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La religione deve fare politica?Svegliatevi! 1981 | 22 agosto
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I parte
La religione deve fare politica?
MOLTI dicono che la religione dovrebbe entrare in politica e “fare una bella pulizia”. Lo avete mai sentito dire?
Sembra che in ogni parte del mondo la religione stia diventando più attiva in politica. Ecco alcuni esempi:
GERMANIA: un giornalista che durante recenti elezioni si è confessato in dodici diverse città tedesche ha ricevuto consigli di carattere politico in undici casi su dodici.
GIAPPONE: organizzazioni religiose come il Soka-Gakkai e Rissho Koseikai hanno appoggiato candidati a cariche politiche nazionali e tenuto raduni politici.
ITALIA: i tentativi del papa di far abrogare la legge italiana sull’aborto hanno suscitato scalpore. Un membro del Parlamento italiano ha definito le attività del papa “una sfida alla sovranità della nostra nazione”.
STATI UNITI: fondamentalisti bene organizzati hanno contribuito a preparare la sconfitta di numerosi uomini politici liberali lo scorso novembre.
Tutte queste attività inducono molti a chiedere:
LA RELIGIONE PUÒ VERAMENTE TRASFORMARE LA POLITICA?
La storia mostra che i risultati dell’ingerenza della religione nella politica non sono sempre stati buoni. Considerate l’unione di religione e politica durante l’inquisizione, le crociate, la guerra dei trent’anni, la guerra attualmente in corso in Irlanda, per non menzionare i recenti scontri in Medio Oriente che sono stati definiti ‘guerra santa’ da ambo le parti.
Ma certo Dio si interessa dei problemi che minacciano di sommergere la terra. Non vuole che siano risolti? Sì che lo vuole, ma
DIO RISOLVERÀ I PROBLEMI DELLA TERRA SERVENDOSI DELLA POLITICA?
Se si potesse usare il potere politico per risolvere i problemi dell’uomo, perché Gesù Cristo non accettò tale potere quando fu sulla terra? Gesù era il Figlio di Dio. Il racconto indica che avrebbe potuto essere un governante mondiale molto migliore di qualsiasi imperatore romano del suo tempo. Tuttavia, quando a Gesù fu offerto il dominio del mondo, lo rifiutò. Perché? Ecco cosa dice il racconto:
“Il Diavolo lo condusse su un monte insolitamente alto, e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, e gli disse: ‘Ti darò tutte queste cose se ti prostri e mi fai un atto di adorazione’. Quindi Gesù gli disse: ‘Va via, Satana! Poiché è scritto: “Devi adorare Geova il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio”’”. — Matt. 4:8-10.
Gesù respinse l’offerta di Satana, ma non disse che Satana non potesse offrire il potere politico. Anzi, in varie occasioni Gesù chiamò Satana “il governante di questo mondo”. (Giov. 12:31; 14:30; 16:11) Pertanto il potere politico di questo mondo non dipende da Dio; dipende dal Diavolo. Lo sapevate?
Gesù Cristo non voleva mischiare la religione con la politica. Non voleva avere niente a che fare col sistema politico di Satana, per quanto fossero elevati e apparentemente nobili i fini per cui poteva essere impiegato. Oggi i servitori di Dio dovrebbero considerare allo stesso modo le questioni politiche, comprendendo che ‘il fine non giustifica i mezzi’. Infatti la Bibbia dice: “Quale partecipazione hanno la giustizia e l’illegalità? O quale associazione ha la luce con le tenebre?” — II Cor. 6:14.
‘Ma il mondo è in una situazione spaventosa!’ dicono alcune persone sincere. ‘Se disapprova la politica’, chiedono,
COME FARÀ DIO A METTERE A POSTO LE COSE NEL MONDO?
Domanda importantissima. Per colmo dell’ironia, la maggioranza di coloro che si dichiarano cristiani dicono qual è la risposta a questa importante domanda quando pregano, ma non se ne rendono conto! La risposta si trova nella famosa preghiera che Gesù insegnò ai suoi seguaci:
“Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. — Matt. 6:10.
In altre parole, Dio non impiega nessun regno terreno per compiere la sua volontà perché preferisce usare il suo regno.
