Nota in calce
a Descrivendo questa pratica, un commentario biblico spiega che nell’antichità la divinazione per mezzo di calici “veniva praticata lasciando cadere nell’acqua oggetti d’oro, d’argento o gioielli e poi esaminando il loro aspetto; oppure semplicemente guardando la superficie dell’acqua come fosse uno specchio”. (The Holy Bible, With an Explanatory and Critical Commentary, a cura di F. C. Cook) Il biblista Christopher Wordsworth dice: “A volte il calice veniva riempito d’acqua e la risposta era ricavata per mezzo delle immagini prodotte dal riflesso del sole sull’acqua”.