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  • La TV e il suo impatto sul mondo moderno
    Svegliatevi! 1983 | 8 aprile
    • La TV e il suo impatto sul mondo moderno

      I FRANCESI la chiamano “télé”, gli inglesi, “telly”, gli australiani “scatola” e gli italiani “piccolo schermo”. È la televisione.

      Comunque venga chiamata, in ogni parte del mondo si riconosce che la televisione è stata “uno degli strumenti più potenti per formare i valori morali, le opinioni e il pensiero della società postbellica”. Un articolo pubblicato da Scientific Australian dichiara che “la televisione porta via più tempo di qualsiasi altra attività a cui si dedica la nostra società”, con la possibile eccezione del sonno e, si potrebbe aggiungere, delle ore lavorative di chi deve guadagnarsi il pane.

      L’impatto che ha avuto la televisione sulla società negli scorsi venti o trent’anni è stato così grande che la cosa è ancora oggetto di studi approfonditi da parte di sociologi e altri esperti. È stato detto che la televisione ha influito sulla vita e sul pensiero delle persone più di qualsiasi altra invenzione dal tempo della stampa. E questo è avvenuto nell’arco di due o tre decenni. Inoltre, c’è ancora un quinto della popolazione mondiale che non sa leggere, mentre molti di questo quinto guardano la TV in casa propria o in locali pubblici.

      Tutto questo ha avuto effetti positivi o negativi? In altre parole, in che misura la TV è stata utile o dannosa per gli spettatori?

      Aspetti positivi e aspetti negativi

      In molti paesi la televisione ha trasformato la vita dei contadini e di altri che vivono in campagna. Di questi tempi un nobile può trascorrere la serata nel suo castello guardando lo stesso programma televisivo seguìto da un povero bracciante agricolo abitante in una casetta nelle vicinanze. C’è stato un livellamento delle opportunità di svago tra ricchi e poveri. Concerti, opere, balletti e teatro sono ora accessibili a classi sociali che finora erano state private di queste opportunità di svago e istruzione in tali arti.

      I documentari hanno fatto nascere il desiderio di viaggiare e hanno perfino incoraggiato i mestieri. Programmi a sfondo geografico hanno favorito in notevole misura la comprensione internazionale. Hanno aperto a molte persone nuovi orizzonti e incoraggiato una maggiore tolleranza fra le razze e i popoli. La TV riempie le ore di solitudine di anziani e malati. E pensate all’enorme impatto, buono o cattivo, che hanno i programmi televisivi sulla mente impressionabile dei fanciulli di età scolare.

      Ma la TV ha avuto unicamente un impatto positivo sul mondo moderno? Le reti televisive trasmettono solo programmi che aiutano gli spettatori ad accrescere la propria cultura e istruzione e la comprensione del mondo che li circonda? Non è la televisione usata anche per influenzare la mente degli spettatori per mezzo di subdola propaganda politica o di persuasivi metodi di vendita? Che effetto ha avuto la televisione sul sistema nervoso, sulle abitudini alimentari, nonché sulla salute fisica e spirituale degli spettatori? Che impatto ha avuto sulla famiglia e in particolare sui bambini?

      Queste sono alcune delle domande prese in esame nei seguenti articoli in cui è spiegato perché la televisione può essere UTILE ma anche DANNOSA.

  • La TV: notiziari e propaganda
    Svegliatevi! 1983 | 8 aprile
    • La TV: notiziari e propaganda

      LE FORZE militari erano in piena attività. Soldati in motocicletta passavano rombando davanti alla tribuna presidenziale mentre in alto sfrecciavano gli aerei da guerra. All’improvviso un autocarro militare si fermò davanti alla tribuna ufficiale. Vari uomini armati balzarono giù, lanciarono granate contro il palco e aprirono il fuoco con armi automatiche. Nel giro di qualche secondo l’Egitto aveva perso il suo presidente, Anwar el-Sadat. E nel giro di qualche ora il mondo intero poteva osservare la scena, come se fosse stato sul posto. Ancora una volta i tecnici dei notiziari televisivi avevano fatto un ottimo lavoro.