Credete proprio che gli uomini politici, per quanto sinceri, possano risolvere i problemi di questo mondo? La maggioranza delle persone realiste non lo credono. Per questa ragione, la notizia che il regno di Dio li risolverà presto dovrebbe essere una buona notizia per voi, come fu una buona notizia per le persone del tempo di Gesù. — Matt. 9:35.
‘Ma chi sa quando verrà il regno di Dio?’ chiedono alcuni. ‘È realistico attendersi da esso la soluzione dei problemi della nostra generazione?’
Sì, il regno di Dio è l’unica realistica soluzione dei problemi della nostra generazione. Gesù indicò chiaramente che la nostra generazione avrebbe visto l’arrivo del regno di Dio. Se leggete attentamente le parole di Gesù in Matteo 24, Marco 13 e Luca 21, vedrete con i vostri occhi che Gesù aveva in mente la nostra generazione.
Rifiutandovi di mischiare politica e religione seguirete l’esempio di Gesù e dimostrerete la vostra fede nel regno di Dio, l’unica soluzione per tutti i problemi che gli uomini politici non sono in grado di risolvere.
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La Chiesa Elettrica all’operaSvegliatevi! 1981 | 22 agosto
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II parte
La Chiesa Elettrica all’opera
NON è un predicatore in tonaca nera. Indossa invece uno scintillante abito bianco di poliestere con gilè. Non officia davanti a un altare, ma corre su e giù sul palcoscenico a molti livelli della sua “cattedrale” televisiva, illuminata dai riflettori. Lucido come uno specchio, con ogni gradino delineato da luci intermittenti, e coi numerosi fondali che cambiano di continuo la scena, il palcoscenico stesso fa spettacolo.
È tempo di preghiera, ma non si tratta di una preghiera comune. Il predicatore si sofferma davanti a un tavolo pieno di lettere della sua “famiglia di preghiera-chiave” e si piega su un ginocchio davanti al tavolo, a mani giunte, con atteggiamento riverente. Il coro, dall’aspetto pulito, prende posto a semicerchio dietro di lui. Mentre il predicatore prega, il coro canticchia a bocca chiusa e le labbra di ciascun componente del coro sfiorano appena il microfono, stile night club.
Al termine della preghiera la scena svanisce e appare una pubblicità registrata che reclamizza entusiasticamente la “famiglia della preghiera-chiave” del predicatore. È fatta con molta abilità. Si vede una donna anziana, ovviamente devota e sola, che scrive al predicatore una lettera. Si ode una voce fuori campo: la donna spiega come la sua solitudine e quasi tutti gli altri suoi problemi sono scomparsi da quando si è unita alla “famiglia della preghiera-chiave”.
Ora torniamo al predicatore, appena in tempo per il suo sermone. Non agita la Bibbia. È un sermone “freddo”, in gergo televisivo, il che significa che il predicatore parla come se fosse nel soggiorno dello spettatore. Egli ribadisce più volte lo stesso punto. Se si vuole che le proprie preghiere siano esaudite bisogna unirsi alla sua “famiglia della preghiera-chiave”. Cosa c’entra la chiave? “La preghiera è la chiave”, dice con tono solenne, “che apre la banca del cielo”.
Questo è un esempio dello straordinario fenomeno che si sta verificando nella religione americana: la Chiesa Elettrica. La sua sofisticazione e la sua popolarità, di recente acquisizione, stanno mettendo sottosopra la religione e la politica negli Stati Uniti. Le sue massime celebrità raccolgono più soldi della maggioranza delle grandi denominazioni americane. Chi sono? Da dove vengono? Che cosa rappresentano?
La Chiesa Elettrica consiste di predicatori televisivi che acquistano il tempo di trasmissione e se ne servono per ottenere offerte con cui acquistare altro tempo di trasmissione, e così via. Naturalmente, quasi tutte le stazioni televisive usano molta cautela nel vendere tempo a un predicatore che importunerà i telespettatori, per cui i predicatori hanno metodi complicati per non dare l’impressione di chiedere fondi durante le trasmissioni.
