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1 CorintiIndice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
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2:9 g80 8/3 24; w79 1/5 31; g78 22/12 27-28; si 210; w64 452; w62 25; g60 8/12 29; w58 53; g56 22/9 25; w54 734; w50 151
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1 Corinti — Approfondimenti al capitolo 2Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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Le cose che nessun occhio ha visto, che nessun orecchio ha sentito La formulazione di questa citazione non trova un corrispondente preciso nelle Scritture Ebraiche. Sembra sia un condensato dei concetti espressi in Isa 52:15 e 64:4. Né Paolo né Isaia si riferiscono alle benedizioni future che Geova ha riservato al suo popolo. Piuttosto qui Paolo applica le parole di Isaia alle benedizioni che i cristiani del I secolo già avevano, tra cui c’erano la luce spirituale e la comprensione delle “cose profonde di Dio” (1Co 2:10). Le persone prive di spiritualità non danno valore a queste benedizioni. Il loro occhio non può vedere, o discernere, le verità spirituali, e il loro orecchio non le può udire, o capire. Quindi la conoscenza delle cose “che Dio ha preparato per coloro che lo amano” non può arrivare al cuore di tali persone. Tuttavia tramite il suo spirito Dio ha rivelato queste preziose verità a uomini e donne che sono dedicati a lui, come lo era Paolo.
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