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1 Corinti — Approfondimenti al capitolo 4Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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tutori O “pedagoghi”, “precettori”. Nei tempi biblici, in molte famiglie greche e romane benestanti era presente la figura del tutore. Questi, che poteva essere uno schiavo di fiducia o qualcuno che veniva pagato per svolgere questa mansione, aveva la responsabilità di accompagnare i bambini a scuola e di proteggerli da pericoli morali e fisici. Poteva anche occuparsi in una certa misura della loro educazione morale e persino della loro disciplina (Gal 3:24, 25). Qui Paolo usa il termine in senso metaforico per indicare gli uomini a cui era stata affidata la cura spirituale dei cristiani di Corinto (1Co 3:6, 10).
vi ho generato io Con questa espressione Paolo si paragona a un padre perché alcuni cristiani di Corinto erano in effetti suoi figli in senso spirituale. Paolo rimase a Corinto un anno e sei mesi, e in quel periodo fece conoscere la buona notizia a molti (At 18:7-11). Ebbe un ruolo fondamentale nel fondare la congregazione e nel farla crescere spiritualmente (1Co 3:5, 6, 10; confronta 3Gv 4). In ogni caso non stava suggerendo implicitamente che gli si dovesse attribuire il titolo “padre”, cosa che sarebbe stata in netto contrasto con l’esplicito comando di Cristo (Mt 23:8, 9; vedi approfondimento a Mt 23:9).
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