Quali sono alcuni di questi metodi? Incoraggiano i telespettatori a scrivere per ottenere una “preghiera chiave” gratis; a questo punto i telespettatori sono messi in un elenco computerizzato di indirizzi, e poi comincia l’imbroglio. Oppure è loro offerto un “servizio di consulenza” per televisione, e coloro che telefonano per chiedere aiuto sono in seguito contattati per posta. L’elenco di indirizzi computerizzato ha permesso alla Chiesa Elettrica di fare affari d’oro. Fino a che punto? Ecco alcuni esempi tipici:
Oral Roberts, ex guaritore pentecostale, ora metodista alquanto più mite, 60 milioni di dollari all’anno.
Jerry Falwell, di Lynchburg (Virginia, U.S.A.) battista con un messaggio fortemente politico, oltre 50 milioni di dollari all’anno.
Pat Robertson ha lanciato il primo popolare spettacolo religioso con intervista degli ospiti e ora ha una sua rete che trasmette dalla nuova sede costata 20 milioni di dollari. L’anno scorso la sua rete (Christian Broadcasting Network) ha raccolto 70 milioni di dollari.
Jim Bakker, che operava insieme a Robertson, ha iniziato un suo programma con ospiti, e la sua rete ha un guadagno lordo di 53 milioni di dollari all’anno.
Rex Humbard, con la sua “Cattedrale di domani” e il suo palcoscenico spettacolare, raccoglie circa 25 milioni di dollari.
La lista potrebbe continuare. Nel complesso, i massimi personaggi della Chiesa Elettrica possono spendere ogni anno centinaia di milioni di dollari per comprare il tempo di trasmissione. Dove li trovano?
La maggioranza di coloro che seguono la Chiesa Elettrica non sono ricchi. Benjamin L. Armstrong, che ha coniato l’espressione “Chiesa Elettrica”, spiega: “Fa parte del concetto della Chiesa Elettrica condizionare l’ascoltatore a dare”. I milioni di dollari che i predicatori della Chiesa Elettrica ricevono sono formati per lo più di offerte di 25 o 50 dollari. Jerry Falwell, ad esempio, in una normale giornata può ricevere 10.000 lettere, oltre metà delle quali contengono offerte.
Un detenuto di Pontiac (Michigan, U.S.A.) ha avuto la sorpresa di vedersi recapitare una richiesta che sollecitava l’invio di 35 dollari. Perché? Egli dice: “La nota, scritta col computer, spiegava che un mio amico, il quale desiderava conservare l’anonimato, aveva . . . chiesto che fosse detta a mio favore una speciale preghiera in televisione . . . La preghiera era stata detta, ma il mio amico non aveva risposto alla successiva ‘cartolina di offerta’ che gli era stata spedita. Ero così gentile da inviare un assegno?”
A volte la richiesta di denaro è fatta in modo più sottile. “L’altro giorno ho visto un programma in televisione che riassume i miei timori circa le trasmissioni religiose pagate”, ha detto un telespettatore. “Durante il programma il predicatore ha fatto apparire sullo schermo due numeri telefonici. Uno era per quegli spettatori che volevano fare offerte, e la chiamata era gratuita, mentre l’altro numero era per coloro che volevano consigli, ma questo non era gratuito”.
Perché questa continua richiesta di denaro?
Una ragione è che la Chiesa Elettrica esiste grazie ai molti costosissimi mezzi offerti dalla tecnologia. La maggioranza delle emittenti religiose non potrebbero mai competere con i regolari programmi trasmessi dalle reti televisive per la massa dei telespettatori americani. Quando in TV c’è un programma religioso, la maggioranza, per dirla schiettamente, spegne il televisore. Il problema della Chiesa Elettrica è questo: Come raggiungere la devota minoranza di telespettatori che vogliono vedere programmi religiosi?
La risposta? “La rivoluzione nella tecnologia dei satelliti, le nuove applicazioni dei computer, e l’avvento delle reti televisive via cavo e di nuove stazioni radio stanno trasformando gli Stati Uniti in un grande villaggio e rendendo economiche anche le trasmissioni con un numero relativamente piccolo di sostenitori”, fa notare la rivista Forbes. “Che fare se non tutti vogliono vedere un programma religioso? . . . La TV, come certe riviste, può ora rivolgersi a un pubblico specializzato”.
