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Il crescente problema dell’alcolismoSvegliatevi! 1980 | 22 luglio
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Il crescente problema dell’alcolismo
GLI alcolici possono rendere un pasto più gradevole, e rallegrare il cuore. Ma l’abuso d’alcool sta avendo un effetto completamente diverso su un crescente numero di persone in tutto il mondo. Stanno prendendo il vizio. Qual è la portata del problema?
Il ministero della Sanità in Italia comunica che il problema è diventato “incontrollabile”. Un resoconto dice che in Francia, dalle 11 di sera alle 6 del mattino, almeno una macchina su dieci ha al volante un ubriaco! E quasi metà di tutti i letti di ospedale in Francia sono occupati da alcolizzati. È definita la “malattia nazionale” della Francia.
Nell’Unione Sovietica all’alcolismo è attribuito il 90 per cento di tutti i reati minori e il 60 per cento degli omicidi.
Negli Stati Uniti si afferma che il numero degli alcolisti superi i dieci milioni. Un considerevole numero di essi sono reduci di guerra.
In molte nazioni l’abuso di alcool è alla radice di circa il 20 per cento dei casi di maltrattamenti ai bambini, il 75 per cento dei reati violenti, il 20 per cento dei casi di annegamento, il 50 per cento degli incidenti nelle fabbriche, il 30 per cento dei suicidi, il 40 per cento dei casi di separazione o di divorzio e il 20 per cento dei ricoveri in ospedali psichiatrici. Ovviamente, l’alcolismo mette in pericolo la vita di milioni di persone, non solo degli alcolizzati, ma anche di chi gli sta accanto.
Aumenta il consumo
Il consumo di alcool pro capite aumenta a ritmo allarmante. L’Organizzazione Mondiale della Sanità comunica che in molti paesi il numero di coloro che soffrono direttamente a causa dell’alcool supera il numero totale di quelli che dipendono da vari tipi di droga.
L’italiano medio beve ora giornalmente due volte di più che 20 anni fa, e l’australiano consuma il 277 per cento d’alcool in più che una trentina d’anni fa. Commentando i problemi che l’alcolismo ha causato nell’industria, il presidente dei sindacati australiani ha fatto notare che il vizio del bere sta diventando rapidamente il maggiore incubo degli australiani.
In alcune zone l’aumento è specialmente notevole fra le donne. Nella Germania Occidentale, per esempio, dove dieci anni fa la proporzione fra donne e uomini alcolizzati era di 1 a 10, oggi è di 1 a 3, come in Inghilterra. E sebbene la donna francese sia ancora considerata essenzialmente una bevitrice d’acqua, il suo consumo medio d’alcool raggiunge ora il 19 per cento del suo consumo quotidiano di liquidi.
E che dire dei giovani? Dei 1.400 minorenni intervistati in un paese occidentale, il 19 per cento acquistava personalmente alcolici da rivendite autorizzate. In un altro gruppo di 2.741 adolescenti di 30 scuole diverse, si è scoperto che il 9 per cento di tutti i ragazzi dai 12 ai 17 anni afferma di prendere “una bella sbornia” più di una volta al mese e un altro 2 per cento perde regolarmente i sensi sotto l’effetto dell’alcool.
Come sorge il problema
Inizialmente si può vedere che, come dice la Bibbia, il vino rallegra il cuore. (Sal. 104:15) Ma col passar degli anni e man mano che il corpo sembra tollerare meglio l’alcool, si finisce per bere di più e bevande più forti. In genere il bevitore ha l’impressione di ‘saper reggere bene’ l’alcool. L’apparente tolleranza per l’alcool può anche renderlo più sicuro di sé.
In seguito il soggetto ne diventa sempre più dipendente. Deve bere per “stare allegro”. Gli serve per combattere la noia, e si rivela utile per annegarvi i dispiaceri. O forse aumenta gradualmente la dose per ottenere i desiderati effetti euforizzanti o anestetizzanti.