      Servizi di cronaca ripresi dal vivo

      Gli attentati contro il presidente Reagan e contro papa Giovanni Paolo II, perfino il fallito colpo di stato alle Cortes o Parlamento spagnolo, furono trasmessi sugli schermi televisivi poco dopo che questi avvenimenti drammatici e imprevisti si erano verificati. Ma c’è di più; infatti il telegiornale dà spesso agli spettatori all’altro capo del mondo la possibilità di vedere gli avvenimenti mentre e dove si verificano.

      Vedere la navetta spaziale atterrare con fantastica precisione sul letto asciutto di un lago in un deserto della California è senz’altro più emozionante che udire semplicemente l’annuncio alla radio che la navetta è tornata sana e salva a terra. Analogamente, quando si vedono i danni causati da un’inondazione in India o da un terremoto in Italia e si è testimoni delle sofferenze umane, si può manifestare compassione ed essere spinti a fare qualcosa per alleviarle. Tutto questo è un aspetto positivo dei notiziari televisivi.

      Un pericolo insidioso

      Ma c’è anche un aspetto negativo. Un articolo sulla TV giapponese, pubblicato a Parigi dall’International Herald Tribune, citava il professor Ishikawa, esperto di psicologia sociale, il quale avrebbe detto che le maggiori reti televisive commerciali “addolciscono” le notizie e “non dicono la verità”. L’articolo citava anche Tadashi Okuyama, editore di una guida ai programmi televisivi giapponesi, secondo cui nel suo paese la televisione “è il più potente mezzo di informazione”.

      Quello che può dirsi del Giappone può dirsi, in maggiore o minor misura, di molti altri paesi. La televisione è diventata “un potente mezzo di informazione” in quasi ogni paese del mondo, ma non sempre la sua influenza è positiva. Anche quando le reti televisive sono del tutto esenti da controllo governativo, potenti mestatori politici o ricchi finanziatori possono manovrare i servizi di cronaca in campo religioso, industriale e politico. Le notizie presentate in modo tendenzioso sono una subdola forma di censura.

      Questo pericolo è ovviamente molto più grande in quei paesi dove le trasmissioni radiotelevisive sono un monopolio di Stato. I governi sono fortemente tentati di servirsi di questo ‘potentissimo mezzo di informazione’ per fini propagandistici. Questo può avvenire in maniera sfacciata, come nei paesi totalitari, o in modi più insidiosi. A causa di interessi egoistici i fatti possono essere alterati e distorti, presentando solo un lato della questione.

      Così anche quando si guarda il telegiornale è bene ricordare che la televisione può essere UTILE ma anche DANNOSA. Oltre a plasmarne il modo di pensare, la TV può compromettere anche la salute dello spettatore. In che modo?

  • La TV e il suo effetto sulla salute
    Svegliatevi! 1983 | 8 aprile
    • La TV e il suo effetto sulla salute

      “I MUSCOLOSI eroi dei telefilm che bevono liquori forti dalla mattina alla sera e fanno continui spuntini senza aumentare di un grammo potrebbero facilmente indurre i drogati di TV ad adottare abitudini deleterie per la loro salute”.

      Questo era il succo di un servizio pubblicato nell’autunno del 1981 dal New England Journal of Medicine e riassunto con queste parole dal quotidiano svizzero La Tribune de Lausanne. L’articolo accusava la TV anche di indurre gli spettatori a riporre illimitata fiducia nei medici, che appaiono sul piccolo schermo come se fossero dotati di poteri miracolosi per il benessere fisico ed emotivo di quelli che seguono i loro consigli.

      Salute fisica

      In tutta onestà, non si può dire che nel caso della maggioranza degli spettatori la TV causi direttamente malattie. Ma indirettamente può causare problemi di salute. Anzitutto molti non si rendono conto fino a che punto la TV abbia modificato le loro abitudini alimentari.