Per la Chiesa Elettrica ne è risultata una diversa impostazione economica. I telespettatori non sostengono indirettamente questi programmi acquistando il sapone in polvere reclamizzato nel programma. Devono invece sostenere direttamente i programmi con le loro offerte. La richiesta e la raccolta di questi fondi è diventata una vasta operazione computerizzata per la maggioranza dei divi della Chiesa Elettrica. Per questa chiesa il computer è indispensabile come il tubo catodico del televisore.
Il perenne bisogno di raccogliere fondi tiene prigionieri i predicatori della Chiesa Elettrica in un ciclo economico con alti e bassi. Grandi imprese, come “cattedrali” o università e ospedali, sono iniziate, seguite da disperate richieste ai fedeli perché offrano altro denaro con cui “finire l’opera di Dio”. Un banchiere del posto ha detto di uno dei massimi esponenti della Chiesa Elettrica: “C’è solo un problema in un ministero come quello di Jerry. Non può smettere di raccogliere fondi; se smette, crolla tutto”.
Questo aspetto della Chiesa Elettrica potrebbe far ricordare ai cristiani riflessivi le parole di Gesù contenute nel Sermone del monte. Gesù disse esplicitamente: “Nessuno può essere schiavo di due signori; poiché o odierà l’uno e amerà l’altro, o si atterrà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete essere schiavi di Dio e della ricchezza”. — Matt. 6:24.
Dal momento che i predicatori della Chiesa Elettrica hanno continuamente bisogno di enormi offerte da parte dei telespettatori, è probabile che corrano il rischio di offendere quei telespettatori? No, in quanto, e non sorprende, la teologia della Chiesa Elettrica è semplicistica e soddisfa il proprio io. “Non chiedete ciò che potete fare per la vostra religione; chiedete piuttosto ciò che la vostra religione può fare per voi”, afferma la rivista Forbes.
Perfino alcuni simpatizzanti ammettono che la Chiesa Elettrica è vuota di contenuti. Il teologo evangelico Carl F. Henry osserva: “Gran parte della religione televisiva dà troppa importanza alla propria esperienza, ed è troppo povera di contenuti dottrinali, per provvedere un’adeguata alternativa alla moderna confusione religiosa e morale”. In altre parole, la religione televisiva non può veramente aiutare a risolvere i problemi della vita.
Al contrario, come fa notare Harvey Cox, professore di teologia presso la Harvard University, i predicatori della Chiesa Elettrica “semplicemente perpetuano e danno maggiore risalto ai valori di una cultura materialistica e consumistica. Aiutano ad accettare alcuni valori molto superficiali, mentre promettono una facile salvezza in un contesto più commercializzato”.
Come si può armonizzare questo messaggio con l’avvertimento di Gesù, che la strada che conduce alla vita non è facile, bensì difficile? Egli infatti disse: “Stretta è la porta e angusta la strada che conduce alla vita, e pochi son quelli che la trovano”. (Matt. 7:14) In base a queste parole, pensate che uno possa ottenere la vita eterna semplicemente sintonizzandosi su un certo canale?
Considerate questa ulteriore esortazione di Gesù Cristo: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce [palo di tortura, Traduzione del Nuovo Mondo] ogni giorno e mi segua”. (Luca 9:23, versione della CEI). Ci si rinnega e si prende la propria “croce” stando quotidianamente davanti alla TV? Gesù Cristo poteva veramente approvare una religione che promette una salvezza facile — niente palo di tortura, niente sacrifici — solo in cambio di un assegno mensile?
Sembra invece che la Chiesa Elettrica sia un esempio del ventesimo secolo di ciò contro cui l’apostolo Paolo mise in guardia Timoteo quando disse: “Vi sarà un periodo di tempo in cui non sopporteranno il sano insegnamento, ma, secondo i loro propri desideri, si accumuleranno maestri per farsi solleticare gli orecchi; e allontaneranno i loro orecchi dalla verità, mentre si volgeranno a false storie”. — II Tim. 4:3, 4.