Alcuni esperti dicono che a questo punto l’individuo ha raggiunto lo stadio della dipendenza psicologica. Sta un po’ sulla difensiva quando si parla di alcolismo, ma, nella maggioranza dei casi, non è pronto ad ammettere che sta diventando un alcolizzato. Forse non si ubriaca mai veramente. Nondimeno, può avere il problema dell’alcool.
Se riconosce il problema in questo primo stadio, è più facile che guarisca. Altrimenti, arriverà di solito a ciò che alcuni chiamano dipendenza fisica, l’irrefrenabile bisogno di bere regolarmente per evitare i sintomi dell’astinenza.
In parole semplici, quando si soddisfa in modo eccessivo il desiderio di bere e si continua a dipendere dall’alcool, il problema esiste.
Certo, non tutti quelli che bevono sono alcolisti. Ma è bene sapere ciò che avviene nel corpo di chi è dedito al bere. Questo è il soggetto trattato nel prossimo articolo. Queste informazioni possono proteggervi. E se avete il problema del bere, possono aiutarvi a capire più chiaramente la situazione e cosa potete fare per uscirne.
[Riquadro/Immagine a pagina 6]
COSA RISPONDETE?
Se dovete scegliere fra una bevanda alcolica e una analcolica, è facile prevedere a quale darete la preferenza?
Bevete alcolici per cambiare umore?
Trangugiate spesso parecchi bicchierini prima di smettere?
Avete imparato a “reggere l’alcool” per cui non ne sentite più gli effetti così presto come gli altri?
LE VOSTRE RISPOSTE POSSONO DIRE PIÙ DI QUANTO PENSIATE
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L’alcool e il corpo umanoSvegliatevi! 1980 | 22 luglio
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L’alcool e il corpo umano
PER CAPIRE quali effetti l’alcool produce sul fisico, è necessario sapere qualcosa delle cellule e delle strutture organiche del corpo umano. Queste cellule e questi organi non lavorano regolarmente a pieno ritmo. Hanno ciò che è definito da alcuni “riserva funzionale”, a cui fare ricorso quando il corpo è sottoposto a uno sforzo extra. Pertanto si può vivere una vita del tutto normale con un rene solo. Anche se le asportano il 90 per cento circa del fegato, o buona parte del cervello, la persona può continuare a svolgere le normali attività della vita.
Grazie a questa “riserva funzionale” si può sottoporre il corpo a considerevole sforzo bevendo troppo alcool senza neppure accorgercisi di quanto avviene all’interno. Ma è bene saperlo.
Quando una cellula è sottoposta a stress, s’ingrossa. Se lo sforzo è troppo grande e prolungato, alla fine la cellula esplode e muore. Ma se si elimina lo stress in tempo, la cellula può gradualmente tornare alla grandezza normale e funzionare. Solo quando si è esaurita la riserva, quando troppe cellule sono state danneggiate o distrutte, si è costretti ad ammettere che si è malati e che si è esagerato per un periodo di tempo troppo lungo.
Molti forti bevitori non denunciano nessun grave disturbo. Ma il soggetto potrebbe soffrire di varie malattie connesse con l’alcool senza rendersi conto che sono causate dalla sua abitudine di bere. Può sembrare che la morte sia dovuta a qualche comune malattia. Tuttavia la morte può sopravvenire forse 10 anni prima rispetto ad altri della sua stessa età nella zona dove abita.
Fate uso di alcolici? In tal caso, quanto bevete? Quanto si può bere senza esserne danneggiati?
Bere senza pericolo
Il problema di quanto alcool il corpo umano possa smaltire è assai complesso. La capacità di ognuno è diversa. Ciò che non costituisce un problema per uno può esser troppo per un altro. Ad alcuni l’alcool nuoce anche in minima quantità.
Gli esperti non sono d’accordo sul cosiddetto “livello di rischio” riguardo al consumo quotidiano. Molti però concordano che il corpo di un adulto normale sano può assorbire e scomporre in un’ora solo tre centilitri (un bicchierino) di liquore o sei centilitri di vino ad alta gradazione o dodici centilitri di vino da tavola o ventiquattro-trenta centilitri di birra. Secondo altri esperti, bisogna concedere due ore. Ma naturalmente non tutti sono sani, e questo può cambiare sensibilmente il quadro della situazione.
