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Ebrei — Approfondimenti al capitolo 4Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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Noi [...] che abbiamo esercitato fede entriamo nel riposo Il contesto indica che Paolo fa riferimento al giorno di riposo che iniziò quando Geova concluse le sue opere creative (Eb 4:4, 5, 10). Il libro di Genesi fornisce un dettaglio fondamentale riguardo a quel giorno quando dice: “Dio benedisse il settimo giorno e lo rese sacro” (Gen 2:2, 3). Questa affermazione stava a indicare che, entro la fine di quel giorno di riposo, tutto quello che Geova si era proposto per la terra e per gli esseri umani si sarebbe adempiuto. L’intera creazione sarebbe stata esattamente come Dio voleva che fosse. È vero che la ribellione di Satana, di Adamo e di Eva rovinò l’armonia di quel giorno di riposo, ma le loro azioni non fermarono il proposito di Geova. Le parole ispirate di Paolo assicurano ai cristiani ebrei che potevano entrare nel riposo di Dio. Potevano unirsi a Geova nel suo riposo ubbidendogli e agendo in armonia con l’avanzamento del suo proposito. Dovevano, ad esempio, confidare in lui ed esercitare fede nelle sue promesse (Eb 3:19; 4:6).
eppure le sue opere erano finite Dopo la creazione di Eva le opere creative di Geova sulla terra erano finite. Quindi il ragionamento che fa qui Paolo potrebbe essere riassunto così: il giorno di riposo di Dio iniziò tanto tempo fa, e da allora lui ha invitato gli esseri umani a entrarvi. Anche se molti hanno rifiutato l’invito, la possibilità di “[entrare] nel riposo” è ancora valida per chi esercita fede.
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