Perché le persone sono disposte a offrire milioni di dollari per sostenere la Chiesa Elettrica? Perché dice loro quello che vogliono sentire. È loro assicurato che Dio esaudirà le loro preghiere. Non devono rinnegare se stessi o ‘portare una croce’ o fare l’opera che fece Cristo, ma sono “salvati” e Dio li ama, finché continuano a inviare assegni.
Ad ogni modo, anche se la teologia della Chiesa Elettrica è vaga e imprecisa, la sua politica è chiara e specifica. Questo è il soggetto dell’articolo che segue.
[Testo in evidenza a pagina 5]
LA teologia della Chiesa Elettrica è semplicistica e soddisfa il proprio io
[Testo in evidenza a pagina 6]
PERFINO alcuni simpatizzanti ammettono che la Chiesa Elettrica è vuota di contenuti
[Testo in evidenza a pagina 7]
“AIUTANO ad accettare alcuni valori molto superficiali, mentre promettono una facile salvezza in un contesto più commercializzato”
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La Chiesa Elettrica scuote la politica americanaSvegliatevi! 1981 | 22 agosto
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III parte
La Chiesa Elettrica scuote la politica americana
L’ORATORE era infiammato e dinamico. Agitando la Bibbia verso un gruppo di mille mogli di ministri, dichiarò: “Abbiamo trovato il rimedio contro il caos politico in cui si trova il paese, la rovina economica, l’immoralità e l’indebolimento della famiglia”.
Qual era il rimedio? “Dobbiamo unire insieme i nostri cuori e le nostre mani per riportare insieme questa nazione . . . Dobbiamo chiedere una conversione”, disse James Robison, predicatore del Texas.
Con un linguaggio che avrebbe fatto leva su molti cristiani sinceri, denunciò ferocemente l’aborto. “Se il massacro dei nascituri nel grembo delle madri non è una cosa malvagia, allora l’uomo non potrà mai essere trovato colpevole di alcun peccato”.
Nel frattempo, dall’altra parte del paese, un altro oratore altrettanto eloquente dava consigli ai suoi colleghi riuniti in una stanza. “Cosa potete fare dal pulpito?” chiese. “Potete iscrivere i cittadini nelle liste elettorali. Potete spiegare loro i punti in discussione. E potete appoggiare i candidati, la domenica mattina in chiesa”. Come Robison, anche Jerry Falwell, massimo esponente della Chiesa Elettrica, era impegnato in energiche campagne politiche.
Un vasto pubblico ascolta quello che dicono questi predicatori. Il programma televisivo di James Robison è trasmesso settimanalmente da 100 stazioni. Il programma di Falwell gode di ancora maggior popolarità. Ogni settimana egli raggiunge dai sei ai diciotto milioni di persone attraverso quasi 400 canali televisivi e altre 400 stazioni radio.
Questi predicatori della Chiesa Elettrica, di tendenze politiche conservatrici, si sono dati da fare per influenzare i votanti nelle elezioni americane dello scorso autunno. Non molto tempo prima delle elezioni alcuni hanno parlato a un convegno (National Affairs Briefing) tenuto a Dallas, nel Texas, a cui hanno presenziato circa 15.000 fondamentalisti, per la maggior parte ministri di culto. Ronald Reagan, candidato repubblicano alla presidenza, ha pure parlato al gruppo elogiandolo con le parole: “L’America religiosa si sta risvegliando. Forse appena in tempo per il bene del paese”. È stato calorosamente applaudito.
Naturalmente, Reagan ha ottenuto una strepitosa vittoria elettorale per l’ala conservatrice. Il gruppo d’azione religioso-politico, la Maggioranza Morale, afferma di avere contribuito a tale vittoria e dice di avere iscritto circa quattro milioni di votanti nelle liste elettorali durante la campagna, la maggioranza dei quali hanno votato per Reagan. Fatto degno di nota, molti senatori a cui la Maggioranza Morale e gruppi simili erano contrari hanno perso il seggio che è stato occupato da uomini politici pressoché sconosciuti.