Chi consuma più alcool di quello che il corpo può smaltire avrà un livello di alcool più alto nel sangue. Dapprima può sentirsi rilassato, ma aumentando l’alcool nel torrente sanguigno si riduce la facoltà del discernimento ed è più difficile tenere a freno le emozioni. Quindi la coordinazione dei movimenti è compromessa e ne conseguono problemi anche più gravi.
La maggioranza degli adolescenti subirebbero gravi danni se tentassero di imitare l’adulto medio nel bere. La loro costituzione fisica non è uguale a quella dell’adulto, per cui di solito essi sentono prima e di più gli effetti sedativi dell’alcool. Inoltre, dato che il giovane si sta formando emotivamente, subito si eccita e può cedere con molta facilità all’impulso sessuale.
Si può supporre, tuttavia, che l’adulto non subisca nessun danno finché distanzia le bevute evitando di consumare in un’ora più alcool di quanto il suo corpo possa smaltire? Non necessariamente. C’è un limite alla quantità di alcool che l’organismo può smaltire senza pericolo in un giorno. Qual è questo limite?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e la letteratura medica danno le cifre più svariate. Per esempio, un resoconto dell’OMS definiva “consumo eccessivo” 120 grammi di alcool (12 bicchierini di media grandezza). Due anni più tardi un altro resoconto dell’OMS diceva che il livello pericoloso poteva essere inferiore alla metà di quella cifra. E uno studio effettuato in Francia indica che le donne che consumano giornalmente anche solo una bevanda alcolica (pari a 10 grammi di alcool) sono più soggette alla cirrosi epatica di quelle che non bevono, e che due bicchierini al giorno possono avere effetti nocivi sugli uomini.
Perché questa differenza di cifre? Anzitutto, le indagini erano state fatte con diversi gruppi di persone. Gli individui differiscono. Non tutti tollerano la stessa quantità di alcool. Sarebbe sciocco berne una certa quantità ogni giorno solo perché “si suppone che quella sia la quantità tollerabile”.
Ricordate, è in gioco la salute. Se bevendo sottoponete regolarmente il vostro corpo a uno sforzo eccessivo, distruggete la vostra “riserva funzionale”. Questo vuol dire andare in cerca di guai.
La Bibbia condanna chiaramente l’ubriachezza. (Efes. 5:18; Gal. 5:21) Non solo l’ubriacone compromette la propria salute e mette in pericolo la propria vita, ma mette anche a repentaglio la vita di altri. Le Scritture avvertono: “Non essere fra gli smodati bevitori di vino”. (Prov. 23:20) La saggezza di questo consiglio è sottolineata da ciò che si è appreso sul modo in cui l’abuso d’alcool influisce sui vari organi del corpo.
Effetti che dovreste conoscere
Se il corpo è sottoposto di frequente a un sovraccarico di alcool, molte sue parti ne soffrono, e gli effetti tossici sono cumulativi.
FEGATO: È uno dei principali organi disintossicanti del corpo: neutralizza il fumo che respiriamo, le sostanze chimiche contenute negli alimenti, nell’acqua e nei medicinali. Chi beve troppo alcool non solo ostacola questo importante lavoro, ma accresce le sostanze chimiche nel corpo. Inoltre, riduce la capacità del fegato di contribuire alla formazione nel sangue dei globuli rossi, dei fattori coagulanti e dei meccanismi di difesa contro i batteri. Se il fegato è danneggiato si possono perdere le energie e avere disturbi come vene varicose, gonfiori alle caviglie, squilibrio ormonale, impotenza sessuale e itterizia, per menzionarne solo alcuni.
Normalmente molle, quando lo si maltratta il fegato s’ingrossa e s’indurisce. Se si smette di bere abbastanza presto, torna alla grandezza normale. Ma se il bere smodato ha già distrutto buona parte delle sue cellule, può darsi che si sia raggrinzito e indurito permanentemente.
