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Efesini — Approfondimenti al capitolo 4Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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La loro mente è ottenebrata Qui Paolo parla dei non credenti, ma il suo commento non si riferisce alla loro intelligenza. Nella Bibbia la mancanza di intendimento, soprattutto dal punto di vista spirituale, è spesso paragonata alle tenebre, al buio (Gb 12:24, 25; Isa 5:20; 60:2; Gv 8:12; 2Co 4:6; Ef 1:17, 18; 5:8, 11; 1Pt 2:9; 1Gv 2:9-11). La “mente” di coloro che non hanno imparato a conoscere Geova Dio e Gesù Cristo è “ottenebrata” perché non hanno nessuna luce che li guidi o che indirizzi le loro azioni (Gv 17:3; Ro 1:21, 28; 2Co 4:4).
vita che appartiene a Dio Secondo un dizionario biblico, il termine greco qui reso “vita” significa “vita in senso assoluto, come concetto”. (Per indicare “vita” nel senso di modo di vivere, o stile di vita, in greco viene usato un altro termine. Vedi ad esempio 1Tm 2:2.) Paolo pertanto sta dicendo che a motivo delle tenebre spirituali e mentali le persone sono lontane da Geova, cioè sono state separate da Colui che è la Fonte della vita e a cui dobbiamo la speranza della vita eterna (Sl 36:9; Ro 1:21; Gal 6:8; Col 1:21).
insensibilità O “intorpidimento”. Lett. “indurimento”. Metaforicamente, il cuore di coloro che hanno assorbito il modo di pensare e lo spirito di questo mondo ingiusto è indifferente, intorpidito (1Co 2:12; Ef 2:2; 4:17). Perciò queste persone non hanno alcun desiderio di conoscere Dio. Il sostantivo greco qui reso “insensibilità” deriva da un termine medico che tra le altre cose descrive la pelle che si è indurita ed è diventata insensibile per la formazione di un callo. Qui viene usato per descrivere il modo in cui il cuore simbolico può pian piano indurirsi e diventare insensibile nei confronti di Dio.
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