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AttiIndice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
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11:26 ad 282; w85 15/5 16; w81 1/9 16; g67 22/12 25; w62 334, 493; w52 302; w49 157
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Atti — Approfondimenti al capitolo 11Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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furono per volontà divina chiamati La maggior parte delle traduzioni dice semplicemente “furono chiamati”. Qui però non si trovano i termini greci comunemente resi “chiamare” (Mt 1:16; 2:23; Mr 11:17; Lu 1:32, 60; At 1:12, 19). Il verbo che compare in questo versetto è chrematìzo; ricorre nove volte nelle Scritture Greche Cristiane e quasi in tutte le occorrenze si riferisce chiaramente a cose che vengono da Dio, che hanno origine divina (Mt 2:12, 22; Lu 2:26; At 10:22; 11:26; Ro 7:3; Eb 8:5; 11:7; 12:25). Ad esempio, in At 10:22 è usato insieme al complemento “da un santo angelo”, e in Mt 2:12, 22 è usato in relazione a sogni di ispirazione divina. Il sostantivo affine, chrematismòs, compare in Ro 11:4, e la maggior parte dei lessici e delle traduzioni bibliche usa rese come “dichiarazione divina”, “voce divina”, “parola divina”, “risposta di Dio”. È possibile che Geova abbia indicato a Saulo e Barnaba di usare il nome “cristiani”. Alcuni hanno ipotizzato che la popolazione non ebrea di Antiochia abbia usato questo soprannome per scherno o disprezzo, ma la presenza del verbo greco chrematìzo mostra chiaramente che il nome “cristiani” è da attribuire a Dio. D’altro canto, è assai improbabile che gli ebrei abbiano etichettato i discepoli di Gesù con l’appellativo “cristiani” (dal greco) o “messianisti” (dall’ebraico). Dato che si erano rifiutati di accettare Gesù come Messia o Cristo, non lo avrebbero certo riconosciuto tacitamente come l’Unto o il Cristo dando ai suoi discepoli il nome “cristiani”.
cristiani Il termine greco Christianòs, che significa “discepolo di Cristo”, ricorre solo tre volte nelle Scritture Greche Cristiane (At 11:26; 26:28; 1Pt 4:16). Deriva da Christòs, che significa “Cristo”, o “Unto”. I cristiani seguono l’esempio e gli insegnamenti di Gesù, “il Cristo”, colui che è stato unto da Geova (Lu 2:26; 4:18). Il nome “cristiani” fu introdotto “per volontà divina” forse già nel 44, quando ebbero luogo gli avvenimenti menzionati nel contesto di questo versetto. A quanto pare il nome si era così ampiamente affermato che, quando Paolo comparve davanti al re Erode Agrippa II intorno al 58, Agrippa sapeva chi erano i cristiani (At 26:28). Lo storico Tacito indica che a Roma nel 64 circa il termine “cristiano” era in uso tra la gente comune. Inoltre, tra il 62 e il 64 Pietro scrisse la sua prima lettera ai cristiani dispersi nell’impero romano. Sembra che a quel punto il nome “cristiano” fosse diffuso, specifico e inequivocabile (1Pt 1:1, 2; 4:16). Con questo nome provveduto da Dio i discepoli di Gesù non potevano più essere scambiati per una setta del giudaismo.
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