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AttiIndice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
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7:60 g78 22/7 27; w75 88; g73 8/2 29; w67 87; g63 8/2 6; w62 237; w59 479-480
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Atti — Approfondimenti al capitolo 7Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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Geova Qui i manoscritti greci attualmente disponibili usano il termine “Signore” (Kỳrios). Nelle Scritture Greche Cristiane questo titolo spesso si riferisce a Geova Dio o a Gesù Cristo, a seconda del contesto. In questo caso si fa evidentemente riferimento a Geova Dio per le ragioni che seguono. Stefano fa eco alle parole che Gesù rivolse al Padre e che sono riportate in Lu 23:34: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”. Nel brano di At 7:2-53, in cui Luca riporta il discorso di Stefano, ci sono tre occorrenze del termine Kỳrios. Tutte e tre fanno parte di citazioni o richiami a punti delle Scritture Ebraiche in cui si fa chiaro riferimento a Dio. (Vedi approfondimenti ad At 7:31, 33, 49.) Anche molti commentatori e traduttori sostengono che in questi casi Kỳrios si riferisce a Geova. (Vedi App. C.) È vero che Kỳrios ricorre anche in At 7:59, ma lì Stefano dice specificamente: “Signore Gesù”. Questa espressione di Stefano però non implica che, come sostengono alcuni, Gesù sia la persona chiamata Kỳrios in At 7:60. Tra le parole di Stefano del v. 59 e quelle del v. 60 c’è uno stacco. Fino a quel momento Stefano era stato in piedi, quindi è probabile che, quando si inginocchiò di fronte ai suoi nemici, lo fece per rivolgersi a Geova in preghiera. (Confronta Lu 22:41; At 9:40; 20:36; 21:5, dove l’inginocchiarsi è collegato al pregare Dio.) Sembra quindi che le ultime parole di Stefano fossero una preghiera all’Iddio Onnipotente, Geova. Inoltre in At 7:56 si legge che Stefano aveva visto “i cieli aperti e il Figlio dell’uomo in piedi alla destra di Dio”, quindi è comprensibile che prima si rivolgesse a Gesù nel v. 59 e poi a Geova nel v. 60. Alcune traduzioni in ebraico delle Scritture Greche Cristiane (definite J17, 18, 22, 23 nell’App. C4) usano il Tetragramma qui nel v. 60 ma non nell’espressione resa “Signore Gesù” nel v. 59. (Vedi App. C3 introduzione; At 7:60.)
si addormentò nella morte Nelle Scritture i verbi “dormire” e “addormentarsi” si riferiscono sia al sonno vero e proprio (Mt 28:13; Lu 22:45; Gv 11:12; At 12:6) che al sonno della morte (Gv 11:11; At 7:60; 13:36; 1Co 7:39; 15:6, 51; 2Pt 3:4). Quando vengono usati in contesti che si riferiscono alla morte, i traduttori della Bibbia spesso usano espressioni come “addormentarsi nella morte” o semplicemente “morire” per evitare fraintendimenti da parte del lettore. Quando nelle Scritture è usato in senso metaforico, il verbo “addormentarsi” si riferisce a coloro che muoiono a motivo della morte ereditata da Adamo. (Vedi approfondimenti a Mr 5:39; Gv 11:11.)
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