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RomaniIndice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
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11:13 w81 15/5 11; w81 1/8 23-24, 26-29; w81 15/10 30; sl 198; hs 124; w76 317; w72 703; g61 22/5 30; w48 298; w46 107
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Romani — Approfondimenti al capitolo 11Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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apostolo delle nazioni Cioè dei non ebrei. Quando Paolo si convertì al cristianesimo, probabilmente verso il 34, Gesù disse di lui: “Quest’uomo è uno strumento che mi sono scelto per portare il mio nome alle nazioni e anche ai re e ai figli d’Israele” (At 9:15). Paolo fu quindi scelto dal Signore Gesù Cristo per essere “apostolo [che significa “mandato”, “inviato”] delle nazioni” (At 26:14-18; Ro 1:5; Gal 1:15, 16; 1Tm 2:7). Anche se era fermamente convinto del proprio apostolato e ne aveva le prove, la Bibbia non dice mai che avesse preso il posto di uno dei “Dodici”, né lui si incluse mai tra loro (1Co 15:5-8; confronta approfondimento ad At 1:23).
onoro O “glorifico”. Il verbo greco doxàzo (“glorificare”, “dare onore a”), affine al termine dòxa (“gloria”, “onore”), viene spesso usato in relazione all’onore rivolto a Dio (Mt 5:16; 9:8; Mr 2:12; Lu 2:20; 5:25, 26; At 4:21; 11:18; Ro 15:6, 9). In questo contesto può trasmettere il concetto di “essere orgoglioso di”, “prendere seriamente”, “valorizzare”. Paolo mostra di ritenere molto prezioso il suo “ministero”: lo considera un grandissimo onore.
il mio ministero Quando era sulla terra, Gesù incaricò i suoi seguaci di fare discepoli di persone di tutte le nazioni (Mt 28:19, 20). Paolo chiama quell’opera “il ministero della riconciliazione”. Come lui stesso spiega, infatti, i cristiani implorano il mondo lontano da Dio di riconciliarsi con Lui (2Co 5:18-20). Nel suo ministero cristiano, Paolo ebbe i risultati maggiori tra le nazioni; al tempo stesso, però, aveva il forte desiderio che anche alcuni ebrei facessero i passi necessari per essere salvati (Ro 11:14). Il significato basilare del sostantivo greco diakonìa, qui reso “ministero”, è “servizio”, e il verbo affine è usato alcune volte nella Bibbia in riferimento a contesti meno ufficiali, come il servire a tavola (Lu 4:39; 17:8; Gv 2:5). Qui si riferisce al ministero cristiano: un’elevata forma di servizio che consiste nel provvedere ai bisogni spirituali di altri.
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