ESOFAGO: Se il fegato è gravemente infiammato, la pressione che esercita sulle vene dell’apparato digerente aumenta e quelle situate nel punto dove l’esofago entra nello stomaco si dilatano e le loro pareti si assottigliano. È facile che sopravvenga un’emorragia, talora acuta.
STOMACO: Sebbene piccole quantità di alcool stimolino la secrezione dei succhi gastrici, in grandi quantità e in forti concentrazioni esso ne inibisce la secrezione. Lo stomaco si infiamma. La superficie dello stomaco che secerne i succhi gastrici si deteriora e i muscoli dello stomaco si indeboliscono. Di conseguenza, il cibo non viene sufficientemente lavorato o scomposto chimicamente. Insorge la malnutrizione, spesso perché il corpo non riceve tutta la sostanza di quello che si mangia, e anche perché chi beve troppo soddisfa il suo appetito con l’alcool ma si priva degli alimenti più necessari.
PANCREAS: Il pancreas produce gli enzimi per scomporre gli alimenti, nonché l’insulina che regola il livello dello zucchero nel sangue. L’eccesso di alcool spinge gli enzimi ad attaccare e distruggere buona parte del pancreas. Di conseguenza, la produzione di insulina diminuisce, causando una leggera forma di diabete, e mancando gli enzimi della digestione il cibo non è ben assorbito. Un altro pericolo è che si cominciano a prendere farmaci (analgesici) per combattere il dolore.
CUORE E CIRCOLAZIONE DEL SANGUE: Chi beve troppo soffre anche di ipertensione (pressione del sangue alta) e di disturbi del ritmo cardiaco. Poiché le cellule del cuore si ingrossano, l’intero cuore diventa più grande. Le valvole cardiache smettono allora di funzionare bene, l’azione muscolare si indebolisce e la circolazione del sangue è compromessa. L’intero corpo è privato del nutrimento necessario e le tossine si accumulano. L’individuo così colpito va soggetto ad attacchi cardiaci e colpi apoplettici.
POLMONI: Bronchite cronica e polmonite sono comuni fra i forti bevitori. La tubercolosi è una complicazione comune, dovuta, si pensa, a cattiva nutrizione e a una maggiore predisposizione alle infezioni polmonari. Uno studio mostra che almeno il 50 per cento delle persone affette da tubercolosi erano alcolizzate.
RENI: L’eccessivo consumo di alcool fa dilatare i vasi sanguigni dei reni. La quantità di urina eliminata è eccessiva, e il corpo viene privato dei liquidi necessari.
CERVELLO E SISTEMA NERVOSO: L’abuso di alcool è particolarmente nocivo per il sistema nervoso. Il cervello, come altri organi, ha una grande “riserva funzionale”, per cui molte cellule possono andare distrutte senza la comparsa di sintomi allarmanti. Ma a differenza di ciò che avviene ad altri organi, il danno può spesso essere permanente. Mediante analizzatori del cervello si è riscontrato che non solo gli alcolizzati, ma anche chi alza il gomito di tanto in tanto subisce un effettivo restringimento del cervello.
L’effetto dell’alcool sul sistema nervoso può manifestarsi con la perdita della memoria. L’individuo ricorda che ha bevuto, ma la mattina dopo non riesce a ricordare come è arrivato a casa o dove ha parcheggiato la macchina. Tremore e mancanza di coordinazione dei movimenti non solo per poche ore, ma per un tempo prolungato, sono ulteriori prove che il sistema nervoso è compromesso.
Alcuni si vantano di saper “reggere l’alcool”. Forse bevono molto ma sembrano sobri. Cos’è realmente accaduto? Non necessariamente che il bevitore possa consumarne di più con meno danno. Piuttosto ha sviluppato solo un’apparente tolleranza per l’alcool e come risultato ne consuma di più prima che il cervello e il sistema nervoso diano l’allarme. Nello stesso tempo, se il fegato è stato danneggiato dal troppo bere, la capacità del corpo di smaltire l’alcool è effettivamente diminuita. Continuando a bere in queste circostanze l’intero organismo ne è danneggiato. Non è nulla di cui vantarsi.
