Nota in calce
a Nei suoi commenti a proposito di una forma verbale affine, il gesuita Michael J. Gruenthaner, all’epoca direttore del Catholic Biblical Quarterly, disse che questo verbo “non ha mai il senso di esistenza in astratto, ma esprime sempre l’essere o il divenire in senso fenomenologico, cioè il manifestarsi in modo concreto”. — Volume IX, aprile 1947, pagina 208.