eduardo Montás è conosciuto a San Cristóbal per la sua serietà. È una persona squisita, benigna e dallo spirito mite. Tutto ciò che si sa sul suo conto a San Cristóbal è strettamente legato alla sua vocazione di uomo cristiano”.

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