Il cervello e il sistema nervoso controllano anche la respirazione. È dunque molto pericoloso gozzovigliare. Quando il livello dell’alcool nel sangue è troppo alto, le funzioni vitali del corpo possono cessare.
Poiché l’eccesso di alcool influisce sul cervello, la personalità di chi beve troppo ne è danneggiata. Questo non avviene solo quando la salute del soggetto è talmente peggiorata che decide di andare dal medico. Già da tempo può aver cominciato a picchiare la moglie e a perdere il lavoro a causa del comportamento irresponsabile o irrazionale.
Sapendo quello che accade nel proprio corpo quando beve troppo, e quello che gli altri vedono accadere alla sua personalità, qualsiasi individuo ragionevole dovrebbe smettere di bere e dovrebbe esaminare attentamente le proprie abitudini al riguardo. Perché aspettare a fare dietro-front solo quando la “riserva funzionale” è esaurita?
Alcool mischiato con farmaci
Il rischio che qualche organo sia gravemente danneggiato aumenta sensibilmente quando l’alcool è assunto insieme a farmaci, perfino quelli comuni come l’aspirina e gli antistaminici. Uno studio medico ha mostrato che oltre 50 dei 100 farmaci prescritti più di frequente contengono almeno un ingrediente che reagisce con l’alcool producendo effetti nocivi. Una ragazza americana, Karen Quinlan, è in coma da diversi anni per aver ingerito alcool insieme a tranquillanti.
Non è che quando si mischiano due ingredienti tossici si formi un nuovo elemento tossico, ma in molti casi l’uno o l’altro dei due ingredienti diventa assai più potente quando è combinato con la sostanza sbagliata. Il fegato già indebolito si trova davanti a una sostanza molto più potente di quella che riesce a smaltire e ne è ulteriormente danneggiato.
Abuso d’alcool: che fare?
Il modo per risolvere il problema dell’abuso di alcool non è quello di mangiare patatine fritte o uova per rallentare il ritmo d’assorbimento. Non è neppure quello di mandar giù della panna prima di far baldoria. È vero che rallentando il ritmo di assorbimento forse evitate di diventare brilli, ma può darsi che beviate ancora troppo.
Non si tratta di fare una doccia fredda, bere caffè nero, uscire all’aria fresca, fare dell’esercizio o andare a fare una nuotata per “svegliarsi un po’”. In questo modo forse si può cambiare il proprio umore, ma non si cambia il livello di alcool nel sangue né si rallenta il danno subito dalle cellule.
La cosa veramente necessaria è di bere alcool con moderazione, o non berne affatto. Cosa può aiutare in questo?
[Diagramma a pagina 9]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Cosa succede quando si beve troppo e spesso?
CUORE
Cattiva circolazione
FEGATO
Accumulo di tossine
RENI
Orinazione frequente; il corpo è privato dei liquidi necessari
CERVELLO
Perdita della memoria; effetti negativi sulla personalità
ESOFAGO
Pericolo di emorragie
POLMONI
Il 50% dei malati di TBC sono alcolizzati
STOMACO
Digestione difficile
PANCREAS
Parzialmente distrutto
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Quali rimedi adottareSvegliatevi! 1980 | 22 luglio
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Quali rimedi adottare
QUANDO in casa qualcuno ha problemi con l’alcool tutti gli altri familiari possono soffrirne profondamente. Pertanto è utile discuterne insieme, affinché tutti i familiari comprendano e cooperino per evitare quelle situazioni che potrebbero portare uno di loro a cercar di annegare i suoi problemi nell’alcool.
Non agite solo quando l’alcolismo vi ha rovinato la vita familiare. Prendete misure preventive.
In molte case, purtroppo, il problema esiste già. Cosa si può fare?