Prendendo in esame le lotte per l’elezione dei senatori, il New York Times ha commentato che “la Maggioranza Morale, la Voce Cristiana e altri gruppi conservatori di indirizzo clericale hanno avuto parte attiva dando ‘valutazioni morali’ che erano sfavorevoli ai liberali. Indipendentemente dal numero dei membri del Congresso che hanno contribuito a eleggere, il loro effetto continuerà a sentirsi per il numero di titolari di cariche che hanno fortemente spaventato”.
Un predicatore, esultante, ha definito i risultati “il più gran giorno per la causa del conservatorismo e della moralità americana nella mia vita di adulto”. Altri però ne sono stati meno contenti. I vescovi episcopaliani d’America hanno pubblicato una lettera pastorale che condannava l’appoggio dato dai predicatori ai candidati politici. I vescovi affermano che tale appoggio “in nome di Dio torce la verità cristiana e minaccia la libertà religiosa americana”.
Anche altri predicatori hanno espresso la loro preoccupazione riguardo alla politica della Chiesa Elettrica. Un ministro di Fort Worth ha obiettato che, sebbene si affermi che raduni come il National Affairs Briefing non abbiano l’appoggio di alcun partito politico, “pare sempre che si trasformino in un raduno repubblicano”. Anche uomini politici conservatori esprimono preoccupazione, e un aiutante di Reagan ha detto che “questo connubio fra religione e politica è la cosa più pericolosa, più agghiacciante che abbia mai visto”.
Nessuno di questi critici disturba attivisti come quello che ammette: “Quindici anni fa ero contrario a quello che sto facendo oggi, ma ora sono convinto che questo paese sia moralmente malato e non si correggerà se non interveniamo”.
Questi predicatori sono pronti ad additare l’evidente ipocrisia di ecclesiastici liberali che si sono politicamente impegnati contro la guerra nel Vietnam o contro l’energia nucleare, ma che denunciano un simile attivismo da parte di ecclesiastici conservatori. “Nessuno ha mai accusato il Consiglio Nazionale delle Chiese di mischiare la religione con la politica”, deplora uno di essi, aggiungendo che quando lui si immischia nella politica, allora “questo è andar contro la separazione fra chiesa e stato”.
Alla fine della campagna elettorale, è risultato chiaro che i capi religiosi americani erano nettamente divisi. I capi religiosi liberali affermavano che i predicatori conservatori insinuavano erroneamente che chi non era d’accordo con loro non era cristiano. Il Consiglio Nazionale delle Chiese, oggetto dell’ira di questi conservatori, ha pubblicato una dichiarazione secondo cui “non è possibile discernere un voto esclusivamente cristiano”.
I conservatori, d’altra parte, erano convinti di avere ricevuto da Dio la missione di dare al paese un altro indirizzo morale, e che il problema fosse dovuto in parte ai loro colleghi liberali. In effetti, quando la Maggioranza Morale ha deciso che un ministro battista, membro del Congresso da sedici anni, era troppo liberale, si è data da fare per organizzare circa 2.000 volontari che sono andati di porta in porta a perorare la causa dell’avversario di questo ministro. “È stato il movimento della Maggioranza Morale che ha coperto a tappeto il mio distretto, molto silenziosamente, ma molto efficacemente”, ha ammesso il predicatore, sconfitto nelle primarie.
Non v’è dubbio che molti predicatori politicamente attivi della Chiesa Elettrica si preoccupano vivamente della crescente ondata di immoralità che ha investito l’America e il mondo. La maggioranza d’essi sono fermamente convinti che una nazione che tollera l’aborto non può avere l’approvazione di Dio, e qualsiasi cristiano sincero ne converrà. Credono che la generale mancanza di interesse per la Bibbia abbia contribuito all’odierna crisi morale. In un sermone televisivo uno dei loro capi ha detto: “Dobbiamo tutti studiare la Bibbia e imparare a credere in Dio. È essenziale seguire i Suoi insegnamenti al fine d’avere la forza di combattere le forze immorali e blasfeme che si stanno impadronendo della politica e dei mezzi di divulgazione”.
Quale cristiano negherebbe che dobbiamo studiare la Bibbia e credere in Dio? Il punto è: Nella Bibbia Dio ci insegna forse a “combattere” per ottenere il controllo della politica e dei mezzi di divulgazione? È questo il messaggio per la nostra generazione contenuto nella Parola di Dio?