      Invece di sedersi a tavola per fare un gustoso pasto caldo, molte famiglie si accontentano di mangiucchiare qualcosa sprofondati in comode poltrone davanti alla “scatola”. Anche se il cibo consumato è abbastanza nutriente (ma spesso non lo è), le emozioni che il programma suscita possono ostacolare la digestione.

      La televisione può influire sulle abitudini alimentari anche per il fatto che alcune pubblicità incoraggiano a mangiare “robaccia”, per cui i ragazzi non hanno quasi più fame quando si siedono a tavola. Non solo la pubblicità televisiva ha reclamizzato cibi poco nutritivi ma spesso dà sia a grandi che a piccini una veduta distorta di quello che bisogna mangiare e bere per star bene.

      Non si deve dimenticare neppure il fatto che guardare la TV può causare affaticamento nervoso e stress. C’è poi la questione del sonno. In Francia, per esempio, alcuni dei programmi più interessanti sono trasmessi a tarda sera. Non solo guardando la TV nella tarda serata si perdono preziose ore di sonno prima di mezzanotte, ma anche le poche ore che restano per dormire sono spesso trascorse in un sonno agitato. Infine, per quanto riguarda il benessere fisico, stare troppo davanti alla TV non è la migliore forma di svago per chi svolge un lavoro sedentario.

      Salute spirituale

      I programmi televisivi rispecchiano la società per cui sono prodotti. Questa società condona sempre più l’omosessualità e l’amore libero, fa ricorso alla violenza e persegue mete materialistiche. Questo è il contenuto di molti odierni spettacoli televisivi. Guardare indistintamente qualsiasi programma televisivo può indebolire la fibra morale e rubare tempo prezioso che si potrebbe dedicare alla lettura di materiale spiritualmente edificante.

      La TV può anche pregiudicare la vita familiare e l’educazione dei figli, come mostra il prossimo articolo.

  • La TV: la famiglia e l’istruzione
    Svegliatevi! 1983 | 8 aprile
    • La TV: la famiglia e l’istruzione

      SAPEVATE che molti genitori usano la televisione come “baby-sitter”? Evidentemente hanno riscontrato che il modo più facile e meno costoso per tener buoni i loro bambini è quello di metterli davanti alla “scatola magica”.

      Un articolo pubblicato nel Sun in Australia diceva: “Un importante sondaggio condotto in Gran Bretagna ha appena rivelato che quasi tutti i genitori considerano [la TV] indispensabile come baby-sitter. Infatti, ben sette genitori su dieci si servono della televisione per togliersi i figli dai piedi, malgrado il fatto che siano vagamente preoccupati per ‘il linguaggio osceno e la violenza’ degli spettacoli televisivi. Peggio ancora, nove genitori su dieci permettono ai figli di vedere qualsiasi programma”.

      Un componente della famiglia molto esigente

      Sì, la TV si è intrufolata in milioni di case del mondo ed è diventata un componente della famiglia piuttosto invadente, che spesso monopolizza la conversazione. In molte famiglie incute più rispetto che il marito o la moglie, il padre o la madre. Un marito che non esita a nascondere la testa dietro un giornale o una rivista mentre la moglie gli parla è invece tutt’occhi e tutt’orecchi quando parla la “baby-sitter”. I figli che rispondono malamente ai genitori siedono in silenzio, con gli occhi spalancati, quando parla loro la signora TV.

      Anche per quanto riguarda il tempo la TV è diventata molto esigente. Il tempo medio trascorso a guardare la TV aumenta in quasi tutti i paesi. Negli Stati Uniti il tempo passato davanti al televisore è salito da cinque ore e cinquanta minuti al giorno nel 1969 a sette ore e venticinque minuti al giorno nel 1980. In Giappone il numero complessivo di famiglie è inferiore a quello dei televisori, e, nel 1978, questi furono tenuti accesi per oltre cinque ore al giorno, rispetto a tre ore in Canada e due ore in Francia.

