Nota in calce
a Daniele non vide veramente Dio. Ciò che vide furono invece le vivide immagini che Dio impresse nella sua mente. Quindi, per descrivere ciò che osservò, il profeta usò un linguaggio figurato. Si servì ad esempio dell’antropomorfismo, attribuendo a Dio caratteristiche umane. Queste figure di linguaggio, che rendono Dio più comprensibile agli esseri umani, non sono da prendere alla lettera.