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Filemone — ApprofondimentiTraduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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fratello I primi cristiani spesso si riferivano l’uno all’altro utilizzando i termini “fratello” e “sorella” (Ro 16:1; 1Co 7:15; Flm 1, 2). Usando queste parole che esprimono affetto davano risalto non solo alla loro unità cristiana ma anche al forte legame che li rendeva una famiglia spirituale in cui Geova era il Padre (Mt 6:9; 23:9; Ef 2:19 e approfondimento; 1Pt 3:8). Stando ad alcuni studiosi, qui e nel v. 20, dove Paolo chiama Filemone “fratello”, l’uso del vocativo fa trasparire il calore della loro amicizia. Alcune traduzioni hanno pertanto la resa “fratello mio” o “fratello caro”.
il cuore Lett. “le viscere”. Qui Paolo usa un termine greco (splàgchnon) che alla lettera si riferisce agli organi interni. In senso figurato indica un sentimento profondo, emozioni intense o la sede di tali emozioni. (Vedi anche approfondimento a 2Co 6:12.) Paolo ricorre alla stessa parola greca nei vv. 12 e 20. Un’opera di consultazione osserva: “L’uso ripetuto del termine in questa breve lettera la dice lunga su quanto Paolo si sentisse coinvolto”.
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