Quando il problema esiste già
Anzitutto, bisogna ammettere che il problema esiste. L’alcolizzato può non credere d’avere il problema dell’alcool. Altri familiari, nonché amici al di fuori della cerchia familiare, possono pensare il contrario. Perché? Essi non vedono se gli organi interni vengono danneggiati. Ma vedono che il suo comportamento peggiora.
Chi sta sviluppando una dipendenza dall’alcool ha la tendenza a prendere la bottiglia quando è solo o depresso. Forse si sente in imbarazzo o si irrita per le critiche altrui, per cui cerca di nascondere quanto ne consuma. Quando vuol bere è piuttosto irritabile finché non ci riesce. A causa delle sue abitudini nel bere diventa impulsivo, meno ragionevole, e può anche picchiare il coniuge. Pur non bevendo tutti i giorni, una volta cominciato, quello che beve è troppo. Col tempo può avere temporanee perdite di conoscenza, o forse reazioni da astinenza quando non trova da bere.
Chi ha il problema dell’alcool forse si accorge che la sua vita familiare sta peggiorando. Può darsi si renda conto che ha problemi nel lavoro. Ma se qualcuno gli dice che una ragione importante di questo stato di cose è che ha sviluppato un’eccessiva dipendenza dall’alcool, non è raro che si metta sulla difensiva. Se un medico gli dicesse che è allergico a un certo alimento e che ci guadagnerebbe in salute se lo eliminasse dalla sua dieta, probabilmente seguirebbe il consiglio. È diverso con l’alcool? Sì, esso può influire sull’umore dell’individuo, il quale finisce per sviluppare una dipendenza dall’alcool, sia psicologica che fisica.
Se è disposto ad ammettere che ha una debolezza per l’alcool e che può rovinargli la vita, ma che è possibile vincerla e che vale la pena di tentare, c’è speranza di guarigione. Ci vorranno ferma determinazione e un preciso programma da seguire.
Per liberarsi dalla dipendenza dall’alcool
Non si risolve il problema bevendo solo nei fine settimana. Né si elimina la dipendenza dall’alcool passando dai liquori forti al vino o alla birra.
È necessario depurare l’organismo e dare alle cellule la possibilità di reintegrarsi nei limiti del possibile. Ci vuole astinenza assoluta. Alcuni medici dicono che il corpo ha bisogno di almeno quattro giorni per eliminare completamente l’ultimo alcool che è stato ingerito. Tuttavia le cellule danneggiate possono aver bisogno di sei mesi o più per tornare in buone condizioni, e in questo tempo si deve badare specialmente a una buona nutrizione.
Non sempre si manifesta la sindrome da astinenza, ma nei forti bevitori abituali e negli alcolisti è comune. Quando il livello dell’alcool nel sangue scende e il sistema nervoso si adatta al cambiamento, l’individuo può soffrire di nervosismo, irritabilità, depressione, insonnia, confusione, palpitazioni, sudorazione, tremiti e nausea. Questi sintomi si manifestano di solito da otto a ventiquattro ore dopo aver smesso di bere. Se la condizione dell’alcolizzato si è protratta o se le sue condizioni fisiche sono molto cattive, potrebbero verificarsi altre gravi reazioni che richiedono l’intervento del medico.
Il grado di ricupero degli organi danneggiati dipenderà dalla quantità di “riserva funzionale” che è stata consumata, da quanto tempo esiste quella condizione e dalle cure prestate per riparare il corpo. Nella maggioranza dei casi chi era veramente assuefatto all’alcool non potrà mai tornare con tutta probabilità a un normale consumo di alcolici. Non importa quanto tempo è passato, un bicchierino potrebbe essere troppo. È come se avesse dentro un vulcano che sta per eruttare. In tal caso, il solo modo per continuare a condurre una vita normale è quello di astenersene completamente.
L’aiuto della famiglia
La cooperazione della famiglia è importante per spezzare la dipendenza dall’alcool e in quasi tutti i casi la famiglia è ben disposta ad aiutare. Per ridurre la tentazione, è opportuno far sparire di casa tutti gli alcolici. E per facilitare colui che ha questa debolezza gli altri familiari si asterranno dal bere in sua presenza.
