Perché maltrattano i bambini?
“SEMBRA un manuale per torturatori di un campo di concentramento o per esperti nella pratica della degradazione umana”. A cosa si riferiva il giornalista che scrisse queste parole?
Ai maltrattamenti subiti da bambini. Secondo recenti notizie, hanno raggiunto ora proporzioni “epidemiche” negli Stati Uniti e in altre parti del mondo.
È un’epidemia grave? “MALTRATTAMENTI DI BAMBINI: ‘MALATTIA’ CHE UCCIDE DUE BAMBINI OGNI GIORNO” diceva un’intestazione dell’American Medical News del 21 aprile 1975. Un mese dopo The Journal of Legal Medicine riferiva: “Oggi la causa più comune di mortalità infantile potrebbero essere i maltrattamenti. Secondo un commentatore, la mortalità infantile dovuta a maltrattamenti supera quella da incidenti e malattie infettive messi insieme”.
Verso la fine del 1975, un dispaccio della United Press International dichiarò: “Ogni anno più di un milione di bambini americani subiscono maltrattamenti fisici o sono trascurati”. Riferendo sulle informazioni ottenute da Douglas Besharov, funzionario del Dipartimento della Sanità, dell’Istruzione e della Previdenza sociale, l’articolo continuava: “Per essere esatti, disse, ogni anno muoiono almeno 2.000 bambini per circostanze associate a maltrattamenti o negligenza”. Le cifre indicano che i bambini vittime di tali maltrattamenti di solito hanno meno di cinque anni e spesso meno di un anno.
Atroci crudeltà contro bambini
I racconti dei maltrattamenti subiti dai bambini spezzano il cuore. Secondo un resoconto della polizia, un uomo del Bronx (New York) sottopose quattro piccoli bambini alle seguenti orribili sevizie:
● Messo dello sciroppo sulle loro ginocchia li costrinse a trascinarsi avanti e indietro sulle ginocchia dopo avere sparso del riso sul pavimento.
● Spogliati i bambini li mise sugli scaffali di un armadio metallico alto poco più di due metri (7 piedi); versò poi sulle loro natiche la cera calda di una candela e li tenne chiusi nell’armadio per un’ora o più.
● Svegliato dal bambino di sette anni che faceva rumore, l’uomo lo infilò nel forno, chiuse lo sportello e l’accese. Il ragazzo scampò a una morte orrenda solo perché la madre si precipitò nella stanza e lo trasse in salvo.
Un’altra volta fu trovato un bambino di diciotto mesi che penzolava da una pianta sull’orlo di un dirupo di novanta metri (300 piedi) sul mare infuriato. Era stato abbandonato. Nel libro Children Are People Too, Virginia Coigney dichiara: “Ci sono genitori che hanno mozzato piccole manine, hanno bruciato i loro figli, li hanno picchiati, li hanno lasciati morir di fame, mutilati, incatenati, rinchiusi e uccisi”. Oltre ai maltrattamenti fisici, neonati e bambini ai primi passi sono spesso vittime di oltraggi verbali, emotivi e sessuali.
Quali genitori o altri adulti commetterebbero tali crudeltà sui bambini? Si tratta principalmente di individui depravati, in miseria, o di qualche altra sfortunata categoria di persone?
“Non esiste uno stereotipo”
In effetti i bambini maltrattati sono di qualsiasi razza e condizione economica e sociale. “Non esiste . . . uno stereotipo del genitore che maltratta il figlio”, nota Virginia Coigney. “Se si studia il problema a Baltimora, vi sono più genitori negri; se si studia a Salt Lake City, sono bianchi. I fattori razziali dipendono dalla composizione del gruppo studiato”. La stessa scrittrice dice pure:
“Di rado i bambini sono maltrattati per antipatia, tanto meno per odio. Gli esperti, salvo poche eccezioni, sono d’accordo sul fatto che il genitore ama il figlio che picchia. Se non quel particolare figlio, gli altri. Vi sono ampie prove secondo cui il genitore che maltratta un figlio vuole agire diversamente, e nella stragrande maggioranza dei casi è lo stesso genitore colpevole a portare le sue azioni all’attenzione delle autorità competenti, evidentemente nella speranza di proteggere il figlio dalla propria malattia [del genitore]. Ed è una malattia. Il maltrattamento dei bambini è stato descritto come una malattia cronica con ricorrenti manifestazioni traumatiche acute”.
Qual è la causa di questa “malattia”? Come si può evitare d’esserne vittima?
Ira incontrollata: Perché?
Sono state fatte molte ricerche per scoprire le cause del maltrattamento dei bambini. In quasi ogni caso è presente un fattore. Quale? Da un colloquio avuto col dott. C. Henry Kempe, esperto in materia, risulta che più del 90 per cento dei genitori che maltrattano i figli sono in preda a ira incontrollata. Che cosa la provoca?
