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2 TessalonicesiIndice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
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3:2 w79 1/6 5; w70 115, 117; g69 22/2 27; w67 253; g67 8/3 7
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2 Tessalonicesi — Approfondimenti al capitolo 3Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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non tutti possiedono la fede Con questa espressione Paolo si riferiva agli “uomini perversi e malvagi” che stavano perseguitando lui e i suoi fratelli. Comunque, le sue parole riguardo alla fede possono avere un’applicazione più ampia. Paolo parlava con cognizione di causa perché aveva visto con i propri occhi come, di fronte alla stessa “prova convincente” (Eb 11:1, nt.), alcuni esercitano fede mentre altri no (At 14:1-4; 17:32-34; Eb 11:3). Paolo non intendeva dire che alcuni non siano capaci di sviluppare fede. Il fatto è che la vera fede è un aspetto del frutto dello spirito santo di Dio (Gal 5:22 e approfondimento). È per questo motivo che nelle sue lettere esorta i cristiani a lasciare che lo spirito di Dio influisca sulla loro vita (Gal 5:16, 25; 1Ts 5:19). Questo li aiuterà a cogliere chiaramente quelle prove su cui la fede deve poggiare saldamente. I cristiani possono ottenere tale aiuto chiedendo lo spirito a Dio in preghiera (Lu 11:9-13; 17:5) e studiando la sua Parola ispirata dallo spirito (2Tm 3:16, 17). Coloro che si rifiutano di ricercare questo aiuto non possederanno mai la fede, indipendentemente da quante siano le prove davanti ai loro occhi.
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