Capiterà però che la persona si trovi a casa di qualcuno. Non sapendo della sua condizione o forse perché non ci pensano può darsi che gli offrano una bevanda alcolica. Che farà allora? È una cosa a cui fa bene a pensare in anticipo. Non ha bisogno di dare lunghe spiegazioni, ma deve rifiutare con fermezza. “No grazie. Preferisco un bicchiere di gassosa [o d’acqua]”.
Ciò che dice la Bibbia è molto incoraggiante per chi vuole vincere il vizio dell’alcool. Essa parla di persone che riuscirono a toglierselo (I Cor. 6:9-11), e di altri che per ragioni personali se ne astennero completamente. (Num. 6:2, 3) Narra pure avvenimenti relativi a intere famiglie che se ne astennero, per ubbidienza al capofamiglia e per mantenere alto il nome della famiglia. A questo riguardo speciale menzione è fatta delle famiglie dei recabiti. Essi si astennero per generazioni, pur vivendo vicino ad altre famiglie che bevevano vino regolarmente. Non fu Dio a chiedere a quei recabiti di astenersi dal vino, né la sua Parola richiede oggi l’astinenza totale, ma egli guardò con favore coloro che lo fecero per ubbidire al capofamiglia. — Ger. 35:5, 6, 8, 18, 19.
Acquistare forza spirituale
L’accurata conoscenza della Parola di Dio sarà di grande aiuto per dare la forza spirituale necessaria per vincere le debolezze. La Bibbia mostra come risolvere i problemi anziché dire di bere per dimenticarli.
Prendete ad esempio il caso di un giovane in Australia che aveva un serio problema con l’alcool. Spesse volte, per tornare a casa dall’osteria, metteva la macchina in prima, teneva lo sportello aperto e metteva la testa fuori per seguire la riga bianca, impiegando due ore per fare gli undici chilometri che lo separavano da casa. Era capace di spendere fino a 35.000 lire al bar in un fine settimana. Aveva perfino le allucinazioni, per cui giurò di smettere di bere. Ma non ci riuscì.
Verso quell’epoca cominciò a studiare la Bibbia con l’aiuto dei testimoni di Geova. Egli menzionò il soggetto dell’alcool e gli fu mostrato che Dio non approva chi si ubriaca, e che solo chi vive secondo le norme della Bibbia potrà ottenere la vita eterna nel paradiso terrestre restaurato. — Gal. 5:21; Giov. 17:3.
Non gli fu facile cambiare, poiché era l’anima delle feste. Quando cominciò a calmarsi, i suoi compagni di baldorie pensarono che avesse una ragazza ma che presto gli sarebbe passata e che avrebbe ricominciato a festeggiare con loro. Ma le promesse di Dio esercitarono più presa su di lui di quanto non pensassero gli amici, e non tornò più a gozzovigliare con loro. Egli dice: “Sono passati 10 anni da quando ho risolto il problema del bere. Sono molto più felice e più sano, grazie alla benignità di Geova”.
Questo cambiamento non avvenne in un giorno. Fu graduale, man mano che aumentava la sua conoscenza e che cresceva il suo intendimento. Ciò che prima non era riuscito a fare da solo, poté farlo con l’aiuto dello spirito di Dio. — I Cor. 6:11.
La conoscenza della Bibbia aiuta a rendere più felice il matrimonio e la famiglia. Mette la persona in grado di prendere decisioni più sagge, per cui i problemi diminuiscono. Aiuta a reagire meglio e a capire perché esistono condizioni malvage e perché avvengono le calamità. Descrive il nuovo sistema che è in serbo per coloro che amano la vita e che fanno la volontà di Dio, e aiuta a sviluppare la motivazione necessaria per cambiare il modo di vivere al fine di renderlo accetto a Dio. — Rom. 12:1, 2; II Piet. 3:13.
Le bevande alcoliche possono recare piacere se usate nel modo giusto. Ma se avete il problema dell’alcool, non permettete che vi rovini la vita. Affrontatelo, ora.
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