Nota in calce
c A volte sul palco si uccideva un condannato a morte per dare un tocco di realismo a una rappresentazione drammatica. Un libro osserva: “Non era raro che un condannato a morte sostituisse l’attore al momento della catastrofe”. — P. Grimal, La civiltà romana, trad. di J. P. Le Divelec, Sansoni, Firenze, 1961, pagina 292.