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  • Atti 20:28
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture
    • 28 Prestate attenzione a voi stessi+ e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo spirito santo vi ha nominato sorveglianti,+ per pascere la congregazione di Dio,+ che egli acquistò con il sangue del proprio Figlio.+

  • Atti 20:28
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti
    • 28 Prestate attenzione+ a voi stessi+ e a tutto il gregge,+ fra il quale lo spirito santo vi ha costituiti sorveglianti,*+ per pascere la congregazione di Dio,*+ che egli acquistò col sangue+ del suo proprio [Figlio].*

  • Atti
    Indice delle pubblicazioni Watch Tower 1986-2025
    • 20:28 cl 102; w13 15/11 22; w11 15/6 20-21; w02 15/3 14-15; w01 15/1 13-16; w93 15/7 24, 26-27; w92 1/2 16; w92 1/7 16; rs 416; w89 15/9 14; Rbi8 1582

  • Atti
    Indice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
    • 20:28 w85 1/8 31; rs 416; w81 15/2 14-20; bw 142; g79 22/12 27; w76 54, 317, 758; w75 187, 445, 722; w74 473; w73 189, 409, 447, 598, 727; or 8, 19, 53, 62; w72 210, 215, 276, 303; si 249; w69 111; yl 118; w65 43, 50, 229; w63 314, 699; w62 563; w61 523; w58 452, 457, 499; w57 500, 719; w53 117; w48 379; w47 309; tf 250; w45 158-159

  • Atti
    Guida alle ricerche per i Testimoni di Geova — Edizione 2019
    • 20:28

      Avviciniamoci a Geova, pp. 101-102

      La Torre di Guardia,

      15/11/2013, p. 22

      15/6/2011, pp. 20-21

      15/3/2002, pp. 14-15

      15/1/2001, pp. 13-16

      15/7/1993, pp. 24, 26-27

      1/7/1992, p. 16

      1/2/1992, p. 16

      15/9/1989, p. 14

      Ragioniamo, p. 416

  • Atti — Approfondimenti al capitolo 20
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
    • 20:28

      Prestate attenzione a O “vegliate su”. Geova ha a cuore le pecore del suo gregge perché le ha acquistate con il prezioso “sangue del proprio Figlio”. Non avrebbe potuto pagare prezzo più alto. Gli anziani umili tengono sempre presente quanto Geova ami le sue pecore e vegliano quindi sul benessere di ogni componente del gregge (1Pt 5:1-3).

      sorveglianti Il termine greco per “sorvegliante”, epìskopos, è affine al verbo episkopèo, che può essere reso “stare attenti” (Eb 12:15), e al sostantivo episkopè, che può essere reso “ispezione” (Lu 19:44, Kingdom Interlinear; 1Pt 2:12), “essere sorvegliante” (1Tm 3:1) o “incarico di sorveglianza” (At 1:20). Quindi epìskopos si riferisce a chi sorveglia i componenti della congregazione facendo visite, ispezionando e provvedendo guida. Un’idea fondamentale insita nel termine greco è quella di sorveglianza protettiva. Nella congregazione cristiana i sorveglianti hanno la responsabilità di curare la condizione spirituale dei loro fratelli. Qui Paolo chiama “sorveglianti” gli “anziani” della congregazione di Efeso (At 20:17). E nella sua lettera a Tito usa il termine “sorvegliante” quando descrive i requisiti degli “anziani” della congregazione cristiana (Tit 1:5, 7). Presbỳteros ed epìskopos si riferiscono quindi allo stesso ruolo: presbỳteros addita la maturità di colui che è nominato tale, mentre epìskopos i doveri attinenti all’incarico. Questo brano relativo all’incontro tra Paolo e gli anziani di Efeso mostra chiaramente che in quella congregazione c’era più di un anziano. Il numero di sorveglianti per ogni singola congregazione non era predeterminato: dipendeva da quanti uomini in una data congregazione erano spiritualmente maturi e quindi idonei come “anziani”. Inoltre, quando scrisse ai cristiani di Filippi, Paolo menzionò i “sorveglianti” locali (Flp 1:1), il che indica che a sorvegliare l’andamento di quella congregazione c’era un corpo composto da più persone. (Vedi approfondimento ad At 1:20.)

      di Dio Anche se alcuni antichi manoscritti qui riportano “del Signore”, la lezione “di Dio” è ben attestata nei manoscritti disponibili ed è considerata da molti studiosi la versione originale.

      con il sangue del proprio Figlio Lett. “attraverso il sangue del suo proprio”. Se si tiene conto solo della grammatica, l’espressione greca potrebbe essere tradotta “con il suo proprio sangue”, ma bisogna prendere in considerazione il contesto. In greco l’espressione ho ìdios (“il suo proprio”) poteva essere usata da sola, senza un nome o un pronome di riferimento, come si nota in Gv 1:11 (dove è resa “sua casa”), Gv 13:1 (dove è resa “i suoi”), At 4:23 (dove è resa “loro compagni”) e At 24:23 (dove è resa “suoi amici”). In papiri non biblici, l’espressione greca è usata con valore vezzeggiativo in riferimento a un parente stretto. Chi leggeva questo versetto poteva per logica capire dal contesto che dopo l’espressione “del suo proprio” era sottinteso un sostantivo singolare e che quel sostantivo si riferiva all’unigenito Figlio di Dio, Gesù Cristo, di cui era stato versato il sangue. Sulla base di questo, un buon numero di studiosi e traduttori riconosce che qui è sottintesa la parola “figlio” e rende l’espressione “con il sangue del proprio Figlio”.

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