      La TV rende più unite le famiglie?

      Che si passino sette o due ore al giorno a guardare la TV, la cosa non può non avere un profondo effetto sulla vita della famiglia media. Penelope Leach, esperta inglese di psicologia infantile, “ritiene che la televisione sia una delle più grandi minacce alla vita familiare, un aggeggio che impedisce a genitori e figli di comunicare. ‘La gente smette semplicemente di parlarsi’, ha detto”. — The Sun (Australia), 18 marzo 1980.

      Alcuni affermano che la televisione tenga unite le famiglie perché i figli escono di meno. Ma mentre guardano uno spettacolo televisivo in silenzio, i familiari sono veramente “uniti”? Troppa TV non impedisce invece a mariti e mogli, a genitori e figli e ai figli stessi di comunicare debitamente fra loro?

      Non solo la televisione ha notevolmente limitato o anche del tutto sostituito gli svaghi familiari — giochi, passatempi, passeggiate, ecc. — ma impedisce spesso ai figli di dare una mano in casa. Ma sono proprio queste cose che tengono unita la famiglia, e poiché la TV si è sostituita ad esse, deve assumersi la sua parte di responsabilità per il disgregamento della famiglia. La storia mostra che quando la famiglia si disgrega, presto la società stessa e interi governi crollano e scompaiono.

      L’effetto sui bambini

      L’effetto della televisione sui bambini è incalcolabile. Tanti ci sono così affezionati che senza di essa sono come pesci fuor d’acqua. Guardano quasi di tutto. Lo schermo televisivo sembra ipnotizzarli. Secondo un sondaggio, negli Stati Uniti i bambini trascorrono in media quattro o cinque ore al giorno davanti al televisore. La media è inferiore in altri paesi, ma due ore al giorno sembra essere il minimo in quasi tutti i paesi sviluppati. Mentre era occupato presso l’Università del Michigan in ricerche sullo sviluppo dei bambini, il professor John Murray ha detto: “Quando i bambini stanno per cinque o sei ore al giorno a guardare la TV la prima cosa che ci si chiede è quali attività vengano sacrificate”.

      Sì, cosa perdono in quanto a buona lettura, compiti per casa ben fatti, coltivare un hobby, fare un sano esercizio fisico, giochi distensivi e imparare a dividere le gioie e i giocattoli con altri? E non c’è solo da chiedersi cosa perdano, ma, soprattutto, cosa imparano.

      Sarebbe ingiusto dire che non imparino nulla di buono. La TV può essere molto istruttiva; può allargare la conoscenza dei ragazzi sul mondo che li circonda e destare il loro interesse per geografia, scienze naturali e storia. Ma sarebbe altrettanto ingiusto negare che la TV insegni loro anche la violenza, oltre a dar loro un’idea pervertita del sesso e una norma di condotta distorta. Rimane dunque la domanda: La TV è un bene o un male?

  • Videoregistratori: usi e abusi
    Svegliatevi! 1983 | 8 aprile
    • Videoregistratori: usi e abusi

      Piuttosto recente nel mondo della televisione è la comparsa del videoregistratore. L’industria elettronica sta partendo in quarta per produrre milioni di questi apparecchi di registrazione. Le ditte rivali con diversi sistemi di registrazione sono impegnate in un’accanita battaglia di ricerche di mercato per ricavare un profitto da questa nuova miniera d’oro. Che effetto avrà questo nuovo aggeggio sui lati buoni e su quelli cattivi della televisione?

      Considerando il lato positivo, il videoregistratore permette di registrare un programma televisivo (con l’uso di un timer) anche quando si è occupati in altre cose, e così si può vedere quello che si vuole quando si vuole. È anche possibile comprare registrazioni su nastro di film che sono particolarmente piaciuti e vederli e rivederli tutte le volte che si vuole. O si possono prendere a noleggio film su videocassette da negozi specializzati.

