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Romani — Approfondimenti al capitolo 9Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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Dio, che è al di sopra di tutto, sia benedetto per sempre Questa frase è un’esortazione a benedire Geova Dio per quello che ha fatto in favore del suo popolo, incluse le cose menzionate subito prima. Tuttavia ci sono traduzioni che rendono il versetto in modo da identificare Cristo con Dio Onnipotente. Ad esempio, dicono qualcosa come “il Cristo, che è Dio al di sopra di tutto”. Anche se dal punto di vista grammaticale una resa del genere è possibile, è necessario tenere in considerazione il contesto. Poco prima Paolo descrive i modi in cui Dio ha mostrato di amare il suo popolo. Subito dopo, nei vv. 6-13, spiega che l’attuazione del proposito di Dio non dipende dall’eredità secondo la carne, ma dalla volontà di Dio. Nei vv. 14-18 menziona il messaggio che Dio rivolse al faraone, riportato in Eso 9:16, per sottolineare che Dio è al di sopra di tutto. Nei vv. 19-24 evidenzia ulteriormente la superiorità di Dio paragonandolo a un vasaio che modella vasi d’argilla. Il contesto fa quindi ritenere che Paolo si riferisca a “Dio, che è al di sopra di tutto”. È inoltre degno di nota che il più delle volte nei suoi scritti Paolo rivolga tali espressioni di lode non a Cristo Gesù ma a Dio (Ro 11:34-36; 16:27; Gal 1:4, 5; Flp 4:20; 1Tm 1:17). Paolo fa una netta distinzione tra Gesù e Geova Dio, come ad esempio in Ro 15:5, 6, dove invita i cristiani a glorificare “l’Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo” (2Co 1:3; Ef 1:3). La resa adottata nel testo principale di Ro 9:5 trova chiaro riscontro anche nelle parole di Paolo riportate in 1Co 15:27, 28. (Per una spiegazione più approfondita di Ro 9:5, vedi Bibbia con riferimenti, App. 6D, “Dio, che è sopra tutti”.)
Amen Termine che ricorre spesso nelle lettere ispirate delle Scritture Greche Cristiane dopo che lo scrittore ha espresso qualche forma di lode a Dio (Ro 16:27; Ef 3:21; 1Pt 4:11; vedi approfondimento a Ro 1:25).
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