Spesso l’ira è la conseguenza di circostanze a cui uno o entrambi i genitori non sono preparati. Triste a dirsi la nuova circostanza è spesso il primo bambino di una coppia. “Molte ragazze non hanno idea di ciò che significa prendersi cura di un bambino”, spiega la dottoressa Jane Gray, collaboratrice del dott. Kempe. “Nessuno dice loro come cambiare i pannolini, far scendere la febbre, pulire quando si versa del cibo, alzarsi di notte”. Alcuni genitori che sono felici di prendersi cura di un neonato inerme si lasciano prendere dalla disperazione e dalla rabbia quando il piccolo comincia a camminare, ad arrampicarsi fuori della culla o del box e a mettere le mani su tutto. Altri se la cavano bene coi bambini più grandi, ma non sanno come fare coi neonati.
La vita nelle città contribuisce notevolmente al problema. Nelle città sovraffollate, con l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e da rumori, si crea una tensione a cui molti adulti non sanno far fronte. Il più delle volte, quando tali adulti perdono la pazienza, sono i bambini indifesi a farne le spese.
Additando un altro fattore che contribuisce al problema, un articolo del News di Detroit diceva: “Gli esperti esprimono la preoccupazione che il netto aumento dei casi di maltrattamento di bambini sia una conseguenza della crescente disoccupazione nell’area metropolitana di Detroit”. I padri disoccupati non solo si sentono inutili, ma ogni giorno devono stare coi figli più a lungo, anziché un’ora o due, come accadeva quando lavoravano. Di rado gli uomini sono preparati a sopportare gli strilli e i continui movimenti dei bambini molto piccoli.
Le cause del problema, però, sono di solito più profonde, più personali. Perché?
I genitori non si sentono “all’altezza”
Chi s’interessa di risolvere il problema esorta i genitori a esaminarsi. Spesso questi genitori si aspettano troppo dai figli. Perché? Carole Bowdry, che ha diretto a Dallas (Texas) un programma per risolvere il problema del maltrattamento dei bambini, ha detto: “Molti genitori che maltrattano i figli hanno poca stima di sé e sono stati indotti a pensare che non erano ‘all’altezza’, che non c’era nessun modo di soddisfare le aspettative dei loro propri genitori. Di conseguenza, quando divennero adulti ed ebbero a loro volta figli, cominciarono a pretendere di essere all’altezza dicendo ai figli: ‘Tu non sei all’altezza, ma io sì’”.
Assetati d’affetto, questi genitori che da bambini furono maltrattati spesso si aspettano l’impossibile dai propri figli. Commentando uno studio diretto dal dott. Kempe, Edward Edelson scrive:
“Ovviamente ogni caso è diverso. Ma quasi in ogni caso, come ha scoperto il gruppo del dott. Kempe, un fattore costante è che il bambino maltrattato, una volta divenuto genitore, maltratterà i suoi figli. Respinti dai propri genitori, convinti della propria incapacità, hanno difficoltà a stabilire rapporti normali con altri e si aspettano moltissimo dai figli. Queste aspettative non vengono mai realizzate, perché nessun bambino normale può diventare l’essere perfetto che questi genitori vogliono. Perciò il bambino viene picchiato, e si ricomincia da capo”.
La Società del Massachusetts per la prevenzione della crudeltà verso i bambini ha fatto uno studio che ha dato risultati simili. Questo gruppo ha vagliato casi di maltrattamento di bambini in 115 famiglie con 180 bambini. I risultati hanno mostrato che in nove casi su dieci i colpevoli di maltrattamento hanno “gravi problemi sociali”. Sono essenzialmente solitari, con poche amicizie o nessuna. Molti di essi cercano nel figlio (o nei figli) soddisfazione per ogni loro bisogno di compagnia e di affetto. Considerano i piccoli “adulti in miniatura” ed esigono da loro affetto, incoraggiamento e padronanza di sé, che sono caratteristiche dei grandi. Naturalmente nessun neonato o bambino ai primi passi può soddisfare tali aspettative. Tuttavia le loro mancanze sono considerate disubbidienze volontarie e punite di conseguenza.
Effetto della “nuova moralità”
Negli ultimi anni il modo di considerare la moralità sessuale ha subito cambiamenti radicali. Oggi è normale che uomini e donne si scambino il proprio compagno a piacere. Qualunque cosa pensiate al riguardo, sapevate che ciò ha contribuito all’aumento dei maltrattamenti subiti dai bambini? In che modo?
La dottoressa Peggy Ferry, specialista di neurologia infantile della Scuola di medicina dell’università dell’Oregon, osserva: “Il nuovo ‘amico’ si arrabbia spesso a causa del bambino piccolo e irritabile. Il bambino gli rammenta forse il precedente amante della madre, o forse ostacola la coppia che vorrebbe divertirsi”. Fu un tale “amico” a escogitare le torture menzionate all’inizio di questo articolo.
Le molteplici notizie che parlano di bambini inermi picchiati, seviziati e uccisi sono davvero tragiche. Abbiamo considerato alcune delle cause principali del problema. Cosa possono fare gli adulti per scoprire le cause e vincere la tendenza a maltrattare i bambini?