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LucaIndice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
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1:3 w82 15/8 13; gh 16; g72 22/7 29; sg 44; si 185; ep 261-262
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La vera luce del mondoLa buona notizia secondo Gesù. Guida ai video
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Luca spiega cosa lo ha portato a scrivere il suo racconto; lo indirizza a Teofilo (gnj 1 04:13–06:02)
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Luca — Approfondimenti al capitolo 1Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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avendo fatto accurate ricerche O “avendo investigato attentamente”. Luca non fu testimone oculare degli avvenimenti che mise per iscritto. Perciò, oltre a essere stato ispirato dallo spirito santo, il suo Vangelo si basa evidentemente sulle seguenti fonti: (1) documenti utili per la stesura della genealogia di Gesù (Lu 3:23-38); (2) il racconto ispirato scritto da Matteo; (3) conversazioni avute con diversi testimoni oculari (Lu 1:2), ad esempio i discepoli ancora in vita e forse Maria, la madre di Gesù. Il 60 per cento circa del contenuto di Luca non è presente negli altri Vangeli. (Vedi “Introduzione a Luca”.)
in ordine logico O “per ordine”, “in successione”. Il termine greco kathexès, reso “in ordine logico”, può riferirsi a una successione temporale, a una progressione logica o a una sequenza di argomenti, quindi non necessariamente a una narrazione scritta rigorosamente in ordine cronologico. Il fatto che Luca non seguisse sempre un ordine cronologico è evidente in Lu 3:18-21. Per stabilire la successione degli avvenimenti durante la vita e il ministero di Gesù è quindi necessario analizzare tutti e quattro i Vangeli. Evidentemente, anche se in linea di massima seguì un ordine cronologico, Luca adottò anche altri criteri per l’organizzazione dei contenuti del suo Vangelo.
illustre Il termine greco reso “illustre” (kràtistos) è usato come titolo onorifico con carattere ufficiale in riferimento ad alti funzionari (At 23:26; 24:3; 26:25). Per questo motivo alcuni studiosi ritengono che il termine potrebbe indicare che Teofilo ricopriva una carica di rilievo prima di diventare cristiano. Altri pensano che qui il termine sia stato usato semplicemente come appellativo amichevole o di cortesia oppure come attestato di grande stima. Affermano che Teofilo era evidentemente cristiano, dato che gli erano già “state insegnate a voce” informazioni riguardo a Gesù Cristo e al suo ministero (Lu 1:4); il resoconto scritto da Luca sarebbe servito a confermargli l’accuratezza di ciò che aveva precedentemente appreso per sentito dire. Comunque, ci sono altre possibilità: alcuni ritengono che Teofilo fosse un simpatizzante che solo in seguito si convertì, mentre altri pensano che il suo nome, che significa “amato da Dio” o “amico di Dio”, fosse un riferimento simbolico a ogni singolo cristiano. Quando si rivolge a Teofilo nell’incipit del libro degli Atti, Luca non usa il termine “illustre” (At 1:1).
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