      Considerando il lato negativo dei videoregistratori, se se ne fa un uso indiscriminato possono far manifestare i lati peggiori degli individui, in quanto danno loro la possibilità di vedere e rivedere film che sarebbe meglio non vedere.

      Un recente articolo pubblicato dal quotidiano francese Le Figaro era così intitolato: “U.S.A.: TV E PORNOVISIONE”. L’articolo mostrava che negli Stati Uniti le videocassette più ricercate sono i film pornografici. In Francia sette videocassette su dieci fra quelle vendute nei supermercati sono di film pornografici. Ovviamente tali videoregistratori possono essere usati in modo vantaggioso. Ma è chiaro che in tal modo la televisione può diventare ancor più UTILE e ancor più DANNOSA.

  • La TV: un bene o un male?
    Svegliatevi! 1983 | 8 aprile
    • La TV: un bene o un male?

      ALLA luce del breve esame che abbiamo fatto di alcuni aspetti soltanto della questione, la televisione può essere considerata un bene o un male, una benedizione o una maledizione?

      La TV può essere un bene

      Non c’è nessun dubbio che molti considerano la TV un bene. Un gran numero di persone anziane, malate o handicappate non vorrebbero esserne prive. La TV è diventata la loro principale “compagnia”.

      Pochi negherebbero che la televisione ha contribuito molto a creare interesse per le notizie, per quello che succede localmente e nel mondo. Ha allargato le vedute degli spettatori e aperto davanti a loro nuovi orizzonti. I telespettatori sono meno portati ad avere un punto di vista ristretto. Tutto questo è positivo, qualcosa di cui essere grati.

      La televisione può essere anche molto istruttiva, mettendo una vasta gamma di cognizioni a disposizione di persone che non hanno mai avuto la possibilità di studiare o di viaggiare. Infine la TV ha portato spettacoli, opere, commedie, balletti e orchestre sinfoniche nelle case dei poveri.

      La TV può essere anche un male

      Purtroppo quello che può essere un bene può trasformarsi in un male, in qualcosa di nocivo, di deleterio. La televisione può essere una “compagnia” per chi è solo, ma che tipo di compagnia? Può avere riempito un vuoto nella vita di molti, ma con che cosa ha riempito la loro vita? La televisione può trasmetterci immediatamente le notizie dal posto, ma può anche divulgare insidiosa propaganda ed essere usata da uomini politici per addottrinare il pubblico. La televisione può divertirci con i suoi intelligenti annunci pubblicitari, ma ha contribuito in notevole misura a creare una società materialistica. Forse la televisione vi offre uno svago poco costoso, ma siete certi che non abbia distorto le vostre idee su sesso, violenza e onestà? Forse fate molto affidamento su di essa per tenere i vostri figli fuori dei guai, ma quanto danno reca alla loro mente e, soprattutto, al loro cuore?

      Vladimir K. Zworykin, chiamato spesso “padre della televisione”, ha detto recentemente che ‘non si sarebbe mai aspettato che la TV diventasse una forza così dilagante in tutto il mondo’. Egli ha aggiunto però che non era contento di come viene usata la TV, e che non permetterebbe mai ai suoi figli neppure di avvicinarsi a un televisore. Paddy Chayefsky, uno dei massimi scrittori di soggetti televisivi, ha osservato: “La televisione involgarisce tutti i complessi aspetti dei rapporti umani, li rende brutali e insensibili. Abbiamo perso il senso del pudore, il senso umanitario. Questo è il problema fondamentale della televisione”.

      Queste dichiarazioni, fatte da uomini che si suppone sappiano come stanno le cose, danno di che pensare a chiunque abbia a cuore gli interessi propri e quelli dei suoi cari. Sì, il “piccolo schermo” può essere un bene come può essere un male. In ultima analisi, che la televisione risulti UTILE o DANNOSA . . . dipende da voi!

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