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2 Timoteo — Approfondimenti al capitolo 1Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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ravvivare come un fuoco Con questa metafora Paolo esorta Timoteo a continuare a usare il suo dono con entusiasmo. In greco, il tempo del verbo che traduce l’intera espressione indica un’azione continua; secondo uno studioso l’idea è quella di “tenere viva la fiamma di un fuoco”. L’immagine si rifà all’usanza dei tempi antichi di tenere sempre a portata di mano un po’ di brace così da poter accendere un fuoco all’occorrenza. Paolo non intende dire che il “dono di Dio” posseduto da Timoteo fosse come un fuoco che si era spento e che aveva bisogno di essere riacceso. Era piuttosto come un fuoco alimentato da braci accese che avevano solo bisogno di essere smosse perché la fiamma si ravvivasse.
il dono di Dio Come nella lettera precedente, Paolo parla nuovamente di un dono che Timoteo aveva ricevuto in passato. (Vedi approfondimento a 1Tm 4:14.) Alcuni dettagli, però, sono differenti. Qui Paolo dice che fu lui a imporre le mani su Timoteo, non il corpo degli anziani, come dice nella prima lettera; lì inoltre si fa riferimento a una profezia. Pertanto non è dato sapere se si sta riferendo sempre allo stesso episodio o a un altro. In ogni caso, il dono di cui parla Paolo sembra riguardare un dono dello spirito santo: a Timoteo era stata impartita una qualche speciale capacità che gli permise di portare avanti il suo incarico.
l’imposizione delle mie mani Vedi approfondimento ad At 6:6.
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