Forse rammentate che Gesù Cristo ebbe parecchie opportunità di esercitare il potere politico, ma non volle quel potere. Quando le persone videro che Gesù era in grado di sfamarle miracolosamente cercarono di farlo re, pensando senz’altro che avrebbero risolto i loro problemi economici. Il racconto narra che “avendo dunque gli uomini visto i segni che aveva compiuti [sfamando 5.000 uomini con cinque pani e due pesci soltanto], dicevano: ‘Questo è di certo il profeta che doveva venire nel mondo’. Perciò Gesù, sapendo che stavano per venire ad afferrarlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte tutto solo”. — Giov. 6:14, 15.
Gesù non cercava il potere politico; rifuggì da esso! Perché mai avrebbe voluto immischiarsi nella sporca politica della Giudea e della Galilea? In seguito Gesù fece notare a Ponzio Pilato: “Il mio regno non fa parte di questo mondo”. (Giov. 18:36) Se il regno di Gesù non faceva parte di questo mondo quando era sulla terra, fa parte di questo mondo ora che Gesù è in cielo? Non sarebbe logico, non vi pare?
Gesù sapeva di non poter riformare la corrotta politica del suo giorno e non ci provò neppure. Se fosse diventato un messia politico promettendo la libertà dall’oppressione romana, sarebbe divenuto semplicemente lo strumento di vari gruppi, come ad esempio il partito nazionalista ebraico degli zeloti, che poi lo avrebbero messo da parte. Ciò non avrebbe recato nessuna gloria al Padre suo, Geova Dio.
È probabile che Gesù si interessi di riformare la politica ugualmente corrotta del nostro tempo? O è più probabile che i predicatori che fanno politica siano soggetti a essere strumentalizzati e poi corrotti da questa loro esperienza? È degno di nota che la Maggioranza Morale non è nata per idea di un predicatore. L’idea, e anche il nome Maggioranza Morale, provengono da un gruppo di intriganti politici conservatori che hanno persuaso Falwell a sostenere l’organizzazione grazie alla sua estesa popolarità, al suo vasto sistema computerizzato e alla sua comprovata capacità di raccogliere fondi. Anche il ben noto esponente della Chiesa Elettrica, Pat Robertson, ammette che “i predicatori evangelici corrono il pericolo d’essere usati e manovrati”.
Non furono proprio manovre del genere che Gesù cercò di evitare quando rifiutò l’offerta di Satana, “tutti i regni del mondo e la loro gloria”? Quell’originale offerta era fatta a una condizione, condizione che sussiste ancora. Satana chiese a Gesù di ‘prostrarsi e fargli un atto di adorazione’. (Matt. 4:8, 9) I ministri della Chiesa Elettrica possono ottenere il potere politico. Per averlo non devono far altro che continuare a far parte del sistema politico di questo mondo sotto Satana. — Giov. 14:30; 15:19; II Cor. 4:4.
Non c’è dubbio che i cristiani apostati del quarto secolo si rallegrarono quando, dopo tante persecuzioni, ebbero a portata di mano il potere politico sotto l’imperatore Costantino. Ma che effetto ebbe su di loro quel potere? “Quasi subito dopo che i cristiani dell’Impero furono riconosciuti legalmente, i principali ecclesiastici cominciarono a dare consigli ai magistrati sul modo di condursi nella carica”, osserva il teologo Robert Culver. La Chiesa, subito attirata nella politica romana, si mise a combattere guerre e a torturare i suoi nemici. Il potere politico valeva quel prezzo? Oppure Satana se n’era servito semplicemente per indurre la Chiesa ad abbandonare i precetti di Cristo?
Supponiamo che i predicatori della Chiesa Elettrica, per quanto le loro intenzioni siano buone, ottengano lo stesso potere politico di quei primi ecclesiastici. Riuscirebbero a resistere alle corruttrici influenze del sistema politico di Satana? In base alla storia, non possiamo rispondere di sì. Anzi, uno di essi ha ammesso pubblicamente di essere ricorso, nella limitata attività politica svolta finora, a una vecchia tattica del Diavolo: l’inganno. Egli è stato costretto a confessare di avere inventato una conversazione col presidente degli Stati Uniti circa presunti omosessuali nello staff del presidente. “Non avrei dovuto dirlo”, ha ammesso. “È stata ovviamente un’affermazione incauta”.
Coloro che confidano di ottenere la soluzione dei loro problemi dalla politica confidano alla fine in uomini politici, in uomini imperfetti. La Bibbia non indica che gli uomini abbiano tale capacità. Geremia, non estraneo alla corrotta politica della Gerusalemme di prima dell’esilio, osservò: “So bene, o Geova, che non appartiene all’uomo terreno la sua via. Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. — Ger. 10:23.
Che sia il colmo confidare in uomini politici — sperare cioè che alcuni siano più onesti di altri data la posizione che assumono nei riguardi di certe questioni politiche — è stato sottolineato dalla valutazione data nel “rapporto sulla moralità” di The Christian Voice. Un membro del Congresso che era stato incriminato per corruzione e un altro che ha ammesso di avere problemi con l’alcool e di provare l’irresistibile impulso di commettere atti omosessuali hanno ottenuto niente meno che 94 punti su 100!
La Bibbia dà un valido e realistico consiglio quando dice: “Quello che è storto non si può raddrizzare”. (Eccl. 1:15, La Bibbia Concordata) I sistemi politici di questo mondo sono storti per natura. Colui da cui ottengono il potere, Satana, è “bugiardo e padre della menzogna”. (Giov. 8:44) Né la storia né le Scritture indicano che l’umanità risolverà mai i suoi problemi mediante la politica, malgrado le migliori intenzioni del mondo.
Allora l’umanità non ha proprio nessuna speranza? Dobbiamo rassegnarci alla morte spirituale, sommersi da un’ondata di corruzione e immoralità? Non c’è proprio nulla da fare riguardo ad aborti, omosessualità, promiscuità sessuale degli adolescenti, sfruttamento dei bambini per la pornografia e crescente tasso dei divorzi?
Qualcosa si può fare, e sarà fatto, per risolvere tutti questi problemi, e presto! Cosa? Leggete l’articolo che segue.
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Cosa farà l’unico governo perfettoSvegliatevi! 1981 | 22 agosto
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IV parte
Cosa farà l’unico governo perfetto
ANCOR prima che le elezioni presidenziali americane fossero finite, alcuni capi della Chiesa Elettrica espressero la preoccupazione che il loro candidato, se veniva eletto, poteva non mantenere le promesse fatte loro.
Ma con Dio le cose sono ben diverse, perché Dio non può mentire! — Ebr. 6:18.
NON PIÙ POLITICA SOTTO IL DOMINIO DI CRISTO
“Ai giorni di quei re l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. E il regno stesso non passerà ad alcun altro popolo. Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso starà a tempi indefiniti”. — Dan. 2:44.
NON PIÙ GUERRA
“Fa cessare le guerre fino all’estremità della terra”. — Sal. 46:9.
NON PIÙ OMICIDI, OMOSESSUALITÀ, PORNOGRAFIA
“Non siate sviati. Né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né uomini tenuti per scopi non naturali, né uomini che giacciono con uomini, né ladri, né avidi, né ubriaconi, né oltraggiatori, né rapaci erediteranno il regno di Dio”. — I Cor. 6:9, 10.
NON PIÙ DOLORE E SOFFERENZA
“Egli asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate”. — Riv. 21:3, 4.
CI SARÀ GIUSTIZIA PERFETTA SULLA TERRA
“Egli non giudicherà da ciò che solo appare ai suoi occhi, né riprenderà semplicemente secondo la cosa udita dai suoi orecchi. E dovrà giudicare con giustizia i miseri, e dovrà dar riprensione con rettitudine a favore dei mansueti della terra”. — Isa. 11:3-5.
TUTTO QUESTO VERRÀ NELLA NOSTRA GENERAZIONE
“I discepoli gli si accostarono privatamente, dicendo: ‘Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?’ E rispondendo, Gesù disse loro . . . ‘Sorgerà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno penuria di viveri e terremoti in un luogo dopo l’altro. E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine. Veramente vi dico che questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute’”. — Matt. 24:3, 4, 7, 14, 34.
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